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Autore: Lori Liesmith    11/07/2014    1 recensioni
Dopo l'addio avvenuto alla Bad Wolf Bay Rose cerca di sopravvivere nel "mondo di Pete" costruendo un'esistenza in quell'universo in cui manca un pazzo con la sua cabina blu.
E se accadesse l'impensabile?
A voi l'ardua sentenza.
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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RESA DEI CONTI
 
Nella stanza calò un silenzio pieno di gelo. Tutti i presenti si limitavano ad osservare i protagonisti della scena: Rose non aveva più parlato dopo quell’affermazione così dura che non aveva niente a che vedere con le solite parole di conforto che rivolgeva al suo Dottore; ma in quel momento c’era in gioco più di un amore che credeva perduto per sempre e la ragazza sapeva che avrebbe dovuto fare la sua scelta.
“Mamma, perché non offri alla nostra ospite una bella tazza di tea?”
“certo cara. Donna, Donna giusto? Vieni con me in cucina?” pronta Jackie portò la rossa nella stanza adiacente, iniziando a ciarlare di biscotti da tea.
I due rimasti in salotto si scambiarono un’occhiata a sottecchi. Della vecchia complicità sembrava non fosse rimasto nulla: il Dottore non sapeva come decifrare quello sguardo che la ragazza gli rivolgeva.
Ok, Rose era andata avanti con la sua vita. Molto probabilmente si era sposata con Micky e ora era incinta. Ma allora quanto valeva quel “ti amo” detto alla baia del Lupo Cattivo tra le lacrime?
Il Dottore non sapeva darsi risposta. Ma sapeva che, nonostante la sua linguaccia, non doveva essere lui a condurre quella conversazione; quindi mantenne un decoroso silenzio, aspettando che la ragazza parlasse per prima.
“Come stai?” furono le prime parole di Rose.
Il Dottore era spiazzato: era riuscito ad attraversare le pareti tra gli universi solo per lei (piccoli dettagli se aveva fatto tutto il T.A.R.D.I.S) e la prima cosa che le veniva in mente era chiedergli come stava?
“Bene, Rose, io sto sempre bene.” Le rispose con amarezza. Era così grave se si sentisse ferito nel vederla con quel voluminoso pancione?
“tu invece? Noto che hai messo su famiglia”
Rose si accarezzò il pancione con tenerezza.
“Bè… Diciamo che questa è stata una sorpresa inaspettata” “Lo guardò, aspettandosi che un qualche barlume di consapevolezza illuminasse quei caldi occhi marroni, ma nulla. Il Dottore sembrava non capire cosa stava cercando di dirgli in modo molto sottile.
“Ovviamente Mickey l’idiota sarà felicissimo”
“Non tanto visto che aspetto un figlio dall’uomo che ho seguito in capo al tempo e lo spazio abbandonandolo in una Londra che era appena scampata ad un attacco di manichini impazziti” Lo riprese col tono più velenoso che riuscì ad utilizzare.
Lei gli aveva detto che l’amava e lui pensava che in soli sei mesi o quanto diavolo di tempo era passato per lui l’avesse dimenticato e si fosse messa con Mickey? Cosa se ne faceva di quel cervello geniale se poi non lo usava?
Il sopracitato geniale cervello del Dottore impiegò la bellezza di quindici secondi per registrare l’informazione ricevuta e carpirne il significato.
Appena capito che la paternità del pargolo non apparteneva a Mickey ma a lui, iniziò a boccheggiare e, se non fosse già stato seduto, sicuramente sarebbe caduto al suolo.
Come era possibile? Non erano stati così intimi da causare una cosa del genere! Solo quella volta dopo la conoscenza del Diavolo. Ed una volta era bastata a creare una nuova vita.
Ma lui era pronto ad essere padre di nuovo? Dopo i suoi figli su Gallifrey, dopo Jenny poteva dare il suo amore ad un bambino di cui aveva conosciuto l’esistenza solo ora? Poi però si soffermò a guardare Rose che lo guardava carica di aspettativa accarezzandosi il ventre prominente.
Quel bambino aveva già avuto amore e ancora se ne beava da parte di colei, era sicuro, sarebbe stata la madre migliore del mondo.
“Allora, cosa ne pensi?” chiese esitante la ragazza temendo una cattiva reazione dell’alieno.
“Sono abbastanza… stupito; e per me non è una sensazione molto usuale.” Si limitò a dire il Signore del Tempo.
Notando però l’espressione ferita che la ragazza non riuscì a dissimulare si riprese:
“Raccontami tutto per favore. Da quando sei arrivata qui alla scoperta” era sul serio interessato alla faccenda, mentre un dubbio martellante faceva capolino nella sua testa.
Così Rose iniziò a raccontare la sua avventura in quello che avevano chiamato il “mondo di Pete”. Fu un racconto molto lungo anche se la ragazza parlò piuttosto superficialmente della gravidanza come a non voler fare pesare al Dottore la situazione.
 
                                                               ***                                                                       
 
Nel frattempo le due donne si trovavano in cucina, sorseggiando quanto più lentamente possibile il famoso tea.
“Il bambino è suo” sputò Jackie, pronunciando le prime parole nel giro di venti minuti.
“Solo quello stupido marziano poteva non accorgersene” commentò Donna.
                                                       ***                                                                        
 
A racconto finito Rose si prese una lunga pausa aspettando che il Dottore dicesse o facesse qualcosa.
Da parte sua il cervello dell’alieno lavorava a pieno regime. Alla fine decise di chiedere ciò che gli premeva di più.
Si avvicinò alla ragazza e, dopo essersi seduto accanto a lei, chiese:
“Avresti potuto liberartene, perché non l’hai fatto?” Il Dottore doveva sapere, perché aveva deciso di intraprendere una gravidanza complessa e dal risultato ignoto, tutto per il figlio di un uomo che non avrebbe mai più rivisto?
Inaspettatamente Rose sorrise:
“Proprio tu, che difendi la vita ad ogni costo, mi fai questa domanda? Perché è mio figlio, tuo figlio e, almeno per me frutto d’amore.
Il Dottore rimase in silenzio, ponderando la risposta; alla fine disse solo
“Rose Tyler… posso?” tendendo la mano verso il ventre di lei.
Senza dire nulla la ragazza intrecciò la sua mano con quella di lui, proprio come aveva fatto tante volte in passato, e la guidò sul pancione.
“Ahio” Lo so tesoro che c’è papà ma ci sono io nel mezzo” si lamentò Rose sorridendo contemporaneamente e guardando il Dottore emozionato come solo poche volte aveva avuto il piacere di vederlo.
L’uomo sapeva che sarebbe stato difficile, che al momento non aveva idea di come affrontare la situazione e che forse tutto sarebbe finito male; ma ora era lì e vedere Rose sorridere felice lo convinse, anche solo per un attimo, che tutto sarebbe andato bene.

 
NOTE SPARSE

Ok… questo capitolo è stato un parto! Finalmente siamo arrivati al tete a tete tra il Dottore e Rose.
Non c’è nulla di particolare da segnalare quindi spero solo vi sia piaciuto e mi scuso per il ritardo.
Inoltre voglio ringraziare Tennant per la sua recensione J
Alla prossima
Lori Liesmith.
  
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