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Autore: BelleFrench    06/07/2014    2 recensioni
Rumplestiltskin getta nel pozzo il liquido viola per far tornare la magia a Storybrooke, Belle ora si ricorda di lui, potrà finalmente trovare il figlio e... qualcosa è andato storto!
Perchè sono nel mondo magico? E perchè Belle scappa da lui definendolo Mostro?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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7
Il patto è sigillato

 
  In un’altra parte di un altro mondo una perfida regina teneva sotto scacco una piccola città.

L’unica loro speranza di salvezza risiedeva nella figlia di una principessa. Mentre il popolo cercava riparo dagli incantesimi malvagi della perfida regina, la principessa combatteva strenuamente e con tutte le sue forze insieme alla madre, il padre ed una moltitudine di buoni amici, per salvare il piccolo erede al trono dalle sue grinfie.

-Non abbiamo un piano Jefferson, cosa ti fa credere che Regina possa mai fidarsi di te ed entrare in quel ridicolo cappello per poi teletrasportarsi da Gold e…

-Lo farà. Non chiede di meglio che avere quel fuso! E poi è sua l’idea! - sorrise di traverso il cappellaio matto ad Emma.

-Ma così facendo lei potrà uccidere Snow! – Charming si girò verso la sua amata sposa – non glie lo permetterò, deve esserci un altro modo! - asserì convinto.

MaryMargareth strinse il braccio della figlia.

-Non c’è un altro modo. La cosa che vuole più di tutte è uccidermi. E se noi le forniamo il mezzo, lei per andarselo a prendere farà di tutto. - sorrise triste.- Non dobbiamo dimenticarci che la figlia di Jefferson ed i figli di tutti noi sono nelle sue mani ed io credo sia più importante la vita di Henri che non la mia.

Emma sgranò gli occhi. Ancora non credeva che tutto quello fosse accaduto, ma non poteva non pensare di avere una madre davvero in gamba. Mise una mano sulla sua.

-E allora facciamolo.

Jefferson prese la parola:

-Quando aprirò il varco, io e Regina verremo direttamente catapultati dall’altra parte. Come ben sapete, Rumplestiltskin è la che aspetta di poter tornare, ma se anche lui tornasse, le cose qui non cambierebbero poi di molto. Quindi farò in modo che rimangano tutti e due là, e prenderò la ragazza, e tornerò indietro. Ricordate, due entrano e due tornano.

Erano tutti d’accordo, l’unico neo era:

-Sei sicuro che il signor G…Rumplestiltskin – era un nome davvero ridicolo pensò Emma-e Regina non sappiano che stai facendo il doppio gioco con noi?

- Forse Regina sospetta, o forse sospetta Rumplestiltskin, ma non posso lasciare le cose così come stanno. E poi è la nostra unica possibilità, dopo tutto è stata Regina stessa a chiedermi di far funzionare il cappello.

-Allora per me va bene ma andrò io.

-Emma non puoi…

-David… papà. E…mamma,-chiamarli così la imbarazzava- sono io colei che spezzerà il sortilegio. Quindi è giusto che sia io ad andare a recuperare la ragazza.

-E se non riuscissi a tornare indietro?- Mary Margareth non avrebbe mai voluto una cosa simile, ma la figlia aveva il suo stesso coraggio e non poteva non apprezzarlo.

-Tornerò. Regina deve pagare per quello che ha fatto alla nostra famiglia!

-No Emma. Andrò io. Qualcuno dovrà restare al di qua del cappello semmai io dovessi fallire,e ti pregherei di liberare i bambini. E di prenderti cura di Page.

-Detto da uno che voleva quasi ammazzarmi non è il massimo - asseri fissando poi gli occhi preoccupati ed ansiosi della. - ma, per me va bene.

-Allora è deciso. L’operazione Cobra sta per avere inizio! –Disse Snow sorridendo alla ritrovata figlia.



-Questo giardino è incantevole signore… come mai sono allibita sia vostro…?

-Potete chiamarmi per nome.- le disse lui mentre insieme camminavano nel rosero che aveva dietro il castello.

La ragazza abbassò lo sguardo, poi lo riportò su di lui.

-Rumplestiltskin. - disse sottovoce.

-E’ il mio nome. Per servirvi madame! -Fece un lieve inchino al suo cospetto. La ragazza rise. A suo modo, lui riusciva sempre a strapparle un sorriso.

-Mi è stato riferito che voi non vogliate si ripeta in giro...il vostro nome.

-Beh,sapere il nome del vostro avversario vi rende più potente.- le disse chinandosi su una rosa respirandone il profumo.

-Non posso sapere come. Ma il mondo da quale provengo io non è così fantastico come questo qui.

-Allora ammettete che vi piace?!

-Non mi dispiace…-rise, poi si fermò. Quella strana sensazione di dejavù, forse il profumo delle rose?! -E Perché mi avete portata qui? Nel vostro mondo... - ricominciò a camminare lentamente. -ora non credeva più di essere pazza, e voler scoprire quanto più possibile di un posto come quello la riempiva di eccitazione.

Rumplestiltskin le si fermò accanto: -Non sono stato io ma, una perfida regina cattiva che ti ha tenuta lontana dal tuo amore quando eri nel tuo mondo.

-Sembra una fiaba per bambini…

-E’ la realtà Belle! – le si era fatto vicino, e le aveva messo una mano sul braccio stringendo quel poco che bastava, per far si che lo sentisse reale.

Non l’aveva più toccata da quando l'aveva issata tra le braccia stremata per portarla in camera pochi giorni prima, ma non era cosciente e anche se aveva il sospetto che tra di loro le cose fossero migliorate, non poteva forzarla. Presto sarebbero tornati a Storybrooke e lei sarebbe stata libera.

Anche di andare via da quella città. Non ci sarebbe stato più alcun maleficio a trattenerla.

-Se volete di nuovo baciarmi, vi avverto che vi picchierò di nuovo. - trattenne il fiato.

 -Cos..? Ah sei davvero divertente. – la indicò ridacchiando. – Molto, molto divertente! Ma cosa ti fa pensare che io voglia…- le si avvicinò di scatto mentre lei reprimeva un sussulto. Le era così vicino che avrebbe potuto specchiarsi negli occhi azzurri di lei-…baciarti?

Rumplestiltskin fece un velosce saltello all'indietro: non avrebbe dovuto mettersi così alla prova, no, non avrebbe dovuto farlo! Era davvero stato ad un passo dal baciarla nuovamente!

-Siete uno… stupido!- la ragazza scappò verso il castello, prima camminando, poi sempre più velocemente finché non si accorse che stava correndo. Entrò a perdifiato nella sua camera da letto.

Lui non voleva baciarla?

Quella frase le rimbombava nella testa.

Bene! Cosa credeva che l'avrebbe cercato lei?

Arrossì.

L’averle dato la possibilità di stare in biblioteca con i bambini e tutti i servitori non l'aveva certo resa meno cauta!

Si era divertitoa prenderla in giro!

Guardò il tavolo della camera da letto che ora occupava: lo splendido vaso di vetro colorato con dentro diversi tipi di rose rosse era al suo solito posto da una settimana a quella parte. Lui si preoccupava sempre di farle trovare rose ovunque e dal carretto-giardiniere era venuta a sapere che era lui in persona a cogliere le rose più belle da farle trovare in camera.

Ecco perchè quel pomeriggio l'aveva portata nel roseto, dopo la propria insistenza su dove erano state coltivate quelle rose lui aveva infine deciso di mostrarglielo.

Strinse i pugni sulla coperta. Andiamo Belle, erano solo rose!

Rose però che erano ovunque nel castello. Per lei.

Anche la biblioteca ne era piena e quando per errore il piccolo pluto aveva fatto cadere a terra un vaso mentre lei leggeva per i più piccoli, Rumplestiltskin non si era arrabbiato come le altre creature incantate avevano creduto. Aveva anzi ridacchiato all’espressione di paura di tutti.

Sono solo rose le aveva detto.

Pensarci non avrebbe risolto il groviglio di emozioni che Rumplestiltskin le aveva fatto nascere pian piano nel cuore. Prese il libro che aveva appena finito di leggere per riporlo in biblioteca.

Salendo la scalinata ripensò a quante volte lo aveva sentito avvicinarsi e mai farsi vedere, lei sapeva che lui si fermava là ad ascoltarla. Poi da quando si era seduto con loro, le cose erano cambiate. Era diventato più… poteva dire dolce? Non lo sapeva, ma il fatto era che adesso nessuno nel palazzo lo temeva più.

La piccola tazzina sbeccata quasi gli correva incontro ogni volta che lo vedeva, e Belle aveva notato che quel piccolino sembrava avere una vera predilezione per averli entrambi accanto a sé.



-Come ti sei fatto quella sbeccatura?

Da sopra la scala Belle lo aveva guardato, il piccolo Lou era sul tavolino, erano soli, era rimasto con lei a farle compagnia mentre riordinava i libri.

-Me l’hai fatta tu, non ricordi? Oh ma non ho sentito male, ero ancora inanimato! – picchiettò sul bordo del tavolino il piccolo.

-Che dici? Quando avrei mai… - la ragazza lo fissò. Chiuse gli occhi, c’era qualcosa che non andava, si sfiorò le tempie con le dita. Quando li riaprì, ad attenderla sotto la scala non c’era il suo amico ma Rumplestiltskin.

-Che cosa stai facendo? – il suo volto era preoccupato? Non avrebbe saputo dirlo. Era strano e lei non lo capiva davvero. 

-Riordino i libri è ovvio!- gli aveva risposto poi seccata rigirandosi per scendere. Perché la stava interpellando in quel modo? Alla faccia del cambiamento!- fammi scendere.

-Ti aiuto io,rischieresti di nuovo di cadere.

-No, grazie posso farcela da me… cosa vuol dire che rischierei di nuovo di cadere?

-Come quella volta che per togliere le tende gli sei caduta tra le braccia! – finì per lui la piccola tazzina.

-Belle… - Rumplestiltskin fece un passo indietro e la ragazza lo fronteggiò dall’ultimo scalino. Era alla sua altezza ora. Non si era mai resa conto che lui fosse così alto.

-Cosa vuol dire Rumplestiltskin? Quella storia che mi hai raccontato, su me e te, sulla regina cattiva… non è una fiaba…

Lui sospirò chinando lo sguardo:

-Te lo avevo detto che era tutto reale.

-Per favore, devo sapere. Perché non mi dici…. – Gli mise una mano sulla guancia per riportare i suoi occhi lì dov’erano stati fino a qualche istante prima, nei suoi. E fu un errore.

Il cuore iniziò a batterle velocemente in petto, mentre Rumplestiltskin poggiava la propria a coprire quella di lei.


-Ma che bella scenetta! Vi faccio i miei complimenti!

Splendida e terribile, nel suo abito nero, la regina del mondo delle fiabe, ora sindaco di Storybrooke si fece avanti. Dietro di lei la seguiva quello che Belle identificò come il suo scarceratore nell'altro mondo. L'infermiere che le aveva detto di andare da quel certo signor Gold per chiedere aiuto.

-Regina! Benvenuta nella mia umile dimora, ma, non siete in anticipo? Avremmo dovuto prendere un tè alle cinque. Vi avevo chiesto di aspettarmi nella sala! - il folletto coprì la visuale a Belle.

Quella donna le era familiare  ed il modo sibillino in cui Rumplestiltskin parlava con lei fece sciogliere qualcosa dentro. Puntò le mani sulle spalle di lui per spostarlo e così vederla meglio.

-Voi siete… la dama della carrozza trainata dai cavalli neri! Voi… mi avete rinchiusa qui e nell’altro mondo!

Si gettò in avanti dall’ultimo scalino e Rumplestiltskin la prese tra le braccia evitandole una caduta.

-Rumplestiltskin, cosa sta succedendo… Quando hai incontrato questa donna, tu… tu sei il signor Gold, noi… eravamo al pozzo! – esordì poi spalancando gli occhi ricordando all'istante tutto. 

-E così ora ricordi mia cara! – la voce profonda della regina li fece voltare nuovamente verso di lei. Rumplestiltskin si mise davanti a Belle.

-Come vedi i tuoi incantesimi hanno delle falle.

-Come i tuoi patti caro. - ghignò. - comunque stai tranquillo, non te la tocco la principessina, ormai non serve più. Ottenni la mia piccola vendetta su di te inventando quella bugia a cui tu hai creduto come uno sciocco. -rise.

Belle pose i palmi delle mani sulla sua schiena e vi poggiò il viso. Ora ricordava di nuovo. Era impossibile fosse accaduto tutto questo! Respirò piano il profumo di Rumplestiltskin, così familiare.

Era scappata, poi ci aveva ripensato ed era tornata al castello, ma aveva di nuovo incontrato lei. Quella donna. Che l’aveva rapita fino a quando il sortilegio oscuro non si era abbattuto su tutti loro, trasportandola da carcerata del regno delle fiabe a carcerata del mondo umano.

-Regina, prendi il fuso e andiamocene, il cappello non terrà aperto a lungo il varco.
-Jeffy Jeffy, mattacchione - gli pose le mani sul petto. – non preoccuparti e sentiamo cosa vuole in cambio del fuso il mio amico. – Si rivolse di nuovo a Rumplestiltskin. – Ovviamente non scioglierò la clausola.

Sciogliere la clausola? Cosa voleva dire?

Belle strinse il gilet del folletto. Lo sentiva tremare di rabbia.

-Con uno schiocco delle dita, un potente fulmine viola investì appieno Jefferson, che cadde svenuto a terra.

-Ecco qui un traditore in meno di cui preoccuparsi. – Sorrise di sghembo alla ragazza che Rumplestiltskin cercava di nascondergli. – voleva uccidermi mia cara, - le disse.-sfruttando il fatto che io fossi venuta qui a chiedere un oggetto in aiuto al potente mago oscuro per uccidere mia volta una persona.

Belle sussultò. Era vero? Una volta le aveva creduto e il sortilegio si stava spezzando, forse non mentiva. Guardò le spalle di Rumplestiltskin che si afflosciarono un poco, e capì che la regina non stava mentendo.

-Quindi è vero? Non capisco Rumple... a cosa ti serviva dare un’arma a questa strega per farle uccidere qualcuno?

-il tuo innamorato mia cara, è un vigliacco assassino! Che non esiterebbe a sacrificare il tuo amore per cavarsi fuori dai guai.

-Rumplestiltskin non è un vigliacco, lui…

Già,cos’era lui per lei? Lo aveva amato prima che lui la spingesse lontano da lì, ma adesso?

-Belle mia cara, per favore, vattene. Io e questa signora dobbiamo discutere di una cosa importante…

-Di cosa? Voglio saperlo! – incalzò lei.

-Di te ovviamente cara! Non lo hai ancora capito perché non ti ha lasciata scappare via da qui? –le andò incontro, e Rumplestiltskin si intromise di nuovo tra le due.- Pensava che il tuo amore avrebbe potuto sciogliere questo maleficio e che lui sarebbe potuto tornare a Storybrooke, ha altri affari che lo attendono lì.

Belle era allibita. Farla innamorare perché gli serviva che sciogliesse un incantesimo?

-Per questo eri così cambiato? - ripensò all'iniziale terrore che tutti gli oggetti animati provavano verso di lui, sostituito da stupore verso quello strano e docile comportamento che aveva adottato- quindi... una volta tornato di là? Mi avresti lasciata andare? Di nuovo?

Senza rispondere, il potente mago oscuro spintonò lontano la ragazza e nello stesso istante, alzò un dito al cielo ed una potente folgore si abbatté sul castello intero.


Quasi al termine...stavolta ci ho messo un po' ad aggiornare.
Commentate se volete, sia in bene che in male fa sempre bene sapere se si sta svolgendo bene qualcosa o se si può fare meglio :D

 
 
  
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