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Autore: GabrielleWinchester    14/07/2014    9 recensioni
Ispirandomi alla parola "cattivo" nella sua accezione originaria di prigioniero, un racconto per riflettere su quelle persone che si dichiarano cattive e poi sono più buone del pane, ma sono troppo orgogliose per ammetterlo.
Dal testo: "Sono cavalieri dalla corazza tanto dura come il diamante quanto fragile come il cristallo, che cercano di alleviare il dolore con la musica ad alto volume o impugnando un joystick, immaginando come la vita virtuale sia una grande figata in confronto alla reale"
Buona lettura.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buon pomeriggio a tutti,
prendendo spunto dalla parola "cattivo" nella sua accezione originale di prigioniero, ecco a voi un racconto introspettivo intitolato "Cavalieri oscuri e dall'animo gentile", dedicata a tutte le persone che si dichiarano cattive e poi sono più buone come il pane. Cattive perchè sono prigioniere di un sentimento, di un ricordo che logora il cuore e la mente...Dedicata a una persona importante per l'autrice, un racconto che un pò mi descrive. Mi scuso per eventuali errori presenti nel racconto. Ringrazio tutti coloro che la leggono e la leggeranno, tutti coloro che la recensiscono e la recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie tra le seguite/ricordate/preferite e da recensire e tutti coloro che mi hanno messo e mi metteranno come autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

Cavalieri oscuri e dall’animo gentile

Camminano l’uomo e la donna, passi distesi e ben proporzionati, di chi è abituato a fare tutto di corsa e cerca di essere efficiente, o almeno ci prova. Osservano con sguardo acuto ciò che li circonda, all’apparenza è disinteressato e distratto, ma in realtà hanno un obiettivo da raggiungere o un sogno a cui tenere.
Guardano con distacco sensibile il mondo che li circonda, immaginando le loro speranze, le loro paure e le loro vite.
Si scrutano di sottecchi, un saluto frettoloso, un sorriso appena accennato e sornione, il quale si estende agli occhi e li fa brillare di una malinconica felicità, quel saluto che si scambiano le persone che si conoscono e non lo sanno tradurre a parole.
Ti domanderanno come stai, se va tutto bene, si gettarono nel fuoco per te, ma se domandi come stanno loro, ti rassicureranno, anche quando le lacrime sono a un passo dall’uscire, quando l’anima e il cuore sono a pezzi, perché per loro i sentimenti sono troppo importanti per essere sprecati.
Sono quelli che soffrono in silenzio, che aspettano di essere soli per potersi sfogare.
Non pensare al fatto che non sono teneri o sensibili, lo sono, forse anche troppo, ma hanno troppo orgoglio per poterlo ammettere, in quanto la società e loro stessi li obbligano ad essere attori in una parte che non li compete.
Sono cavalieri dalla corazza tanto dura come il diamante quanto fragile come il cristallo, che cercano di alleviare il dolore con la musica ad alto volume o impugnando un joystick, immaginando come la vita virtuale sia una grande figata in confronto alla reale.
Sono quelli che se si girano, la gente comincia a dire che sono maleducati, inefficienti e nervosi, quando vogliono solo dimostrare il loro valore.
Si cercano, si scrutano, sono specchi rotti e complementari.
Si definiscono cattivi, ma sai cosa c’è?
Sono cattivi perché sono prigionieri di un cuore che batte troppo forte e non sanno come gestirlo.
Sono cavalieri oscuri dall’animo gentile.


 
  
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