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Autore: BragoLove4Ever    16/07/2014    4 recensioni
Cosa succederebbe se un Guerriero Spartano, rude, potente e coraggioso venisse un giorno salvato in battaglia da una ragazza ateniese? Come cambieranno le loro vite e soprattutto... come cambieranno le sorti di Sparta e Atene?
Nuova FF sulla coppia GajeelxLevy in un ambientazione totalmente diversa dalla gilda di Fairy Tail: l'antica Grecia e le guerre che l'attanagliano.
Spero vi piaccia ^^
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Gajil, Redfox, Levy, McGarden
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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                                                                         Ad un passo dalla morte

Prima d'iniziare a leggere un avvertimento: ho provato in tuutti i modi a ricercare le vere informazioni sulle culture di Sparta e Atene, per poterle mettere nella storia. Alcune nozioni che leggerete sono le info che ho trovato, altre invece sono frutto della mia immaginazione u.u quindi non prendete tutto per vero quello che leggerete ;D
Spero che la storia vi piaccia!! 
Buona Lettura!


L’appuntamento era al sorgere del sole.
Il Re e il suo braccio destro  davano gli ordini ai soldati e spiegavano loro la tattica da seguire.
Dopo qualche ora partirono tutti verso la città da conquistare, marciando e intonando canti ritmici e incoraggianti. 
 
Poco dopo Iris, correndo, giunse nel luogo di partenza delle truppe, ma ormai era troppo tardi.
-“ Dannazione! Dovevo assolutamente informare Gajeel della mia visione di sta notte!… Spero solo di essermi sbagliata…”-
 
Le armature e lo scudo pesavano terribilmente e, con il sole alto in cielo, ustionavano la pelle, ma nessuno spartano si lamentava o batteva la fiacca. Il loro corpo e la loro mente erano stati allenati per cose peggiori.
 
Dopo un giorno arrivarono alla meta: Atene.
Il Re e Gajeel si staccarono dalle truppe per andare a visionare la situazione su una piccola rocca. La situazione sembrava tranquilla ed era il momento perfetto per attaccare.
Diedero il segnale.
Tutti i soldati si mossero all' unisono, indossando l’elmo e impugnando saldamente le lance. Attaccarono.
Ad Atene la gente cominciò a percepire qualcosa: la terra tremava e delle grida di battaglia riecheggiavano nell aria, dapprima impercettibili, poi suonavano come tuoni in una tempesta.
Nella città fu subito panico.
La gente corse a nascondersi, mentre i militari ateniesi corsero per mobilitare le truppe. Era troppo tardi. Gli spartani caricarono con tutta la forza, attaccando tutti coloro che ostacolassero il loro cammino. 
In poco tempo, quella città tranquilla ed armoniosa si trasformò in un luogo di orrori, morte e tragedia.
I soldatinon avevano alcuna pietà: donne, uomini, anziani…tutti.
Il Re Astinos e Gajeel combattevano fianco a fianco, come una macchina da guerra letale.
-“ Wow! quanti ricordi mi tornano in mente ad ogni battaglia che facciamo!”-
-“ Sono felice che la battaglia non la stia mettendo in difficoltà generale!”- rispose sarcastico lo spartano.
-“Aha! Senti è meglio dividerci! Io continuo dritto, te invece dirigiti verso le truppe ad ovest!”- gli ordinò.
Gajeel senza pensarci due volte ascoltò gli ordini e corse per le strade della città, piene di detriti e corpi inermi.
Combatteva con qualcuno ad ogni passo avanti che faceva. Alla fine si ritrovò completamente circondato da soldati ateniesi. Questi lo attaccarono in gruppo, pensando di avere vittoria certa. 
Ma lo spartano, come una bestia disumana e veloce come il vento, in pochi colpi di spada riuscì ad uccidere chiunque gli si avvicinasse.
Una vero massacro.
In pochi minuti intorno a lui c’era un lago di sangue. Aveva il fiatone e il viso completamente sporco di quel liquido rosso.
Poi… un rumore dietro di lui.
Si voltò di scatto, caricando la spada pronta per uccidere.
Si bloccò di colpo all’ultimo istante. 
Davanti a lui c’era una donna che proteggeva un bambino. Lei aveva le lacrime agli occhi e tremava  dalla paura.
-“eeh…vattene via presto…VA VIA! E trova un posto sicuro! CORRI!” Le urlò, facendole segno con la spada di sloggiare il prima possibile.
Lei prese in braccio il bambino e corse via dietro un vicolo.
-“Eh…meno male che mi sono fermato in t…!!”- non riuscì a finire la frase che qualcosa lo colpi alla schiena, facendogli sentire un dolore lancinante : un ateniese dietro di lui gli aveva appena lanciato una lancia in pieno petto.
Lo spartano abbassò lentamente gli occhi, e vide la punta della lancia fuori uscirgli dal corpo. Poi voltò lentamente la testa dietro, per guardare in faccia colui che gli stava dando la morte : era un uomo sulla cinquantina che corse via subito per la paura.
Perdeva molto sangue, inoltre aveva anche altre ferite gravi su tutto il corpo. Le gambe cominciarono a non rispondergli più, cedendo e facendolo cadere a terra.
Con le ultime forze rimaste si sfilò la lancia, lanciando poi un urlo di dolore per la ferita. Aiutandosi con le braccia, raggiunse il muro di una casa e ci si poggiò sopra.
-“ehe… la prima volta che conduco le truppe in guerra e devo pure morire… l’ironia della vita… ucciso per aver risparmiato una donna ateniese… Iris me lo diceva…sempre… sono troppo ...gentile…”- e perse i sensi.
 
Dopo un po’ di ore passate a distruggere, le truppe si ritrovarono in un punto d’incontro scelto in precedenza, per calcolare le perdite.
C’erano la maggior parte tra quelli partiti, ma tra quelli che invece mancavano all’appello…c’era anche Gajeel.
-“Capitano! Mi duole informarla che il soldato Gajeel non è presente all’appello…”- disse un giovane spartano.
Il re si rese conto, infatti, che non lo aveva ancora visto tornare.
-“Dannazione! Questa proprio non ci voleva! Dobbiamo subito tornare a Sparta perché in questo momento è indifesa e ho scoperto da uno degli ateniesi che un gruppo di soldati si sta dirigendo proprio lì!”- urlava furioso Astinos, attirando l’attenzione di tutti i soldati lì intorno.
-“Signore… quale sono i suoi ordini..?”- 
-“EEhh… la decisione più dura della mia vita…mi dispiace ma dobbiamo assolutamente partire… se è vivo ci raggiungerà…se è morto… avrà avuto il tipo di morte che ognuno di noi spera di ottenere…”- e dopo aver detto ciò, si rimise l’armatura e si allontanò con tutte le truppe.
 
 
Era buio.
Non vedeva niente ne sentiva niente… era come immerso nel nulla.
Lentamente cominciava a sentire una fonte di calore sprigionarsi dal suo petto, mentre una sensazione rinfrescante gli si diffondeva su tutta la testa.
Era piacevole.
Ad un tratto gli passò per la mente un immagine di una lancia e le sue mani ricoperte entrambe di sangue, accompagnata infine da un dolore fortissimo che gli si diffondeva ovunque.
Apri gli occhi e si alzò di scatto, urlando.
Si guardò subito le mani e vide che non erano rosse, ma solo un po graffiate. 
Poi si guardo il petto, è notò che ce lo aveva coperto da fasciature e medicazioni. Si accorse che anche altre parti del corpo erano medicate e curate.
Decise di guardarsi intorno: si trovava in un letto di una casa.
Continuava a girarsi ovunque in cerca di qualche riferimento che gli facesse capire dove fosse.
Intuì subito che non si trattava di una casa spartana, perché questa era luminosa e piena di colori ovunque, ma soprattutto…piena di scritture e rotoli di papiro in ogni angolo.
Improvvisamente, una porta dietro dietro di lui si stava aprendo, facendo entrare una persona.
Senza pensarci due volte, saltò fuori dal letto e impugnò un coltello che era lì vicino a lui, mettendosi sulla difensiva.
Da dietro la porta, però, uscì fuori una ragazza.
-“ Ho portato bende…AAAAAH!!! COSA DIAVOLO CI FAI IN PIEDI?? E CON UN COLTELLO?!!”- urlò lei spaventata.
-“Chi diavolo sei tu? E perché sono qui fasciato come un cadavere?”- Chiese lui con un tono non molto tranquillo.
-“Ti dirò tutto però prima metti giù quell’arnese! Non ti voglio fare del male!”-
si giustificava lei, tenendo le mani in alto.
Dopo qualche istante e senza perderla di vista, Gajeel allungò il braccio e posò l’utensile.
-“Parla donna!!”- urlò, sempre con tono 'educato'.
-“ Ti ho trovato steso per strada…privo di conoscenza e su un lago di sangue….e per questo ho deciso di medicarti e curarti le tue ferite…tutto qui!”-
-“Perché ...lo stai facendo? Cosa ci guadagneresti a salvare un tuo nemico! Se non l’avessi ancora capito sono uno degli Spartani che ha messo a ferro e fuoco la tua città!”-
-“Lo so e mi rendo anche conto che se ti dovessero scoprire passerei molti guai… ma volevo aiutarti…come tu avevi risparmiato me…”- rispose lei con aria imbarazzata.
-“Io ti avrei … aiutato?”- disse. Poi la guardò con più attenzione: capelli azzurri raccolti da una bandana color giallo ocra , occhi grandi e di color castano chiaro , vestito lungo color crema … era la donna che aveva deciso di non uccidere.
-“Tu sei quella donna! Giusto?”-
-“S-si! E ti sono grata pernon averci fatto del male…”-
-“Ah gia, eri con tuo figlio… cosa non farebbe una madre ateniese per il suo marmocchio…”- disse, ricordandosi invece i comportamenti che sua madre aveva avuto nei suoi confronti.
-“Oh no! Non era mia figlio! Era un mio allievo di scuola! Li avevo nascosti dietro un bancone da mercato rovesciato e quel bimbo mi scappò dalle mani, correndo per la strada…che diavoletti!”- diceva lei ridendo.
Gajeel era rimasto senza parole: avrebbe sacrificato la sua vita per proteggere un bambino che non era nemmeno suo! 
Ateniesi sentimentali!
 
Ci fu un momento di silenzio.  
Il soldato stava rielaborando tutto il discorso fatto finora, perché c’era qualcosa che non gli tornava.
-“ Aspetta…quindi TU mi avresti salvato da morte certa?”- chiese lui.
-“Be..si…ma adesso non metterti a ringraziarmi o a fare lo smielato con me! Se vuoi ricompensarmi potresti essere utile a scuola o…”- 
-“ RINGRAZIARTI?! Tu donna mi hai privato di morire come un vero spartano! Mi hai salvato da una morte piena di gloria per aver combattuto in guerra! Come ti sei permessa?!”- sbraitava lui camminando e gesticolando avanti e indietro.
La ragazza non poteva credere a ciò che stava sentendo.
-“Spero vivamente che tu stia scherzando! COME SI FA A DESIDERARE DI MORIRE! Si dovrebbe volere il contrario almeno! Ah! No, dimenticavo! Sparta è la città dei CONTRARI! “- disse ridendo in modo sarcastico.
-“Voi ateniesi non potrete mai capire perché vivete una vita senza onore! Per voi sarebbe una bella morte quella di arrivare a ottant’anni immersi di libri e di conoscenza, senza aver mai vissuto realmente! AHI!”- urlò alla fine per il dolore che la ferita gli stava provocando.
-“Vedi, signor spartano cosa portano le battaglie? Rimettiti subito a letto…ora torno e ti cambio la fascia…”-
-“No! Non mi toccare maledetta ateniese! Hai fatto già abbastanza!”-
-“Va bene! Allora muori su un letto! Così otterrai non solo la fine dei tuoi giorni, ma avrai una morte ‘disonorevole’ fuori dal campo di guerra! Ma d’altro canto, io non capisco gli spartani quindi…”-
Gajeel fece un rumore simile ad un grugnito per i nervi.
-“Cambiami queste dannate fasciature! Ma appena sarò guarito me ne andrò subito! Fammi arrabbiare e forse non sarò così benevolo come l’ultima volta…”- disse con il broncio sul viso e stendendosi di nuovo.
 
Dopo avergli cambiato i medicamenti, la ragazza si diresse in cucina.
-“Cosa vorresti mangiare?”- chiese all’altro mentre prendeva pile di padelle.
-“Vorrei un bel cinghiale succulento arrostito, pane, cereali e una tazza di brodo nero…ho una fame allucinante!”-
-“Brodo..nero..?”- chiese lei spaventata già dal nome.
-“Si, è una zuppa di sangue di maiale…mai assaggiato?”- chiese lui stupito.
-“Bleah! Che schifo! Ecco perchésiete così cupi, bruti e cattivi! Perché mangiate cibo cattivo!”-
Dopo un po’ di tempo si sentì lei urlare  “ Finito”!
Il giovane guerriero si aspettava un banchetto di leccornie, ma gli si presentò tutt’altro: una coscia d’oca, due uova di gallina e insalata.
-“Buon appetito !” - gioiva lei, addentando un boccone della sua insalata.
-“Che…roba è questa?”- 
-“Oca, uova di gallina e insalata di campo! Mai assaggiato?”- rispose lei.
Gajeel si alzò di scatto dal letto e lanciò il piatto a terra
-“Non era quello che ti avevo ordinato! Che fai non ci senti?!”- sbraitava lui furioso, ma non poté continuare perché in quel preciso momento la ragazza lo schiaffeggiò in pieno volto, lasciandolo basito.
-“Non pensare di usare la voce da duro con me e neanche di comportarti così, chiaro?! Non m’importa se tu sei uno spartano, un persiano, un guerriero o che altro… ora sei ad Atene e sei a casa mia! Hai detto che non avrei dovuto farti arrabbiare perché mi avresti uccisa? Bene, provaci! Chi, oltre a me ti curerà le ferite? Vuoi provare a chiedere ai vicini?! Spero quindi che tu abbia capito la tua situazione e che cercherai di collaborare!”- urlò lei, tirando fuori una rabbia mai vista prima.
Gajeel era rimasto immobile e con gli occhi spalancati, toccandosi con  una mano la guancia dolorante.
La giovane poi si chinò a raccoglierei pezzi del piatto e a pulire-“ Prendi il mio piatto e mangia… ne hai bisogno più di me…”- e quando finì di sistemare, se ne andò in un altra stanza con aria arrabbiata.
-“Quella è tutta pazza…io non ho fatto proprio niente di sbagliato, è lei che è fuori di testa…però...che caratterino”-

 
fine 2°capitolo!
Wow! quante cose sono succese in un solo capitolo xD Spero che riusciate a capirci qualcosa alla fine! ^^
Ecco che il nostro protagonista Gajeel capisce finalmente il significato di quel sogno così ambiguo:
la lancia sanguinante. Possiamo dire che ha avuto come un sogno premonitore >_> 
Ma fortunatamente qualcuno lo ha salvato >_> chi sarà mai questa misteriosa ragazza ateniese?

Inutile domandarvelo, ormai lo avrete capito tutti, quindi diciamolo insieme al mio 3
1....2...3... la ragazza è .... in realtà MAKAROW vestito da donna u.u
già! Non ve lo aspettavate vero ;P Mhauauaua!

Spero con tutto il cuore che anche questo capitolo vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito al tal punto da aspettare il prox capitolo, che uscirà il 18/7 un bacione e alla prossima!
SPOILER: Gajeel sarà costretto a rimanere in casa della ragazza ateniese che lo ha soccorso e salvato da morte certa...ma non sarà una vera passeggiata per loro due vivere con qualcuno così diverso >_ BL4E


ecco l'imm di Gajeel disegnato da me XD spero vi piaccia <3

 
   
 
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