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Autore: jaureguisvojce    08/07/2014    6 recensioni
"Provai qualcosa che non provavo da un po’, ormai. Era gelosia? 'No, cazzo, Lauren, tu non sei gelosa. Non PUOI essere gelosa. Ormai è finita, è tutto passato, l’hai dimenticata proprio come lei ha dimenticato te', disse una voce nella mia mente. In realtà, sapevo benissimo che non era così. "
"E io che pensavo mi amasse sul serio! 'Camila, sei stata solo una povera illusa', mi dissi. Quante notti avevo passato a piangere per lei! [...] Si, l’amavo ancora, e nulla avrebbe potuto farmi cambiare idea."
#Camren
Genere: Comico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Camila Cabello, Lauren Jauregui, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 9.
 

*P.O.V Camila*
 
 
Camminavo lentamente, come se stessi aspettando qualcuno, con la sensazione che questo qualcuno non sarebbe mai arrivato. Cercavo di scorgere con lo sguardo la fine della strada, ma a quanto pare non c’era. Tutto era buio, non vedevo nulla intorno a me. Percepivo l’ansia crescere. Accelerai il passo, fuggendo da chissà cosa. Sentii dei rumori. Il cuore iniziò a battere più velocemente. I rumori aumentavano e si facevano sempre più forti. Ormai avevo iniziato a correre. Ero sempre più spaventata, quando..
-CAMILA, CAZZO, VUOI SVEGLIARTI? SIAMO ARRIVATI. –urlò qualcuno.
Aprii lentamente gli occhi e mi resi conto di aver fatto un sogno davvero strano. O era un incubo? Forse una via di mezzo. Spostai lo sguardo e vidi una Normani pronta a saltarmi addosso.
-Si, scusa, buongiorno Mani. –le dissi, sorridendo.
Lei sbuffò, mi sorrise e se ne andò.
Con calma, mi alzai e mi diressi in bagno, portando con me i vestiti. Avrei fatto colazione dopo.
Mi diedi una sistemata, spazzolando i capelli e truccandomi.
Uscii dal bagno e arrivai in cucina, dove tutte stavano già mangiando.
-Era vero quando i tuoi genitori dicevano che nemmeno le cannonate riescono a svegliarti.. –disse Dinah, scherzando.
-Eh, lo sapete anche voi, non posso farci niente. –risposi, sedendomi tra lei ed Ally.
Incrociai lo sguardo con Lauren e mi tornò in mente tutto ciò che ci eravamo dette qualche ora prima.
Le sorrisi e lei ricambiò.
Voglio riconquistarla? Ovvio. Quindi.. Spero che ciò che sono riuscita ad organizzare prima di addormentarmi, anche se non è molto, possa aiutarmi, pensai.
Ci dissero che potevamo scendere dal bus, quindi prendemmo ciò che ci sarebbe stato utile e ci avviammo all’uscita.
Come previsto, la mia famiglia era già lì ad aspettarmi. Saltai, per così dire, addosso a mio padre e mia madre e stritolai Sofi. Mi erano mancati un sacco.
 
 
*P.O.V Lauren*
 
 
Ero proprio curiosa di vedere cosa avrebbe organizzato Camila.
Ci guardammo e sorridemmo entrambe.
Ci dissero che potevamo scendere dal bus, quindi uscimmo.
Come previsto, la mia famiglia era già lì ad aspettarmi. Chris mi venne in contro correndo e mi sollevò da terra. Ridendo, gli ordinai di mettermi giù e lo abbracciai. Poi stritolai Taylor e i miei genitori.
Con mia grande sospresa, spuntò anche Josh.
-Hey, idiota, sei tornata. –mi disse, sorridendomi.
-Si, e mi dispiace per te. –gli risposi, a tono, sempre sorridendo.
Passò qualche secondo e ci abbracciammo.
-Lo sai che mi sei mancata, vero?
-Lo so, anche tu.
Quando ci staccammo, vidi che Camila stava salutando la mia famiglia, poi rivolse un saluto freddo a Josh.
Feci un sorrisino, ma mi premurai di non farlo notare agli altri.
Andai in direzione della famiglia Cabello, per salutarli.
Insomma, dopo un giro molto ampio di saluti, Josh andò via, io mi ritrovai in macchina con i miei, Chris, Taylor e Normani. Le altre, invece, sarebbero andate con Camila.
Avevamo appuntamento al ristorante nel quale avremmo mangiato, dato che già era mezzogiorno e mezzo.
Dopo circa due ore e mezzo, avevamo finito di mangiare.
Con la coda dell’occhio vidi Camila dire qualcosa a Sofi, la quale poi corse verso di me.
-Lauureeen! –disse, saltellando.
-Sooofiii! –risposi, sorridendole.
-Vuoi fare un gioco con me? Per favore, per favore.
-Certo, che gioco? –le chiesi.
Iniziammo a cantare una specie di canzoncina e ad improvvisare un balletto, facendo ridere gli adulti.
Nel frattempo, mi accorsi che Camila stava parlando a bassa voce con le ragazze. Mi chiesi cosa stesse architettando.
 
 
*P.O.V Camila*
 
 
Dopo aver informato le ragazze che nelle successive due ore, io e Lauren avremmo avuto “da fare” (e dopo aver evitato le mille domande che mi erano state poste), staccai Sofi da Lauren. Letteralmente.
-Basta, Sofi, lasciala stare. –le dissi, ridacchiando.
-Non abbiamo ancora finito! –rispose lei, imbronciandosi.
-Non disturbarla!
-Sei stata tu a dirmi di fare tutto questo! –esclamò. Lauren mi guardò interrogativa. Io arrossii.
-Ma che dici? –ridacchiai nervosamente. –Adesso va da mamma, corri. –le dissi, severa.
Alzai lo sguardo verso Lauren, che corrugò le sopracciglia.
-Sai.. I bambini e la loro fantasia.. Immaginano le cose.. –affermai.
-Si, certo, ovvio.. –rispose lei, facendomi chiaramente capire che non mi aveva creduto.
-Cooooomunque, voglia la signorina Jauregui, cortesemente, seguirmi al di fuori di questo locale? 
-Come vuole lei. –rispose, ridacchiando.
Salutammo con la mano gli altri, e uscimmo fuori. Chiamai un taxi, che ci portò a casa mia. Non appena arrivammo, salii direttamente in camera mia. Lauren non disse nemmeno una parola.
Entrate, la feci sedere sul letto, collegai il mio portatile ad un proiettore e mi sedetti accanto a lei.
-Per cominciare, sai che abbiamo appuntamento con le altre tra circa due ore, quindi fare un tour di Miami è praticamente impossibile. Mi dispiace.
-Lo sapevo, Cabello, sei una buona a nulla. –disse, prendendomi in giro. Io mi imbronciai e lei mi sorrise. –Dai, scherzo, me l’aspettavo. Beh, allora cosa ci facciamo qui?
-È impossibile fare un tour “dal vivo”, possiamo farlo virtualmente però, no?
Lauren sembrò sorpresa.
Con un telecomando, feci partire la prima diapositiva, che raffigurava Miami vista dall’altro.
-Ora devo pregarla di non interrompermi MAI mentre parlo, seriamente, MAI. –le dissi, e lei fece un sorrisino.
-Capito. –rispose.
-Posso cominciare? –le chiesi.
Lei annuì.
-Benissimo. Come tutti sappiamo, Miami è una città degli Stati Uniti d'America, capoluogo della Contea di Miami-Dade, che si trova nella Biscayne Bay, nel tratto sud-orientale dello costa della Florida. Grazie alla sua importanza come centro finanziario e culturale, la città è stata definita “World City”. Inoltre, viene chiamata "capitale delle Americhe", per la sua funzione di legame culturale e linguistico tra Nord America e Sud America. –dissi, facendo scorrere le diapositive.
-Su un'isola antistante, con una superficie di 20 chilometri quadrati, è situata Miami Beach, collegata a Miami grazie ad una serie di ponti, la quale, oltre agli edifici in stile 
Art Decò, possiede una spiaggia lunga 14 chilometri. È un luogo stravagante, dove si possono incontrare persone ricche ed originali che si godono il sole e la bella vita che offre la città. La zona di South Beach è la più frequentata e la più divertente;  la sera le strade brulicano di gente giovane che frequenta i numerosi locali e ristoranti di Ocean Drive. Da non perdere anche l'isola pedonale di Lincoln Road, che taglia la Collins Avenue, una via che percorre tutta Miami Beach e dove c'è la più alta concentrazione di alberghi. A Lincoln Road vale la pena di passeggiare, soprattutto alla sera, dove c'è l'imbarazzo della scelta per una buona cena internazionale o all'italiana. Altra attrazione di Miami Beach sono sicuramente gli alberghi stessi che, di sera, si trasformano in locali molto trendy, ospitando personaggi dello spettacolo. 
Mi fermai un momento, per cogliere lo sguardo di Lauren, che era completamente assorta nelle immagini e, probabilmente, nelle mie parole.
Continuai.
-Partendo dalle spiagge e attraversando lunghi ponti, si arriva al quartiere Downtown, che  rappresenta il cuore della Miami moderna e si sviluppa intorno a Flager Street, la via commerciale principale della città.  Ci si può fermare, per una sosta culturale, al Miami Art Museum. Gli appassionati di arte, inoltre, non possono perdersi una passeggiata al Wynwood Art District, ex area industriale, oggi sede di molte gallerie e spazi espositivi. Per vivere le atmosfere più caraibiche di Miami, si può raggiungere il quartiere di Little Havana, dove vivono moltissimi cubani immigrati. Da non perdere il Coconut Grove: è il quartiere storico di Miami, diventato col tempo una zona residenziale esclusiva e raffinata. Oltre a numerosi alberghi, ristoranti e fast food, offre come principali attrazioni il Grove Center e il City Hall, sede dell’Amministrazione locale.
Mi fermai. Guardai Lauren e lei guardò me.
-Le basta, signorina? –le chiesi.
Lei non rispose subito, si limitò a guardarmi.
-E se volessi avere delle informazioni sul trasporto pubblico? –chiese, con aria di sfida.
Io inarcai un sopracciglio.
-Dai, scherzo, va bene così. –disse, infine, ridacchiando.
-La signorina ha chiesto e la signorina avrà le sue risposte. –risposi io.
Lei mi guardò con aria interrogativa. Io sogghignai.
-Per quanto riguarda il trasporto pubblico, vi sono i Metrobus, ovvero gli autobus. Oltre a servire tutta la contea di Miami Dade, raggiungono anche parte delle isole Keys, la parte sud della contea di Broward e sono collegate con le stazioni del Metrorail e del Metromover. Il Miami-Dade Transit dispone di oltre 1031 Metrobus, che operano per la maggior parte dalle ore 4:00 alle 2:30, altri operano ininterrottamente e in più 3 linee notturne (di cui una per l'aeroporto) che operano dalle 23:00 alle 6 del mattino. Per questo tipo di mezzo pubblico non si compra il biglietto ma si paga direttamente a bordo. La stazione del Metromover è situata nel centro commerciale di Miami Downtown, da cui partono 29 navette monorotaia sopraelevate, prive di conducente, completamente automatizzate. Copre un'area complessiva di circa 7 km, raggiunge 20 stazioni, è collegata anche con la stazione del Metrorail, con il centro commerciale di Bayside, con il palazzetto dello sport America Airlines Arena e con il Miami Dade Community College. Svolge servizio tutti i giorni dalle 5:00 alle 24:00. Durante le ore di punta il Metromover passa ad intervalli di circa un minuto ed è completamente gratuito. Il Metrorail è attivo dal 1984 ed è una rete metropolitana sopraelevata. Percorre Miami (esclusa Miami Beach) da nord a sud, su un area di circa 36 km, tocca 22 stazioni. Viaggia tutti i giorni dalle 5:00 alle 24:00. Durante le ore di punta i treni passano ad intervalli di circa 8 minuti. La corsa costa $1.50 solo andata e i gettoni vengono acquistati presso i punti vendita delle stazione del Metrorail. Il South Beach Local è una comoda navetta per spostarsi nel centro di South Beach. Opera dal lunedi al venerdi dalle 7:45 alle 13:00 con intervalli di 10 e 15 minuti. La domenica dalle 10 all'una con intervalli di 15 minuti. La corsa costa solo 25 centesimi.

 
*P.O.V Lauren*

 
Non credevo alle mie orecchie. Non sapevo tre quarti delle cose dette da Camila. Dire che la guardavo sorpresa è dire poco. Ero assolutamente incredula.
-Io.. Oddio.. Camila.. –furono le uniche parole che riuscii a formulare.
-Cosa? –chiese lei, ridacchiando.
-Sei.. Un genio. Come hai fatto? Hai imparato tutto a memoria? –chiesi, e, sentendo il mio tono sorpreso, mi resi conto di dover sembrare proprio una stupida.
-In un certo senso si. Non potevamo fare un tour degno di essere chiamato tale, quindi mi sono data da fare. E mi dispiace, perché se lo avessimo fatto, avremmo potuto considerarlo davvero un.. appuntamento.. e, invece, questo non lo è.. –rispose, abbassando lo sguardo.
Sentii una stretta al cuore. Sapevo che lei ce l’aveva messa tutta, considerando le poche ore a dispozione, e non l’avrei fatta restare giù di morale per nulla al mondo.
-Camila, guarda, è passata praticamente un’ora, come hai detto prima non saremmo mai riuscite a fare un tour decente. E, per quanto riguarda la storia dell’appuntamento, non dire cazzate, questo lo è eccome! Insomma, guardaci, siamo io e te, da sole, in camera tua..
Mi guardò maliziosamente.
-..E non fare quella faccia. –continuai, sorridendo. –Un appuntamento non significa necessariamente andare in qualche luogo. Un appuntamento è quando stai insieme alla persona che.. –non riuscii a continuare. Stavo per dire “che ami”, ma un misto di timore e prudenza mi fermarono.
-Che? –chiese lei, quasi incalzandomi.
-Che.. Che.. Insomma.. Lo sai, dai, non c’è bisogno di farmelo dire. –conclusi, abbassando lo sguardo.
 
 
*P.O.V Camila*
 
 
Sapevo benissimo che intendeva.
-Si, ok, però ciò non toglie il fatto che non abbia organizzato nulla di speciale... –dissi.
-Davvero, Camila, davvero? –mi chiese, quasi infastidita.
-Che intendi?
-Hai imparato a memoria un casino di luoghi, nomi e cose riguardanti il trasporto pubblico. –rispose lei, come se fosse ovvio.
-E con ciò?
-E con ciò? Ti sembra nulla? Io non sarei riuscita ad imparare neanche metà di tutto quello che, invece, hai imparato TU.
-Si, ma.. –cercai di protestare.
-Senti, Camila, devi renderti conto del fatto che non me ne frega niente del luogo in cui ci troviamo, mi interessa solo che ci sia tu con me. Non mi serve un luogo speciale quando ho te, la cosa più speciale che ci sia per me. –concluse, guardandomi dritta negli occhi.
Toccò a me, questa volta, restare sorpresa. Senza neanche rendermene conto, le saltai addosso e la strinsi a me più forte che potei. Lei ricambiò l’abbraccio immediatamente. Poggiai la testa nell’incavo del suo collo e respirai a fondo quel profumo che mi faceva tanto impazzire.
Sentii il battito del mio cuore accelerare sempre di più, e non aveva nulla a che vedere con ciò che era avvenuto nel sogno/incubo.
Mi passò una mano tra i capelli e, dolcemente, si allontanò un po’ da me, in modo da restare sempre abbracciate ma, nello stesso tempo, di guardarci negli occhi. I nostri volti erano a pochi centimetri l’uno dall’altro.
-Lauren, io.. Mi manchi.. –sussurrai, cercando di trattenere le lacrime, ma invano.
-Hey, no, non piangere. –mi disse, accarezzandomi la guancia.
-Mi manchi da impazzire.. –ripetei.
-Lo so, piccola, capisco benissimo come ti senti, perché è esattamente ciò che provo anch’io. –rispose, sussurrando anche lei.
Ci guardammo negli occhi per quelli che sembrarono secoli e, finalmente, ci baciammo.
Fu come se ci fosse stata un’esplosione di mille fuochi d’artificio dentro di me.
Sarei potuta morire tra le sue braccia in qualsiasi istante.
Quanto mi era mancato stare così a contatto con lei, quanto mi erano mancate le sue labbra, quanto mi era mancata lei.
Dopo un’eternità, ci staccammo e ci abbracciammo di nuovo.
-Non lasciarmi.. –sussurrai, dopo un po’.
-Mai più. –rispose lei.
-Me lo prometti?
-Te lo prometto.
-…Ti amo. –dissi.
Passarono alcuni secondi, che mi terrorizzarono.
-Ti amo anch’io, piccola. –rispose, infine, tranquillizzandomi. Sorrisi, ancora stretta a lei.
 
 
*P.O.V Lauren*
 
 
Rimanemmo in quella posizione per molto tempo, quando guardai l’orologio e capii che eravamo decisamente in ritardo.
-Camz, mi dispiace dover interrompere tutto ciò, mi dispiace davvero, ma siamo in ritardo e le ragazze ci uccideranno.
Camila scattò in piedi e per poco non perse l’equilibrio. Io scoppiai a ridere e lei mi sorrise.
-Non prenderti gioco di me. –disse.
-E tu non provocarmi. –affermai, ridacchiando.
-Andiamo và, che altrimenti mi tocca ucciderti. –rispose lei, scendendo le scale.
-Non ce la faresti, mi ami troppo. –la stuzzicai.
Lei si fermò e si girò, ritornando sui suoi passi e piazzandosi di fronte a me, con sguardo serio.
-Puoi dirlo forte, amore mio. –disse, e mi baciò dolcemente.
Chiusi gli occhi e la strinsi, desiderando di non staccarmi mai più. Ma non sempre i desideri si avverano.
-Andiamo adesso? –chiese, sorridendomi.
-Si. –risposi, sorridendo a mia volta. –Si, amore. –mi auto-corressi.
Il suo sorriso si allargò di molto, mi abbracciò ancora una volta e si diresse verso la porta. Prima di uscire, la presi per mano. Ci scambiammo uno sguardo veloce e uscimmo di casa.
Come sempre, non avevamo necessariamente bisogno delle parole, noi due.
 
 
*Spazio Autrice* Eccomi qui, tornata dalla mia vacanza. :) Ho aggiornato oggi anche perché mi era venuta l’ispirazione.
Prima di tutto, voglio ringraziare Google per avermi aiutato un po’ per quanto riguarda il “tour di Miami” (si, come prevedibile, ho fatto copia e incolla, loool).
Comunque, finalmente il tanto atteso bacio! Era da tanto che lo chiedevate e quindi vi ho accontentate.
Spero che il capitolo non risulti noioso né lungo! Alla fine vi ho fatto imparare un sacco di cose su Miami, chissà che un giorno non possano tornarvi utili! Lmao.
Ah, e ovviamente, spero anche che ci sia ancora qualcuno disposto a seguirmi, dato che è da un bel po’ che non aggiorno, ahah.
Recensite in tanti e fatemi sapere se volete che continui la storia oppure no.
Alla prossima, :)x
 
  
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