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Autore: Ship_COFFE_Bar    07/07/2014    5 recensioni
AU, Thorki, Raccolta di one-shot;
Venti storie, venti universi diversi, ma sempre lo stesso amore.
...
Dall'undicesimo capitolo:
-Allora, tu sei la mia Hazel Grace?- chiede, passando le dita fra quei fili d'ebano
così soffici.
-E tu sei il mio Augustus Waters?- annuiscono quasi in sincrono, e poi ridono
ancora.
[...]
Thor ricorda ancora quell'ultima estate, e la prima crisi. I dottori furono lapidari;
Schizofrenia.
All'inizio non gli sembrava tanto grave.
"Lo vedo sgusciare attraverso la porta, e poi si avvicina al letto, e mi stringe il collo,
così"
...
Sto in fissa con gli AU -.-
Genere: Dark, Fluff, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Loki, Thor
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incest, Tematiche delicate
Capitoli:
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                                                     Chapter seven:
                                                            Ibrid



La cella è in fondo al corridoio a destra, una piccola porticina che un tempo doveva 

essere stata grigia ma che ora è completamente arrugginita, spicca sulle pareti del 

corridoio, bianche.

-Tu non hai lo stomaco debole, vero ragazzo?- la guardia accanto a me mi porge la 

maschera a gas, aggiustandosi la sua, -Se lo avessi, ora non stare qui- ribatto, 

cercando di rimanere stabile. Questa situazione è del tutto folle.

Quello ridacchia, aprendo la porta.

L'odore, anche se filtrato dalla maschera, mi arriva comunque alle narici, 

provocandomi un conato, che sono costretto a reprimere.

La cella è piccola, spoglia e puzzolente. La muffa negli angoli è di un inquietante 

colore bluastro e un topo mi saetta fra i piedi non appena apriamo la porta.

-Se ne occuperanno quelli del reparto- guardo l'uomo accanto a me, la tuta bianca 

è talmente lucida da brillare, come quella che indosso io del resto.

Penso che se non le avessimo, l'aria della cella ci avrebbe già corroso la pelle e 

ucciso nel giro di poco, intossicandoci, rabbrividisco, ma come sempre, non lo do a 

vedere.

Mi ci vuole un po' per individuare dove si trova. È raggomitolato in un angolo, gli 

occhi verdi ci spiano, le pupille verticali ricolme di odio. 

Rimane immobile, anche quando mi avvicino, -Attento- mi frena la guardia, 

poggiandomi una mano sulla spalla, -Il bastardo morde- annuisco, tornando a 

guardarlo.

C'è qualcosa, in quegli occhi verdi, qualcosa di così innaturale, qualcosa che mi 

incatena e mi respinge al tempo stesso. Allungo una mano e le orecchie sulla sua 

testa scattano, lo vedo appiattirsi contro la parete della cella, con un ringhio 

sommesso. Voltandomi verso la guardia, gli dico: 

-Tu incomincia a chiamare i medici, io me la cavo- annuisce, anche se non sembra 

del tutto convinto, ed esce chiudendo la porta, con un cigolio che sembra un urlo

straziante.

Rimango solo con lui, posò un ginocchio a terra, arrivando alla sua altezza attuale.

Le sue gambe sono lunghe, chissà quanto è alto.

La sua pelle è pallida e ricoperta di graffi ed ematomi, allungo nuovamente una 

mano, arrivando a pochi centimetri dalla sua guancia scavata.

-Cosa sei tu?- mi ritrovo a pensarlo a voce alta, mentre gli sfiorò la guancia e poi mi 

allungo ancora, accarezzando la punta di quelle soffici orecchie da gatto.

Mi lascia fare per pochi secondi, prima di scoprire i canini e cercare di mordermi.

Mi tiro indietro, lui si passa una mano sulle orecchie nel punto in cui l'ho carezzato, 

sbuffando infastidito, nel farlo la veste scura si scosta dal braccio, e intravedo il 

tatuaggio sull'esterno del braccio.

-L0162?- mormoro, lui alza il viso, osservandomi risentito, mentre mi avvicino di 

nuovo.

-Per cosa sta la "L"?- gli chiedo, la maschera antigas sul viso incomincia a farmi 

sudare, ma cerco di ignorare la sensazione sgradevole. 

Mi rendo conto di quante cose stia ignorando e nascondendo, e mi mordo con 

forza l'interno della guancia.

-Loki...- non capisco subito da chi provenga la voce, poi mi accorgo che è lui che 

parla, -Sta per Loki- ha un tono strano, come se gli facessi pena. Un tono da chi sa 

di essere superiore  a chi gli sta davanti. Alzo un sopracciglio.

Il nome è Svedese. Che l'abbiano catturato lì?

-Svezia?- annuisce distrattamente, avevo ragione, probabilmente durante uno dei 

rastrellamenti è stato portato qui. Ciò significa che ha dovuto sostenere un viaggio 

lunghissimo come quello che ho fatto io, solo che lui era incatenato e imbavagliato 

in un traghetto pieni di suoi simili.

Gli ibridi sono strani. Una volta da piccolo ne ho visto una, era carina, aveva piccole 

orecchie da coniglio e sorrideva sempre. Non ricordo come si chiamasse.

Ci giocavo spesso, con la bambina senza nome, andavamo nel parco sotto casa, e 

stavamo ore sulle altalene, prima della grande rivolta.

La chiamano rivolta, ma in realtà non hanno fatto altro che uccidere e deportare 

ogni ibrido. 

-Anche io. Mi chiamo Thor- mi avvicino ancora, e lui non sembra infastidito questa 

volta.

-Come sei arrivato qui?- abbassa lo sguardo, serrando le labbra.

Passano un paio di secondi -Cosa t'importa?- soffia, il suo tono ora denota solo 

una grande stanchezza, piega le spalle all'ingiù, continuando a guardare per terra.

Allungo la mano, prendendogli il mento fra due dita, obbligandolo ad alzare lo 

sguardo, sembra sorpreso.

-Mi importa- sbatte le palpebre confuso, aprendo le labbra per parlare, ma viene 

interrotto da forti colpi contro la porta.

Si ritrae, spaventato, raggomitolandosi nuovamente su se stesso.

-Ehy, ragazzo tutto bene lì dentro?- la voce della guardia mi riporta alla realtà come 

da un coma profondo. Sbatto le palpebre, -Sì- replico, guardando Loki davanti a 

me.

Mi fissa terrorizzato, le pupille ristrette, e una luce disperata negli occhi, che ora 

sono mutati in una sfumatura giallastra.

Mi sporgo in avanti, accarezzandogli ancora il volto. -Va bene. Andrà tutto bene- 

sussurro, grattandogli la zona dietro alle orecchie, si spinge contro la mia mano e 

anche attraverso i guanti sento quanto sia fredda la sua pelle.

Vedo qualcosa brillare lungo la sua guancia e capisco che è una lacrima quando si 

infrange sulla mia mano.

La porta si apre con un cigolio e lui spalanca gli occhi, che aveva chiuso, 

saltandomi addosso.

Sento le voci dei dottori e la guardia che estrae il fucile, -No!- li fermo con un gesto 

della mano, con l'altra accarezzo la schiena e i capelli lunghi e scuri di Loki, che 

trema, il viso nascosto nell'incavo del mio collo.

L'uomo abbassa il fucile, e i dottori distorcono il viso in un'espressione disgustata, 

mormorando fra loro. Questo gesto mi costerà molto più di un richiamo.

-Va tutto bene. Non ti faranno del male- gli dico, a voce bassa, in modo che senta 

solo lui. Annuisce, tremando ancora. 

Mi alzo, -È a posto- la guardia mi fissa attraverso le lenti della maschera a gas, con 

un'espressione indefinibile, uno dei medici mi si avvicina, la cartella in mano.

-Dobbiamo fare dei test, l'esemplare è pericoloso- stringo i pugni, portando una 

mano alla fondina e avvicinandomi pericolosamente al dottore, che indietreggia 

spaventato.

-Si chiama Loki. E non farà i test. Glielo ripeto: è a posto- non ho idea del perché 

stia difendendo un ibrido che nemmeno conosco, mettendo a rischio la mia stessa 

vita per un animale che forse domani non si ricorderà nemmeno di me.

Loro mi fissano, e borbottando se ne vanno. L'uomo col fucile mi guarda, 

facendomi segno di uscire. Annuisco, Voltandomi un'ultima volta verso Loki.

I suoi occhi mi guardano riconoscenti,tornati al loro solito colore smeraldino, e un

sorriso incerto si fa spazio sulle labbra 

secche e screpolate, e per poco mi sembra di rivedere la ragazzina ibrida con le 

orecchie da coniglio che sorrideva sempre.

Ma è solo un momento, poi sono costretto ad uscire.

Quando sono fuori, l'uomo si toglie la maschera, lo imito, ringraziando per quel filo 

d'aria proveniente dai condizionatori.

Quello mi fissa, -Non so cosa tu intendessi fare, ragazzo- dice, scandendo le 

parole, sembra furioso.

-Ma l'hai fatto- poi se ne va, lasciandomi solo davanti alla porticina arrugginita.

Ha ragione. L'ho fatto.

E adesso che sono annegato in quegli occhi, nulla potrà riportarmi indietro.





...Angolo autrice/assassina...
Ma Murder! Non starai mica pensando ad un'altra long con tutta la roba che hai da fare, vero?! Nooooooo *scuote vigorosamente la testa*
Uffaaaaa! Perché le idee mi vengono quando non riesco a continuare un'altra storia? L'undicesimo capitolo di You're my obsession proprio non vuole venire.
Comunque, stavolta mi impegno seriamente, la storia arriverà DOPO!
Lo ggggiuro! 
Loki: se, vabbe'...
Un saluto

Im a Murder girl
P.S: ho cambiato nick ma continuo ad usare questo! Ve l'avevo già detto, per caso?
  
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