| Prime feste |

-Ragazze vi presento gli organizzatori della festa: Luke, Calum e Michael. Loro sono Lorelei e Sam.- 
Finite le presentazioni, Sam mi trascinò in mezzo alla pista.
- Dai che stasera ho voglia di scatenarmi- mi urlò. 
Ora il locale era strapieno di gente.
I ragazzi ci seguirono ed iniziarono a ballare con noi, "ballare" per modo di dire, facevano dei movimenti strani e piuttosto scoordinati così inziammo a ridere tutti. Io non riuscivo più a smettere perché quei quattro ci guardavano e facevano delle boccacce e delle smorfie assurde; se c'era una cosa che avevo capito era che non potevano essere presi sul serio.
Ad un certo punto, quando si erano calmati un po' e avevamo smesso di sbellicarci, Calum, il ragazzo moro, mi si avvicinò. 
- Posso ballare con te?- mi chiese ed io accettai. 
Lo trovavo molto carino e aveva quelle guance così adorabili che mi dovetti trattenere da strizzargliele.
- Così sei al primo anno?
- Sì e tu?
- Al terzo.- quindi aveva sedici anni, non li dimostrava. - Come sono andati i primi giorni?
- Bene, mi sono ambientata facilmente e poi ho fatto quasi subito amicizia con Maxi, tu come l'hai conosciuto?
- Luke e lui si sono incontrati davanti alla presidenza. Era il seondo giorno, eravamo in mensa, e Luke dal nulla ha lanciato le sue patatine e il suo hamburger e Maxi si è unito a lui lanciando i suoi spaghetti, insieme hanno dato via alla guerra. Tutte le ore di punizione insieme sono servite a farli conoscere meglio. E poi ce l'ha presentato anche a noi. - Ricordava quell'episodio, non riuscii subito a realizzare cosa stesse succedendo, ma dopo mi ero unita anch'io, era stato divertente.
- Ragazzi andiamo a bere qualcosa- propose Michael e tutti accogliemmo la sua idea. 
Mentre ci stavamo avviando, Calum mi prese la mano, rimasi un po' sorpresa dal suo gesto ma poi intrecciai le mie dita alle sue, mi sorrise ed io ricambiai. Ci sedemmo tutti sulle sedie e ordinammo da bere, senza che nessuno ci chiedesse l'età. Sia io che Calum prendemmo una birra.
- Sei sicura di finirla tutta? Non sei un po' piccola?- mi chiese con tono ironico.
- Questa è una sfida, Cal?
- Questo l'hai detto tu, non dare la colpa a me poi.- 
Finii il primo bicchiere rapidamente.
- Okay, ma al primo ce la fanno tutti.- ordinammo il secondo e finii anche quello.
- Allora?-
- A questo punto vediamo chi molla per primo.- suggerì.
E così prendemmo il terzo, poi fu la volta del quarto. La birra non era troppo forte e andava giù bene, ma la testa mi iniziava a girare.
Gli altri vicino a noi ridevano e ci incitavano. Al quinto ero stordita.
Stavo per passare al sesto, ma Sam mi bloccò.
- Ehi bella ricordati che sei a casa mia e non voglio che mia madre ti becchi in uno stato pietoso altrimenti mi rinchiuderanno in casa a vita e tu avrai la mia stessa sorte. Non volevo darla vinta al moro, ma fui ragionevole non era il caso di andare di fuori subito alla prima festa. Sam aveva ragione, mi avrebbero segregata per sempre. 
- Okay.- mi arresi.
Il mio avversario esultò. 
La serata proseguì tranquilla, la testa mi girava un po', ma nulla di troppo serio.
Alle due meno un quarto io e Sam salutammo gli altri e uscimmo insieme a Maxi e Calum che si erano offerti di accompagnarci. Tra poco sarebbe arrivata la madre della mia amica. Calum era accanto a me, mi prese la mano e mi trascinò un po' in disparte.
- Avrei vinto comunque- mi disse.
- Mh io non ne sono così sicura, un giorno lo rifaremo e staremo a vedere.- gli feci la linguaccia.
- Se sei convinta tu... però questa volta ho vinto io e mi merito un premio no?-
Lo guardai interrogativamente, non capivo cosa voleva.
- Mi daresti il tuo numero?- per la prima volta mi sembrò un po' timido, in imbarazzo.
Imbarazzo che sparì quando presi il suo telefono e gli scrissi ciò che desiderava.
Sam mi stava chiamando, così lasciai un bacio sulla guancia del ragazzo davanti a me e la raggiunsi in macchina. 
Dal finestrino vidi i nostri accompagnatori salutarci.

Ci fiondammo nel letto matrimoniale di Sam, eravamo stanchissime.
Presi il cellulare per spegnerlo e vidi che mi era arrivato un messaggio.
"Sono Cal, ora puoi registrarmi anche tu, buonanotte xx" -Sconosciuto.
"Grazie, buonanotte anche a te xx". 
In un batter d'occhio il mio telefono era sparito dalle mie mani.
- Sam! Ridammi il cellulare.
- Aspetta, prima controllo con chi parli.. Uh uuuh, Cal, Calum, Calummuccio ti augura la buonanotte, interessante- disse alzando e abbassando le sopracciglia.
- Sì, prima mi ha chiesto il numero e gliel'ho dato- riuscii a riprendermi ciò che mi apparteneva.
- E' carino..- affermò allusiva.
- Oddio Sam, quanti filmini ti fai, sì è carino, sei contenta? Ora dormiamo.
- Sareste una bella coppia, che ne dici se..
- Buonanotte Sam- le dissi e la colpii in faccia con un cuscino.
Certe volte sapeva essere una vera e propria ficcanaso.
Okay, non potevo negarlo, quel ragazzo non era niente male, ma lo conoscevo solo da quattro ore e poco più, non vedevo perché farsi tutti quei viaggi mentali, magari non ci saremmo neanche visti o parlati più. Sicuramente sarei stata felice di diventare sua amica, se poi fosse successo qualcos'altro sarei stata a vedere. Fine della storia.



 

SPAZIO AUTRICE
Perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi, lo so, questo capitolo è cortissimo. Però, che abbiamo qua? Ecco che finalmente appaiono Lukey, Cal e Mike.
L'idea della sfida della birra mi è venuta guardando la foto sopra, che io personalmente adoro, aw. E così.. sembra che sia apparso qualcosa nell' "orizzonte amoroso" di Lory, ma lei pensa chiaramente a Calum solo come un amico, per ora. 
Vi volevo avvisare (sempre se c'è qualcuno da avvisare ahah) che domani parto e che per una settimana non potrò aggiornare e mi dispiace lasciarvi con questo capitolo minuscolo, ma giuro che quando torno mi darò da fare e posterò il prossimo il prima possibile.
Come sempre se volete lasciare un commento o se volete chiedermi qualcosa le recensioni sono sempre bene accolte e colgo infatti l'occasione per ringraziare Overstreet, grazie, grazie, grazie.
Io vi lascio, bye xoxo