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Autore: ciaobellociao    13/07/2014    9 recensioni
Non te ne andare, erano state quelle le mie parole.
Non te ne andare, le ultime cose che gli avevo detto.
Ma lui se ne era andato comunque, proprio come tutti gli altri.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Don’t go.

Non te ne andare, erano state quelle le mie parole.
Non te ne andare, le ultime cose che gli avevo detto.
Ma lui se ne era andato comunque, proprio come tutti gli altri.

Louis se ne stava sulla spiaggia, quel pomeriggio d’estate; le spiagge di Londra non erano state più confortevoli. Se ne stava a prendere il sole immerso nei suoi pensieri, guardò verso il mare e quando vide un ragazzo riccio dagli occhi verdi, il suo cuore perse un battito. Il ragazzo stava avanzando verso di lui, mentre scuoteva i capelli. Quando lo superò, Louis si gettò di peso sull'asciugamano, non stava andando verso di lui, ma verso un altro ragazzo, moro con gli occhi nocciola, si sporse di poco per ascoltare la conversazione, mentre il ragazzo riccio incominciava a parlare.

“Zayn, andiamo si è fatto tardi!”

Disse il riccio, mentre il moro annuiva e insieme si preparavano per andarsene. Era strano che Louis non lo avesse notato prima, ma seguì il ragazzo con lo sguardo fino a quando non lasciò la spiaggia. Allora si alzò di colpo, lasciando lì la sua roba, mentre seguiva i due ragazzi, che entrarono in una spider nera e scomparvero nel nulla. Louis aveva perso un’occasione, non avrebbe più rivisto il ragazzo che da subito gli aveva fatto venire un colpo al cuore.

 

Quando ritornò a casa, si sdraiò sul letto e cominciò a pensare a quel ragazzo moro poco più che ventenne. La sua voce continuava a risuonare nella sua testa, quel nome, pronunciato dal riccio, gli faceva scoppiare il cuore.

Zayn...

A tarda sera Louis arrivò ad una conclusione; avrebbe trovato Zayn per riuscire a sapere di più del riccio. Il problema era dove trovarlo. Londra era grande e per quanto ne sapeva poteva essere benissimo un turista in vacanza.

Louis sedeva vicino al computer della sua camera, mentre cercava di trovare più informazioni possibili sui ragazzi visti al mare, di cui conosceva solo un nome.

Dopo un paio d’ore trovò un articolo su una certa famiglia Malik e Styles; a quanto pare il figlio degli Styles era sopravvissuto ad un incidente d’auto, dove purtroppo i genitori avevano perso la vita. I legali della famiglia avevano dato la custodia ai Malik, facendone di Zayn il fratello del riccio. Entrambi i ragazzi erano nello stesso college di Louis, cosa che lasciò perplesso il ragazzo.

Interessante...quest’anno ci divertiremo, Styles.

Spense il computer e si mise a letto, l’indomani avrebbe visto il riccio, al college; era già pronto per partire per quella nuova avventura.

Il mattino seguente si svegliò, più radioso che mai, era felice, felice perché avrebbe rincontrato il riccio, Styles. Non aveva scoperto il suo nome, ma lo avrebbe scoperto presto.

Prese l’ultimo scatolone e lo caricò in macchina, adesso era pronto, pronto per il college, diede un bacio a sua madre Johanna, e poi con l’auto arrivò a quella che sarebbe stata la sua nuova vita.

Arrivato al college, Louis, si era sistemato nella sua stanza. Dopo aver aggiustato la sua roba, uscì fuori, alla ricerca dei due ragazzi, una ricerca vana, visto che non ebbe la fortuna di incontrarli.

 

Era passata ormai una settimana e dei due ragazzi Louis, non aveva visto neanche l’ombra, si recò al nuovo corso, quello di letteratura e si sedette a uno dei primi banchi. Quando nella stanza vide entrare il riccio, quasi non ci potette credere, una settimana a cercarlo e adesso senza che lo cercasse lui era proprio lì, davanti ai suoi occhi. Deglutì rumorosamente, mentre questo si sedeva in uno degli ultimi banchi sorridente, mentre l’ora di letteratura cominciava.

Louis passò tutto il tempo ad osservare il riccio che rideva e scherzava con due ragazzi seduti affianco a lui. Richy e Josh, due ragazzi che Louis aveva sempre evitato e ignorato, erano tropo ribelli per i suoi gusti, e sapeva che il riccio mischiandosi con quella gente, sarebbe presto finito nei guai. Voltò il suo sguardo in avanti e cominciò a seguire la lezione di letteratura.

Finita la lezione Louis non demorse, doveva sapere assolutamente il nome del riccio, fece per alzarsi, si avvicinò al ragazzo, ma quando fu a pochi centimetri da lui, il moro, lo stesso ragazzo della spiaggia, lo trascinò via, un tentativo inutile.

Passata un’altra settimana al college, Louis si avviò velocemente al corso di letteratura, l’unico corso che condivideva con Styles, si sedette in uno degli ultimi banchi e quando il riccio entrò guardò nella sua direzione e sorrise. A Louis quasi venne un colpo e fece spazio al riccio per sedersi, ma quest’altro si sedette due banchi più avanti, Louis deluso fece una faccia afflitta ma non aveva intenzione di arrendersi.

E così era la terza settimana passata al college, e Louis come sempre si era recato al corso di letteratura, si sedette al solito posto, e quando Harry entrò gli sorrise aspettando che quest’altro ricambiasse, ma così non fu. Il riccio neanche si voltò verso di lui e si sedette affianco a Josh e Richy. Ma a fine lezione Louis trovò il coraggio di avvicinarsi al ragazzo e quando gli fu vicino allungò la mano per parlare, ma dalla sua bocca non uscì nessuna parola, e il riccio divertito, questa volta gli sorrise.

Quarta settimana di college, quarta volta che vedeva il riccio in quell’edificio, questa volta si sedette in uno dei primi banchi e ignorò l’entrata del riccio, che questa volta si sedeva affianco a lui. Louis si voltò verso di lui e gli sorrise, questo ricambiò, era proprio bello, pensò il ragazzo, mentre quest’altro allungava la mano e parlava.

“Piacere.”

“Piacere io sono Louis, Louis Tomlinson.”

“Piacere mio, chiamami pure Edward.”

“E qual è il tuo nome?”

Il riccio sorrise, ma lo ignorò, a che gioco stava giocando? Pensò Louis. Allora si voltò in avanti ed iniziò a seguire la lezione.

Edward..

Edward aveva detto, perché non dargli il suo nome? Ma Louis era pur sempre felice, aveva saputo qualcosa in più sul riccio, se non altro era riuscito a parlargli.

Il mattino seguente Louis si svegliò con un sorriso sulle labbra, quella mattina, alla stessa ora e nella stessa aula, avrebbe rivisto Harry, si lavò e si vestì, mentre qualcuno bussava alla sua porta.

“Scusa il disturbo, l’acqua della mia doccia ha deciso di essere fredda, non è che potrei lavarmi qui?”

Quando si trovò davanti il riccio, quasi gli prese un colpo, deglutì rumorosamente e gli fece spazio per entrare, questo indossava solo un asciugamano alla vita, che lasciava molto poco all’immaginazione. Si tolse l’asciugamano davanti a Louis e questo rimase scioccato nel vedere il sedere scolpito, non quanto il suo, del ragazzo.

“Spero non ti dia fastidio.”

Lo stava forse provocando? Il ragazzo entrò in doccia e cominciò a canticchiare una canzoncina senza senso. E così Edward era il suo vicino di stanza e lui non se ne era mai accorto? Sì picchiò mentalmente, mentre il ragazzo usciva dalla doccia con lo stesso asciugamano alla vita, lo salutò e si avviò fuori, sussurrandogli a un orecchio.

“Ci si vede in giro, dolcezza.”

Disse mandando Louis in estasi, mentre usciva definitivamente dalla stanza del ragazzo per recarsi nella sua.

Harry mentre tornava nella sua stanza, ancora gocciolante, notò la porta semiaperta. Egli si avvicinò lentamente e la spalancò, trovando nella sua stanza il "fratello" Zayn.

"Dove sei stato?"

Disse con voce fredda il ragazzo, come se Harry avesse commesso una grave colpa.

"Ero andato a farmi una doccia"

Rispose semplicemente il riccio, ignorando l'occhiataccia che gli rivolse il maggiore dei due.

"In un'altra camera?"

Chiese Zayn con tono accusatorio, come se volesse intimidirlo per avere una risposta diversa da ciò che egli stava pensando.

Zayn amava Harry, non in modo romantico, ma come un fratello minore da proteggere, da coccolare e da tenere con sé fino ai suoi sessant'anni.

"Non avevo l'acqua calda, Zayn."

Erano poche le volte in cui Harry rispondeva a Zayn e, quando lo faceva, finiva sempre allo stesso modo; cominciavano a litigare. Le parole di Zayn erano molto cattive, ma Harry riusciva a resistere a quella voglia di piangere, quella voglia che gli stava facendo sopportare il l’insopportabile, fino a quando Zayn non cominciò a parlare dei genitori del riccio. In quel momento l'istinto gli disse di scappare, lasciando la camera e Zayn e rifugiandosi da Louis. Louis all'inizio era sorpreso dalla visita, ma poi vide gli occhi di Harry e lo fece entrare, lasciando che si sfogasse con lui. Solo dopo lo sfogo Louis parlò.

“Sai che sei carino quando piangi, Edward?"

Il ragazzo alzò lo sguardo, che fino ad allora aveva tenuto basso, guardando Louis negli occhi, quest’altro ricambiò lo sguardo arrossendo. Mentre il riccio si asciugava le lacrime, e piano si avvicinava al ragazzo, e posava le sue labbra su quelle dell’altro. Aveva sempre notato l’attrazione del ragazzo verso di lui, e ora tutto quello di cui aveva bisogno era quel bacio, quel bacio bramato, sognato, sperato, voluto da entrambi. Louis immerse le mani nei capelli riccioluti di Harry, mentre quell’altro posava le mani sui suoi fianchi, mentre si toglieva la maglietta.

“Edward cosa fai?”

“Harry chiamami Harry..”

Disse il ragazzo mentre toglieva la maglia a Louis, accarezzando il suo petto scolpito, prendendo a baciarlo.

“Lo so che lo vuoi anche tu.”

Il ragazzo si limitò a deglutire, mentre assecondava tutte le richieste del riccio.

 

E così quella volta, fecero l’amore per la prima volta, la prima volta più bella di tutte, Louis si era sentito vivo e Harry rinato. Aveva sempre tenuto nascosto quel lato di lui, almeno a Zayn, ma non poteva ripudiare la sua natura.

C'erano cose che l'essere umano non poteva comprendere, cose che uno faceva senza pensare alle conseguenze o alle cause che lo avessero indotto a compiere tali azioni. Ciò che Harry e Louis stavano costruendo era un qualcosa che poteva andare al di là della singola attrazione , infatti essa poteva diventare una storia scritta solo per loro, una storia che poteva finire con un lieto fine.

Nel momento in cui Harry e Louis erano nudi sul letto, dentro di loro sapevano che tutto era sbagliato, che non potevano costruire una relazione sulla semplice attrazione, ma questo non bastava a fermarli.

"Dal primo momento che ti ho visto in spiaggia speravo di conoscerti."

Sussurrò Harry a Louis, mentre quest’altro gli accarezzava una guancia dolcemente.

“Harry io non so che dire, insomma, praticamente ti ho cercato dopo averti visto alla spiaggia. Ti confesso che ho fatto delle ricerche su di te.”

Disse Louis, mentre Harry sorrideva e lo ribaciava, in modo passionale, solo dopo si alzò, mentre si rivestiva e Louis lo guardava leccandosi le labbra.

“Lou, posso chiamarti Lou vero?”

“Certo Harry.”

Disse il secondo, mentre Harry si infilava i boxer, e Louis lo guardava con desiderio.

“Io credo che questa cosa sia sbagliato, insomma, io, tu, noi.”

“Harry io penso che se qualcosa ti fa stare bene non è mai sbagliata.”

Disse il più grande tra i due, mentre l’altro sorrideva, si riavvicinava a lui e lo ribaciava, prendendogli la testa tra le mani.

“Ci vediamo amore mio.”

 

Da allora le vite dei due ragazzi cambiarono radicalmente, il loro rapporto divenne più saldo, e forte. Avevano solo qualcuno ad ostacolarli, Zayn, che iniziava ad avere dei sospetti. Harry infatti, non gli aveva detto niente della sua relazione con Louis, e non aveva intenzione di digli niente. Non voleva, non voleva assolutamente che questo si arrabbiasse, e non voleva mettere a rischio Louis. Infondo si sentiva protettivo verso quel ragazzo che però era più grande di lui.

 

" Stai con quel Louis, vero?"

Erano passati un paio di mesi dall'inizio della loro relazione e le cose sembravano andare bene. Entrambi si stavano cominciando a conoscere ed ogni giorno che passava il loro legame si rafforzava, facendo provare ad Harry emozioni che mai per nessun altro aveva sentito. Zayn sembrava ogni giorno più sospettoso, tanto che cominciava a pedinare Harry per vedere il motivo del suo repentino cambiamento. Fu in uno dei suoi pedinamenti che scoprì dell'esistenza di Louis. Quando Zayn rivolse quella domanda che da giorni gli frullava per la testa, Harry non poté far altro che annuire, come un bambino che ammetteva una colpa.

Zayn sapeva che non doveva arrabbiarsi con il più piccolo, ma cosa saltava in testa a quel ragazzo non lo sapeva nessuno. Egli non riusciva a capacitarsi che il fratello ormai era cresciuto, era diventato un adulto, un uomo che poteva  decidere con chi fare l'amore. Zayn non poteva accettarlo, non poteva lasciarlo qui, dove magari avrebbe trovato la persona che glielo portava via per sempre.

"Tu ritorni con me a casa."

Una frase, solo con una frase il mondo di Harry sembrava crollare. Tutte le sue speranze, tutti i suoi sentimenti. Louis. Andarsene significava lasciare andare via Louis, significava perdere ogni attimo vissuto insieme, significava lasciare la persona che lui amava.

"Chi sei tu per comandarmi? Chi sei tu per decidere la mia vita?"

Harry ne aveva abbastanza, troppe persone cercavano di cambiarlo, troppe persone cercavano di fargli fare delle scelte non sue. Lui non se ne sarebbe andato, sarebbe rimasto qui con Louis; per le passeggiate nel cortile la mattina presto, per le nottate di fuoco nella camera, per i pranzi e le cene insieme.

“Sono tuo fratello o te ne sei forse dimenticato?”

Harry abbassò il capo, mentre Zayn faceva le valigie, che intenzioni aveva? Pensò il ragazzo, mentre Zayn era fermo sulle sue idee, dovevano cambiare college.

“Tu non sei neanche mio fratello!”

L’accusa del riccio era grave, ma le parole gli erano uscite inconsapevolmente dalla bocca.

“Zay io non volevo.”  

Disse semplicemente, mentre Zayn richiudeva la valigia, sospirando.

“Harry questo ragazzo ti sta cambiando, dovete farla finita!”

 

Dopo la conversazione con Zayn, Harry non aveva potuto far altro che rifugiarsi nelle braccia del castano, il suo Louis. Gli aveva raccontato tutto per filo e per segno, e gli aveva raccontato che Zayn aveva intenzione di fargli cambiare college, ma Louis non demorse e disse che sarebbe partito con lui. I ragazzi dopo caddero nel solito vizio e finirono per fare l’amore.

Il mattino seguente Harry si svegliò tra le braccia di Louis, svegliato dal bussare incessante della porta, si infilò i boxer ed andò ad aprire, ritrovandosi davanti Zayn, tutto imbronciato.

“E così ti sei rifugiato da lui, lo capisci che tutto questo è sbagliato?”

“Cosa c’è di sbagliato Zayn? Noi ci amiamo.”

Sbottò Harry, era arrabbiato. Arrabbiato con Zayn, non voleva sentire nessuna ragione, lui amava Louis e non lo avrebbe mai lasciato per un capriccio del moro.

“Tu sei sbagliato.”

Se ne uscì Zayn, mentre Harry apriva la bocca e chiudeva la porta in faccia a Zayn. Tu sei sbagliato. Tu sei sbagliato. Quelle parole ronzavano nella sua testa, si accasciò al pavimento freddo, con la schiena sulla porta mentre scoppiava a piangere, poggiando il capo sulle braccia incrociate. Quando Louis si svegliò trovando il riccio in lacrime, trovò solo una spiegazione, Zayn. Lo fece accoccolare sul suo petto e lo rassicurò, ma prima doveva parlare con Zayn.

Si recò dal moro, mentre Harry dormiva e bussò alla porta della sua stanza, la stanza di Harry. E quando questo si aprì, restò scioccato e sconvolto, di vedere proprio il ragazzo castano.

“Cosa vuoi?”

“Voglio parlare.”

Disse.

“Solo parlare.”

Continuò.

“Di cosa?”

“Di Harry.”

Concluse. Louis sapeva che forse non si doveva impicciare, ma vedendo lo sguardo ferito di Harry, sapeva che doveva fare qualcosa.

"Perché non accetti la nostra relazione?"

Disse Louis. Una delle sue peggiori abitudini era quella di andare dritto al punto, senza girarvi troppo intorno.

Zayn fece un sorriso, ma più che dolce, sembrava freddo, come se non ci fosse alcun sentimento dietro.

"Harry deve stare come me! Ho giurato di proteggerlo e non posso permettere che una persona come te me lo porti via."

A quelle parole Louis non ci vide più.

Una persona come te...

Una persona come te...

Zayn lo stava definendo come un essere, un essere che non meritava d'essere amato, coccolato, consolato. L'amore che Louis nutriva per Harry era forte e il maggiore non avrebbe mai permesso di lasciarlo andare via, come aveva fatto sua madre con lui. Essere abbandonato per due volte non poteva accettarlo, forse una, ma due era troppo per un ragazzo della sua età. Louis sapeva che Zayn aveva preso una decisione, ma sapeva anche che Harry lo amava e in alcun modo lo avrebbe lasciato.

"Non so cosa tu voglia, ma lascia Harry vivere la sua vita. Non portarlo via, ti prego"

Disse sul punto di piangere Louis. Le lacrime erano pronte a scendere dal duo viso, quando sentì una mano sulla spallo e un paio di iridi castane penetrare nelle sue. Zayn lo stava consolando, stava cercando una traccia di bugia nel suo cuore, ma non ne trovò. Le parole di Louis lo fecero ragionare e gli fecero capire che forse era lui la persona che doveva stare lontana ad Harry e non il contrario.

"E sia, lo lascio a te, ma prenditi cura di lui o ti ucciderò"

Disse Zayn sconfitto. Aveva perso. Per la prima volta aveva perso contro un ragazzino e il suo amore, aveva perso la fiducia del fratellino, aveva perso la fiducia in tutto ciò che faceva.

"Lo farà, vero, Louis?"

Harry comparve da dietro di Louis, facendo sorprendere i due. Harry aveva un sorriso sul suo viso, un sorriso che Zayn vide solo al suo compleanno da piccolo. Un sorriso che metteva in mostra le fossette sul suo viso ancora addormentato e distrutto a causa del pianto.

Zayn gli si avvicinò e lo abbracciò, chiedendogli perdono.

“Scusa Hazz, io non volevo..”

“Non chiedermi scusa Zay, io non avrei dovuto nascondertelo.”

Disse tra le lacrime il riccio, mentre anche Zayn scoppiava a piangere. Erano teneri, pensò Louis, che aveva vinto quella battaglia, ma non aveva vinto la guerra. Qualcosa di più forte si sarebbe abbattuto sul loro amore, qualcosa che li avrebbe separati.

Finito il college, Louis decise di portare con se Harry, lo voleva portare a far conoscere la sua famiglia, era stanco di nascondersi, dietro a finte ragazze, dietro i finti sorrisi, voleva far conoscere a tutti il suo amore.

Se lo avessi saputo prima..
Probabilmente non ti avrei portato da loro.
Se lo avessi saputo prima, molto probabilmente,
Non ti avrei fatto affrontare quello che ci ha separato.

Probabilmente sono uno sciocco.
Probabilmente non ti merito neanche.
Probabilmente il tuo amore era troppo forte,
e per questo mi hai lasciato andare, io almeno,
posso identificarlo solo come un gesto d’amore.

Arrivati a casa di Louis i due ragazzi sorridenti si avviarono alla porta, mano nella mano, mentre il patrigno di Louis apriva la porta e lo abbracciava.

“Louis caro.”

Disse questo, mentre posava il suo sguardo a Harry che gli porgeva la mano presentandosi.

“Io sono Harry!”

Disse questo, mentre l’uomo gli stringeva la mano, e o faceva accomodare dentro.

“Io sono Mark, Mark Tomlinson. Il patrigno di Louis.”

Il ragazzo entrò timoroso nella casa del suo ragazzo, mentre Louis lo riprendeva per mano e lo conduceva da sua madre Johanna.

“Mamma.”

“Louis tesoro.”

La donna lo abbracciò forte, poi notò la mano stretta del ragazzo a quella dell’altro che subito si presentò.

“E io sono Harry.”

“Johanna.”

Disse la donna fredda, mentre metteva fuori dal forno il pollo con le patate che aveva cucinato.

“E lui deve essere un tuo amico..”

Iniziò la donna titubante. Mentre Louis stringeva più forte la mano di Harry e questo lo guardava per rassicurarlo.

“Lui è il mio ragazzo Harry.”

Nel frattempo nella stanza entrava Mark, imbronciato. Louis aveva detto proprio la parola ragazzo. Sua madre lo guardò scioccata mentre Mark sembrava furioso.

“Ho sempre sospettato ci fosse qualcosa di strano in te.”

“Non ho nessuna malattia.”

Confessò Louis, mentre Harry aveva gli occhi rossi, di li a breve avrebbe cominciato a piangere come sempre.

“Tesoro come hai potuto.”

Disse sua madre, mentre Louis tentava di difendere con le unghie e con i denti il suo fragile ragazzo.

“Mamma io amo Harry.”

La dona tappò le orecchie alle due piccole gemelle. Mentre Louis si arrabbiava.

“cosa c’è vuoi che me ne vada? Me ne andrò.”

Sbottò al limite, mentre Mark lo bloccava.

“No, vogliamo che lui se ne vada.”

“Lui sta dove sto io!”

Se ne uscì Louis, mentre Harry scappava via e lui lo rincorreva.

“Harr fermati.”

Disse, mentre quell’altro correva più forte e lui lo bloccava per un polso facendolo voltare verso di lui, notando che era in lacrime.

“Lo sapevo che era sbagliato.”

“Harry possiamo prendere una casa insieme, insieme possiamo farcela.”

“Louis io ho perso la mia famiglia, e non permetterò che tu cresca senza la tua per colpa mia.”

Disse il riccio, mentre staccava la presa del castano dal suo polso, si voltava e andava via.

“Harry non te ne andare.”

“Louis è finita!”

Disse Harry lasciandolo lì, da solo, in lacrime in ginocchio, come avrebbe voluto che solo lui lo seguisse. Come avrebbe voluto che gli dicesse di tornare indietro.

 

Anyway 

 

Ciao ragazze, eccomi qui, a rompervi di nuovo le scatole.
Questa è la mia prima storia Larry in assoluto, sarà una raccolta di One Shot, quindi non preoccupatevi, la storia di Harry e Louis, non finisce così.
Ci tenevo a precisare che questa One Shot, non è solo mia, ma è una collaborazione tra me e Hayniaamis_chan, quindi i meriti non vanno tutti a me, visto che l'abbiamo scritta insieme. Che dire, siate buone, è la prima One Shot Larry che scrivo, migliorerò. :c Spero che vi piaccia comunaue, recensite in tante, vogliamo sapere i vostri pareri, un saluto. ciaobellociao e  Hayniaamis_chan.

 

 

 

 

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