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Autore: potter8668    15/07/2014    2 recensioni
Poco prima del suo diciassettesimo anno, Harry scopre qualcosa di stesso che non avrebbe mai creduto possibile. Perderà i suoi amici? Troverà la sua metà?
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Harry/Hermione
Note: AU, Traduzione, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ebbene sì, eccoci arrivati all'ultimo capitolo, prima dell'epilogo (che sarà comunque postato in settimana, perché poi parto). 
Lascio i ringraziamenti e le lacrimucce al prossimo capitolo, per il momento godetevelo. 
Un bacione, 
Ronnie. 

Nel momento in cui Andrew terminò di tagliare la gola di Antioco con lo stesso pugnale che Victoria aveva usato sulle guardie, Harry corse nella sala del rituale. Aveva giusto il veleno sufficiente per uccidere l’anziano Vampiro. Stranamente, era stata un’idea di Antioco, quella di usarlo, perché altrimenti Harry avrebbe prima cercato di dissanguarlo, ma non c’erano garanzie, visto che non sapevano se avrebbe ucciso i frammenti dell’anima di Voldemort, prima che si accrescessero, all’interno del corpo di Antioco. L’anziano Vampiro aveva detto che quello era il suo modo per redimersi, prima della sua prossima vita.
 
Mentre Harry correva verso le sue stanze, il posto dove aveva visto Hermione per l’ultima volta, Nicholas lo fermò.
 
“Mio Signore, la vostra compagna è stata rapita.”
 
“Chi?” chiese Harry con voce di ghiaccio.
 
“Non lo sappiamo, ma hanno usato una Passaporta.”
 
“Bene,” disse Harry frustrato. Poteva sentire la rabbia di Hermione, la paura e il dolore. Aveva bisogno di trovarla, e in fretta. Arrivò alla fine del corridoio, fino alla sua camera e lì, una volta seduto, chiuse gli occhi, cercando di farsi venire un’idea del luogo dove Hermione poteva essere stata portata.
 
Nella sua mente riusciva a pensare come se fosse lei, e lei al momento sentiva molto dolore, mentre fissava Voldemort. Uno sguardo intorno alla stanza mostrò che sia Draco che Nicola stavano assistendo. Erano morti. Onestamente non sapeva se avrebbe potuto controllarsi e aspettare che la traditrice partorisse oppure no. Si guardò nuovamente intorno, sperando di scorgere un segnale che gli facesse capire dove fossero, e vide qualcosa che gli diede l’esatta locazione.
 
Il Maniero dei Malfoy.
 
Aprendo gli occhi, vide la sua famiglia attorno a lui, in attesa di ordini, Severus incluso.
 
“Piton, ho bisogno di sapere come raggiungere il Maniero dei Malfoy.”
 
 
 
 
 
 
 
 
Crucio!” urlò Voldemort.
 
Hermione arcuò nuovamente la schiena. Si rifiutava di urlare, ma stava diventando sempre più difficile. In un angolo della sua mente, sentì la presenza di Harry, e si domandò quanto potesse sentire, attraverso di lei.
 
Voldemort interruppe l’incantesimo. Francamente, era sorpreso che la sangue sporco fosse durata così tanto, ma era soltanto uno spreco di tempo. Aveva progettato di usare la tortura solo per indurre il lavoro, per poi uccidere la progenie di Potter. Avrebbe distrutto il moccioso, fosse l’ultima cosa che faceva e, se la sangue sporco moriva, nel processo, allora Potter sarebbe probabilmente morto di crepacuore. Quella era una lezione che aveva imparato, nel corso della sua vita. Mai farsi trascinare dall’amore, o si rischia di morire di crepacuore, qualcosa che, comunque, aveva perso anni orsono.
 
“Adesso, mezzosangue, spero che tu capisca perché sei qui.”
 
“Credo di sì.”
 
“Bene, sembri averlo capito. Adesso un altro po’ di dolore, quindi il tuo bambino dovrebbe essere pronto per venire al mondo, per quel poco tempo che gli sarà concesso.”
 
Hermione si passò le braccia sullo stomaco. Lo aveva già capito. L’unica cosa che non sapeva era se lo avrebbe ucciso o se glielo avrebbe portato via per crescerlo- per poi ucciderlo in seguito.
 
Crucio!”
 
Un’altra scarica di dolore le attraversò il corpo, unendosi, però, a un dolore proveniente dal suo stomaco, che le annunciava che Junior fosse pronta per farsi conoscere dal mondo. Quella volta, Hermione sentì la magia di sua figlia abbandonarle i lombi.
 
Draco e Nicola non furono tralasciati. Un minuto prima erano fermi, guardando Hermione contorcersi sul pavimento, e un minuto dopo erano legati con corde colorate. Le estremità delle corde, dunque, presero a introdursi nei loro vestiti, solleticandoli senza tregua.
 
Voldemort osservò come il suo più fedele servitore e compagno fossero stati abbattuti, legati e scossi dalle risate, mentre urlavano alla mezzosangue di fermarsi. Le aveva tolto gli occhi di dosso e, nel frattempo, lei era riuscita ad alzarsi e lo fissava. Se gli sguardi avessero potuto uccidere, il Signore Oscuro sarebbe morto e sepolto il più profondamente che la strega fosse riuscita a fare.
 
“Che magia è questa? Come hai fatto tu, una mera mezzosangue, a lanciare un incantesimo senza bacchetta? Solo io e Silente, possiamo farlo!”
 
“O Harry Potter.”
 
“Potter non è qui! Non ha idea di dove tu sia!” strillò Voldemort.
 
“Non esserne poi così sicuro, pezzo di idiota.”
 
Voldemort si girò e vide un molto incazzato Harry in piedi sulla soglia della porta. Sembrava solo, ma Voldemort non voleva correre rischi. Fece una serie di movimenti con la bacchetta, posizionando protezioni e bloccando ogni ulteriore accesso alla casa.
 
“Ah, Potter, felice di vedere che ti unisci a noi. Stavo solo dando al tuo piccolo giocattolo un’idea di quello che ho intenzione di fare.”
 
“Dovrai passare sul mio cadavere, labbra da serprente.”
 
Voldemort sembrava sul punto di esplodere, quando fu accecato da un incantesimo. Non si rese conto di essere stato trasformato in una figura simile a Dorothy, dal Mago di Oz, completa di scarpette color rubino e una parrucca di capelli intrecciati.
 
Harry sbatté le palpebre, poi cominciò a ridere. Hermione si guardò lo stomaco, sorpresa.
 
“Cos’è che ti fa ridere, Potter?!”
 
“Tu, Dorothy.”
 
“Come. Mi. Hai. Chiamato?!”
 
“Dorothy.”
 
Prima che potesse ribattere, sentì qualcosa al collo. Un Vampiro lo aveva morso, ma non si rese conto che stesse esaurendo la sua magia. Il Vampiro finì in fretta, così Voldemort iniziò a ridere.
 
“Cosa c’è di così divertente, Dorothy?”
 
“Pensi davvero che un morso di Vampiro possa uccidermi?! Pensavo che fossi meglio di così.”
 
“E’ un particolare tipo di morso, Dorothy. Ti ha prosciugato di tutta la sua magia.”
 
Lo sguardo di sorpresa sul suo volto era impagabile. Il Signore Oscuro si girò di scatto e gridò: “CRUCIO!”.
 
Ma non accadde nulla.
 
“Crucio!” anche in questo caso, non accadde nulla. Mentre questi era girato, Harry gli si avvicinò, affondandogli le zanne nel collo. Il mago cercò più volte di scrollarselo di dosso, ma non riuscì a combattere contro la forza del ragazzo.
 
In breve, Harry ne aveva avuto abbastanza, lasciando L’Oscuro Signore a morire, proprio come Bellatrix.
 
Un sussulto di dolore lo fece tornare conscio della presenza di Hermione. Si precipitò al suo fianco.
 
“Hermione! Quanto sei ferita?”
 
“Questo non è il problema, al momento. Junior vuole uscire. Ora!”
 
“Oh, merda.”  
 
  
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