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Autore: Arancino Spietato    07/07/2014    9 recensioni
[Creepypasta]
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Vi siete mai chiesti come sia la vita di Slenderman, Jeff the killer e di tutti gli altri proxy? E se l'entrata di altri due semplici proxy desse un po' di “movimento” in più?
Ecco le Creepypasta che parteciperanno:
Jeff the killer
Slenderman
Laughing Jack
Eyeless Jack
Sally
Ticci Toby
Clockwork
Masky
Hoodie
Homicidal Liu
Ben Drowned
Smile dog
Jane the killer
Mouthless Oliver (mia)
Smiling Alex (mia)
Scarlett the envious (mia)
Religious killer (mia)
The Black rabbit (mia)
Nina the killer
Zalgo
E altri...
Leggete e se volete lasciate una recensione ;)
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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       Vita da proxy


Salve :)
Per chi non conoscesse le mie due Creepypasta, i link sono qui sotto:
Mouthless Oliver
Smiling Alex
Ci vediamo alla fine del capitolo.
Buona lettura :)
P.S. In questo capitolo ci sarà un po' di linguaggio scurrile.

 

Un nuovo arrivato

 

Era mattina presto, e tutti i proxy se ne stavano nelle loro stanze a far niente, e il sedicenne Oliver White, adesso chiamato Mouthless Oliver, non era da meno.
Se ne stava sul suo letto, a pensare.
Pensava a come era entrato a far parte della “famiglia”, tre anni prima.

*Flashback*

Slenderman se ne stava là fermo, al centro dell'agorà dell'enorme villa, dove i proxy erano tutti riuniti in cerchio.
Dopo qualche minuto di imbarazzante silenzio, Slenderman decise di rompere il ghiaccio:
«Allora, lui è un nuovo proxy, si chiama Oliver, salutatelo»
Oliver, timido, se ne stava dietro Slenderman, con lo sguardo basso. Non gli piaceva stare in mezzo alla gente, lo faceva sentire molto a disagio e in imbarazzo. Inoltre non era neanche abituato.
Slenderman, visto che vedeva che Oliver non aveva nessuna intenzione di socializzare, gli diede con la gamba una piccola pacca, e Oliver alzò soltanto la mano per salutare. D'altronde non poteva fare altro.
Tutti lo guardavano in modo strano, poiché non parlava.
Fu molto imbarazzante.
«Eddai! Non c'è bisogno di fare in quel modo! Cos'è? Il gatto ti ha mangiato la lingua?» gli disse Toby per spronarlo.
«Beh, quasi. Non può parlare» rispose Slender.
«C-cosa?! In che senso?» disse Jeff.
«Guarda tu stesso»
Imbarazzato, Oliver abbassò la parte della maschera di fronte alla bocca, facendo vedere a tutti la sua parte inferiore del viso brutalmente mutilata. Nonostante tutti fossero abituati a cose molto macabre e truculente, quello che videro li lasciò a bocca aperta.
«Uuuh... deve aver fatto male» disse Ben
«Ma rimarrà muto?» chiese Sally
«No. Gli applicherò sulla testa un dispositivo che leggerà le sue onde cerebrali decodificandole in voce»
«Eeeh?» dissero tutti in coro, tranne Oliver, che sembrò capire tutto alla perfezione.
«In pratica un aggeggio che gli permetterà di parlare. Vado a prenderlo, tu resta qui Oliver, intanto stai con gli altri»
Slender se ne andò in un'altra stanza, lasciando i ragazzi soli.
C'era un silenzio tombale e Oliver se ne stava in piedi davanti a tutti torturandosi le mani. Sally gli si avvicinò con degli enormi occhioni curiosi, e dopo che fu stata lì ad osservarlo per qualche secondo, gli chiese:
«Come te lo sei fatto?» chiese col suo indice piccino che indicava la maschera di Oliver.
«Brutta storia»
Tutti quanti strabuzzarono gli occhi per lo stupore.
«Ma come diavolo hai fatto a parlare?!» chiese Toby.
«Telepatia»
«Wow! Che figata!»
«Oliver!» disse Slender uscendo dal ripostiglio.
«La telepatia consuma un sacco di energia per le persone non allenate come te. Per ora devi usarla con prudenza. Comunque, l'ho trovato. Sapevo che un giorno mi sarebbe tornato utile»
Slender gli si avvicinò e gli fece indossare una specie di corona di metallo dorato con un occhio rosso al centro come fosse stata una fascia.
«Ora prova a parlare. Senza la telepatia»
«Ehm... tipo così?»
«Bene, dopo molti anni ancora funziona. E non ha nemmeno la voce robotica. Però c'è un'altra cosa che dobbiamo fare»
«Cioè?»
«Devo marchiarti»
«In-in che senso?» chiese Oliver intimorito.
«Lo scoprirai tra poco»
Detto questo Slender afferrò con un tentacolo il braccio di Oliver e lo portò fuori.
«Buona fortuna amico» gli disse Ben prima che Oliver uscisse.
«Cosa?! Che vuol dire buona fortuna?!» chiese Oliver, sempre più spaventato.
Arrivati fuori Slender lo afferrò con diversi tentacoli, aprì la bocca e gli morse la spalla.
Oliver cercò di trattenersi dall'urlare, ma non ci riuscì. Non aveva mai provato un dolore simile in vita sua. Nemmeno quando gli avevano strappato la mandibola. I proxy ormai erano abituati a urla e roba del genere e l'urlo di Oliver non li scalfì nemmeno.
Quando i due tornarono, i proxy potevano vedere che il castano era pallido in viso e tremante.
Fu da quel momento che la sua vita da proxy cominciò.

*Fine flashback*

Nonostante fossero passati ben tre anni, Oliver non si era ancora aggregato bene nel “gruppo”. Era sempre un po' distante ed isolato. L'unico suo vero amico lì era Homicidal Liu. Siccome Oliver aveva la stessa età di Jeff, lui e Liu andavano d'accordo e divennero amici quasi subito.
Inoltre era molto invidiato dai maschi per il suo fisico e per le ragazze che gli svolazzavano intorno come mosche. Infatti aveva una muscolatura molto sviluppata, in più anche il suo carattere introverso e un po' freddo attirava inconsciamente le donne. Tutto grazie al suo sangue demoniaco.
Il suo fare niente e anche quello degli altri fu disturbato dalla voce di Slender, che disse a tutti di raggiungerlo nell'agorà.
“Il solito rimprovero perché fanno casino nelle camere da letto” pensò.
Oliver si alzò pigramente dal letto con un enorme sbadiglio, uscì dalla stanza, senza neanche mettersi la maglietta perché secondo lui faceva caldo nonostante fosse stato autunno, e scese le scale per raggiungere l'agorà, dove c'erano già tutti.
Si stupì vedendo quello che aveva portato Slenderman e pensò:
“No, seriamente. Un altro?! Non stiamo già abbastanza stretti qui?! Che bisogno c'era di avere un altro proxy?!”
Osservò meglio la persona che sarebbe dovuto essere il nuovo proxy: era un ragazzino di 11-12 anni, gracile, con dei capelli castano chiaro che sembravano esser stati spazzolati con la dinamite, e una maschera sopra i capelli. Quello che lo stupì di più furono i suoi occhi. Erano di color giallo limone, sembravano quasi luminosi.
“Sarà un effetto ottico dovuto alla luce” pensò.
«Ragazzi, lui è Alex, ma il suo vero nome è Michael Russell. Gli ho cambiato il nome perché potesse essere più al sicuro» disse Slender.
Sembrava un ragazzino normale, finché i suoi occhi non incontrarono quelli di Smile dog.
«Gaaaaaaaaaaaaaaasp!!!!»
Fece un “gasp” così lungo che per poco non soffocò.
Con uno scatto felino raggiunse Smile e si inginocchiò.
«Sei perfetto!» gli disse inquietante con un sorriso decisamente surreale che gli arrivava agli occhi e lo abbracciò, con gran confusione del povero cane. E a quel punto Oliver capì che Slender aveva avuto davvero dei motivi validi per prenderlo come proxy. Sentiva come se quel ragazzino apparentemente innocuo si sarebbe rivelato una macchina da guerra. Quel ragazzino non poteva essere umano. O per lo meno, non completamente. Forse era un demone mezzosangue come lui. O forse era un fantasma. Una cosa era certa: voleva scoprirlo.
«Senti per quanto ancora hai intenzione di stritolare quel povero cane?!» gli disse aggressivo Jeff.
«Cuciti quella bocca falsa!»
«Attento a come parli, moccioso!»
«Il tuo sorriso è solo un surrogato del mio, faccia di merda! Sembra che ti hanno cagato i piccioni in faccia!»
Tutti arretrarono, coscienti di quello che stava per accadere. Ormai tutti conoscevano Jeff.
Nessuno poteva dirgli che era brutto. Nessuno.
Anche il più ingenuo avrebbe capito che intorno a Jeff si stava formando un'aura omicida.
«Calmati Jeff» disse Liu.
«Tu... lurido pezzo di merda!!»
Estrasse il coltello, ma per fortuna Slender l'aveva afferrato.
«Devi calmarti Jeff! E anche tu Alex!»
«Ma è stata quella faccia da culo a cominciare!» si lamentò Alex.
«Sono davanti a te incestuoso figlio di puttana!»
«Poverino! Mi dispiace!» disse sarcastico Alex.
«Avrei dovuto strapparti le palle quel giorno, brutto bastardo! Ah, giusto, tu non ce le hai le palle!»
«Sì che ce le ho ed inoltre io non ho il culo al posto della faccia, infatti tu dici solo stronzate!»
«Sciacquati la bocca stronzo!»
«E tu vai a lavarti il culo che puzzi!»
«ADESSO BASTA!!»
Tutti si zittirono e scattarono sull'attenti. Quando Slenderman alzava la voce voleva dire che era finito il tempo di scherzare.
«Sono stanco di voi due! Litigavate ancora prima di venire qui! Non è possibile che voi due dovete fare una scenata ogni volta che vi vedete! Datevi. Una. Calmata! Non fatemelo ripetere di nuovo!! Chiedetevi scusa, ora!»
Per una bella manciata di secondi tutti e due tacquero.
«Mmmh... mmmhh... mhh... scusa» disse Alex a voce bassa, irritato.
«Grrr...»
«Jeff» disse Slender.
«...»
«Jeff!»
Jeff mugugnò qualcosa di incomprensibile.
«JEFF!»
«Scusa!» sbottò Jeff.
«Finiamola qui adesso» disse Slender.
L'atmosfera si calmò e Jeff se ne andò al piano superiore, mugugnando imprecazioni molto colorite.
Alex fece spallucce e si dirisse verso la massa di proxy che erano intenti a guardare la scena. Si mise a salutare tutti, e quando venne il turno di Laughing Jack, qualcosa gli disse che con lui sarebbe andato molto d'accordo.
«Ciao! Io sono Alex! Tu come ti chiami?» gli chiese felice tendendogli la mano.
«Laughing Jack»
«Jack! Vuoi diventare mio amico?» gli chiese ansioso con degli occhioni da cucciolo enormi.
«Perché no?»
«Gasp!»
Alex rimase immobilizzato con la bocca spalancata e con uno sguardo da deviato mentale.
«Ehm... tutto a posto?» chiese L.J. mentre gli passava la mano davanti agli occhi.
Dopo qualche secondo Alex rinvenì.
«Ho un amico... ho un amico! HO UN AMICO!! Yeeeeeeeeyy!!!» gridò Alex entusiasta e si mise a correre in cerchio attorno a L.J..
«Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico! Ho un amico!-»
Alex si fermò di colpo e si calmò. Andò da Slender, gli tirò teneramente i pantaloni per attirare la sua attenzione, e con degli occhioni da cucciolo, gli chiese:
«Quando si mangia?»
«In effetti è ora di colazione. Ragazzi! Andate a fare colazione forza!»
«Yey!»
Mentre i proxy si dirigevano nella sala da pranzo, Alex non si staccava un secondo da L.J., e quando quest'ultimo, per vedere come Alex avrebbe reagito, si mise a volare, quest'ultimo lo riempì di un sacco di domande.
«Puoi volare?!»
«Eh già»
«Sei un fantasma?»
«Non proprio»
«Che cosa hai fatto per venire qui?»
«Tsk, se te lo dico ti traumatizzi»
«Non è vero! Dai racconta!»
«Ok... allora, una volta ho visto un bambino che era solo e perciò io...»
E allora gli raccontò per filo e per segno che cosa fece al povero bambino, ovvero quello nella storia di Laughing Jack.
«... Mostruoso! In senso buono»
«Lo so, lo so. E tu?»
«Beh... io...»
E allora Alex gli raccontò tutta la sua storia.
«Mi stai dicendo che hai dei super poteri?! No, non ci credo»
«Allora vieni, guarda»
L.J. guardò stupito la palla di energia che si era formata nel palmo della mano di Alex.
«Wow... Tutto qui?»
«Non lo so. Ce li ho da qualche ora»
«Teniamoli d'occhio. Ora andiamo a mangiare dai»
I proxy fecero colazione e dopo un'ora Slenderman chiamò Alex nel suo ufficio.
«Che c'è?»
«Ascolta Alex, so che è il tuo primo giorno, ma il tuo allenamento deve cominciare ora»
«Allenamento? Che vuol dire?»
«Hai notato anche tu di avere delle “capacità” fuori dal comune, no? Dobbiamo allenarle fin da ora, in modo che tu possa diventare più forte»
«Ok»
«Il problema e che non abbiamo un allenatore simile a te»
«Ma Slenderman, chi meglio di Oliver farebbe al caso suo?» chiese Masky.
«Oliver? Quello con la maschera simile a quella di Toby?» chiese Alex.
«Masky, sai anche tu che cosa è successo un anno fa» disse Slender.
«Quando Oliver è... impazzito?»
«Sì. Ha perso il totale controllo di sé e dei suoi poteri, mettendo a rischio la vita di tutti i proxy. E non voglio che succeda di nuovo, altrimenti sarei costretto a mettergli un sigillo in modo che non possa sprigionare completamente i suoi poteri, e la cosa non mi sembra giusta nei suoi confronti»
«Capisco, ma in quel momento Oliver era parecchio stressato, e poi questo sarà solo un leggero allenamento, nulla di che»
«Mmhh... ok, gli darò un'ultima possibilità. Vallo a chiamare»
«Sì»
Dopo pochi minuti Oliver raggiunse anche lui l'ufficio di Slenderman.
«Mi hai chiamato Slenderman?»
«Sì. Sai, anche Alex, come te è “speciale”. E per questo, come ti ho allenato io, voglio che tu alleni lui»
«Ok»
«Oliver, sappiamo benissimo entrambi che cosa è successo un anno fa. Voglio che tu ti sappia controllare perché io so bene che puoi farlo. Sei un bravo ragazzo, e non mi va di metterti un sigillo. Sta attento»
«Non ti deluderò Slenderman»
«Allora l'allenamento può cominciare adesso, nella valle dietro la villa. Muoviamoci»
Slenderman, Masky, Hoodie, Oliver e Alex si dirissero verso l'enorme valle situata dietro la villa. Si era sparsa la voce, e tutti i proxy si erano recati sul retro per godersi lo spettacolo.
C'era tensione nell'aria, e Oliver e Alex stavano per scontrarsi.
«Pronto?»
«Sono nato pronto» rispose Alex con un sorrisetto in viso.
All'improvviso un raggio partì dalle mani di Alex. Appena colpì ad Oliver, una nuvola di terra si alzò, coprendo ogni cosa...

To be continued...


Angolo dell'arancino autrice:

Finalmente ce l'ho fatta!! EVVAI!!
Non sono molto brava a fare dei personaggi IC, ma in fondo questo è il primo capitolo e se vi pare che i personaggi siano troppo OOC ditemelo ;)
Spero che non mi uccidiate per il modo in cui ho trattato Jeff XD
Ringrazio tutti quelli che recensiscono, ma anche quelli che semplicemente leggono e gli utenti che mi supportano, come Amekita, sara2001, little_alice e DarkDream, ma anche tutti quelli che seguono soltanto leggendo :).
Che cosa è successo ad Oliver?
Oliver perderà il controllo o tutto andrà per il verso giusto?
Scopritelo nei prossimi capitoli!
Bye bye ;)

 

   
 
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