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Autore: GabrielleWinchester    16/07/2014    2 recensioni
Dopo la battaglia contro Semeyraza, tutto sembra ritornare alla normalità nella famiglia Winchester...ma è una normalità che ha il sapore di mistero, un mistero legato al regno più misconosciuto di tutti, il Purgatorio e che darà modo ai fratelli Winchester e alle loro compagne di conoscere nuovi personaggi e scoprire verità nascoste. Buona lettura :-) Crossover Supernatural/Alphas/Guild Hunter di Nalini Singh :-)
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza | Contesto: Contesto generale/vago
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Buona serata a tutti,
ecco a voi il venticinquesimo capitolo di "Stairway to Purgatory". Nel precedente capitolo abbiamo visto Crowley torturare dei mostri per sapere l'entrata del Purgatorio e con un finale da cardiopalma per la povera Tersicore...In questo capitolo ci troviamo di fronte a una riunione straordinaria in Paradiso e si verrà a scoprire una novità importantissima...Ma non vi anticipo nulla :-) Mi sono accorta che gli ultimi due capitoli erano già stati pubblicati e quindi ho dovuto cancellarli, ma ringrazio davvero chi li ha recensiti e mi scuso con loro per aver fatto perdere tempo prezioso. Scusate, capita pure a me di essere distratta XD Non uccidetemi per favore XD Spero che con questo capitolo possiate perdonarmi ^_^ Ringrazio tutti coloro che la stanno leggendo e la leggeranno, tutti coloro che la stanno recensendo e la recensiranno, tutti coloro che mettono e metteranno le mie storie tra le seguite/ricordate/preferite e da recensire e tutti coloro che mi hanno messa e mi metteranno come propria autrice preferita :-) Buona lettura :-) Gabrielle :-)

Tempo imprecisato-Lassù sulle nuvole-Riunione Straordinaria

Mentre i fratelli Winchester e le rispettive compagne andavano a chiedere aiuto all'arcangelo dell'amore Haniel, in merito allo specchio di lapislazzuli di Eve, accompagnati da Sheeira, la sorella minore di Christine, lassù sulle nuvole si stava svolgendo una riunione speciale. Tutti i rappresentanti del Purgatorio, Inferno e Paradiso erano stati convocati urgentemente da Binael, l'arcangelo a capo della gerarchia dei Troni, il bibliotecario del Paradiso, in quanto aveva fatto una scoperta sconvolgente. L’unico assente era Haniel. Tutti, compreso lo stesso Crowley, avvertivano nell’aria un’atmosfera palpitante. Un angelo in uniforme, di nome Anayael, con una daga di rubino, riposta nel fodero, stava a guardia della sala, dove si svolgeva la riunione, per evitare intromissioni di nessun tipo. Crowley gli passò accanto e lo punzecchiò, tirandogli la guancia destra “Ma ridi, una volta tanto”
L'angelo estrasse la daga con una precisione millimetrica e la puntò contro l'ex demone degli incroci, facendo uscire una goccia di sangue dal collo, la rabbia incisa nei suoi occhi “Non sei nella posizione adatta per dirlo, Crowley”.
“Fanciullo” disse Crowley, alzando le mani in segno di resa “Volevo solo stemperare questa atmosfera...siete troppo seri”
L'angelo ripose la daga nella guaina di pelle e sorrise in tono minaccioso “Forse sono così serio, in quanto un certo demone sta giocando al grande conquistatore e sta scombinando l’equilibro ultraterreno. Perdonami se non mi sganascio dalle risate”.
“Avevo bisogno di ampliare i miei orizzonti” disse il demone con fare civettuolo “ E poi ci voleva un po’ di brio. Era un mortorio davvero”
Anayael si limitò a guardarlo con disprezzo e continuò a guardare le nuvole, a difesa della riunione. Dentro di sé non riusciva a capire perché il suo capo Binael aveva invitato Crowley alla riunione, quell'individuo spregevole. Era lui l'unica causa di quel disordine. Non aveva nessun diritto di presiedere alla riunione. Anayael guardò di sottecchi le Ninfe del Purgatorio, le quali mandavano maledizioni e sortilegi maligni contro Crowley. Non era propriamente amato. Da una porta interna della sala, un angelo dai capelli rossicci e gli occhi castani avanzò con fare solenne. Nella cintura portava il Libro del Paradiso, il libro dei Libri. Binael.
“Sono contento di vedervi tutti” li accolse Binael con un sorriso triste “Specialmente in questo periodo plumbeo che il Paradiso e il Purgatorio stanno vivendo”.
“Io non tanto” ridacchiò Crowley, attirandosi le ire dei Troni “Cosa c'è ragazzi? Non siete voi che dite che bisogna dire la verità? E io l’ho detta”
“Vedo che non hai perso il tuo charmè” disse Binael in tono cinico.
“No, sto passando un bellissimo periodo” disse Crowley, guardandosi le unghie “Come mai sei tu a presedere la riunione? Metatron ha fatto le ore piccole?”
L'arcangelo dei Troni fece un cenno, intimando con benevolenza ai suoi di non fare nulla, e dopo mosse i fili d'oro del passato, d'argento del presente e di platino del futuro, per fare uno specchio di nubi. Binael guardò tutti con aria grave.
“Sapete tutti perché vi ho chiamato” esordì Binael, con gli occhi color vinaccia ad abbracciare la sala della riunione “La questione dello specchio di lapislazzuli”.
“Avete scoperto qualcosa?” domandò Lucifero speranzoso, prendendo per la prima volta la parola.
L’arcangelo dei Troni sospirò e cominciò a formare lo specchio dello spazio e del tempo, lo stesso che aveva fatto vedere l’uccisione del primo Chamuel da parte di Lucifero. Il creatore dell’Inferno si mosse, un po’ spazientito sulla sedia, ma incuriosito. Michele gli mise una mano sulla spalla e lo calmò. Si fissarono entrambi negli occhi. Dopo questa avventura, Lucifero avrebbe perduto la grazia angelica e sarebbe ritornato a essere l’Avversario. Era inevitabile.
“Adesso scoprirete perché è impossibile ripristinare lo specchio di lapislazzuli” annunciò Binael, spalancando la porta del tempo e dello spazio “Eve, quello che vuoi, è impossibile”.
“Voglio che i miei figli stiano bene” disse Eve, punta sul vivo “Sono una madre, Binael, e una madre deve pensare al bene dei propri figli”
“Capisco il tuo tormento” disse Binael “Ma..”
“Ed io voglio che la mia forbice rivenga a me” disse Atropos furibonda, interrompendo bruscamente il discorso di Binael “Non permetto a nessuno di utilizzare la mia Aletheia Gladia impunemente, nemmeno a un pinguino vestito a festa”.
“Oh ma l’ho soltanto presa in prestito” si giustificò Crowley petulante “Quanto la fai lunga Atropos”.
“Augurati di non finire nel mio quadernetto aureo” ringhiò Atropos minacciosa “Hai superato il limite Crowley e spero che qualcuno ti fermi”.
“Nec recisa recidit” disse Crowley sfottendola “Neanche spezzato, retrocederò. Credi che mi accetteranno come gabelliere?”.
Atropos fece un gesto di morte e Crowley sbuffò e non disse nulla, gongolando tra sé e sé e gioendo dell’ira della Moira della Morte. Più la Moira era arrabbiata, più il potere dell’Aletheia Gladia si rafforzava e faceva dire la verità ai mostri prigionieri. Tersicore aveva detto, dopo quasi otto giorni di torture incessanti, insopportabili per un essere umano, una parte importante per l’ex demone degli incroci e padrone dell’Inferno. Aveva quasi scoperto l'entrata del Purgatorio e ormai la Forbice di Nyx, o Aletheia Gladia, non serviva più al suo scopo. Fece l’occhiolino a Persephone, la ragazza a guardia del cancello del Purgatorio. Lei era la chiave di decifrazione per l’ingresso nel regno che tutto purifica e monda, ma era inavvicinabile. Eve la sorvegliava a vista. La ragazza lo ricambiò con un dito medio, esibito con disinvoltura. Poi Binael cominciò a muovere le fila d’oro del passato e una visione cominciò a dispiegarsi tra loro. Una visione che avrebbe spiegato molte cose.
Una giovane donna dai capelli biondi e gli occhi castani avanzò con nervosismo nel giardino della Personificazione della Giustizia, Astrea. La donna era in stato interessante e ormai mancavano pochi giorni al parto. Nella cintura portava un pugnale di ametiste e di iolite, il simbolo supremo di tutti i cercatori d’angeli, designati da Astrea. Lo scintillio della lama creava giochi di luce in un crepuscolo surreale. La madre di Hesediel avanzò con leggiadria e accolse tra le sue braccia la giovane cercatrice d’angeli.
“Oh che scena commovente” disse Crowley sdegnato “Mi sta venendo il diabete”.
Lucifero schioccò le dita e la bocca di Crowley si mosse a vuoto. Il Purgatorio esplose in un tripudio di gioia.
“Forse a te potrà non importare” disse Lucifero stizzito “Ma per me è importante. Quindi silenzio assoluto”
L’ex demone degli incroci guardò incuriosito il suo ex capo, totalmente cambiato da quando Michele gli aveva offerto di nuovo la grazia. Sembrava essere ritornato il Serafino di un tempo, il Serafino che, insieme ad Haniel, aveva costituito il pianeta Venere. Una volta annoverato il Purgatorio nei suoi domini, avrebbe fatto carte false per uccidere Lucifero. Dopo il Purgatorio, il controllo perfetto dell’Inferno. Non vedeva l’ora. Poi la sua attenzione si catalizzò sullo specchio di nubi. Sullo specchio che squarciava il Tempo e lo Spazio.
“Mi ha chiamato Binael e mi ha detto la verità” disse Cassandra Eos Musesfly con le lacrime agli occhi “ Me lo ha confermato anche Cloto. Dimmi che è solo un sogno, un incubo, qualcosa che può svanire con un semplice battito di ciglia”.
“Mi dispiace Cassandra, ma è tutto vero” confermò Astrea triste “Mi dispiace confermarla. La profezia è totalmente vera”
“Nooo” urlò Cassandra, abbracciando le ginocchia di Astrea e supplicandola “Perché è dovuto capire alla mia piccolina? Astrea aiutami per favore. Farò qualsiasi cosa. Anche morire”
Astrea, la madre di Hesediel, guardò la giovane donna prostata ai suoi piedi, incinta di nove mesi e il suo cuore si strinse ancora di più. Poteva capire bene il dolore che la donna portava. Girò la testa e vide Hesediel giocare con una farfalla color crepuscolo. La vita della sua piccola gioia era legata alla vita di quella nuova creatura. E non in bene.
“Mi dispiace Cassandra” disse Astrea triste” Non posso”.
“Tu sei la Personificazione della Giustizia” esclamò Cassandra con veemenza “Per favore”.
In quell’ultima parola c’era tutta la disperazione di una madre. Tra tutte le persone che conosceva, Cassandra era l’ultima persona a cui avrebbe augurato ciò. Era un’ottima cercatrice d’angeli, la migliore del suo gruppo, ed essere la madre della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse era davvero il colmo. Astrea posizionò la mano sulla pancia gravida della cercatrice e poté sentire il potere distruttivo della bambina e il legame che la univa a sua figlia. Anche Hesediel se ne accorse e rimase a fissare Cassandra, con un sorriso che voleva dire molto e niente.
“Dai” disse Sheeira ridacchiando “Andiamo a disturbare Haniel”.
Le due arcangelo cominciarono a spintonarsi, sorridendo spensierate e arruffando la chioma castana e folta del Principato Haniel. L’angelo prese Sheeira sulle spalle e cominciò a girare tra gli alberi di limone e di pesco, facendola ridacchiare di gioia. Ci sapeva fare con gli altri. La Personificazione della Giustizia li guardò con un tuffo al cuore. Ultimi istanti di felicità, prima di un futuro totalmente incerto.
Astrea fece alzare Cassandra da terra e l’abbracciò. Poi la fece sedere su un gazebo di violette del pensiero e glicine, sospirando “In realtà un modo ci sarebbe. Ma non sarà semplice”
“Qualunque cosa” disse Cassandra con veemenza “Qualunque cosa. Farò qualunque cosa affinché mia figlia non sia investita dal potere della profezia”.
“Per far sì che tua figlia Violet non diventi la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse” affermò Astrea, afferrandole le mani “Bisognerà distruggere lo specchio di lapislazzuli”.
“Fallo” disse Cassandra senza mezzi termini “Astrea tu sei l’unica che lo può fare. Non abbandonarmi”
La personificazione della Giustizia scosse la testa, prendendo una gemma di fiore e aprendola, per la gioia della piccola Hesediel e annunciò “Se lo facessi, ci sarebbero gravi conseguenze per l’equilibro”
“E a me non ci pensi?” gridò Cassandra furibonda “Astrea”.
La personificazione della Giustizia la prese per le spalle e la fece calmare. Le asciugò le lacrime e le spiegò “Se dovessi rompere lo specchio di lapislazzuli di Eve, sì, tua figlia diventerebbe autonomamente una cercatrice d’angeli, in quanto si agirebbe sui cromosomi del suo dna. Ma…”
“Cosa?” domandò Cassandra “Continua, Astrea”.
“La Pizia mi ha detto che mia figlia, in un futuro non troppo lontano, diventerà l’arcangelo del Purgatorio. Adesso mi capisci perché non posso fare quello che mi chiedi. In un modo o nell’altro la vita di Hesediel è legata a tua figlia”.
“Forse non avverrà questo” disse Cassandra speranzosa “Mancano pochi giorni al parto. Ho tanto desiderato una bambina”
“Fallo, mamma” la voce di Hesediel era rassicurante “Distruggilo”
“E tu?” domandò Astrea, un sentimento umano che divino “Che cosa farai?”
Hesediel sorrise timida e si avvicinò a Cassandra, posizionandole una mano al centro della pancia. La cercatrice d’angeli vide un’espressione che non aveva visto in nessun angelo conosciuto. La misericordia più pura e perfetta. Hesediel non batté ciglio, ampliando il sorriso “Mi proclamerò sua protettrice”.
“Ti ucciderà” esclamò Astrea sbigottita “Non posso farlo”.
“Gli umani muoiono ogni giorno e noi non dobbiamo essere altezzosi” spiegò Hesediel “Vuoi negare la felicità a una madre?”
Cassandra guardò implorante la Personificazione della Giustizia e Astrea, a malincuore, annuì. Hesediel avrebbe rinunciato alla sua vita per vedere quella bambina vivere serena, senza contaminazioni infernali. Quanto cuore aveva quella piccola creatura paradisiaca. Pregò che nessuno minasse l’integrità del Purgatorio. Diede un bacio di benedizione alla cercatrice d’angeli e si apprestò a fare il suo lavoro.
“Speriamo bene”
Poi la visione si interruppe bruscamente e i fili di argento, oro e platino si dissolsero nell’aria. Tutti nella riunione non sapevano quello che dire. Tutto si sarebbero aspettati, tranne questo. La Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Questa poi!
“Ogni trentamila anni da due cercatori d’angeli nasce la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, di sesso femminile, capace di uccidere il capo delle Dominazioni” disse Binael rompendo il silenzio denso e sciropposo che si era creato “La Cavaliere dell’Apocalisse è Violet Gyselle CrystalLight”.
“Io l’ho sempre detto che quella ragazza mi piacerebbe averla come braccio destro” disse Crowley con un sorrisetto soddisfatto “Posso candidarla per le selezioni di “Miss Prediletta di Crowley?”
“Quindi non è stato un caso se è stata scelta da Sandalphon” commentò Balthazar “Era già previsto”
“Sì” disse Raffaele, senza nessuna ironia nella voce; ormai nessuno si permetteva di giocare e di prendere in giro “ Sandalphon non sceglie cercatori d’angeli a caso. Ma cercatori d’angeli con un passato infernale”
“Ma per convincere Hesediel a ucciderla ci siamo comportati da stronzi” disse Balthazar disgustato.
“A volte per inseguire il Bene Supremo bisogna fare sacrifici supremi” spiegò Binael “Ma non abbiamo tenuto in conto l’affetto che si sarebbe potuto creare tra Christine e Violet. Quell’arcangelo è un insegnamento vivente per tutti noi”.
“Se ricostruiamo lo specchio di lapislazzuli, Violet diventa la Quinta Cavaliere dell’Apocalisse, e Christine muore” disse Gabriele sconvolto “Se non lo ricostruiamo, Hesediel muore. Qualche volta odio essere un arcangelo”
“Ti sei affezionato a Michelle e a Nathaniel, non è così?”
“Quei due sono la copia terrena di Hesediel” affermò Gabriel con gli occhi che brillavano “E non voglio che Hesediel muoia. È pur sempre mia sorella e l’ho vista morire troppe volte. E poi ora che ha trovato la felicità con Sam”.
“Oddio, ora chiamo Raffaella Carrà” disse Crowley, facendo finta di vomitare “Gabe”.
 “Deve esserci un modo” disse Eve combattiva “Non posso permettere che i miei figli muoiano. Il Purgatorio è importante”
“Capisco il tuo punto di vista Eve” disse Binael consolatore “Ma non possiamo permettere l’arrivo della Quinta Cavaliere dell’Apocalisse. Sarebbe la distruzione di tutto, perfino di te. Immagina un essere capace di convertire il potere dell’aria, del fulmine, del fuoco e dell’acqua in un solo istante. Sarebbero come mille Apocalissi al secondo”
“E così devo permettere che un demone faccia il bello e il cattivo tempo?” domandò Eve furibonda “Devo permettere a un essere del genere di giocare con i miei figli?”
“Quell’essere ha un nome!” disse Crowley piccato.
“Io non posso garantire la mia estraneità alla vicenda” affermò Eve con superiorità “Io farò ricostruire lo specchio di lapislazzuli. Riunirò l’essenza del Paradiso, del Purgatorio e dell’Inferno e dell’angelo che ha amato. Con o senza la Cavaliere dell’Apocalisse. Io ho un regno da difendere e un capitano non abbandona la propria nave”.
E detto questo si allontanò stizzita, seguita dal corteo del Purgatorio. Solo Persephone, la custode del Purgatorio, si fermò a guardare Binael ed ebbe solo il tempo di dire “Mi dispiace” e poi fu richiamata da Eve. Crowley prese la giacca, la scosse dalla polvere e disse “Una riunione davvero molto interessante. Adesso scusatemi devo andare via. Ho lasciato degli ospiti e devo fare gli onori di casa. E ho un regno da conquistare”
Con uno schiocco di dita fu avvolto dalle fiamme dell’Inferno e scomparve via. Binael guardò gli ultimi rimasti della riunione. Castiel, Balthazar, Lucifero, Michele, Gabriele e le tre Moire. Tutti erano ammutoliti dalla rivelazione. Perfino Balthazar non aveva voglia di sorridere.
“Adesso hai capito perché ti ho fermato” disse Balthazar, rivolto a una sbigottita Atropos “La maledizione di sangue nel pugnale può essere facilmente spezzata, ma questo no. Hesediel è importante”
“E così dovrei permettere a un piccolo insulso demone di fare quello che vuole con la mia Forbice” disse Atropos con aria sconfitta “Sta scombinando l’equilibro. Mi sento inutile”
 “Se i prescelti dovessero ripristinare lo specchio di lapislazzuli” disse Lucifero con un groppo alla gola “Hesediel morirà allora?”
“Sì”
“Non ci potrebbe essere un altro modo per evitare tutto questo?” chiese Castiel corrugando la fronte “So per esperienza che tra Hesediel e Violet c’è un’amicizia davvero importante”
L’arcangelo dei Troni intrecciò le dita e spiazzò tutti con una domanda “Rinuncereste al bene più importante?”
Binael non aspettò che rispondessero alla domanda e la sala della riunione scomparve. Michele mise una mano sulla spalla destra di Lucifero “Adesso capisci perché non volevo darti la grazia?”
Lucifero non disse nulla. E la riunione si concluse. E il cielo pianse al posto suo. Se quello era amore, era come un pugnale al cuore.
  
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