Undici luglio: l’erba voglio non cresce nemmeno nel giardino del Re.
Vorrei costruire un impero muto,
gravido ed empio di silenzio insieme,
senza né Regina né Re: perché ci sarebbero
le onde furibonde a governare, a dilagare;
flebili ruggiti e violenti singhiozzi di bianca
spuma e fitti ingorghi e scialacquii funesti
ad impregnare i nostri fragili sogni umani
dalla carne rattrappita e dalle sinapsi di vetro.
Lascia che le onde crescano dentro di te,
lascia che ti infestino nell’anima,
lascia che ti facciano collassare nell’oblio.
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