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Autore: Bei e Feng    18/07/2014    2 recensioni
[...]
- Allora bambini, siamo tutti pronti? - chiese Mamma Luss, la camicia a fiori, entusiasta, le dita avvinghiate al volante della sua multipla variopinta.
- Sì. - la risposta pigra dei restanti Varia, seduti nella vettura.
- Allora accendiamo il navigatore e partiamo! - esclamò il Varia, mettendo in moto la macchina. - Ho affittato la casetta in cui andavo in vacanza da piccolo... Sono sicuro che vi piacerà! E non vi preoccupate: in venti minuti saremo già arrivati a destinazione. -
[...]
Buona lettura! :)
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belphegor, Fran, Lussuria, Mammon, Superbi Squalo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze Mafiose'
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In questo capitolo verrà descritto ciò che i nostri vacanzieri combinano quando il tempo non è granché.

P.S. Prossimo aggiornamento: 8 agosto!

P.P.S. Le risposte ad eventuali recensioni potrebbero arrivare molto in ritardo, causa problemi di connessione. Vi chiediamo scusa.  


Il giorno seguente, a differenza degli altri, il tempo non era dei migliori, date le nuvole minacciose che riempivano il cielo e il vento freddo che si era alzato senza preavviso. Ma Lussuria non si fece scoraggiare, e non potendo andare al mare, costrinse i suoi pargoli a fare una 'bella passeggiatina nel boschetto <3'.
Solo Mammon riuscì ad opporsi alla volontà del Guardiano del Sole, chiudendosi nel cassetto della camera e cacciando tutti in malo modo, in quanto ancora indignata per l'umiliazione ricevuta la sera precendente al mercato.
E così, stipati nel catorcio della loro mammina, i Varia si diressero, con un entusiasmo che vi potete ben immagnare, verso un piccolo bosco che si trovava lì nei paraggi. Be', a dire il vero impiegarono tre ore e mezza per arrivare a destinazione, ma questi sono solo dettagli.
Non appena parcheggiarono la macchina, si misero subito in cammino.
- Sono sempre felice di fare una passeggiata nella natura! - sospirò Lussuria, salterellando a destra e a manca mentre gli altri facevano finta di non conoscerlo.
- Almeno ce l'hai una cartina del bosco? - domandò Squalo, qualche metro più indietro insieme agli altri Varia.
Luss si fermò, sorpreso, voltandosi verso i suoi compagni.
- Cartina? - ripeté, confuso. - No, credo di no. -
- Brutto cretino! - imprecò lo spadaccino, esasperato. - Grazie alle tue stupidaggini ci perderemo in un attimo! -
- Ne abbiamo già persi tre, capitano. - intervenne Fran, alla sua sinistra.
- COOOSA??? - Superbi si fermò di scatto.
- Abbiamo perso il boss. La sparizione del leccapiedi, al contrario, può essere considerata, senza alcuna eccezione, un guadagno. - precisò Bel, dietro di loro. - Ma chi è il terzo, rana? -
- Sarebbe lei, sempai. Anche se non lo sa, infatti, è un caso perso da molto tempo. - spiegò il bambino con tono professionale, prima di ricevere tre coltelli nel cappello e due nella schiena.
- Ma siete matti??? - strillò Lussuria, sbiancando e tornando indietro di corsa, in preda al panico. - Dobbiamo ritrovarli subito! Xanxino potrebbe avere fame da un momento all'altro! E Levi-chan non sa neanche cucinare! Oh, cielo...! -
Ma Squalo lo interruppe, facendogli cenno di stare zitto e di ascoltare. Tutti e cinque tesero le orecchie, accorgendosi di un forte rumore che si stava avvicinando rapidamente. Un rumore simile a quello di un motore. Poi, improvvisamente, la macchinina di Luss apparve alle loro spalle a velocità folle, tentò di investire il capitano dei Varia (che si salvò per un pelo buttandosi nel cespugli che costellavano il ciglio della strada), poi proseguì la sua corsa per alcuni metri e infine tornò indietro in retromarcia, fermandosi di fronte al gruppo.
- VOOOI!!! - tuonò Superbi, indemoniato, emergendo da un cespuglio con dei ramoscelli tra i capelli. - MI VUOI FORSE AMMAZZARE??? -
- Io sì, ma il boss di più! - rispose Levi, seduto al sedile del guidatore e accennando a Xanxus, accomodatosi nel sedile posteriore accanto a Frau.
- BASTARDIII!!! -
- Il boss vuole proseguire in macchina. - avvisò Levi. - Quindi ci vediamo a casa. -
- COME 'A CASA'? - urlò lo spadaccino, mentre il guidatore premeva l'acceleratore e schizzava alla velocità della luce nel bel mezzo del bosco.
- E il principe come ci torna a casa? - domandò Bel, indignato.
- Con i suoi regali piedi. - rispose ovvio Fran.
- Dov'è il pervertito? - fece notare Squalo.
Bel e Fran si guardarono attorno, in cerca di Lussuria, senza successo. Lo avevano effettivamente perso, e con lui anche la possibilità di mangiare in modo decente. Allarmati da questa scoperta, quindi, i tre si misero alla disperata ricerca del loro strampalato cuoco.

Quando finalmente ritrovarono Lussuria, che si era già inoltrato nel bosco senza farsi notare pochi attimi dopo l'arrivo del boss e di Levi, anche i Varia appiedati ritornarono a casa. Erano le tre del pomeriggio, Levi e Xanxus li stavano aspettando da un po', e il nostro beniamino dei parafulmini aveva già disintegrato tre quarti della batteria di pentole arrugginite della casa per cercare di cucinare per il suo amato boss.
Così l'esausto Lussuria dovette mettersi a preparare qualcosa da mangiare per i suoi pargoli, ma promise loro che, presto o tardi, avrebbe insegnato anche ai suoi compagni la sua arte culinaria.
Il che sarebbe successo molto presto.
Ma ora torniamo alla storia.
Nelle ore di profonda catalessi che seguirono il loro chiassoso pasto, ognuno di loro s'intrattenne con le più disparate attività: mamma Luss fece una bella doccia rigenerante, Xanxino si appisolò su Frau, sotto lo sguardo ossessivo di Levi; Bel si mise in giardino, all'ombra dell'unico albero striminzito presente, a rimirarsi in uno specchio da viaggio, Mammon andò in camera sua a calcolare i suoi spiccioli, mentre Squalo, obbligato da Lussuria, si mise ad aiutare Fran a fare i compiti in giardino, alternando il compito di insegnante a quello di sterminatore di zanzare, che avevano invaso il giardino e la casa.
Intorno a loro regnava solo il ronzio delle zanzare, e loro stessi erano abbastanza tranquilli, come chiunque abbia appena percorso una decina di chilometri. Ma c'era qualcuno che non era ancora del tutto esausto...
- Mi sto annoiando. - disse Fran con la sua solita voce atona.
- E io mi starei divertendo? - sbottò Squalo, mentre uccideva l'ennesima zanzara. - Potrei stare a riposarmi, invece di fare i compiti con te! -
- Bene, tagliamo la testa al toro: tu vai a riposarti, - commentò il bambino, insespressivo, alzandosi. - E io vado a fare due passi. -
- Tu non ti muovi da qui... - cominciò Superbi, ma fu interrotto da una bottiglia volante che atterrò sulla sua testa.
- Stai bene, capitano? - domandò Fran, indifferente.
Lo spadaccino rialzò lentamente la testa, boccheggiando qualcosa, prima che la voce imperiosa di Xanxus, proveniente dalla cucina, attraversasse la finestra alle spalle dello spadaccino e invadesse la via intera.
- VOGLIO LA TELEVISIONE! -
- Ma perchè non ti strozzi mai quando bevi, stupido boss? - borbottò Superbi.
- FECCIA, PORTA QUI LA TV IMMEDIATAMENTE! -
- NON ABBIAMO NESSUNA TELEVISIONE, STUPIDO BOOOSS!!! -
- SBRIGATIII!!! - l'urlo di Xanxus fu seguito da un colpo di pistola.
Borbottando, Squalo si alzò ed entrò in casa con passo pesante.
- Te l'ho già detto: non abbiamo neanche una mezza televisione qui dentro! -
- Tu credi, feccia? Allora che cos'è quella? - rispose Xanxus, indicando uno di quei vecchi televisori più simili ad un mobile che non ad una tv, che stava appoggiato a terra.
- Un pezzo da museo. - sentenziò Superbi, facendo per tornarsene di fuori alla sua mansione di maestro improvvisato.
Ma una fiammata gli raggiunse la testa, infuocandogli rapidamente tutti i capelli del lato sinistro e costringendolo a correre rapidamente verso il lavello della cucina per spegnere l'incendio che stava devastando metà della sua povera testa. Non appena vi riuscì, lo spadaccino tornò nell'ingresso con passo minaccioso, piantandosi davanti al suo boss e alla sua poltrona con aria intimidatoria.
- Che diavolo ti salta in mente? -
- Voglio che tu metta la televisione sul ripiano della credenza. - ordinò Xanus, indicando il luogo con la canna della pistola.
- E perché? - chiese lo spadaccino con aria di sfida.
- Perché ne ho voglia. - rispose il boss, con un sogghigno che non preannunciava nulla di buono.

Di lì a pochi minuti una potente onda sonora proruppe dall'ingresso della R8, inondando l'intera via, accompagnata da un fracasso simile a quello di mille tazzine che si infrangono al suolo, insieme al tonfo di qualcosa di pesante che precipitava a terra.
Bel e Fran entrarono in casa pochi istanti dopo, trovandosi di fronte ad una scena che sapeva più di sitcom che non di realtà: il pavimento era cosparso di pezzi di coccio (anche se avevano più l'aria di essere pezzi di porcellana fine), il ripiano superiore della credenza era segato e il loro povero capitano, paonazzo, stava seduto su un televisore appoggiato per terra, imprecando contro Xanxus e Levi, che sghignazzavano.
- BRUTTO BASTARDO! HAI DETTO A QUEL PEZZENTE DI SEGARE IL RIPIANO DELLA CREDENZA, EH? - sbraitava lo spadaccino. - SAPETE DOVE VE LA METTO QUESTA DANNATA TELEVISIONE??? - e alzatosi in piedi, vedendo che con le urla non otteneva niente, se non i rimproveri della signora Ciechi della casa accanto, Squalo prese la tv sulla quale era seduto e la conficcò con forza sulla testa di Levi, con tutta l'approvazione di Belphegor.
In quel momento la cuffietta da bagno a righe e l'accappatoio a cuori di Lussuria apparvero in cima alla rampa delle scale.
- OH, CIELO!!! SQU-CHAN! Ma cosa stai facendo??? - strillò la mammina, portandosi le mani alla bocca, spiritata di fronte a quella confusione e, soprattutto, alla vista del nostro carissimo Levi che, nel tentativo di agguantare Squalo, girovagava ramingo nella stanza con un televisore al posto della testa.
- Non ti preoccupare: sto cercando di capire se la loro testa è vuota oppure è piena di polvere. - rispose Squalo, evitando Levi con ovvia facilità, salendo le scale per andare al piano superiore e passando di fianco allo sconvolto Guardiano del Sole. - Ho bisogno di una doccia, e vedete di non scocciarmi, oppure anche la lavatrice farà la stessa fine della tv su una delle vostre teste! -
E così detto, si inchiavò in bagno per evitare eventuali assalti.

Quella sera stessa, seduti tutti e sette intorno al microscopico tavolino (zoppo) della cucina, i Varia osservavano con aria poco convinta il cibo che Mammon aveva comprato (in quanto Luss, completamente esausto, si era rifiutato di cucinare).
- Cos'è questa roba? - chiese Squalo, squadrando la tavola.
- Riso, ravioli e pollo. - spiegò Mammon, indicando le pietanze con le bacchette. - E quella è la carne in scatola per il boss. - fece una breve pausa, pensierosa. - O almeno credo che sia carne... -
- Dove hai comprato questa roba scadente??? - chiese Bel, guardando con disprezzo la spesa.
- Comprati? - ripeté l'illusionista, guadando il principe, confusa. - Guarda che li ho rubati, idiota! -
- Non c'è più un grazioso supermercato qui vicino? - chiese Luss, perplesso.
- Certo che c'è! - disse l'Arcobaleno. - Ma i prezzi sono proibitivi... Così ho pensato di rubare da mangiare dalla casa della vicina. -
- Dalla signora Ciechi??? - domandò, scioccato, Lussuria.
- E da chi, sennò? - rispose Mammon, ovvia.
- Tu saresti capace di prendere del cartone dalla pattumiera e di rifilarcelo per pranzo, pur di spendere meno! - esclamò Squalo, indignato, sbattendo le posate sul tavolo.
Mammon lo guardò, sorpresa.
- Davvero il cartone è così economico? - chiese, pochi attimi prima di essere aggredita simultaneamente da Levi, Squalo e Bel.
- Bambini, calmatevi. - cercò, con bel poco successo, di tenerli a bada il povero Lussuria.
Improvvisamente delle risate e degli applausi provenienti dall'unica finestra della stanza attirarono l'attenzione dei sette assassini, spingendoli a voltarsi. Incontrarono così i volti divertiti dei loro dirimpettai, radunati in giardino e intenti a preparare un barbecue. Erano una felice famigliola di teste bionde: nonno, padre, madre e tre pargoli le cui età, sommate, facevano appena ventun'anni.
- Ahahahahahahah!!! Siete davvero divertenti! - esclamò il figlio più piccolo.
- Perché non venite a mangiare un boccone da noi? - propose il più grande.
- Possono, mamma? - chiese il mezzano.
- Ma certo, tesori! - acconsentì la madre, sorridente.
- Venite pure, signori! - il padre si rivolse ai Varia.
- Ehm, io... - balbettò Lussuria.
- Coraggio! La carne è ottima! - insistette il nonno. - L'ho comprata personalmente! -
- Fecce, andiamo! - rispose Xanxus, rivolto ai suoi, sentendo odore di pappatoria.
- Già, almeno quella roba è commestibile! - esclamò Squalo, a bassa voce.
- E non dobbiamo pagare per mangiare! - aggiunse Mammon, con lo stesso tono, mentre gli altri sei la fulminavano con un'occhiata omicida.
- Due minuti e siamo lì! - risposero i sette assassini in coro, rivolti ai loro dirimpettai.

- Che buone! - esclamò Levi, con la bocca talmente piena di carne da destare il disgusto dello stesso Xanxus. - Sono migliori persino di quelle di Lussuria! -
Il coltello e la forchetta di Luss stridettero sul piatto dove stava tagliando la carne, poi il Varia si voltò e fissò Levi con aria omicida. Cosa che non sfuggì al Guardiano del Fulmine, nonostante l'altro indossasse i suoi inseparabili occhiali da sole.
- Come hai detto, Levi-chan? - chiese, tremendamente minaccioso. Aveva pronunciato quel 'Levi-chan' in un modo che raggelò il sangue di tutti e sette gli assassini.
- I... io... ho detto che le tue bistecche sono molto meglio di queste. - si corresse Levi, terrorizzato.
- No no: ti ho sentito bene, carino! - obiettò Luss, alzandosi. - E se la pensi così, mettiti davanti alla graticola e fammi vedere come le cucini tu, le bistecche! -
L'uomo annuì in modo frenetico e si fiondò subito a badare alla carne sul fuoco, prendendo il posto della padrona di casa, il cui nome, come avevano saputo poco prima, era Tanesca.
Preoccupato di essersi comportato con troppa severità, Luss si sedette e fissò il piatto in silenzio, sotto lo sguardo attonito degli altri quattro Varia, rimasti allibiti dalla reazione che l'altro aveva avuto, e che nessuno si sarebbe aspettato da parte sua. Xanxus, al contrario, sembrava non essersi spaventato affatto.
- Xanxino, - Lussuria si rivolse al boss, con tono dispiaciuto. - Tu cosa ne pensi di queste bistecche? -
Senza degnare di un solo sguardo il suo interlocutore, Xanxus masticò ancora qualche boccone, poi deglutì. Gli altri Varia, e in particolare Luss, aspettavano con ansia la risposta del boss, che avrebbe potuto scatenare l'ira del Guardiano del Sole, come, al contrario, placarla.
- Spazzatura. - borbottò l'uomo, allontanando il piatto da sé.
- Oh, Xanxino! - esclamò Luss, commosso, abbracciandolo. - Non mi deludi mai! -
Ovviamente il boss se lo levò dai piedi con un colpo di pistola che rivoluzionò l'intera acconciatura dello stilista di famiglia.
Nello stesso momento un'esplosione attirò l'attenzione di tutti su Levi, la cui faccia era diventata completamente nera, e la carne alla quale stava badando era sparita in una nuvola di fumo nero.
- Oh mio Dio! - esclamò Tanesca, portandosi una mano davanti alla bocca, con gli occhi sbarrati.
- La mia graticola! Per fortuna è salva! - esclamò Fernonio (il marito, per intenderci).
- Ma la carne no! - singhiozzò Umbaso, il nonno.
Improvvisamente i tre pargoli degli ospiti dei nostri cari assassini di fiducia uscirono in giardino mascherati da personaggi di Guerre Stellari.
- Venite con noi al bar? - domandò Angiorgio, il più grande, travestito da Luke Skywalker.
- Perché? - domandò Bel, confuso.
- C'è una gara di cosplay. - rispose Carlolfo, il mezzano (Yoda).
- Bleah! - commentò Squalo, ripensando alla sua vacanza precedente. - Ne ho fatti troppi di cosplay contro la mia volontà, ragazzo! -
- Si vince anche un premio. - aggiunse Daniarco, il più piccolo, C1B8. - Lo ha detto Ann. -
- Quando c'è quella di mezzo è sempre meglio conoscere la vera natura del premio. - disse Mammon, innervosendosi solo a sentire il nome dell'animatrice.
- Il cosplay più bello vincerà mille euro in monete. - rispose il piccolo.
- Sì, come no! Andate pure, marmocchi! Sciò! Sciò! - li cacciò il principe, scettico.
- Ma è vero! - esclamò il più grande. - Ann ce l'ha promesso! -
- E voi credete che, anche se fosse così, per mille stupidi soldi ci travestiremmo? - domandò Squalo, irritato.
- Capitano, - concluse l'Arcobaleno, voltandosi verso Superbi con gli occhi che brillavano di avidità. - Quando ci vanno di mezzo dei soldi non ci si può rifiutare, che siano uno, dieci o mille. -
- Ho detto, NO! - ringhiò lo spadaccino.
Senza batter ciglio e certa che nulla l'avrebbe potuta separare da quei soldi, Mammon saltò sulla spalla del boss.
- Boss, lei cosa ne pensa? So che non è una cosa molto piacevole da fare, - disse, con tono adulatore. - Ma mille euro sono un bel numero di bistecche e liquori... -
Gli occhi pigri di Xanxus si svegliarono improvvisamente, richiamati dal suono della parola 'bistecche'.
- Fate quello che vi dice, o vi riduco a dei retini da pesca! - disse lento e con tono minaccioso, puntando il suo sguardo assassino su uno Squalo furioso.
- Questa me la paghi, subdola femmina! - borbottò Squalo, rivolto all'illusionista.
- Oh, che bello! Non vedevo l'ora di cucirvi personalmente dei vestitini su misura... - sospirò Luss.
- Coraggio, capitano. - intervenne Fran, rivolto a Superbi. - Per un cosplay di gruppo bisogna scegliere un tema generale. Non è obbligatorio vestirsi in modo ridicolo. -
- Hai ragione, ranocchia! - sorrise Bel. - E a riguardo, il vostro principe ha già una grande idea... Ushishishishi!!! -

- Benvenuti, miei spettatori! - Ann Connù apparve sul palco quasi inaspettatamente, sorridendo e tenendo un foglio nella mano destra. - Questa sera le ragazze e i ragazzi dell'animazione, come avrete già letto in bacheca, hanno indetto una gara di cosplay. Il vincitore, o vincitori, riceverà mille euro in monete. - la ragazza fece una breve pausa, guardando con eccitazione la piccola folla di giovani e anziani radunatasi davanti al bar (lo stesso di due giorni prima), dov'era stato montato il palco per la sfilata di cosplay. - Dato che abbiamo numerosi concorrenti, ci saranno due selezioni: la prima sarà fatta da voi spettatori. Vi verrà infatti consegnato un biglietto dove dovrete scrivere il nome del cosplay che più vi è piaciuto. Al termine della gara, i miei assistenti passeranno a ritirare i vostri biglietti. I primi dieci cosplay che avranno ottenuto più voti passeranno alla seconda fase, in cui spetterà ad una giuria scegliere il nome del cosplay vincente. I nomi della giuria sono stati tenuti segreti fino adesso, e non verranno svelati se non al momento del giudizio finale. Abbiamo avuto molti, moltissimi iscritti, quindi mettetevi comodi e, soprattutto, divertitevi! -
Un applauso partì dalla folla, e Ann si dileguò, lasciando il palco ai partecipanti, che uno dopo l'altro si esibirono di fronte al pubblico con addosso costumi tratti da film, libri, fumetti, cartoni animati, dal mondo degli animali o... dalla storia, come nell'ultimo caso.
- Siamo ormai giunti alla fine di questa serata. L'ultima esibizione sarà una rappresentazione di gruppo, formata da sette persone. I nostri artisti non hanno voluto rivelare il tema del loro cosplay, perciò lo scopriremo insieme. - sorrise Ann, ritornando sul palco. - Ecco a voi l'ultimo cosplay della serata! -
L'animatrice sparì nuovamente dal palco, accompagnata dagli applausi del pubblico.
Seguirono pochissimi secondi di assoluto silenzio, dove le luci si abbassarono fino a rendere impossibile la visuale degli spettatori. La folla poté scorgere solamente delle ombre in movimento sul palco. Poi, improvvisamente, le luci si riaccesero, investendo in pieno i sette individui che, uno di fianco all'altro, facevano parte dell'ultima rappresentazione.
Il primo era Caligola, a cavallo del suo nobile destriero ricavato dal manico di una scopa, con un sorriso smagliante, la corona d'alloro in capo, lo sguardo nascosto da una lunga frangetta di capelli biondi e il corpo avvolto dalle morbide pieghe di una sontuosa toga. Seguiva un imbronciato Saladino dai lunghi capelli argentati, vestito elegantemente e spada alla mano. Dopo di lui stava Gengis Khan in armatura, appiccicato ad un indifferente Ivan il terribile. Ed ecco poi una sorridente e alquanto mascolina Maria Antonietta con un'acconciatura eccentrica, gonna enorme, corpetto aderente e ventaglio che le copriva il volto. Alle sue spalle stava una piccola eppur elegantissima Cleopatra, con il volto celato da un cappuccio. A chiudere la fila, infine, ecco un apatico Napoleone dai capelli verdi.
Dalla folla partì uno scroscio di applausi e di complimenti. Intanto Ann ritornò sul palco, applaudendo a sua volta.
- Un cosplay eccezionale e soprattutto originale, complimenti! - disse la ragazza, sorridente, invitando i Varia a tornare nel retro. - Ora, miei cari spettatori, scopriremo i dieci cosplay che vi sono piaciuti di più! - alle spalle di Ann apparve l'immagine proiettata di una classifica, nella quale comparivano anche i nostri assassini di fiducia. - Invito tutti gli artisti presenti nella classifica a salire nuovamente sul palco per il verdetto finale. - ed ecco che la numerosa folla di cosplayer apparve da dietro le quinte e prese posto in modo ordinato sul palco. - E ora diamo il benvenuto alla nostra giuria! -
L'ennesimo applauso accompagnò i riflettori, che investirono in pieno le cinque persone che occupavano la prima fila degli spettatori.
- Oh... ma c'è anche la signora Ciechi tra i giudici! - esclamò Lussuria, a voce bassa ma entusiasta. - Con lei in giuria vinceremo sicuramente! -
- Ma cosa stai dicendo??? - rispose Mammon, agitata, con lo stesso tono. - Lei ci detesta!... O meglio, detesta il capitano. -
- Non infierire, Mammon. - grugnì Squalo, minaccioso.
- Allora, signori della giuria, che cosa ne pensate di questi cosplay? - domandò la presentatrice, rivolta alla giuria. - Qual è quello che vi è sembrato migliore? -
I cinque membri della giuria si scambiarono alcuni borbottii sommessi, poi una donna all'estrema destra disse:
- Credo di parlare a nome di tutti nel proclamare vincitore il cosplay a tema storico degli ultimi sette artisti. -
- E avevate forse dei dubbi? - chiese Belphegor con un sogghigno. - Del resto, è stata l'idea di un genio! -
- Dove sono i mille euro? - incalzò Mammon, sentendo puzza di fregatura, rivolta ad Ann.
- Non ti preoccupare, piccola: li avrai presto. - sorrise l'animatrice, accarezzando la testolina di Cleopatra. - Ma prima chiediamo alla giuria che cosa li ha colpiti di più di questo cosplay. -
- Sono davvero realistici, questa è la caratteristica che ci ha colpiti di più. - rispose la stessa donna di prima. - Soprattutto Ivan il Terribile: lo sguardo del giovane che lo impersonifica è incredibilmente fedele a quello di un re sanguinario e freddo che non accetta obiezioni. Un grande attore, senza alcun dubbio. -
- A dire il vero anche il secondo cosplay, quello dei supereroi, per intenderci, era molto interessante, ma devo ammettere che il Gengis Khan di questo gruppo di sette è sorprendente - disse un uomo accanto a lei, parlando di Levi. - La sua somiglianza con un mongolo è veramente spettacolare. - poi si rivolse al diretto interessato. - Mi dica, lei è originario della Mongolia? -
- Oh be'... a dire il vero... - cercò di rispondere il Guardiano del Fulmine, imbarazzato da quella domanda inaspettata.
- Tsk! Non lo sa neanche lui da dove viene! - ridacchiò Belphegor, a bassa voce.
Levi non riuscì a prenderlo a calci in quanto tra lui e il principe c'era il boss.
- Sì, avete ragione, ma io credo che il travestimento che ha stabilito la vittoria del gruppo sia stato, senza alcun dubbio, quello della ragazza. - rispose l'altra vicina del secondo giudice.
- Ah, sì? - domandò Mammon, un sopracciglio alzato con aria perplessa e sorpresa. - Grazie. -
- Non tu, bambina! La signorina accanto a te. - rispose quella (ovvero la signora Ciechi), sorridente. - Ai miei tempi uno dei travestimenti più gettonati era proprio quello del Feroce Saladino! -
Squalo arrossì da capo a piedi. Per la seconda volta era stato preso per una donna dalla stessa persona.
- Anche nei suoi modi, lei rispecchia completamente un bel giovanotto! - continuò la signora. - Se non lo sapessi, direi che è proprio un ragazzo! -
- Ha proprio ragione, signora! Ushishishishi!!! - commentò Bel, scoppiando a ridere.
- Bene! - esclamò l'animatrice, sorridente. - Ora procediamo alla consegna del premio ai nostri vincitori! -
E così detto fece un cenno in direzione del pubblico. Immediatamente, sette animatori seduti in seconda fila con dei cesti sulle ginocchia risposero lanciando monete dorate verso il palcoscenico, seguiti dall'applauso del pubblico. Mammon era in visibilio: monete e monete d'oro che le piovevano sulla testa e tutt'intorno... un paradiso terrestre!
- Non credo ai miei occhi!... - mormorò, guardando con ammirazione le monete che cadevano come gocce di pioggia.
- Sai, piccolina, sei propro fortunata! - disse l'animatrice all'illusionista. - Molti bambini avrebbero voluto ricevere un premio simile. -
- Io credo anche qualche adulto. - rispose Viper, buttandosi a terra per raccogliere avidamente le monetine.
- Hai ragione, lo ammetto: io faccio parte di questi adulti! - rise Ann, candida.
Mammon si fermò di colpo, fissando l'altra con gli occhi di un predatore che sta difendendo il suo pasto da un avido concorrente.
- Vattene via, brutta strega! - strillò, saltando in piedi, rivolta alla poveretta. - Non te ne darò neanche uno! Non avrai neanche una moneta! -
Ann rimase quasi sconcertata da quella reazione, che mal si addiceva ad una bambina di pochi anni.
- Io non sarei così avida - disse, dispiaciuta, ma sempre sorridente. - Del resto sono soltanto monete di cioccolato! -
  
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