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Autore: BelleFrench    14/07/2014    2 recensioni
Rumplestiltskin getta nel pozzo il liquido viola per far tornare la magia a Storybrooke, Belle ora si ricorda di lui, potrà finalmente trovare il figlio e... qualcosa è andato storto!
Perchè sono nel mondo magico? E perchè Belle scappa da lui definendolo Mostro?
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Regina Mills, Signor Gold/Tremotino, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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C'era una volta...



Nella coltre violacea la regina cattiva tentava invano di vedere qualcosa avanti a se:

-Rumplestiltskin...idiota. - mosse la mano a creare un incantesimo che diradasse quel fumo ma non servì a nulla. Le aveva appena fatto un blocco! Non ci credeva!

-Stupido! Me la pagherai mi senti?

Si voltò non udendo che silenzio attorno a lei. Poi sorrise: l'unico inconveniente di un incantesimo del genere era che non durava che pochi minuti a seconda del potere della persona alla quale lo si faceva e che il mago sarebbe stato troppo spossato alla fine dell'effetto, quindi una preda facile. Per questo veniva usato in genere per aver il tempo di fuggire.

Vuoi scappare con la tu bella?Non te lo permetterò di certo!

-Non farai mai in tempo! L'incantesimo si spezzerà ed io tornerò più forte che mai e ti polverizzerò mi senti?! - ringhiò verso l'ignota nube che gia si stava diradando.



-Jefferson!Svegliatevi - lo schiaffeggiò anche forte Rumplestiltskin- sveglia!

L’uomo aprì gli occhi ancora intontito dal colpo di poco prima trovandosi il folletto a pochi centimetri dal viso::

-Cosa volete? - non potè evitare un moto di stizza - Dov’è Regina?

-Regina ha da fare in questo istante- ridacchiò Rumple suo malgrado- prendete la ragazza e andate via da questo mondo e non tornate mai più indietro! Mi avete capito bene?

-S…sì – fece l'uomo credendo di non aver davvero compreso.

-Belle! – le prese la mano,- purtroppo non c’è molto tempo, la regina sarà qui a momenti, non sono riuscito...

-Rumplestiltskin… aspetta.- la ragazza gli si fece vicino.- mi avete spinta via quando avete fatto quella magia, perché se non vi importa di me? Perchè farmi scappare? Perché... fate tutto questo?

-Belle. – le strinse le spalle. – ho perso Beafire, mio figlio per vigliaccheria, e poco dopo ho perso voi. Adesso voglio rimediare a tutto il male fatto. Spero solamente che ovunque si trovi mio figlio possa avere un’esistenza dignitosa, diversamente da me, per quanto riguarda voi...avrete la vita più meravigliosa che possiate desiderare.-le carezzò le guance rigate di lacrime- Stai piangendo…

-Rumplestiltskin – fece per abbracciarlo.

-Il cappello si sta per chiudere, due sono entrati e due devono uscire, non possiamo aspettare. - Jefferson prese la ragazza per un braccio e la condusse via, fuori dalla porta, fuori dal castello e per sempre fuori stavolta, dalla vita del signore oscuro.



Un rumore sordo squarciò l’aria in due ed una nube nera fece apparire la splendente regina davanti al suo cospetto.

Di nuovo.

-Non te lo aspettavi eh regina reginella? – scimmiottò un balletto davanti all’ira fatta persona. – ora tu sei qui, con me, per sempre! Non ti sembra un vero lieto fine per tutti?

-Un incantesimo di blocco... Non ti servirà aver fatto tutto questo! -il mago era stremato ma cercava in ogni modo di non darglielo a vedere, ma lei non era una stupida. - La riprenderò, prenderò la tua sgualdrina e le mangerò il cuore!

Il castello tremò per la potenza magica che c’era in quelle parole.

-Non puoi farlo regina, non te lo lascerò fare! - con la poca forza rimastagli, ormai da semplice essere privo di poteri le si parò davanti.

-Moriresti quindi per lei? Tu?- rise sguaiatamente dandogli un sonoro ceffone che lo fece cadere a terra. Subito dopo la sua bocca si allargava in modo innaturale e zanne enormi prendevano il posto dei suoi candidi denti. – Morirete insieme allora, tu per primo!

Si allungò in altezza mentre i suoi capelli neri come la notte diventavano spire diaboliche. Quella che era stata Regina e che ora era un enorme drago nero sputò fuoco liquido dalle fauci che cadde in lava bollente sciogliendo tutto ciò che trovava avanti a se.

Ringhiò abbassandosi al livello di Rumplestiltskin per ingoiarlo intero, ma lui scattò di lato come una cavalletta, ed iniziò a correre per raggiungere la sala principale mentre vari oggetti caracollarono addosso alla regina dei draghi.

L'animale si voltò incespicando a terra ed un enorme divano completo di quattro sedie ed un poggia piedi le bloccarono la strada picchiandola forte sul muso. Si morse la lingua biforcuta urlando di dolore, di seguito un intero arsenale di forchette e coltelli, molto, molto appuntiti le si scagliò addosso ferendola in più punti.

-Stupida accozzaglia di...inutili oggetti... - perchè lo stavano aiutando? Lui li aveva resi schiavi! Perchè? 

Con una zampata se ne liberò abbastanza in fretta, il tempo di vedere il folletto chiudere una porta dietro di se.

-Dove scappi vigliacco!- urlava ringhiando il feroce drago rincorrendolo distruggendo tutto al suo passaggio. – prima tu poi lei e poi tutto il regno di inutili oggetti avrà fine! 

Sfondò con una spallata la porta dove lo aveva visto entrare notando l'arcolaio che il folletto usava per filare il suo oro.

-Quell’arcolaio a te tanto caro! Inizierò da lui... Sputò il fuoco e lo bruciò rendendolo cenere in un attimo.

Rumplestiltskin sussultò, era l'unico oggetto in tutto il palazzo al quale lui davvero teneva, eccetto la tazzina sbeccata.

Regina approfittò di quell'attimo di distrazione di Rumple, si voltò e tentò di agguantarlo con la zampa, ma un potente armadio bianco a due ante si intromise nel mezzo proteggendolo.

-Signora Armaud... - fece lui allibito.

-Svelto signore, trovate un modo per distruggerla prima che lei distrugga noi!

Gli artigli del drago crearono una fenditura profonda nel legno scheggiandolo, ma non potè prendere Rumplestiltskin, poichè un candeliere acceso le si scagliò contro gli occhi bruciandoli.

L'urlo che la strega emise fu disumano, ma pià che spaventato fu incredulo, come del resto quella lotta impari lasciò incredulo lui.

Di seguito tazzine, teiere e bicchieri le si avventarono contro.

-Non te lo aspettavi eh strega?- le urlò il folletto ridendo come un folle prima di prendere l’ago che non era bruciato come l'arcolaio e saltarle al collo. 

La punse.

-Ho cercato in lungo e in largo l’ago maledetto che tanto avresti voluto mia cara. E indovina dove lo avevo riposto? proprio nel mio arcolaio!

Rise di nuovo battendo le mani per quello che solo ora gli veniva in mente sarebbe potuto accadere:

-Assurdo che avrei potuto morire in qualsiasi momento mi fossi punto! - rise sguaiato.

Il drago cadde a terra, ma non fece tonfi, bensì man mano che scendeva da quell’altezza, si ritramutava nelle fattezze che lo avevano originato.

Regina era a terra, caduta nel sonno profondo che solo un bacio d'amore avrebbe potuto svegliare. E di certo lui non glie lo avrebbe dato!

-La strega è morta la strega è morta. – scimmiottò i personaggi delle fiabe che Belle leggeva spesso. Poi cadde a terra esausto, mentre il corpo di Regina Mills spariva come polvere sotto una folata di vento davanti a lui che rimase esterefatto.

Sono rimasto solo… Bè non del tutto.

Tutti gli esseri animati che lui aveva reso tali, gli si erano avvicinati. La piccola tazzina sbeccata gli salì in grembo.

-Te la sei vista davvero brutta amico?

-Già… amico-sorrise lui mesto.

Si alzò in piedi sentendo che il suo potere stava tornando.

-Signora Armaud... -era stato aiutato da tutti loro. Dopo che lui li aveva minacciati, trasformati ed alcuni anche uccisi,ora loro lo avevano aiutato. - perchè?

-Se la signorina Belle pensa voi siate una brava persona, allora anche per noi lo siete. E poi non potevamo rischiare che incenerisse voi e tutto il mondo incantato, dopo tutto è anche casa nostra!

Era ora di fare piazza pulita di tutto quello che davvero non andava.

Schioccò le dita e tutti quelli che aveva reso oggetti furono avvolti da una polvere dorata, tornando finalmente esseri umani.

La gioia nel castello esplose, molti si abbracciarono tra di loro felici di aver recuperato il dono della parola e del tatto in molti casi, ma nessuno aveva il coraggio di dire alcunché troppo spiazzati per quel gesto magnanimo. 

Solo un bambino biondo, con una bella finestrella al posto dei denti davanti gli sorrise, e lo abbracciò sulle gambe.

-Mi dispiace tanto per te sai?

Colui che una volta era stato il mago oscuro si chinò alla sua altezza.

-E’ stato giusto così. Dovevo rimettere a posto le cose, e poi lo sai, i cattivi non hanno un lieto fine.

-Ma tu non sei cattivo, e poi... ora chi ci leggerà più le storie? – insistette il piccolo guardandolo.

La madre, la signora che una volta era stata una teiera lo prese per un braccio.

-Perdonatelo signore…

-Rumplestiltskin. Potete chiamarmi col mio nome. E comunque non avete più nulla da temere da me, siete liberi, tutti! Non esisterà più un Signore oscuro, ne maghi cattivi da ora in poi. -Allargò le braccia. Alla fine tutto quello era servito per dare a lui la sua seconda possibilità, e non avrebbe reso giustizia al profondo amore che provava per Belle se non l'avesse usata a fin di bene.

-Il regno magico è enorme e potrete rifarvi una vita. Con la mia benedizione.- si inchinò teatralmente.

L’arcolaio era svanito, la tazzina anche e la sua Bella… la sua vita per la felicità di chi amava, e del regno incantato... anche Regina era svanita e non riusciva a spiegarsene il motivo, ne ad immaginare ora dove potesse essere.

Uscì senza neanche aspettare che qualcuno dicesse qualcosa. Ma sapeva che sarebbero scappati e alla svelta. Non erano ancora pronti a fidarsi totalmente del terribile macchinatore Rumplestiltskin.

Fece le scale che lo riportarono alla biblioteca, e guardò il tappeto dove belle era solita sedersi a leggere. Calde lacrime gli scesero dagli occhi inarrestabili fino a finirci sopra bagnandolo.

Si voltò e con la vista offuscata vide la scala adagiata agli scaffali, lì dove la ragazza era stata intenta poco prima e salì, prendendo poi tra le mani il libro che stava riordinando lei.

-E’ un bel libro, te lo consiglio. E se non fai il bravo, ti racconto come finisce.

Belle? Aveva la sua voce nella testa ora? Meglio di quella di Gold, non si sarebbe sentito più troppo solo.

-Dopo tutto la pazzia era il finale giusto per me. -Si voltò per scendere le scale e la vide. 

Sfocata, per via delle lacrime negli occhi ma... era lei?

Possibile?

Era davvero lei?

Scese in una frazione di secondo i pioli quasi inciampando e Belle fu lì per sorreggerlo.

-Attento!

-Sei…sei reale…

-Sì, come te. Forse di più- gli sorrise.

-Sei tornata…

-Per restare.-Lo strinse forte a sé sentendolo tremare, poi lo guardò negli occhi. – credi ancora che io sia una visione?

Il folletto non rispose, chinò il viso su quello di lei e si fermò ad un millimetro dalle sue labbra.

-Come...perchè? Come è possibile? Dovevano entrare due persone nel cappello...

Come evocato da quelle parole apparve Jefferson.

-In realtà è così ma, mentre stavamo per saltare Belle ha avuto un'intuizione... che avrebbe potuto salvare tutto il mondo incantato, e l'altro... - si gettò seduto su una poltroncina la accanto come ad aspettare.

-Diciamo più che altro che ho fatto di tutto per non entrare nel cappello. - sorrise con uno sguardo di scuse verso Jefferson. - ma alla fine so di avere ragione e ve lo proverò!

-Speriamo, non mi alletta l'idea di passare la vita a fare il terzo incomodo di un mostro e della sua bella sciroccata fidanzata... -allungò le gambe pigramente in avanti.

Rumplestiltskin li fissava allibito, ancora ad un palmo dal viso di Belle che tossì per guadagnare la sua attenzione.

-Se non mi baciate alla svelta mio signore potrei mollarvi un ceffone.

Non se lo fece ripetere, e la baciò sul suo sorriso.

Tutto il calore dell’amore che li aveva tenuti legati a filo doppio sino ad allora si sciolse invadendo i loro cuori, i loro corpi, il castello ed il regno intero in una nube bianca.

Non c’era più ostilità, inganno e sotterfugio a dare una ragione di vita a Rumplestiltskin, ma l’amore. quello vero, quello che aveva provato per breve tempo una volta con quella stessa ragazza. Un’eroina determinata che alla fine aveva sciolto il maleficio che lui aveva nel cuore.

-Non mi interessa se vivremo per sempre in un regno vuoto. A me basta stare insieme a te. Ti amavo allora e ti amo immensamente adesso… Rumplestiltskin…- sussurrò. Poi gli toccò la guancia.- la tua pelle sta cambiando…

-Mi sento strano Belle… come quella volta ma molto più… vivo!- la baciò di nuovo schiudendole le labbra. La dolcezza della sua bocca entrò in quella di lui innondandolo di amore, e una luce sfolgorante prese ad uscire dalla pelle ormai umana del ex folletto che stava tornando ad essere il signor Gold.

-Il maleficio? Com’è possibile Belle?

-Il bacio d’amore può sciogliere qualsiasi maleficio. - rise Jefferson. -Allora è vero!

Già. – sorrise la ragazza - ho fatto bene a leggere tutti quei libri, ne avevi molti su magie ed incantesimi... - alzò il sopracciglio spiegandogli, mentre tutto il regno si ripopolava pian piano di tutti coloro che lo avevano abitato una volta che tornavano da Storybrooke fin lì.

Fate, grilli parlanti, principesse, ranocchi e quant'altro vennero trasportati tutti in quel luogo magico come d'incanto.

Era come se il mondo stesse vorticando indietro per certe cose ed avanti per altre, finchè tutti coloro che avevano avuto parte a quella fiaba, tornarono finalmente nel luogo dove tutto aveva avuto inizio.

Senza capire come, la nube biancastra che si era creata dal pozzo a Storybrooke e che li aveva avvolti, li aveva riportati nella loro terra natia, ogniuno di loro nel proprio regno di appartenenza.

-Snow! -Charming era allibito di vedersi nuovamente vestito di tutto punto con la sua camicia bianca a balze gli stivali, il mantello...-Siamo...a casa...?

-Com'è possibile? - sorrise lei meravigliata toccandosi i capelli lunghi. Si fissò allo specchio del castello che era appartenuto al padre dove desso erano tornati: era abbigliata da regina.

-Questo non lo so, ma abbiamo i nostri ricordi, quindi non si tratta di essere tornati indietro nel tempo... - Emma infatti è adulta!

Emma si toccò l'abito in pelle. Era cambiato tutto tranne il suo giacchetto rosso.

-Mamma...

-Henry!  - il ragazzino le corse incontro abbracciandola.- hanno spezzato il sortilegio oscuro?

Accanto a loro appare una bara di cristallo ornata di cuscini rossi fatti di pizzo, con dentro una donna che pareva dormire beata.

-Regina! - sussurrò Emma.

Snow le si avvicinò:

-Credi sia sotto l'incantesimo del sonno eterno? - chiese al marito.

-Si, e fossi in te mi guarderei bene dallo svegliarla!

-Oh ma dopo tutto quello che ci ha fatto come pensi che io possa ancora volerle bene? - lo picchiettò sul braccio.

Henry aprì il coperchio che si spostò lateralmente:

-Mamma... - chiamò verso Emma.

La donna ebbe un sussulto ma alla fine fece cenno al ragazzino di si col capo e lui baciò Regina, la bella addormentata sulla guancia.

Pochi istanti dopo la donna aprì gli occhi sotto lo sguardo apprensivo di Snow e di Charming che mise mano alla spada.

-Dove...mi trovo? - chiese la donna alzandosi a sedere. Il vestito che era stato nero lucido fino a qualche istante prima lasciò il posto ad un complicato abito leggero bianco intrecciato da lacci, e candide piume le acconciarono i capelli che anzichè essere tirati su le ricadevano abboccolati sulle spalle. - chi sono e chi siete voi? - chiese.

Henry l'abbracciò di slancio e poi porse la mano ad Emma che aveva visto negli occhi di Regina che il pericolo era definitivamente svanito.

-Sei a casa. E io sono tuo figlio e...suo figlio. - le disse indicando la donna bionda vestita in pelle che le stava davanti.



Nella stanza più in alta della dimora lucente, la moglie di un ex folletto, abbracciata stretta a lui guardava il mondo assumere ogni giorno nuovi colori. Il marito la strinse più forte e la baciò sulla testa.

-Non ti seccherà non avere più qualcuno accanto che ti faccia ridere? - le chiese.

-No, non più di tanto. In fin dei conti tu mi fai ridere già di tuo- gli fece la linguaccia.

Lui la baciò di nuovo, sembrava essere diventato il suo hobby preferito avendo abbandonato quello degli accordi.

-Hai spezzato il maleficio Belle…tutto è tornato come doveva essere.

-Lo abbiamo spezzato insieme Rumple, con il nostro amore! –gli sorride socchiudendo gli occhi ad un raggio di sole che le sfiorò il volto.-Sai, sono convinta che riusciremo a trovare anche Beafire qui. Infondo tutti sono tornati...

-Anche la salvatrice. - rimuginò lui. -...in forma adulta...- si, lo avrebbero trovato: Beafire, come anche altre persone del regno incantato, dovevano essere rimaste adulte come lo erano state a Storybrooke.

La baciò di nuovo -Insieme lo troveremo.- Ora non era più solo, ma soprattutto aveva qualcosa che nessun potere oscuro gli avrebbe potuto donare: l’amore, che adesso sentiva di poter meritare.

Ora si sentiva a casa e amato.

-Alla fine non tutti i cattivi non hanno il lieto fine signore!

Rumple si voltò e carezzò la bionda testa del piccolo figlio di Mrs Brick. La signora, Miss Armaud e molti altri rano voluti rimanere a servizio quando avevano saputo che Belle era tornata.

-E adesso chi mi leggerà una storia? - chiese il piccolo sdentato con un libro in mano.

Rumple glie lo prese, poi si voltò verso Belle e le sussurrò piano:

-I cattivi non hanno davvero mai un lieto fine! - sospirò chinandosi sul tappeto. Belle lo raggiunse ridacchiando. Gli si accoccolò tra le braccia ed iniziò:

"C'era una volta..."

END

Spero la storia vi sia piaciuta, se vi va commentate :D e scusate se vi ho fatto aspettare così tanto per il finale ^^' A presto ;)
  
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