Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-Gi-Oh! ZEXAL
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Autore: vennalyrion96    07/07/2014    4 recensioni
STORIA SOSPESA DEFINITIVAMENTE
IV è uno dei duellanti più famosi in assoluto: campione d'Asia e vincitore di innumerevoli duelli, è il personaggio di Zexal più sadico e crudele nei confronti degli avversari. Ma cosa succederebbe se un giorno, durante il suo amato fanservice, conoscesse una ragazza misteriosa che riuscirà a mettergli i piedi in testa, non nei duelli, ma in qualcosa di più intenso, come i suoi sentimenti? Come reagirà la famiglia Arclight all'incontro con questa strana ragazza dalla personalità ignota ma che rivelerà uno dei lati più enigmatici dell'animo umano? Lo scoprirete in questa fic! Buon proseguimento!! :D
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Byron Arclight/Tron, Christopher Arclight/ Five, Michael Arclight/ Three, Nuovo personaggio, Thomas Arclight/ Four
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza
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Capitolo 5

-

Dove sei?

 

-Angelina…-

La voce disperata e squillante di un docile ragazzino stava ormai perdendo intensità dopo aver quasi passato due giorni interi a far irruzione nelle orecchie dei curiosi e aver disturbato al tempo stesso tutti gli abitanti della piccola cittadina di Gardeyard.

Al solo pensare di aver corso così ininterrottamente e a perdifiato per le vie delle strade di campagna alla ricerca della sorella, il figlio minore del signor Lyken si sentiva distrutto molto più di quanto avesse mai immaginato.

Diversa era la sua situazione nei momenti di svago: per lui giocare in luoghi tanto vasti era diventata un’abitudine e i segni di stanchezza gli erano sempre stati lontani. Inseguire le lepri, ad esempio, era una sua passione sin da piccolo e l’idea di poter mettere in moto le sue esili gambe era sempre stato un modo per poter fuggire diverse ore dalla triste realtà che aveva da sempre tormentato la sua famiglia: le continue assenze del padre da casa, l’ingenuità e l’apparente stupidità della madre e, cosa ancora peggiore, i capricci insopportabili di Angelina.

Il piccolo Ikida aveva da sempre sperato in una vita diversa, fatta di amore, comprensione e felicità tra tutti. I suoi amici erano gli unici a farlo trascorrere il tempo divertendosi e organizzando battaglie a spade di legno, lanciando sassi con le fionde, giocando a calcetto…

Tutto il contrario avveniva invece con la sorella maggiore la quale né si era mai occupata di lui a dovere, né lo aveva mai aiutato per i compiti a casa.

Quando entrambi i loro genitori dovevano, per esempio, assentarsi da casa per qualche motivo burocratico o lavorativo, per Ikida iniziava il vero e proprio inferno.

Angelina, infatti, non lo aveva mai fatto uscire con gli amici e lo aveva sempre costretto a giocare con lei a dama o a scacchi e talvolta anche a Duel Monster. Di quest’ultimo, lei non aveva mai imparato bene le regole, ma negli altri due si era cimentata diverse volte e Ikida era stato stupito delle sue abilità strategiche in gioco al punto che lui stesso era arrivato spesso a pensare che lei barasse o studiasse trucchetti a scuola.

Un altro problema che infliggeva per parecchio tempo la vita del più piccolo membro della famiglia Lyken era il fatto che lui e Angelina litigassero in continuazione e che si lanciassero insulti ininterrottamente come un disco rotto.

E non si era mai trattato di litigi spiccioli e banali, come potrebbe avvenire normalmente tra fratelli. La loro situazione, contrariamente a molti altri ragazzini, era sempre stata fuori controllo e Ikida, nella maggior parte dei casi, era sempre la vittima.

Litigi per strada, in casa, in giardino… praticamente ogni luogo in cui ci fosse la presenza di Angelina si poteva benissimo trasformare in un campo minato per la proliferazione delle tensioni e di conseguenza, la nascita di una lite che a lungo andare sarebbe diventata sempre più accesa.

“Dannatissima sorellona…”

Eppure, nonostante tutte le difficoltà di comprensione, il cattivo rapporto fraterno, le diversità di carattere… lui adesso la stava cercando dappertutto.

La cercava senza freni e più preoccupato che mai.

L’improvvisa sparizione di Angelina lo aveva allarmato ancor prima dei genitori, i quali non si erano neppure accorti che la ragazza fosse fuggita due notti prima e che non fosse più tornata a casa.

Si ricordava bene di quella sera, quando lei aveva fatto una scenata perché il padre non le aveva acquistato il vestito tanto desiderato e si era diretta furiosa nella sua stanza da letto.

A partire da allora Ikida non l’aveva più vista e nemmeno incrociata la mattina dopo per andare in bagno.

Il sospetto che Angelina fosse scappata gli era ormai evidente e nonostante lei gli avesse sempre vietato categoricamente di entrare in camera sua, il ragazzo aveva bussato e non aveva ricevuto una risposta. Colto da un moto incessante di preoccupazione, aveva aperto la porta e di Angelina, nessuna traccia.

Dopo aver avvertito i genitori, Ikida era corso alla porta di casa per uscire a cercarla e aveva iniziato la sua corsa contro il tempo.

Aveva chiesto informazioni ai passanti e ai vicini di casa, si era inoltrato nel bosco più vicino… eppure, nessun segno di Angelina.

Non ricordava quante volte avesse gridato il suo nome, a quanto avesse trovato incomprensibile un simile gesto da parte di lei…

Ikida, deluso e scoraggiato in mezzo ad una desolata strada asfaltata, chinò la testa e un ciuffo di capelli castano scuro si piazzò davanti ai suoi occhi bagnati di lacrime.

-Oh, Angie… sorellona mia… Quanto darei per sapere dove sei in questo momento… Ti sto cercando da due giorni e adesso sono stanco. Sarà meglio che torni a casa- sussurrò lui tra sé a sé.

Triste e sconsolato, il ragazzino mise le mani sulla tasca della salopette e a passi lenti e affaticati, si diresse a casa.

Suonò il campanello e dopo pochi secondi la porta si aprì e una mano lo invitò premurosamente ad entrare.

-Figliolo, sei tutto congelato. Vieni che ho acceso il caminetto- esclamò Miranda non appena toccò il volto stanco di Ikida.

-Mamma… lei è sparita…-  disse ansimando il quindicenne, mentre veniva trascinato in salotto dalla madre.

 -Stai tranquillo. Hai fatto del tuo meglio per cercare di trovarla. Adesso riposati, figlio mio- lo confortò lei accarezzandogli la spalla e facendolo sedere sul divano.

Arnold era in piedi con il gomito poggiato sullo scaffale della finestra lì vicina e osservava impotente il paesaggio.

-Papà, ho chiesto informazioni a tutti i passanti ma nessuno l’ha vista… Sono perfino andato a casa di Luke* e nemmeno lui ha idea di dove sia andata. Credimi, ho fatto di tutto per…-

Senza voltarsi verso il figlio, lo interruppe: -Ikida… sei stato in gamba. Hai anche faticato troppo per tua sorella. Adesso però tocca a me e a tua madre andare a cercarla…-

Miranda si avvicinò a lui dubbiosa.

-Caro, ma noi non abbiamo idea di dove poter iniziare le ricerche. Gardeyard è un paese piccolo e Ikida ci ha dato la conferma che lei non si trova qui. Non pensi che potrebbe essere a casa di una sua amica? Magari non ce l’ha detto per paura che noi non la lasciassimo-

-No, non credo. Prima di tutto se lei andasse da qualche parte per più di un giorno, lei ha il dovere di avvisarci prima e poi chi lo dice che sia scappata da un’amica? Nostra figlia ultimamente si è spinta troppo oltre…-

Miranda incrociò le braccia ansiosa.

-Hai ragione, caro. Io però sono convinta che lei non possa essere andata troppo lontano… Angelina avrà un pessimo carattere, ma non può essere arrivata ad allontanarsi così tanto da casa-

Il pendolo rintoccò le otto e un quarto del mattino.

Arnold sospirò affannosamente si rivolse al figlio e prese una pipa dal taschino della giacca, la accese e la portò in bocca, cercando di mantenere il più possibile la calma.

-Ad ogni modo, noi allargheremo le nostre ricerche a partire da oggi, questo è poco ma sicuro. Ascoltami Ikida. Tu adesso riposa tranquillamente, più tardi ti porterò a casa di Luke- affermò Arnold deciso.

Ikida si alzò di scatto dal divano.

-Perché, papà? Luke non farebbe altro che tormentarmi su questa faccenda. E’ disperato per Angelina più di noi tre!- esclamò.

-No, figliolo. Te l’ho già detto: hai fatto fin troppo. E non preoccuparti per quando andrai da Luke, suo padre è d’accordo che tu stia con loro per alcuni giorni, almeno fino a quando io e tua madre non torneremo a casa con tua sorella-

-Sì, ma… Vi ho già detto che qui a Gardeyard non c’è- affermò Ikida grattandosi la mano dal nervosismo.

Il padre lo accarezzò teneramente, seguito dalla moglie.

-Ti crediamo, figlio mio. Ma non temere, io e tua madre sappiamo già dove andremo a cercare Angelina-

-E dove?- chiese il ragazzino sempre più ansioso.

Arnold lo guardò seriamente e rispose:

-Andremo ad Heartland City, figlio mio. E’ una megalopoli nella quale non mi sono mai addentrato, molti miei coetanei si sono trasferiti laggiù e la maggior parte di loro afferma che è una città in cui è estremamente facile perdere l’orientamento e di cui non si è mai visto il creatore. Non so come mai, ma conoscendo tua sorella, sono convinto che si sia diretta là per combinare chissà cosa. E noi la dobbiamo trovare ad ogni costo-

Ikida, sfinito, si tolse le scarpe e sdraiò sul divano.

-Ho capito, papà. Allora più tardi mi sveglierete e mi porterete da Luke, vero?-

Miranda lo coprì con alcune coperte e gli baciò una guancia.

-Sì, Ikida. Adesso pensa solo a riposarti. Ti prometto che io e tuo padre faremo di tutto per riportare qui Angelina-

-Grazie mamma-

La donna sorrise e si allontanò col marito per dirigersi in cucina e decidere sul da farsi.

L’oscurità avvolse la stanza e Ikida, ormai troppo stanco per reggersi in piedi, si addormentò.

Angolino dell’autrice:

Salve! :D Sono ritornata per un nuovo capitolo, stavolta alquanto particolare, perché narra ciò che avviene nel paese di origine di Angelina nel medesimo arco di tempo del capitolo precedente :)

Spero che abbiate apprezzato questo capitolo, non è eccezionale, ma mi auguro che vi sia piaciuto lo stesso :D

Buona serata e a presto con un nuovo chappy, ragazzi!

vennalyrion96

 

*Noticina/Curiosità: Luke Jinshu è un ragazzo di vent’anni, vicino di casa di Angelina. Suo padre è un contadino abbastanza ricco e vorrebbe che il figlio trovasse una fidanzata degna di lui. Ciò non è molto semplice, perché Luke è un po’ bruttino e molto timido (praticamente non ci sa fare assolutamente con le ragazze xD). Suo fratello minore Pitt è un grande amico di Ikida, e questo fa sì che Luke allacci ancora di più i suoi rapporti con la famiglia Lyken. Lui è perdutamente innamorato di Angelina ma naturalmente lui non ha il coraggio di rivelarsi, pur cercando di darle dei segnali comportandosi in maniera gentile e cordiale. Angelina, al contrario, lo ritiene noioso e poco interessante, perciò lui non rientra tra i suoi interessi xD

  
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