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Autore: paperback_writer    07/07/2014    4 recensioni
Un bel due di picche e Paul si ritrova a trascorrere il suo weekend a Kenwood con l' amico John e sua moglie. Qualche birra di troppo, fraintendimenti vari ed una buona dose di cuori infranti. Ma in fondo, cosa può mai capitare in un solo weekend?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Lennon, Paul McCartney
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Qualcosa in più (reprise)
 

Cosa poteva aspettarsi?
Una dichiarazione d’amore in piena regola, un “ti amo da sempre” e tante lacrime di commozione per entrambi?
 
Avanti Lennon, basta fare gli innamorati.
 
Qualcosa tenta di fermarlo strattonandolo per la manica della camicia.
Ma ormai è tardi per cercare di spiegare.
 
Un gesto e John si è scrollato quello che presumibilmente era il braccio di Paul.
 
Non deve vederlo in questo stato, nessuno può.
Deve tornare dentro, riordinare i pensieri, capire cosa farsene di una vita non andata come sperava.
 
Ma qualcosa lo blocca.
 
E’ qualcosa di forte, non riesce davvero a capire cosa sia.
 
Lo ha bloccato, con una forza ed una violenza tale da immobilizzarlo, come se gli fosse stato versato del cemento sui piedi.
 
E’ l’abbraccio di Paul, le sue lacrime contro la sua schiena, il “ti amo” appena sussurrato, che l’hanno fatto fermare.
 
E a quel punto gli occhi di John, i miopi, indisciplinati, deboli occhi di John si lasciano guidare dalle sue altrettanto miopi, indisciplinate, ma certo non deboli emozioni.
 
Cosi, nel cuore della notte, avviene un prodigio senza precedenti.
Perché proprio nel cuore di una notte senza stelle gli occhi di John si trasformano in splendide, sfavillanti comete.
 
Dapprima brillano, troppo vicini alla loro fonte di calore, al loro sole per rimanere freddi e compatti. Solo in seguito lasciano che quel calore sprigioni una scia luminosa, che lentamente percorre il viso di John, il loro piccolo universo.
 
E tutto appare chiaro, a lui ed al ragazzo che, testardo, non lo lascia, cascasse il mondo.
 
-Ti amo. John, ti amo. Mi dispiace, io…ti amo.-bisbiglia fra le lacrime il minore, ignaro del prodigio che ha appena compiuto con la sua sola vicinanza.
 
Una mano calda, ormai ben nota, incontra quella tremante e fredda del giovane singhiozzante.
 
-Ti amo anche io.- sono queste le prime parole che riesce ad articolare -dopo ore, minuti, giorni?- il maggiore.
 
E lentamente i singhiozzi si dileguano, lasciando posto a baci di sollievo, di riconoscimento, di promesse,  d’amore che ovunque raggiungono il collo, le spalle, la pelle del ragazzo dai capelli ramati.
 
Poi, con un gesto, i due ragazzi si trovano nuovamente l’uno di fronte all’altro.
 
I loro sguardi, le loro mani si incrociano, con l’intenzione, la speranza di non doversi più separare.
 
Un bacio.
 
Basta un bacio per allontanare dubbi, fraintendimenti, paure, gelosie.
E tutto il caos di sentimenti tanto forti viene ridotto ad un flebile brusio, lontano da Kenwood, dall' Inghilterra intera, dai due ragazzi che con agilità hanno trasformato un bacio in qualcosa in più.
 
Perché i due giovani, stretti contro la porta a vetri che collega il giardino con l’abitazione, non hanno intenzione di fermarsi.
Vogliono chiarire, mettere ben in chiaro i loro sentimenti a suon di baci, carezze e cuori martellanti.
 
Non importa nient’altro, anche essere visti sembra una preoccupazione secondaria.
 
E’ cosi che i due entrano nella residenza ora finalmente caduta tra le braccia di Morfeo e si stringono, si baciano, si dichiarano centinaia di volte il loro amore, come per essere sicuri che l’altro lo fissi ben a mente, senza alcuna possibilità di errore.
 
Stretti l’uno fra le braccia dell’altro, incapaci di allontanarsi anche solo per un istante, entrano in una delle camere della villa, le labbra cercano costante contatto con quelle del compagno.
 
-J..John, dove siamo?- mormora tra un bacio e l’altro il più piccolo, poggiando la fronte contro quella del suo amante, un timido sorriso accompagna la sua affermazione.
 
John si guarda intorno.
 
La conosce bene questa stanza.
E’ il suo vecchio studio, le chiazze di colore sul pavimento e l’ odore pungente della vernice sulle tele lo testimoniano.
 
-Sarebbe perfetto per il piccolo Julian, non credi? C’è un sacco di luce che entra da quella finestra, è decisamente una stanza delle giuste dimensioni per un piccolo bebè. E poi tu ormai non ci vieni quasi più qui, potremmo spostare il tuo studio nella stanza al piano inferiore. La culla potrebbe stare li, a sinistra. Mentre l’armadio e il fasciatoio ce lo vedo da quella parte, vicino alla finestra…con delle pareti a motivi sarà davvero una bella cameretta.-
 
Le parole di Cyn tornano alla mente, come un brusco strattone.
 
Ma John non è disposto ad accettare la realtà, non ancora.
 
Non fin quando Paul sarà con lui.
 
 -E’ il mio vecchio angolo di mondo.- mormora dopo qualche istante, gli occhi fissi su quelli verdi dell’ uomo davanti a lui.
-E adesso dov’è?-
-Cosa?-
-Il tuo angolo di mondo.-
La mano raggiunge, dopo qualche istante, quella del minore, stringendola con la propria.
-In te.-
 
Un sorriso, uno di quei sorrisi che scaldano il cuore, quello di John, perlomeno.
 
Poi buio, il bacio non si fa attendere molto.
 
Le mani cercano bisognose il corpo dell’amante, spinte dall’audacia che soltanto la consapevolezza dell’unicità di questo momento può infondere.
 
-Non lasciarmi.-
-Non ti lascio.-
-Mai.-
 
Entrambi sanno quanto tutto questo sia complicato, difficile, irrealizzabile.
Ma nessuno ha bisogno di sentirselo dire.
Tutto ciò che vogliono è vivere nella menzogna, ancora qualche istante, ancora per poco.
 
-Mai.-
I due presto si ritrovano stesi per terra, uno fra le braccia dell’altro, in un’ intricata matassa di corpi e sentimenti, di sogni e desideri, ormai troppo difficile da districare.
 
Cosa aspetta i giovani che hanno deciso di amarsi nel cuore della notte e della loro vita?
Odio, litigi, amore, passione e certo qualcosa in più.

 

Più d'una volta ho visto lo splendido sole del mattino
blandire le cime dei monti con sovrano sguardo,
baciare con raggiante volto i verdi prati,
indorare pallidi ruscelli di magica alchimia;
   E, presto, vilissime nubi sopravvennero
a lacerare la sua divina faccia
e lo nascosero al mondo sbigottito,
inducendolo con vergogna a tramontare.
   Così pure, un mattino, sfolgorò il mio Sole
e m'investì del suo splendore;
ma, ahimé, non fu mio che per un'ora:
una massiccia nube adesso me l'ha sottratto.
   Tuttavia, per questo, il mio amore non cessa:
come al sole del cielo, anche ai terrestri capita d'offuscarsi.




Note dell' autrice: Ed eccoci qui, alla fine di questa breve avventura (?) Molte volte mi è stato fatto notare che la vita è fin troppo drammatica per lasciare che una storia finisca con altrettanta tristezza. Perciò spero che questo parziale "Happy end" vi sia piaciuto :) I versi finali, quelli in corsivo, sono tratti da un poema di William Shakespeare, "Più d' una volta ho visto...". 

Spero il finale della storia non vi abbia deluso, grazie a tutti quelli che mi hanno sempre supportato ed incoraggiato nella pubblicazione.
Al mio prossimo sclero, buone vacanze a tutti!
Paperback_writer
  
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