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Autore: stay_strong_forever    12/07/2014    0 recensioni
Erika, una ragazza di 16 anni, si troverà ad affrontare problemi tipici dell'adolescenza (quelli familiari e individuali), innamoramenti e lo sconvolgimento della sua vita.
Cosa fareste se la vostre convinzioni piano piano svanissero?
Certo Erika avrà il supporto dalle sue due migliori amiche Viola e Carlotta e si rifugerà nella musica dei suoi idoli.
Amicizie forti si formeranno e i demoni del passato usciranno fuori!
Ce la farà la piccola Erika? Forse sarà troppo debole per sopportare tutto ciò? Supererà la sua timidezza?
Genere: Erotico, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Crediti: _ciuffano



 
Ciao! :) Se leggete la storia recensite perchè voglio capire quande persone la leggono! Mi basta anche solo una riga! Dopo tutto non vi costa nulla una piccola recensione! Ne sarei grata! Grazie e buona lettura! ;)

 




Quante volte avevo sentito quel “ti prometto che non lo farò più”?
 
 
 
“Non farò gli stessi errori che hai fatto tu 
Non permetterò a me stessa di dare al mio cuore così tanto dolore 
Non mi spezzerò come hai fatto tu, 
Sei fallito così duramente... 
Ho imparato a seguire la strada più dura 
Non lascerò che essa si allontani”

 
 
 
 
Tornai a casa con mia madre. Mi fece mille domande per com’era andato il viaggio e per come stavano i nonni. Per ora non dissi nulla su cosa era successo, però molto presto ne avremmo parlato.
Era pomeriggio e a casa non c’era nessuno, quando ricevetti una chiamata. Era Liam. A leggere il suo nome sul display del cellulare mi face aumentare i battiti del cuore…
“Ciao Erika! Com’è stai? È andato bene il viaggio?” mi chiese.
“Ciao Liam! Il viaggio è andato bene! Sto bene e sono felicissima di sentirti! Tu come stai?” chiesi a mia volta.
“Sto bene, però mi manchi moltissimo!” disse con voce triste.
“Anche tu mi manchi!”
“Lo so. Non mi piace molto che ora starai abbracciata a qualcuno che non ti meriti, che ti usi e che finga di provare qualcosa per te!” disse con rabbia.
“Molto presto ne parlerò con lui!” dissi.
“E dopo che gli parlerai, tu cosa farai?”
“Se intendi che mi metterò con te non lo so. Io non riuscirei a sopportare una relazione a distanza e soprattutto con una persona famosa!” dissi con voce triste e bassa.
“Lo so ma potrei farti cambiare idea! Ricordati che io lotto per ciò che voglio!” disse con voce convincente. Sentendo queste parole mi fecero sciogliere il cuore.
“Ti starò sempre affianco, ti aiuterò quando sarai in difficoltà, ti rallegrerò quando sarai triste e vorrò che tu sia sempre felice!” continuò. Mi commossi e mi sentì.
“Non voglio mai vedere una lacrima dal tuo viso! Capito! Ora fammi un bel sorriso!” mi disse.
“Certo che ti faccio un sorriso! Anzi ne farò tutti quelli che vuoi!” dissi sorridendo.
Restammo a parlare per quasi un’ora per raccontaci tutto ciò che era successo nei giorni in cui non c’eravamo visti e per conoscerci meglio.
 
Enrico m’inviò un messaggio per incontrarci alla sera a casa sua.
Mi feci una doccia e mi vestii. Indossai degli shorts di jeans, una canotta a righe bianche e blu e delle converse blu. Mi truccai molto semplicemente. Alle 20 uscì con Erico che mi stava aspettando davanti casa.
Ci salutammo con il solito bacio e ci incamminammo verso casa sua.
In quel tragitto ero un po’ agitata e non so perché! Parlammo del più e del meno. Arrivammo a casa sua. Lì non c’era nessuno.
“Mangiamo le pizze che ho ordinato?” mi chiese dolcemente.
“Certo!”
Mangiammo tra risate e scherzi. Quando finimmo, misi in ordine la sua cucina e andammo in camera sua.
 
“Non puoi immaginare come mi sei mancata!” mi disse baciandomi il collo quando c’eravamo stesi sul suo letto.
“Anche tu!” dissi.
Iniziò a far scivolare le sue mani sui miei fianchi e baciarmi il collo e il viso. Poi mise le sue mani sotto la mia canotta e ci vagò fino a che non tosse l’indumento. Mi salì un po’ di ansia.
Poi mi allargò le gambe per adagiarsi tra esse e mi baciò sul petto. Sentivo qualcosa premere contro la mia intimità. Dopo un po’si fermò per guardarmi, dato che non stavo facendo nulla, allora si liberò della maglia e dei pantaloni rimanendo in boxer. Continuò a baciarmi e mi tolse anche gli shorts rimanendo così in intimo. Ero paralizzata, non sapevo cosa fare, se accontentarlo oppure no. Io di certo non lo volevo.
“Mi dici cos’hai?” mi disse spazientito.
“Nulla!” dissi con voce poco convincente.
“Nulla?” disse irritato.
“Si”
“Allora faccio tutto io!” disse molto arrabbiato.
Mi prese e mi tolse il reggiseno per stuzzicarmi il seno, poi mi fece molti succhiotti sul collo, ma non come al solito dolcemente anzi in modo violento. Poi tolse le mie mutandine e iniziò a stimolarmi il clitoride. Iniziai ad ansimare fino a quando stavo per arrivare al culmine lui si fermò. Poi abbasso i suoi boxer e ribaltò la posizione, lui sotto ed io sopra. La sua erezione era ormai visibile da un pezzo. Mi costrinse a provocargli piacere prima con le mani e poi con la bocca. Lì mi venne da piangere però a lui non interessò molto, infatti, quando stava per arrivare, ritornò lui al comando. Mi allargò violentemente le gambe e dopo aver messo il preservativo, entrò in me. Fu violentissimo, ogni sua spinta mi provocava urla di dolore e non la smettevo di piangere. Quando arrivò, fece altre spinte per farmi arrivare al culmine. Quando ci arrivai, si mise al mio fianco e si addormentò.
 Io mi alzai per andare in bagno e notai che le mie gambe erano sporche di sangue. Allora mi ripulii e mi rivestii. Quando tornai in camera stava ancora dormendo, allora decisi di andare nel suo salotto.
Mi sedetti sul divano, piegai le ginocchia dove appoggiai la mia testa e mi misi a piangere.
 
 
Mezz’ora dopo…
Io ero sempre nella stessa posizione, però ad un tratto sentii dei passi. Era Enrico che si era svegliato.
“Erika! Dove sei?” chiese urlando.
Non risposi. Dopo un po’ mi vide sul divano.
“Ehy! Cos’hai? Perché piangi? Non ti è piaciuto abbastanza?” chiese strafottente.
“Sei solo uno stronzo! Cazzo non ti accorgi cos’hai fatto? Mi hai violentata! Con che coraggio dici queste cose? Eh? Sei solo un vile! Poi dici di amarmi, quando mi usi solo per i tuoi luridi piaceri maschili! Mi fai solo schifo!” dissi urlandogli in faccia e dandogli dei pugni sul petto.
“Ora stai esagerando! Io non ti ho violentata!” disse boccandomi i polsi facendomi male sui tagli.
“Ah no? Allora perché avevo le gambe sporche di sangue? Spiegamelo!” dissi con molta rabbia.
Lo vidi sbiancare e iniziò a piangere. Si sedette sul divano e si mise la testa tra le mani.
“Oddio! Sono diventato un mostro!” disse disperato “Erika io non volevo farti del male! Io volevo solo soddisfare i miei bisogni! Lo ammetto, però non avevo intenzione di farti del male! Tu sei la cosa che ho di più cara e ti amo profondamente!” aggiunse guardandomi negli occhi, accarezzandomi il viso e asciugandomi le lacrime.
“Perché... perché l’hai fatto allora?” chiesi con voce spezzata.
“Ero preso dalla foga del momento! Ti prometto che non lo farò più! Perdonami!” disse con voce sincera.
Quante volte avevo sentito quel “ti prometto che non lo farò più”? Troppe! Mi aveva tradito, mi aveva fatto diventare autolesionista, mi aveva trattato male e ridotta peggio di uno straccio.
Lo guardai e mi diressi verso la porta d’ingresso.
“Ti prego non fare così!” disse toccandomi.
Al suo tocco mi venne in mente ciò che era successo poco più di mezz’ora prima e al solo pensiero che potesse succedere ancora, avevo il terrore.
“Non lasciarmi! Non posso vivere senza di te!” continuò.
Un’altra delle tante frasi sentite un miliardo di volte.
“D’ora in poi dovrai dimostrarmi che mi ami e che mi vuoi al tuo fianco! Se non lo vedrò, potrai trovarti un’altra con cui divertirti! Capito?” dissi con cattiveria.
“Amore ti dimostrerò tutto ciò che hai bisogno! Te lo giuro!” disse guardandomi negli occhi.
“Ci vediamo!” dissi salutando. No gli diedi nemmeno il tempo per salutarmi che gli chiusi violentemente la porta in faccia.
 
Ora stavo tornando a casa a piedi da sola e nel mentre pensavo a tutto ciò che era successo e al solo pensiero mi venne da piangere.
Ne volevo parlare con qualcuno. Ma era meglio non parlarne subito con le mie amiche, allora decisi di chiamare Liam.
Feci squillare più volte squillare il telefono e lascia messaggi che avevo bisogno di parlare con lui, ma non rispondeva. Forse era impegnato. Però era strano che non rispondesse.
 
Arrivai a casa. Provai a chiamarlo per l’ultima volta ma non rispose, allora decisi di andare a dormire, anche se sarebbe stato molto difficile!









Spazio dell'autrice:
Salve! :) scusate la lunghissima attesa ma in questo mese ho avuto un po' di problemini... Spero che vi piaccia questo capitolo anche se affronta una tematica molto forte!
Avete visto che ho aggiunto anche il banner? Vi piace? A me piace moltissimo e devo ringraziare moltissimo _ciuffano che ha realizzato un fantastico banner!
Vorrei anche rigraziare:
-chi ha messo questa storia tra le preferite:

1 - Angi242 
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RobyOneD 
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stellaoned 

Vi prego recensite!!!! Voglio sapere la vostra opinione vorrei capire quante persone leggono questa storia! Non voglio recensioni chilometriche mi accontento anche solo di una riga! :) Se non ricevo nemmeno UNA RECENSIONE penserò che non vi piace! Al prossimo capitolo! :) Ciao!! ;)
 
  
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