Storie originali > Drammatico
Segui la storia  |       
Autore: Bloomsbury    12/07/2014    9 recensioni
[Storia in revisione] Capitoli revisionati: 14/35.
Jay era un ragazzo come tanti, con qualcosa in più o in meno degli altri, un ragazzo normale, un ragazzo omosessuale: particolare insignificante per ogni persona di buon senso.
Si vergognava di tante cose, tranne che di questo.
Jay bramava la luce, la libertà.
Fece la scelta sbagliata nel contesto meno appropriato e quel particolare insignificante diventò la spada che lo uccise, la macchia scura che lo inghiottì.
«Mio figlio è morto il giorno stesso in cui ha tradito la natura che gli ho donato con orgoglio.»
«La natura che mi hai donato è quella che ti ho confessato…»
«È una natura che mi fa ribrezzo!»
Così comincia la storia di Jay Hahn, fatta di dolori, di abbandoni, di amore, di amicizia, di segreti, di bugie, di tempesta.
E le tempeste intrappolano nel proprio occhio ogni cosa, risputandoti fuori lacerato, diverso, un mostro.
Jay uscirà ed entrerà da quelle raffiche di vento, diventerà lui stesso la tempesta e annienterà ogni cosa al suo passaggio.
Compreso se stesso.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"It’s unfortunate that when we feel a storm
we can roll ourselves over ’cause we’re uncomfortable
oh where the devil makes us sin
but we like it when we’re spinning in his grip."

Paradise Circus- Massive Attack 

 





22. Paradise Circus
 
 
Recarsi all’Escape durante le serate tranquille sarebbe potuta diventare una buona abitudine se non fosse stato per quell’uomo che, ad ogni incontro, cercava di attirare l’attenzione in ogni modo.
«Ci rivediamo, Jay!» lo salutò con la sua solita aria da Jolly mentre il ragazzo, con i gomiti poggiati al bancone del bar, sperava di non farsi notare.
Purtroppo, ogni tentativo di rendersi invisibile fu vano perché Brad, con poche mosse, gli era già accanto, dopo essersi liberato dei ragazzini adoranti che aveva intorno. «Non mi saluti?»
Dopo aver bevuto l’ultimo sorso di vodka, Jay sospirò afflitto, indeciso se parlare ancora con la solita schiettezza o accontentarlo per levarselo di torno con poche e gentili parole. Lo squadrò per qualche secondo con aria di sufficienza e non appena i suoi occhi si posarono sui gemelli di madreperla ordinatamente fissati sui polsini della camicia, l’approccio che avrebbe dovuto adottare nei confronti di quell’uomo fu chiaro: «Brad, non so più come farti capire che la tua compagnia mi secca, la tua presenza mi ripugna e che i tuoi rozzissimi gemelli mi danno il voltastomaco.»
E dopo, l’unica cosa udibile fu la musica.
Jay non abbassò lo sguardo, voleva scrollarselo di dosso e sapeva che palesare il disgusto nei suoi confronti poteva dare i frutti sperati.
Brad era un vanitoso e se altre volte aveva finto di non cogliere il messaggio per il puro gusto della conquista, adesso, non poteva ignorarlo, l’aveva certamente punto sul vivo. Almeno, così credeva Jay.
La risata partì sommessa, per poi crescere gradualmente.
Il viso di Brad si rilassò e le mani giunte si sciolsero per poi posarsi sulle spalle del ragazzo. «Ho capito il concetto. Ma vorrei comunque offrirti da bere. Vorrei farti capire che non sono come mi vedi, come mi presento al pubblico.»
«Ma a me non interessa come sei. Voglio solo che mi lasci in pace e che continui a sollazzarti con le bestioline che ti corrono dietro» replicò freddamente, fissandolo; non comprendeva quanto i suoi tentativi di intimidirlo sortissero l’effetto contrario.
Brad era a caccia e l’unico a non essere caduto in trappola era proprio Jay.
Come poteva lasciarsi scappare un bocconcino così succulento e difficile da acciuffare?
Ormai era diventata una questione di principio, una sfida.
«Sediamoci nel privè. Alzati da questo benedetto sgabello e vieni a rilassarti. Hai del tempo da perdere, ti si legge negli occhi, non hai nulla da fare e nessun posto al quale fare ritorno. Almeno passa il tempo a chiacchierare con me.»
Jay scrollò le spalle arrendevole e, prendendo il bicchiere dal bancone, si alzò puntandogli il dito contro: «Ti faccio contento. Ma sappi che questa sarà la prima ed ultima volta, altrimenti, mi costringi a non venire più qui.»
Spalancò le braccia per fargli strada: «Prego, precedimi».
Jay non credeva di essere riuscito a convincerlo, ma scelse di accontentarlo ugualmente.

***
 
«…quindi, dopo quell’affare andato in porto, ho comprato una lussuosissima BMW con gli interni in pelle color champagne, acquistato un meraviglioso attico a Notting Hill e ho detto vaffanculo al mondo e a tutti quelli che, per invidia, hanno cercato di remarmi contro. Queste sono soddisfazioni. Vero, Jay?»
«Sì, sì. Una grandissima soddisfazione.» rispose annoiato, sorseggiando l’ultimo goccio di vodka, indirizzando gli occhi altrove senza prestare troppa attenzione ai suoi racconti fatti di successi, di ricchezza e di mere soddisfazioni professionali.
La conversazione pareva finita e Brad, agitando la gamba accavallata, lo squadrò per qualche istante, ammettendo di non essere riuscito ad attirare pienamente la sua attenzione.
Era arrivato il momento di giocarsi la carta della conversazione altruista: «Vivi da solo?»
«Sì!»
«In quale zona, se posso sapere?» chiese fingendo disinteresse, cogliendo dalla coppetta in vetro una manciata di arachidi.
Jay lo guardò in tralice, sospettoso.
«Oh Dio, Jay! Si chiama conversazione informale. Sono domande che si pongono per il puro gusto di parlare di qualcosa. Preferisci che ti chieda del tempo?»
«Vivo a Soho.» ribatté interrompendolo.
«Sei di qui, quindi. Ottimo posto per vivere, Soho. Di cosa ti occupi?»
«Studio legge…» sapeva che da lì sarebbero cominciate una serie infinita di domande, così tagliò corto: «Non lavoro, non mi mantengono i miei genitori e sto cercando un’occupazione.»
«Potrei aiutarti, ormai siamo amici!»
«Non siamo neanche una cosa lontanamente simile a due amici, Brad. Sono qui per farti contento e gradirei che tu non mi faccia altre domande a riguardo.»
«D’accordo. Va bene. Quel tizio con il quale ti accompagnavi la prima volta che ci siamo conosciuti?»
Il giorno del suo diciottesimo compleanno pareva così lontano da non aver più sfiorato la sua mente, l’unica cosa degna di essere ricordata era il primo bacio di Izaya, ma era anche la prima cosa da dover dimenticare. «È una domanda, la tua? Se è una domanda non la capisco.»
«Non fare il puntiglioso, non ti annoi ad essere sempre così rigido? Sciogliti, ragazzo. Ti verranno le rughe a breve. John, porta un’altra vodka liscia e uno scotch.» dispose senza chiamarlo in causa, fermando il cameriere con un gesto elegante e attraente della mano.
«Io avevo intenzione di andare via.»
«Tu rimani ancora un po’ qui con me.» asserì, posizionando con fermezza la mano sul ginocchio di Jay che si immobilizzò sul divanetto, come se qualcosa lo stesse trattenendo. Forse era stata la risolutezza di Brad o la paura della solitudine che avrebbe ritrovato a casa.
«D’accordo. Resto ancora un po’.»
«Bene.» disse accennando un sorriso.
Non c’era trionfo nei suoi occhi, come Jay avrebbe immaginato, ma un senso di sollievo inusuale, come se Brad desiderasse ancora la sua compagnia e come se, anche lui, non avesse un posto al quale fare ritorno.
Una volta, conoscendo Izaya, si era detto che mai avrebbe giudicato un uomo dalle apparenze, eppure lo stava facendo, tradendo una delle tante cose che aveva imparato per merito suo. «In fondo, non sei così molesto. Ti ho giudicato male.»
«Mi fa piacere sentirtelo dire!» dichiarò con appagata gentilezza.
«Non montarti la testa, però.»
«Lungi da me. Voglio solo farti capire che non cerco niente, solo un po’ di compagnia.»
«Non mi pare che tu ne abbia poca. Hai uno stuolo di ragazzini, anche più giovani di me, in attesa delle tue attenzioni.»
«Mi girano intorno solo perché ho una bella macchina e un bel appartamento. Non è certamente una cosa che fa piacere. Per una volta vorrei una compagnia disinteressata al mio conto in banca. Tu sembri il tipo giusto…»
«Giusto per cosa?»
«Giusto per me, non giusto per il sedile della mia auto. Facciamo un patto:» esordì d’improvviso, accorciando le distanze, intento a ricreare un’intimità che fino ad allora non c’era mai stata «Tu non mi tratterai più male ed io non ti seccherò più; ma promettimi che non mi allontanerai solo per l’idea che ti sei fatto di me.»
L’espressione del ragazzo suggeriva che la risposta sarebbe stata negativa, ma prima che Brad potesse pregarlo ancora, il responso arrivò a brucia pelo: «Andata!» gli porse la mano con convinzione, cambiando totalmente espressione. Negli occhi del più giovane non c’era più disgusto e insofferenza, c’era interesse.
«Andata!» ribatté l’altro, afferrandogli la mano.
 
Nello sguardo di Jay c’era fiducia,
in quello di Brad vittoria.
“Preso!”




Angolo Autrice.
Preparate le mazze chiodate, donne!
Sì, mi riferisco a Bijouttina e LadyWolf, che ringrazio sempre con tanto aMMore :P
Voglio ringraziare, come al solito, Babbo Aven che mi riempie di complimenti e che è sempre presente, spero di non deluderti T_T
Ringrazio DarkViolet92 che mi ha cazziata perché nei ringraziamenti l'ho chiamata solo DarkViolet scordandomi del 92 :P
Ringrazio Oxymoros Schima che vuole prendersi... ehm... vuole prendersi cura di Jay ad ogni capitolo.
Ringrazio Julie che ancora sta indietro ma quando si metterà in pari vedrà che non l'ho mai dimenticata. Come potrei dimenticarmi di lei??
Ringrazio la Shore che adesso è in vacanza e che adoro infinitamente.
Ringrazio la mia Emide che mi è sparita causa scrittura compulsiva (vai così XD).
Ringrazio WarHamster.
Ringrazio Moloko che mi ha detto che avrebbe qualcosa da dire e che sono curiosa di sapere.
Grazie a tutte quelle che sono indietro XD
Grazie a chi ha messo la storia nei preferiti/seguiti/ ricordati. Sappiate che vi ringrazierei una per una ma non so se vi fa piacere, quindi mi astengo!
Grazie ad Elsker, Mrs. Burro e Ghost che so che ci sono sempre.
Se dimentico qualcuno, datemi in pasto a Brad.
Un abbraccio.
Bloom

p.s. spero che il capitolo vi piaccia.

 
   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Bloomsbury