Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Alex_Beilschmidt    17/07/2014    2 recensioni
Ciao a tutti! Vi siete mai chiesti il perché dei poteri di Elsa? In questa storia potrete leggere quella che è per me un'idea piuttosto accattivante di come Elsa abbia ricevuto i suoi sin dalla nascita (per la felicità di tutti, qui centra Jack Frost... E non sarà solo!). Questa è la prima volta che scrivo una storia del tutto inventata, quindi non mi sbranate viva se la storia non vi piace... E prometto (sempre per la felicità di tutti) che aggiornerò molto spesso. Un ringraziamento speciale agli autori di "Regina di ghiaccio" (MiakaHongo) e "Ice" (MarykoLove) per l'ispirazione che mi hanno dato con le opere qui riportate. Recensite in tanti!!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Granpapà, Re, Regina
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Elsa, una nuova leggenda (+ Il mio centro sei tu)'
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Il giorno dopo la mattina presto, davanti alle porte del castello si fermò una bellissima carrozza decorata con meravigliosi fiori tropicali di vari colori, trainata da due stupendi cavalli bianchi. Mentre il popolo della città vi si fermò ad ammirarne la bellezza, Anna e Kristoff, ancora vestiti da sposi, vennero accompagnati da Elsa, dall'uscita del castello, fino al portone delle mura, dove, una volta aperto, venivano acclamati dai cittadini mentre salivano sulla vettura. Pian piano giunsero al molo, accompagnati dagli allegri bambini che con i loro cestini gettavano petali di rose sul percorso da prendere. Quando raggiunsero il molo, scesero dalla carrozzetta per poi prendere una graziosa barchetta, altrettanto decorata, poi si avviarono verso le splendide acque del fiordo, in quella calda giornata estiva. La regina era rimasta davanti alle porte, osservando il tutto da lontano, quando vide arrivarle incontro Jack, che atterrò dal suo volo e si appoggiò al suo bastone, guardando come lei i bambini giocare ''Dove vanno i due piccioncini?''. Ella distolse lo sguardo per posarlo su di lui ''Beh, vanno in viaggio di nozze, due settimane ai Caraibi'', poi tornò di nuovo ad ammirare quelle piccole pesti. Dopo una manciata di minuti, tornarono entrambi all'interno, nella sala dove si trovavano i troni dei genitori di Elsa. La giovane si sedette su quello della madre, attendendo pazientemente che arrivassero i proprietari della compagnia di viaggi a farle firmare tutti i documenti e a farle pagare il prezzo del viaggio e dell'alloggio degli sposini novelli. Per due intere settimane, lei era sempre lì, da mattina a sera, in quella stanza, ad essere disponibile ad ogniuno dei suoi amatissimi cittadini, nel caso richiedessero un aiuto da parte sua. Furono giorni molto duri per la ragazza, non ancora abituata al suo incarico, tra manifestazioni, festeggiamenti e  quant'altro. Dopo ben quindici giorni di fatica, si concesse un giorno di riposo, che passò a riprendersi e a divertirsi con Frost al palazzo di ghiaccio. Giocarono a battaglie di neve, a costruire pupazzi e lui le raccontò tutto di come incontrò i guardiani e glieli presentò, creando delle statue di ghiaccio che rappresentassero ciascuno di loro. Per primò scolpì Nord. ''Wow... Non sapevo che Babbo Natale fosse pieno di tatuaggi!'', poi Dentolina, poi Sandy e alla fine Calmoniglio ''Ma quello è un canguro?'' chiese lei divertita, e lui spiritosamente rispose ''In realtà non lo so... Ma credo di sì...!''. Per Elsa era proprio ciò che ci voleva dopo tutto quel lavoro: una giornata di puro divertimento, con il ragazzo che adorava di più al mondo, non poteva sentirsi meglio. Quella splendida passò molto in fretta per loro e, non appena si fece molto tardi, decisero che era ora di tornare a casa. Tornarono ad Arendelle camminando, impiegando più tempo il possibile durante il tragitto. Quando arrivarono alla loro meta, notarono un carro nero che si dirigeva verso il castello, superò le mura ed alcune persone presero una grande cassa di legno, anch'essa nera, decorata con dell'oro, e la portarono dentro. I due erano molto confusi e preoccupati, così accellerarono di molto il passo, iniziarono a correre sull'erba secca della Montagna del Nord; ad un certo punto il ragazzo creò uno slittino di ghiaccio e lo diede in custodia a lei ''Jack, che stai-'' tentò di chiedergli questa, ma venne interrotta ''Fidati di me...''. Poi balzò in aria e venne sostenuto dal vento, riprese la slitta e l'appoggiò a terra, gelò una striscia del prato in discesa davanti a loro e, facendo ad Elsa segno di sedersi, la spinse sul terreno ghiacciato. Mentre lei scivolava spaventata, lui la seguiva e mano a mano che proseguivano, prolungava sempre di più la striscia di ghiaccio, facendola arrivare in un battibaleno al loro lago appena fuori la città. Di fretta e furia corsero al castello per poi, appena entrati, essere accompagnati da dei domestici alla camera da letto di Anna. Quando entrarono, la prima cosa che videro fu Kristoff che piangeva disperatamente, dicendo cose senza senso, tipo ''No, non può essere accaduto veramente!! NON PUO'!!'', inginocchiato al lato del letto, e che apparentemente cercava di coprire qualcosa. La ragazza si avvicinò a Kristoff ''Kris, cos'è succ-'', ma smise di parlare quando vide qualcosa di veramente traumatizzante, che le causò un attacco di cuore. Scoprì il corpo di anna, privo di vita, e ricoperto di sangue. Non appena anche Frost capì ciò che era successo, per poco non sveniva pure lui, quando a fermarlo ci fu un pensiero, un ricordo che gli sorse nella sua mente. Vedendo la vita di Anna (i momenti in cui era con lei, si intende) scorrergli veloce davanti agli occhi, riuscì a notare quel momento in cui Granpapà le rimosse il ghiaccio della sorella dalla testa, salvandole la vita. ''I troll...'' pensò ''Forse loro potranno fare qualcosa...''. Nel frattempo il personale addetto al pronto soccorso riuscì a rianimare la regina senza alcun problema. Lei si mise a coccolare il triste cognato, ed ordinò ad alcune cameriere fidate di lavare il corpo della malcapitata e di portarglielo una volta pulito. E ciò accadde: Elsa ricevette il corpo morto e nudo di Anna, lo ricoprì con un velo di ghiaccio e iniziò a premere sulle ferite che aveva dappertutto, raffreddandole, illudendosi che sarebbe potuto succedere qualcosa, anche se sapeva perfettamente che nulla sarebbe cambiato. Dopo essere rimasto a guardarla fare qualche altro tentativo, Frost le si avvicinò e, nonostante nessuno a parte la regina avrebbe potuto sentirlo, lui si mise comunque vicino all'orecchio della ragazza per bisbigliarle ''Ehi, forse una soluzione c'è!''. A quelle parole, i suoi occhi diventarono enormi, sia per lo stupore che per la speranza che cresceva sempre più ''D-dici... Dici sul serio!?'' chiese incredula a bassa voce. ''Oh sì. Ma dobbiamo andare alla Valle dei Troll, e subito, prima che sia troppo tardi...'' ''Troppo tardi per cosa?'' ''Prima che la sua anima ci abbandoni completamente... Forse siamo ancora in tempo per salvarla!!''. Presto Elsa chiamò Kristoff, le diede Anna in braccio, viaggiò con la prima carrozza che trovò parcheggiata nel loro giardinetto e gli raccontò durante il tragitto ciò che era necessario sapere, nulla di più né di meno. Mentre loro si avvicinarono con la vettura, Jack andò in volo dai troll, giusto in tempo per riusscire a riferire loro tutto l'accaduto, che presto lo raggiunsero anche gli altri. Elsa corse incontro a Granpapà,  mentre Kristoff portò delicatamente la moglie stringendola a sé amorevolmente, per poi stenderla su un lettino di rocce, terriccio ed erba fresca che avevano appena costruito quelle creaturine. Subito le si avvicinò il più anziano di loro e le mise una mano sulla fronte ''Prima di tutto devo vedere se la sua anima è ancora recuperabile'', dopo un minuto di inutile ricerca, si voltò vero la sorella, che speranzosa era stretta stretta a Jack, e disse loro ''Mi dispiace...''. ''NOOO!!'' Elsa si mollò dal ragazzo e accorse al corpo ancora ferito della sfortunata ''No, no, no...'' e si mise a piangere insieme agli altri due. Passò qualche minuto, poi, da inginocchiata e china sulla sorella, si rimise in piedi ed andò dal troll, chiedendogli timidamente ''Non c'è nulla che possa fare?''. Lui poi fece segno ai due ragazzi di lasciarli soli un momento, così loro si misero comodi in una delle casette di roccia che si trovavano tutt'attorno alla Valle. ''Elsa, mia cara, un modo c'è... Ma non è mai stato provato prima...'' le riferì ''E... Che modo sarebbe?''. ''Elsa, se vuoi che Anna torni a vivere... Dovrai sacrificare la tua vita!'' le disse lui tristemente; a quelle parole, la ragazza venne assalita dalla paura, indietreggiò mettendosi entrambe le mani sul petto, in posizione del cuore. All'inizio era davvero indecisa ma poi, quando alla paura le si sostuì il suo enorme coraggio, lei si rimise in posizione normale, avanzò un pochino e, a testa bassa e con gli occhi chiusi, gli fece un cenno di conferma. Quando egli stava per richiamare i ragazzi, lei lo fermò ''No, aspetta! Non voglio che loro lo vedano... Che Jack lo veda...'' allora lui rispettò la sua richiesta. Dopo che gli altri troll costruirono un altro lettino, ella vi si distese sopra e chiuse gli occhi. Le creature si trasformarono in rocce ed iniziarono a rotolare in cerchio intorno ai tre, formando due cerchi: quello all'interno girava in modo orario, l'altro in modo antiorario. Lo stregone alzò le mani al cielo, mentre le ferite di Anna si curarono e nell'aria i poteri di Elsa formavano una nuvola fredda e azzurra intorno a loro. Dal corpo della maggiore, dal petto, uscì una luce bianca, quasi accecante, che s'innalzò verso l'alto, per poi spostarsi e scendere verso l'altra ragazza. Quando questa la raggiunse, la nuvola cominciò a concentrarsi in una sfera ed esplose. In quello stesso istante, Anna si alzò di colpo mettendosi seduta, per poi mettersi in piedi e, non appena vide Kristoff da una finestrella, corse verso la porta e, non appena la vide, lui le corse incontro ad abbracciarla fortissimo. ''ANNA!!'' ''KRISTOFF!!'' ''Anna!'' Kristoff! Guarda, sono viva!'' iniziarono entrambi a piangere, ed anche Jack si commosse. Ma poi, non vedendo Elsa, questo corse fuori dalla grotta scavata nella roccia ed andò da Granpapà, quando la vide; era distesa su quell'ammasso organico, gli occhi erano chiusi, non si muoveva. ''ELSAAA!!'' s'inginocchiò davanti al corpo immobile ed ancora più freddo e pallidodi prima ''Elsa, no... Non puoi farmi questo...''. Con le copiose lacrime che gli rigavano il viso, la prese fra le braccia e la strinse a sé. All'improvviso, quando meno se l'aspettava, lei iniziò a tossire faticosamente. ''Jack...!'' lo chiamò con un filo di voce. Lui riaprì gli occhi arrossati e lucidi e l'abbracciò ancora più forte ''ELSA!!''. Lei sussultò ''Jack... Non mi rimane molto tempo...'' e il sorriso di lui diventò un'espressione di dolore immenso ''Cosa vuol dire 'mi rimane poco tempo'!?''. ''Jack, io ho dato la mia vita ad Anna, mi sono sacrificata per lei proprio come aveva fatto lei per me. Se non mi ricordo male, qualcuno mi disse che 'tutto torna indietro'... Bene, adesso è il mio turno'' le riferì cercando di rialzarsi in piedi ma, dato che quelle poche energie non le bastavano, finì quasi per cadere, ma si ritrovò in braccio al ragazzo. Lui iniziò a piangere disperatamente. ''Jack, ti prego, non piangere... Mi rimangono solo non più di dieci minuti, e mi fa male vederti piangere'' gli disse asciugandogli debolmente il suo bel faccino. ''Jack, avrei un paio di cose che vorrei tu facessi per me...'' lui, che la stava portando verso un morbido appoggio, la mise seduta al suo fianco e la fece appoggiare sulla sua spalla, con un braccio che le teneva dritta la schiena ''Dimmi ciò che vuoi''. ''Prima di tutto, vorrei che adesso tu ti faccia vedere da Anna e Kristoff, e che li porti qui da me...''. Lui la riprese in braccio e la portò dentro la casetta dove si trovavano gli altri due che erano talmente concentrati su di loro, che non si accorsero nemmeno della povera ragazza distesa sul letto di roccia, dall'altra parte dell'unica stanza rotonda che c'era. Frost poi si piazzò davanti questi, creò due fiocchi di neve con un incantesimo dentro e li fece arrivare fino ai loro occhi. D'un tratto anche questi lo vedevano; ''Jack!'' disse Anna felice di rivederlo dopo tanto tempo ''Anna, ne è passato di tempo! Ma comunque dovete seguirmi, è per tua sorella...''. A quel punto sui loro volti emerse un'espressione molto preoccupata ''Già dov'è Elsa?'' chiese Kristoff. Quando notarono la regina senza forze che cercava di alzarsi almeno con la schiena ''ELSA!!'' Anna si spaventò e si precipitò da lei. ''Anna... Tra poco morirò, il mio tempo scadrà fra quasi cinque minuti...'' riferì con la voce tremolante ''Anna, Kristoff, Jack... Prima che arrivi la mia ora, vorrei che portaste il mio corpo ad Arendelle, e quando succederà promettetemi che mi metterete nel lago di ghiaccio'' detto questo, Anna e Kris rimasero un po' confusi ''Quale lago di ghiaccio?'' pensavano, ma Frost capì subito. Subito partirono con la carrozza e, durante il tragitto, ella si faceva sempre più debole e fredda, e la sua pelle cominciò a diventare grigia. Ci volle un po' prima di arrivare. Non appena giunti alla meta, nel giardino del castello, la sorella l'avvisò ''Elsa, siamo arrivati!'' ma, non udendo nessun tipo di risposta, iniziò a scuoterla lievemente, proprio come si fa a svegliare le persone di mattina mentre dormono ''Elsa...? ELSAAA!!''. Presto si rassegnarono all'idea di essere arrivati troppo tardi. ''No, non puoi lasciarmi così... Non so cosa fare senza di te... Elsa...'' e mentre Jack la prese in braccio per portarla al loro nascondiglio preferito con le lacrime agli occhi e senza riuscire a dire parola, gli altri due lo accompagnarono piangendo disperatamente. Nessuno si sccorse del loro 'viaggetto' fino al lago. Non appena arrivati, la leggenda mise la ragazza su una pietra, in custodia della sorella, mentre intanto ghiacciò il lago, coprì ogni cosa di neve e creò una crepa sul sottile strato di ghiaccio sopra l'acqua gelata ''E' così che l'avrebbe voluto...'' disse il ragazzo dai capelli argentei. Ricreò la stessa ed identica situazione del momento in cui morì lui. Poi fece segno di lasciarli soli per un minuto, e fu in quel momento che Frost le rubò un bacio sulle labbra, che deviderava in realtà da tempo. Dopo di ciò, la strinse a se e la mise sopra la crepa che aveva creato sul lago e la vide malinconicamente spezare il sottile ghiaccio e sporfondare nell'acqua. Adesso sapeva anche lui come si sentì sua sorella dopo il salvataggio.

ANGOLO DELL'AUTRICE: Ciao a tutti! Un enorme grazie per chi è arrivato fin qui... Spero di non avervi seccato con un capitolo così lungo, ma mi sembrava bruttino da dividere. Comunque con questo capitolo tanto triste, starete sicuramente pensando ''NOOOO *sniff sniff* NON DOVEVA FINIRE COSIIII!!!!!!!! SEI UNA RAGAZZA BRUTTA E CATTIVA, SEI CRUDELEEE!!!!!'' (anche io in realtà lo sto pensando XD lol), ma non vi preoccupate, non è finita qui! Non voglio anticiparvi nulla, ma vi dico solo che il prossimo capitolo potrebbe diventare il vostro preferito... Per il resto, niente da dirvi; lunga vita a JackxElsa! Baci baci, tanti abbracci e California a tutti! Alex <3

   
 
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