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Autore: DalamarF16    18/07/2014    6 recensioni
Sono passate poche settimane dagli eventi di New York, e Clint deve fare i conti con la sua coscienza, con le azioni commesse sotto il controllo di Loki. Accanto a lui, a cercare di aiutarlo, ci sarà Natasha, ma una nuova recluta darà una svolta alla vita di Occhio di Falco...
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Clint Barton/Occhio di Falco, Natasha Romanoff/Vedova Nera, Nick Fury, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Avengers: Rinascita.'
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PERSONAL SPACE: Rieccomi!! sempre ad orari indecenti, lo so, ma sono di nuovo qui. Giuro che il primo giorno che pubblico senza che la mia testa ciondoli sulla tastiera vi nomino uno per uno, am per ora voglio solo dire GRAZIE a chi mi legge, a chi ha inserito questa cosa nelle seguite, preferite e da ricordare, spero la stiate apprezzando! E ovviamente grazie a Ledy Leggy e all'Unicorna che mi recensiscono!
Vi lascio al capitolo!

Capitolo 14:  Debole?


Tommy era ormai un abituè a casa Barton.
Il ragazzino non era particolarmente fastidioso. Arrivava, si sedeva al tavolo della cucina e studiava. Studiava un sacco.
Natasha aveva dato un occhio alla sua scheda, ed era il migliore del suo corso. Evidentemente la morte del padre lo aveva spinto a dare il meglio di sé per arrivare il più in alto possibile.
I medici dell'ospedale militare l'avevano messa a riposo per un mese: ferite multiple, due costole incrinate e stress post-traumatico. E lei che aveva sperato di cavarsela con i due, tre giorni che le aveva consigliato Fury.
La russa stava impazzendo, ma non avrebbe mai ammesso, nemmeno sotto tortura, che avere Jimmy tra i piedi la stava aiutando.
Aveva provato a tornare a casa sua, qualche giorno dopo, ma nel cuore della notte si era ritrovata a gridare dal terrore al risveglio di un incubo.

Dopo aver finito il libro (iniziato solo 5 ore prima), era riuscita finalmente a costringersi a dormire.
Subito i sogni avevano avuto il controllo sul suo sonno, e lei si ritrovava sveglia ogni quarto d'ora, coperta di sudore freddo e tremante.
Credeva di stare bene, ma evidentemente la presenza di Clint faceva molto più bene alla sua psiche di quanto immaginasse.
All'ennesima rivisitazione di quei giorni negli Emirati, evidentemente aveva urlato un po' troppo.
Aveva sentito bussare alla porta e si era trovata davanti Steve Rogers, che abitava nello stesso complesso ma nella palazzina accanto.
Si era sentita morire.
-Ehi-
-Ehi-
-Non..riuscivo a dormire...ho visto la luce e mi chiedevo se avessi voglia di fare due passi, o guardare un film...non lo so-
Il lieve rossore sulle guance, l'insicurezza di chi non si era preparato una bugia e non era abituato a dirle, l'aveva subito smascherato. Evidentemente il super soldato aveva anche un super udito, decise però di non farglielo notare. Il pensiero di non dirle direttamente che l'aveva sentita gridare era davvero carino e decisamente...bè, old style, ma le aveva fatto molto piacere.
-Non ho un lettore dvd...- si scusò, ed era vero. Non era una gran appassionata di cinema, e quando aveva voglia di un film sfruttava o la sala riunioni dello SHIELD oppure l'appartamento di Clint.
-Ehm...Possiamo andare da me, se ti va...Stark mi ha regalato qualche apparecchiatura-
Natasha prese una felpa che si infilò sopra il pigiama, si mise  le scarpe e lo seguì nel suo appartamento.
Natasha non se ne intendeva molto, ma l'impianto di Steve Rogers avrebbe facilmente fatto invidia a ogni appassionato di film. Decisamente era opera di Tony Stark.
Il resto dell'appartamento era arredato in modo molto semplice, e non vi era traccia del disordine che regnata a casa di Clint.
-Posso offrirti qualcosa?-
-Un...bicchiere d'acqua, grazie-
Steve l'accontentò subito, mentre la faceva accomodare sul divano di pelle bianco.
Senza volerlo si accoccolò tirando le ginocchia vicino al busto, prima di ricordarsi di non essere a casa propria, o da Clint e spostarli
-Stai pure...non mi dà fastidio...-
-Grazie...-
-Stai meglio?-
-Preferirei lavorare...stare ferma non mi aiuta-
-Lo so...lo immagino per lo meno...-
-Lo fai spesso?-
-Cosa?-
-Stare sveglio la notte-
-Ho dormito per 70 anni...direi che ho parecchie ore di veglia in arretrato-
Natasha sorrise.
-Cosa proponi, uomo degli anni 40?-
-Tempi moderni?-
-Charlie Chaplin?-
-E' un classico-
-Va bene-

Il mattino dopo si era ripresentata a casa di Clint, con una borsa e la richiesta implicita di poter stare da lui ancora per un po', un favore che Occhio di Falco non le aveva certo negato.
-Tommy- lo chiamò quando lo vide alzarsi per prendersi un bicchiere d'acqua
-Sì?-
-Come sei messo col corpo a corpo?-
-Non sono un campione-
-Bene. Andiamo a fare pratica-
-Che?-
E prima che il ragazzino potesse rendersi pienamente conto di quello che era appena successo, si trovò sulla terrazza del palazzo con Natasha, pronto al combattimento.
Non potendo mettere piede allo SHIELD, non aveva accesso nemmeno alle palestre e questo le impediva di fatto uno sfogo, e il sacco di Clint si era già sacrificato per la patria.
Ci andò piano, un po' per Tommy, un po' perchè le ferite non ancora rimarginate e le costole protestavano non poco.
Dopo un po' iniziò a dargli qualche consiglio utile, quando il suo corpo aveva deciso che non avrebbe più collaborato a un altro combattimento.

Clint rientrò e non trovò nessuno, il che era strano.
Tommy di solito restava fino all'ora di cena, per approfittare il più possibile dell'ambiente tranquillo e Natasha..bè lei in effetti avrebbe potuto essere ovunque.
-Nat?-
Si mise in ascolto, cercando di percepire qualche suono, e solo dopo un po' sentì dei rumori provenienti da sopra la sua testa.
Salì in terrazza, dopo aver recuperato l'arco e un coltello.
Quando li vide combattere, con Natasha che dava consigli a Tommy, posò tutto e si sedette per terra a godersi lo spettacolo.
Sapeva che a Natasha mancava l'azione, ma non era in disaccordo con le decisioni prese dall'ospedale militare (anche se sospettava che ci fosse lo zampino di Fury dietro queste). Aveva bisogno di riprendersi, fisicamente, ma soprattutto psicologicamente.
Parlando con Steve aveva saputo di quell'unica, disastrosa notte che aveva passato a casa propria, e da allora dormiva con i sensi all'erta, ma fortunatamente il letto (o la presenza) di Clint bastavano a rassicurarla e a farla dormire decentemente.
Solo quando ebbero finito si azzardò ad applaudire, una battutina già sulle labbra che aspettava solo che Tommy tornasse al dormitorio.
-Non. Dire. Una. Parola- Lo avvisò non appena il ragazzino lasciò l'appartamento
-Ok...mammin...ehi!- Un coltello si era arrestato sulla parete dietro di lui, dopo essere passato così vicino al suo volto tanto da accorciargli quella peluria bionda che si ostinava a chiamare barba.
Per tutta risposta lei fece un sorrisino disarmante, che lo fece ridere -Ah quanto era bello quando dividevo la casa con gli abitanti del frigorifero- Sospirò alzando gli occhi al cielo prima di parare una cuscinata.

-Domani devo partire per qualche giorno, Nat- le buttò lì l'indomani mattina mentre facevano colazione insieme, un'abitudine che avevano preso più per giustificare le levatacce di Natasha che per spirito di famiglia.
-Dove vai?-
-Londra. Devo guardare le spalle al principe William, che ha deciso che deve provare in anteprima la nuova Ducati 998 Superleggera o come diavolo si chiama-
-Sembra divertente-
-Sì, per lui forse...-
Poi si rese conto che Natasha avrebbe pagato oro pur di andare al posto suo. Tutto pur di non restare di nuovo a casa.

-Non se ne parla-
-Ma, direttore, l'ha detto lei che è una missione di routine, con niente di complicato se non il cercare di evitare che mi si frantumino le palle dalla noia-
-Il linguaggio!- Lo riprese subito Maria Hill, ma aveva il netto sospetto che stesse cercando di nascondere un sorriso dopo quella sua uscita.
-Barton, l'agente Romanoff è ancora convalescente e, cito a memoria, “psicologicamente inadatta a portare a termine una qualunque missione”-
-Lo so cosa dice il referto dell'ospedale, ma Natasha ha bisogno di ricominciare, e questa è una missione perfetta. In più sarà con me, e potrò sopperire a lei in caso di combattimento. Andiamo, Fury. Sa anche lei che più sta fuori più difficile sarà riprendere il ritmo-
-Le farò sapere. Sparisca-

-Che ne pensi, Hill?-
Chiese il direttore alla sua vice. Per un qualche motivo, non appena Barton aveva chiesto di vederlo, aveva fatto chiamare il suo secondo. Quell'agente era in grado di fargli perdere le staffe per la sua insolenza, ma doveva ammettere che era stata proprio quel lato del suo carattere a fargli decidere di ammetterlo nell'organizzazione dopo che Coulson gliel'aveva portato.
Quel ricordo lo faceva sorridere e incazzare allo stesso tempo.
-Potrebbe avere ragione, anche perchè non credo alle parole della Romanoff-
-Che intendi?-
-Signore, io sono una donna, e può dirmi quello che vuole. Non esiste che esca linda e rosea da uno stupro, come se fosse una normale missione finita male-
-Quindi a maggior ragione dovrebbe stare a casa-
-No, penso sia meglio che rientri al più presto in servizio. Rimanere a casa a pensarci non la aiuterà. E questa è la missione adatta: semplice, a rischio nullo, e con Occhio di Falco a guardarle le spalle-
-Dannazione. Mi farete uscire pazzo- sbottò alla fine mentre prendeva il telefono e chiamava Natasha Romanoff.

Non appena aveva ricevuto la chiamata, Nat si era infilata la divisa e si era precipitata nell'ufficio del direttore.
Vi trovò sia Fury che Maria Hill, e questo per un momento la fece preoccupare.
-Ha chiesto di vedermi?-
-Sì. Come si sente, agente Romanoff?-
-Meglio...ancora un po' dolorante, ma sto meglio-
-Senti, lo so che i medici ti hanno dato un mese di stop ma...se te la senti vorrei mandarti in missione-
Quasi non credeva alle proprie orecchie. Tornare in missione? Magari, dannazione! Non vedeva l'ora.
Si costrinse a non assumere nessun atteggiamento in particolare, mentre rispondeva
-Se ritiene necessaria la mia presenza, signore, va bene-
-Non la ritengo necessaria, ma penso che ricominciare le possa far bene-
-Che missione-
Maria Hill le diede un fascicolo.
Non appena lo vide lo chiuse con uno scatto rabbioso.
-Con permesso- riuscì a mormorare prima di lasciare l'ufficio.
Trovò Clint nello spogliatoio e non esitò un secondo ad attaccarlo al muro.

Ohi. Ohi.
Quando la Vedova Nera ti attacca al muro non si è mai in una bella situazione, a meno di non avere i vestiti addosso. Ma una Vedova con quello sguardo...Clint riuscì solo a deglutire.
Sospettava il perchè di quella visita non troppo di piacere.
-Tu. Ora. Mi. Segui. Senza. Dire. Una. Parola.-
Obbedì senza nemmeno cercare di fare una battuta: probabilmente l'avrebbe portato dritto dritto alla morte.
Camminavano uno affianco all'altra, a passo tranquillo. Natasha lo guidò sul tetto. Chiaro. Voleva parlare dove nessun altro potesse sentirli.
Scacciò un paio di agenti intenti a fumare prima di lanciargli uno sguardo che gli fece ringraziare il cielo che non avesse superpoteri.
-Pensi forse che non sia in grado di restare sola??- lo attaccò
-Nat...-
-Niente Nat, cazzo!- lo interruppe bruscamente senza lasciargli il tempo di finire il suo nome. Si rassegnò a farla sfogare.
Gliene disse di ogni: che lei non era una donnicciola, che sapeva badare a sé stessa, che era in grado di restare da sola e via dicendo. Smise dopo un po' di ascoltarla per iniziare a pensare a come spiegarle quello che aveva davvero pensato.
Finalmente, dopo un tempo che gli sembrò infinito, Natasha smise di gridare.
-'Tasha. Pensi davvero che ti farei una cosa del genere?- le chiese -So bene chi sei, e so anche che sei in grado di gestirti, che un modo per sopravvivere lo trovi-
-E allora per quale cazzo di motivo hai chiesto a Fury di portarmi con te?-
-Perchè ho pensato che fosse la missione giusta per ricominciare. A casa stai impazzendo, di giorno sembri un leone in gabbia, e la notte non dormi bene. E' chiaro che non sei ancora pronta per una missione delle nostre, soprattutto da sola. No, non interrompermi. Lo sai che è vero. Questa è una missione facile, senza rischi e che probabilmente non metterà sotto sforzo il tuo corpo, così ho chiesto a Fury di convocarti. E sai bene che se ha accettato è per i miei stessi motivi-
La prese per le spalle e la guardò negli occhi.
-'Tasha sei la donna più forte che io conosca. Nessuno ti ritiene una debole. Voglio solo rimetterti in pista, perchè un'altra partner non la voglio-

Se stava mentendo, lo stava facendo abbastanza bene da convincerla.
Però ammetteva che aveva ragione. Se non si rimetteva in pista con queste missioni, non sarebbe mai tornata quella di prima.
Annuì e prese un bel respiro
-Scusa-
-Va bene. Avremmo reagito tutti così. Adesso accetti quella missione e vieni a evitare che mi si disintegrino le palle a suon di tè e riverenze, ok?-
Il solito, raffinato, Clint Barton.
-Andiamo a prepararci-

PERSONAL SPACE: Ebbene sì, nel prossimo capitolo...si va in missione! Stay tuned per sapere che accadrà!
   
 
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