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Autore: LittleMissMaddy    26/08/2008    2 recensioni
Non è Amore.
E' spasmodico desiderio di averlo, sempre e comunque, anche nei momenti peggiori.
Due calamite che si attraggono e si rifiutano, all'infinito, negandosi l'una all'altra per mero sadismo.
Veleno allo stato puro.
[ Zachary x Petra ]
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genere Romantico.
Rating Verde.
Personaggi Petra Wolf e Zachary MacIntyre.
Who? Petra e Zachary sono due Serpeverde che frequentano Hogwarts poco prima della nascita di signor Sfregiato Sfigato. Lei è al Settimo anno, e lui al Quinto. Sono ispirati dal Gdr su cui i due personaggi vengono mossi, più o meno nello stesso modo. Spero di non uscire troppo dal Chara, ma vaaa bene anche così v_v
Disclaimer L'atmosfera, la base, il Castello, e tutto il resto sono © di mamma Rowling. Petra Wolf è miamiamia, mentre Zachary MacIntyre è © di Fuuma. Tutto ciò che non è mio, quindi, è di proprietà dei rispettivi creatori. Io, semplicemente, mi sono arrogata il diritto di usufruirne per un po'.
Qua e là, qualche sprazzo di canzoni dei Within Temptation.
Dedicata a Fuuma. Sì, lo so, non se lo merita. Davvero.




I've been waiting for someone like you



In diciassette anni di vita, Petra Ailis Wolf non aveva mai dovuto chiedere niente a nessuno.
Non era una persona generosa, né tanto meno si faceva problemi a sfruttare gli altri, ma, principalmente, era stata cresciuta con la capricciosa consapevolezza che tutto le fosse, inevitabilmente, dovuto.
In secondo luogo, trovava insopportabile l'idea di poter pesare su qualcuno con i suoi crucci. Così, aveva imparato a scacciare l'umana necessità di avere sempre accanto una mano tesa in aiuto ancor prima di imparare a pronunciare la sua prima parola, “Papà”.
Verso suo padre, Anthony Henry Wolf, provava la più folle delle ammirazioni, e non di meno una delle più fondate paure.
Se c'era qualcuno capace di frenare le sue ire di bambina di sei anni che pretende di saper trasformare un compagno di giochi in ranocchio e fallisce era proprio lui. Quel qualcuno che riusciva perfino ad infonderle un certo timore reverenziale che la rendeva insolitamente più accondiscendente e rispettosa nei confronti dell'unico essere vivente che era capace di amare con il disinteresse di un neonato che si attacca al seno della madre.
Suo padre era sempre rimasto l'idolo di quando era solo una bambina viziata, la primogenita di una famiglia che vantava radici magiche così antiche da far impallidire molti altri Casati: nulla era cambiato con il mutamento che le portarono le stagioni che si sostituivano lentamente e placidamente, facendole crescere i capelli fino ad arrivare a coprirle le spalle minute come una cascata di seta che scalfisce le rocce sottostanti. L'aria da piccola snob razzista l'aveva abbandonata dopo neanche quattro mesi di presenza tra le mura di Hogwarts, dove venne accolta, come da tradizione da generazioni e generazioni nella sua famiglia, proprio tra gli appartenenti alla Casata del nobile Salazar Serpeverde.
I suoi modi sgarbati e lapidari di undicenne si fecero meno calcati con l'avvento dei quattordici anni, fino a sparire quasi sotto una maschera di amabile e fittizia gentilezza con la saldezza dei sedici.
A diciassette anni, quindi, era diventata una di quelle ragazze che venivano evitate per principio.
Falsa e potenzialmente pericolosa.
Si era costruita un piccolo impero che le consentiva di vedersi circondata da pilastri fermi e sicuri, ma non tanto da non poter essere spazzati via nel momento del bisogno.
A causa di tutte queste premesse poco raccomandabili, alcune delle sue conoscenze più superficiali - ché di vera e propria amicizia non si poteva parlare, se si trattava di lei - giuravano di non averla mai vista in ottimi rapporti con nessuno. Si limitava allo stretto necessario nel rapportarsi agli altri essere umani che la affiancavano.
Eppure, durante quel suo ultimo anno di scuola, qualcosa sembrò vacillare.
Un piccolo, minuscolo pezzettino venne smosso tanto da far crollare, almeno un poco, tutti gli altri pezzetti di quel complesso puzzle.

In diciassette anni di vita, Petra Ailis Wolf non aveva mai incontrato qualcuno anche solo lontanamente simile a Zachary MacIntyre.

Occhi ~
{ I've seen the horror, I've seen the wonders
happening just in front of my eyes. }


“Sta guardando te.” lo informò lei.
“Sono contento che anche tu abbia notato con quanta facilità la mia bellezza attiri gli sguardi, ma mi trovo costretto a contraddirti ...” biascicò annoiato, “Credo proprio che quel pezzente stia guardando te, Capitano.”
Petra dovette sforzarsi per non sorridere, ma ci riuscì solo per poco: le sue labbra rosse si schiusero in una smorfia.
“Pensi che sia il caso di chiedere delucidazioni, ragazzino?” incalzò con quella diplomazia che non era affatto sua, alzando appena il volto affilato per poter squadrare con aperta indiscrezione il ragazzino che si era andato a piazzare proprio accanto a lei, imitandola nel far aderire la schiena ad una delle pareti della Sala Grande.
“Se vuoi essere infettata da un Grifondoro a piede libero, fa pure. Ma tienimi fuori da questa faccenda, vecchia.” la rimbrottò lui voltando il viso quel poco che necessitava per dedicarle un'occhiata divertita da sotto le ciglia scure.
Quando la Serpeverde alzò gli occhi per incontrare quelli del ragazzo, ebbe un attimo di esitazione dove tentennò un po' prima di trovare la risposta giusta alla battutina pungente che le era appena stata rivolta.
Gli occhi di Zachary MacIntyre indugiarono su quelli della ragazza imprigionandoli in una fortezza di ghiaccio, dove la sfumatura predominante era di un indefinito colore tra l'azzurro, il grigio ed il bianco di un gelido fiocco di neve. Due specchi privi di un colore che le richiamarono alla mente delle biglie trasparenti. Neanche i ciechi potevano vantare uno sguardo così spaventosamente neutrale.
Due fari che la lasciarono per un attimo senza fiato.
Alla fine, si consolò con un misero “Non ci sono più i Serpeverde di una volta” che precedette la sua ritirata strategica, mentre volgeva le spalle a quello che, successivamente, sarebbe diventato il suo peggior incubo.

Cuore ~
{ When she embraces
your heart turns to stone. }


Si era alzato in piedi e si era voltato a guardarla, abbandonando la comodità fornita dal divanetto di pelle nera dove ora lei regnava incontrastata, con le gambe accavallate e le manine bianche unite pudicamente in grembo. Qualcosa le disse che non era finita lì, ed effettivamente lui non se ne andò come - con una punta di rammarico - le era parso avrebbe fatto all'inizio.
Zachary, più serio di quanto non l'avesse mai visto, si era proteso in sua direzione, abbassandosi tanto da costrignerla a scavalcare le gambe e ad arretrare fino a sfiorare con le spalle lo schienale del divano, e lì, ai lati della sua testolina bruna, aveva puntellato le sue mani di mancato pianista.
Per farlo aveva piegato il busto solitamente mantenuto dritto in un'andatura da austero Principino. Lei ne aveva approfittato per spingere la destra a trovare posto sul petto del ragazzo più giovane, all'altezza del Cuore, dove strinse la camicia di Zachary in una morsa debole che non costituiva un vero ostacolo, ma solo un capriccio da parte della ragazza più anziana atto ad assicurarsi della presenza di quell'organo vitale di cui spesso aveva dubitato.
Ogni movimento era calcolato; sembravano due attori, due protagonisti di una commedia che sanno perfettamente cosa devono fare, e perché. Così la mano di Petra trovò il cuore di Zachary, che sostava, palpitante, sotto strati di stoffa e pelle.
“Non. Mi. Baciare.”
Un soffio impercettibile, un nonnulla.
Lui si protese ancora, e le baciò la fronte, incapace, per una volta, di andare contro la sua volontà.
Il suo Cuore di Cristallo venne abbandonato alla sua gabbia d'Oro, mentre un Cuore di Pietra, in un'alta e remota torre, restava inerme e segregato tra le grinfie di una Strega.

Bocca ~
{ No more denying, I've got to face it.
Won't close my eyes and hide the truth inside. }


Era la sua bocca.
Sì, precisamente.
Era quella sua dannatissima bocca velenosa, ad averla stregata.
Se lo sentiva fin dentro le ossa.
Glielo aveva chiesto.
Non. Mi. Baciare.
Eppure, non era bastato a frenarlo. Non Zachary.
Ma il desiderio che lei aveva iniziato a covare nei suoi confronti.
Era stato facile mentire.
Lo era sempre.
“I tuoi scopi comprendono il tenermi lontano da te il più possibile. Perché hai paura.” la interruppe lui.
“Che cosa ne puoi sapere Tu? Sei solo un ragazzino.” aveva urlato lei di rimando.
Era stato maledettamente facile mentire. Almeno fino a quando la sua bocca non si era impossessata di quella della Serpeverde.
Le braccia di Petra avevano cercato istantaneamente le spalle di Zachary, ancorandosi a quelle per paura di svenire sotto la pressione delle sue labbra avvelenate.
Forse il mondo era tutto là, accucciato sull'angolo della bocca di un ragazzo che era cherubino perverso e sorridente diavolo. Era tutto lì, sulle mani di lui che la stringevano e sulle bocche che si mescolavano, respirando l'una nell'altra. Nelle palpebre di Zachary MacIntyre che non cedettero per un solo istante, non volendo privare le sue biglie di vetro di quello spettacolo che erano gli occhi serrati di Petra Wolf su una verità così deliziosa.
Era tutto lì.

I've been waiting for someone like you.
{ Would you stay if I asked you to? }

  
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