Anime & Manga > Creepypasta
Segui la storia  |       
Autore: Arancino Spietato    13/07/2014    5 recensioni
[Creepypasta]
[Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta][Creepypasta]
Vi siete mai chiesti come sia la vita di Slenderman, Jeff the killer e di tutti gli altri proxy? E se l'entrata di altri due semplici proxy desse un po' di “movimento” in più?
Ecco le Creepypasta che parteciperanno:
Jeff the killer
Slenderman
Laughing Jack
Eyeless Jack
Sally
Ticci Toby
Clockwork
Masky
Hoodie
Homicidal Liu
Ben Drowned
Smile dog
Jane the killer
Mouthless Oliver (mia)
Smiling Alex (mia)
Scarlett the envious (mia)
Religious killer (mia)
The Black rabbit (mia)
Nina the killer
Zalgo
E altri...
Leggete e se volete lasciate una recensione ;)
Genere: Avventura, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi
Note: Lime, OOC, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Tu non mi piaci, e io non ti piaccio

 

La nuvola di terra andò pian piano a svanire, mostrando Oliver, il quale, parando il colpo con una mano, non si era fatto nemmeno un graffio.
«Sarebbe stata una mossa efficace se fosse stata più forte» disse Oliver.
«C-cosa?! Come hai fatto?!» disse esterrefatto Alex, indietreggiando.
«Non ti conviene sottovalutarmi, ragazzino»
«Grrr»
«Ma sei felice o arrabbiato?»
«Sono arrabbiato!»
«Davvero? Dal tuo sorriso non si direbbe»
«Non ci posso fare niente! Mi viene naturale!»
«No perché sai, con quello sguardo arrabbiato e quel sorriso sembra che tu stia architettando un piano diabolico»
«Uh?! Grrr... NON PRENDERMI IN GIRO!!»
In uno scatto di rabbia Alex gli rilanciò un altro raggio, che Oliver parò ancora una volta.
«Ti ho già detto che non funzio-»
Non ebbe nemmeno il tempo di parlare che Alex gli si fiondò addosso, riempiendolo di calci e pugni, che però venivano tutti schivati.
«Non devi lasciare che la rabbia ti accechi. Devi essere preciso nei colpi!»
E così Oliver gli sferrò un bel ceffone che lo fece cadere a terra.
«Forza, alzati!»
Anche se lentamente, Alex si alzò, e Oliver notò qualcosa di strano: gli occhi di Alex erano diventati arancioni, e il suo sguardo diceva che era parecchio arrabbiato.
«Tsk, se ti fossi alzato a questa velocità in un vero combattimento a quest'ora saresti morto. Dopotutto ti ho dato solo uno schiaffo...»
«...»
«Allora facciamo così: io ti colpisco e tu devi schivare, ok?» disse Oliver scrocchiandosi le nocche.
Non aveva neanche permesso ad Alex di parlare e già lo stava riempiendo di pugni. Molti non riusciva a schivarli, e uno di questi all'addome fu così forte che lo fece sbattere contro una quercia. Il dolore allo stomaco fu così forte che Alex fu costretto a piegarsi in due.
Slender, un po' preoccupato, disse a Oliver di calmarsi e di non esagerare, ma quest'ultimo sembrò ignorarlo completamente. Questo si avvicinò ad Alex e gli alzò il mento, per guardarlo negli occhi.
«Tutto qui? Sul serio? Io so che tu puoi fare molto di più, te lo si legge negli occhi che ti stai trattenendo»
Gli occhi di Alex per risposta si illuminarono e con stupore di tutti assestò ad Oliver un potente pugno in faccia, ma lui spostò solo il viso, e non sembrava essersi ferito.
«Mi hai fatto un po' male. Stai migliorando»
All'improvviso Oliver gli prese il braccio con tutte e due le mani e lo lanciò dietro di lui. Alex fece un bel volo, ma cadde in piedi, e subito dopo essere atterrato, si fiondò come una belva contro Oliver, cercando di colpirlo, ma gli faceva solo qualche taglietto.
«Devi imparare a prevedere le mosse dell'avversario...»
Mentre Alex provò a dargli un pugno all'addome, Oliver si scansò e gli prese il braccio con due mani.
«... ed usarle contro di lui!»
Dopodiché lo lanciò di nuovo verso l'albero.
«Questo era un semplice esempio» disse Oliver pulendosi le mani.
Dopo qualche secondo il corpo di Alex cominciò a circondarsi di scariche elettriche rosse.
“Mhh... Forse finalmente si fa un po' sul serio” pensò Oliver.
Con grande velocità Alex gli lanciò un altro raggio, molto più potente e veloce di quelli precedenti, ma che Oliver riuscì a schivare lo stesso. Alex approfittò della sua breve distrazione per aggredirlo, e ricominciò la zuffa.
Mentre Oliver stava per assestargli una bella gomitata in viso, Alex si parò usando entrambe le mani, e usò il suo potere per ustionargli il gomito. Oliver si dovette allontanare, gemendo per il dolore.
«Merda...»
Era una brutta ferita: la poca carne che c'era sul gomito era stata bruciata lasciando esposto l'osso. Ma siccome Oliver non l'aveva guardata, non aveva capito quanto fosse stata grave, così non si preoccupò molto e con lo stesso gomito provò a dargli un'altra potente gomitata. Alex però la schivò e quindi Oliver colpì l'albero, provocando un dolore atroce. Si fermò qualche secondo per il forte dolore, ma subito dopo lanciò una grande fiammata nella direzione di Alex, che per miracolo la evitò.
«Ora facciamo sul serio»
Gli occhi di Oliver diventarono gialli e creò delle fiamme nell'aria, e da queste fiamme uscì una spadona con un buco al centro situato alla fine della spada, che si infiammò non appena Oliver toccò il manico.
Le cose si stavano facendo serie, lo avevano capito tutti. Ma quello non poteva essere un semplice allenamento. Oliver si stava lasciando un po' andare per i gusti di Slenderman.
«Forza, schivale!» gridò Oliver cominciando ad assestargli diverse stoccate, fendenti e altri tipi di colpi con la spada.
Data la pesantezza della spada, Oliver non riusciva ad usarla con molta agilità, così ad Alex non venne molto difficile schivare.
Oliver, infastidito dal fatto di non poter utilizzare la spada come voleva, strinse molto forte il manico, quasi a volerlo spezzare.
La sua rabbia aumentò la sua forza e con ciò anche il maneggiamento della spada. Alex stava rischiando molto, ma nessuno dei due voleva mollare.
«Che fai, adesso non mi colpisci più?»
«Oliver! Fai piano!» gli urlò Slenderman.
«Andate tutti al diavolo! Erano anni che non mi divertivo in questo modo!!» sbottò Oliver, prima di scoppiare in una grande, folle risata.
«Basta così Oliver! L'allenamento finisce qui-»
Appena finì la frase, un potente sgualembro colpì in pieno petto Alex, facendolo cadere a faccia in giù e perdere molto sangue.
«Alex!»
«Oh avanti Slendy, non si è fatto niente!! Vero Michael?!» gridò Oliver mentre con un piede gli schiacciava la testa, e sentendo i gemiti di dolore di Alex, non fece che aumentare la pressione.
«AHAHAHAHAHAH!! Alzati dai! Voglio divertirmi ancora un po'! Ahahahahahahah!!»
Alex però con i suoi poteri riuscì a creare una scossa elettrica non letale che attraversò il corpo di Oliver, che saltò letteralmente in aria, e si allontanò di qualche metro. Nel frattempo Alex riuscì ad alzarsi e ad appoggiarsi all'albero.
«Ahia porca troia! Ora ti faccio vedere io!»
Oliver corse verso Alex con la spada alta, intento a dargli il colpo di grazia.
«FERMO!!!»
Alex, poco prima dell'impatto con la spada, riuscì a creare una forte onda d'urto attorno a sé, che spazzò via Oliver di molti metri, e la spada si dissolse tra delle fiamme.
Oliver giaceva a terra, e non si muoveva.
Probabilmente era svenuto.
Alex, però, decise di andare a vedere se fosse stato effettivamente così.
«Alex! Stai attento!»
«S-secondo me è svenuto»
Alex gli si avvicinò molto, e quando arrivò a un metro di distanza, scoprì con orrore che Oliver non era affatto svenuto.
«Quanto sei stupido...»
Alex vide solo i suoi occhi illuminarsi di giallo, prima di ricevere un violento calcio in faccia, che gli fratturò la mascella e lo fece volare per qualche metro, poi Oliver alzandosi velocemente gli diede un pugno all'altezza del collo, dopodiché gli diede una forte ginocchiata allo stomaco, che gli fece sputare sangue, e dopo un potentissimo calcio sempre allo stomaco che lo spedì all'albero.
Oliver lo raggiunse e lo girò, mettendolo a faccia al muro. Gli diede un'altra ginocchiata alla schiena, e Alex non riusciva nemmeno ad urlare bene con tutto quel sangue in bocca e che gli continuava a risalire. Ormai la corteccia era diventata rossa.
«Mai...»
Oliver gli afferrò i polsi...
«abbassare...»
Glieli mise dietro la schiena...
«LA GUARDIA!!»
Con forza Oliver sollevò i polsi di Alex e di conseguenza le braccia sopra la testa, slogando così le spalle e strappando dei legamenti.
Alex non riuscì a non urlare per il dolore, e svenì poco dopo, stramazzando al suolo.
Oliver guardava ancora con sguardo folle il corpo di Alex messo molto male.
Realizzò quello che era successo solo quando Slenderman prese il corpo di Alex per portarlo in infermeria.
«Oh mio Dio no... Che cosa ho fatto?!... Porca puttana!! Perché, cazzo, perché?!»
Oliver si guardò le mani, frustrato per ciò che aveva fatto.
Come aveva potuto perdere il controllo così facilmente?
I proxy guardavano impotenti il corpo di Alex portato d'urgenza in infermeria. Anche se era lì da un paio di ore, quel ragazzino si era già fatto simpatico a molti proxy.
Oliver rientrò a testa bassa nella villa, per evitare gli sguardi arrabbiati degli altri. Persino Jeff, nonostante non fosse stato triste per Alex, era rimasto colpito dalla brutalità dei colpi che gli erano stati inferti.
«I medici si stanno occupando di lui, ma comunque non dovrebbe essere in pericolo di vita. Alex è un osso duro, non mollerà così facilmente»
«...»
«Oliver»
«Slenderman, io non-»
«Non cosa ah?! Non volevo procurargli una grave emorragia interna?! Non volevo rompergli qualche vertebra?! Non volevo usare una persona innocente come mio personale sacco da box per sfogarmi?!»
Oliver era già frustrato, ma quelle fredde parole furono come un orribile pugno allo stomaco. Lo ferirono dentro. Per la prima volta, si sentiva veramente in colpa per aver fatto del male a qualcuno.
«Io mi fidavo di te. Non me l'aspettavo. Non mi aspettavo che un tipo come te perdesse il controllo così facilmente. Sei forte ma sei pericoloso. Sappi che non ti sto “licenziando” solo perché non ti voglio contro di me e la mia famiglia»
Quelle ultime parole gli diedero il colpo di grazia.
L'orribile sensazione delle lacrime che stanno per uscirti dagli occhi lo invase.
Cercò disperatamente di trattenere le lacrime.
Se c'era una cosa che Oliver odiava di sé, quello era sicuramente il suo orribile, patetico, lato sensibile.
Detestava piangere, ma nei momenti di forte stress le lacrime cominciavano a pungergli gli occhi e a tentare con tutte le loro forze di uscire. Ma in fondo era stato da sempre così, e non ci ha mai potuto fare nulla. Odiava piangere: lo faceva sentire debole, un mollaccione, una donnicciola.
«Vieni con me»
Slender lo portò fuori, ed Oliver era completamente cosciente di quello che stava per accadere.
«Slender, ti prego, io-io non volevo! Non so cosa mi sia preso!»
«Quello che è fatto è fatto»
«Per favore, non mettermi quel sigillo»
«Oliver, vuoi capirlo oppure no che sei una bomba ad orologeria ambulante?!»
«C-cosa?»
«Se magari fossi stato normale, ti avrei potuto dare qualcosa, ma visto che sei un mezzo demone con te quelle medicine non funzionano. Sei troppo pericoloso, e non posso permettere che accada una terza volta!»
«Non è colpa mia!»
«Colpa tua o non, non cambia niente. E poi sta tranquillo, una volta che sarai senza poteri non avrai più il pensiero costante di fare del male a qualcuno»
«Tsk»
Slender senza preavviso lo afferrò per la vita con dei tentacoli, e con un altro gli abbassò la maschera.
“Ma che-” pensò Oliver.
Il suo pensiero fu interrotto da quel tentacolo che all'improvviso si infilò nel suo esofago. Non faceva male, ma era una sensazione tremenda, gli veniva da vomitare.
Dopo qualche secondo sentì come se il suo petto si fosse congelato dall'interno, e Slender ritirò il tentacolo.
“Un modo decisamente non piacevole di mettere un sigillo”
Una volta messo il sigillo, Oliver corse in camera sua, per nascondere le numerose lacrime che non riuscì più a trattenere.
Si chiuse dentro e dalla rabbia diede un calcio al muro così forte da creare una crepa. Forse non aveva più la sua incredibile forza data dal sangue demoniaco, ma i muscoli ce li aveva ancora.
«Fanculo!» ringhiò Oliver asciugandosi nervosamente le lacrime.
«Porca troia!»
Oliver sollevò il comodino e lo scaraventò sullo specchio, frantumandolo.
Si sedette sul letto e si sforzò per creare un fiamma, anche solo una piccola scintilla, tra le sue mani, che però, come previsto non arrivò mai.
Frustrato più che mai, si sdraiò, pensando che una dormita avesse potuto aiutare a smaltire lo stress.
Ok, era diventato un semplice umano. Un umano muscoloso e bipolare. E allora? Quasi tutti quelli che erano intorno a lui erano umani.
Pazienza, ci avrebbe fatto l'abitudine.
E senza accorgersene, si addormentò.
Si svegliò tre ore dopo.
Sarebbe dovuto scendere per pranzare, ma si vergognava troppo.
Chissà cosa avrebbero fatto gli altri. L'avrebbero perdonato? Non gli avrebbero più parlato? Nemmeno Liu?
E se fosse scappato?
Ci pensava da un bel po', ma ci aveva sempre ripensato. Quella sarebbe potuta essere la giusta occasione. Affanculo tutti.
Si alzò e corse al suo armadio per prendere delle lenzuola, poiché era al primo piano.
Le annodò fra di loro e annodò una delle estremità ai piedi del letto.
Aprì la finestra e buttò giù le coperte. Si stava avvicinando un temporale, avrebbe dovuto fare in fretta.
Mentre si stava arrampicando sulla finestra però:
«Oliver, sei qui?-»
Liu era entrato in camera, beccando Oliver con le mani nel sacco.
Quest'ultimo si annotò mentalmente di chiudere a chiave le porte quando aveva in mente di fare cose del genere.
Oliver con uno scatto felino scese dalla finestra, prese un pezzo di vetro e lo puntò alla gola di Liu.
«Tu non hai visto niente»
«Ehi ehi ehi Oliver! Che diavolo ti è preso?!»
«Vattene, tanto tu mi odi, come gli altri» disse Oliver buttando il pezzo di vetro a terra.
«Pfff, ahahahah! Oh Oliver... possibile che tu debba essere sempre così paranoico? Nessuno ti odia»
«Sì come no, infatti quei “calorosi” sguardi che ho ricevuto quando sono rientrato me li sono immaginati!»
«Sono rimasti solo colpiti, tutto qui, e poi Slender ha spiegato a tutti la situazione. Si calmeranno tra qualche giorno, e poi gli altri ti rispettano-»
«Certo! Mi rispettano perché hanno paura di me! Io sono “il demone mangia anime”! Hanno proprio ragione a temermi!» sbottò Oliver sedendosi sul letto.
«Uff! Che palle che sei Oliver! Poi hanno ragione a dirti che sei una testa calda!»
«Non sono irascibile! Sono stressato!»
«... Io... non volevo fare del male a quel ragazzino, lo giuro... non so cosa mi è preso» disse Oliver abbracciando le ginocchia.
«Oliver noi ti crediamo. Devi smetterla di rendere abnorme qualsiasi situazione. Alex guarirà, tu ti scuserai e tutto tornerà normale»
«E se non dovesse perdonarmi?»
«Anche se l'ho conosciuto davvero poco non mi sembra che sia un tipo da queste cose, ma comunque non pensiamoci ora. La sua guarigione non sarà breve. Qualche quattro, cinque mesi»
«...»
«...Vuoi ancora scappare?»
«N-no...»
«... Dai vieni a mangiare, aspettiamo solo te» gli disse Liu alzandosi.
«... Ok»
«E non ti preoccupare per quello che è successo ora, terrò la bocca chiusa»
Liu ed Oliver uscirono dalla stanza, e sulle scale:
«Liu»
«Huh?»
«Grazie»
«Di nulla amico»
Nonostante le consolazioni di Liu, i proxy cominciarono ad evitare Oliver.
Lui lo notò, e se ne stava sempre più chiuso in camera.
Molti lo andavano a trovare in infermeria. Anche Oliver era deciso ad andarci, ma ogni volta rimandava.
I quattro mesi passarono in fretta, e per il piccolo Alex era giunta l'ora di lasciare l'infermeria.
Quella era l'ultima possibilità.
«Dai Oliver! Non ti mangia!» gli disse Liu.
«Sì ma, e se mi attacca, e se mi urla contro?!» disse Oliver agitato facendo avanti e indietro per tutta la stanza.
«Se non vuoi farlo ti accompagno io»
«Non ne ho bisogno, non sono un bambino!»
«Eddai!!»
«Ok, ok, lo faccio... ehm...»
«Che c'è?»
«Stammi vicino, ho bisogno di supporto morale»
Liu cercò di trattenere le risate mentre scendevano verso l'infermeria.
Eh già, anche se Oliver voleva cercare di sembrare un adulto, era ancora un ragazzo, e Liu lo sapeva bene.
Arrivò insieme a Liu nella “sala d'attesa”, dove c'erano già Jack, Toby e Jane.
«C'è già qualcuno dentro?» chiese Liu.
«No» rispose Jane.
Oliver si dirisse verso la stanza ma venne fermato da Toby.
«Che vuoi?»
«Non puoi entrare senza le manette. Chissà cosa potresti combinare»
«Mi prendi per il culo stronzo?!»
«Ehi calmati!» gli disse Liu.
«Io sono calmo!»
«Sì certo, e io sono la Fata Smemorina»
«Perché sei qui? Vuoi finire il lavoro eh?» lo stuzzicò Jack.
«NON POSSO NEMMENO SENTIRMI IN COLPA ADESSO?!?!» gridò Oliver.
Capirono tutti di dover tacere perché stavano per superare il limite e lo fecero passare.
Oliver era fermo a guardare la porta.
«Oliver, ti hanno tagliato le mani? Perché non bussi?» disse Liu.
«Ora busso! Ok...»
E finalmente Oliver bussò.
Ci fu qualche secondo di silenzio, fino a quando da dentro la stanza si sentì una vocina dire «Avanti», e così Oliver si fece coraggio ed entrò.
Era una piccola stanza, tutta bianca, con un letto d'ospedale anch'esso bianco al centro, dove c'era Alex seduto. Gli avevano appena tolto il gesso, e indossava soltanto un camice azzurro da ospedale.
Il suo sguardo era inespressivo, e Oliver non aveva la minima idea di quale reazione avrebbe avuto.
«Ciao... Oliver, giusto?»
«Ciao Alex... ehm... mi dispiace di non essere venuto prima. Volevo chiederti perdono per quello che è successo. Io non volevo, ti giuro! Spero che tu mi possa perdonare. Ti pongo le mie più sincere scuse...» disse Oliver torturandosi le mani.
Dopo qualche secondo Alex scoppiò in una grande risata.
«Pensi sul serio di poter fare una cosa del genere e uscirtene con uno “scusa” eh? Brutto musone?! Io voglio i fatti! E poi sei più falso di una moneta da due dollari!»
«... Ah sì? È così che la metti? Va bene...»
Oliver aprì la porta per andarsene...
«E SIA!!»
Sbatté la porta così forte che tutta la stanza tremò.
«Vuole fare il bambino viziato?! E lo faccia! Ma io non voglio più avere a che fare con quel poppante!»
Oliver se ne salì le scale. Era arrabbiato, ma almeno non sentiva più i sensi di colpa.
«Cazzo...» disse Liu sbattendosi la mano sulla fronte.


Angolo dell'arancino autrice:

Ciao a tutti!
Ok, ora non cominciate a dirmi:
“Oh, ma come?! Oliver/Alex è troppo stronzo! Deve morire!”
Se già cominciate a giudicare così i personaggi dal secondo capitolo... U_U
Sento che c'è qualcosa che non va con questo capitolo, ma non riesco a capire cosa, spero sia solo una mia impressione. E poi l'ho fatto anche di fretta U_U Quanto detesto rileggere il capitolo X(
Ok, bye bye! ;)

   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Creepypasta / Vai alla pagina dell'autore: Arancino Spietato