Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: TurningSun    19/07/2014    8 recensioni
Si dice che per la madre i figli sono ancore della vita e Molly comprese quanta verità ci fosse in quella frase.
Se non avesse avuto Ron in giro per casa, con quel suo sorriso sghembo e gentile, chissà dove sarebbe finita.
**Seconda classificata al contest "Amore di Mamma!" indetto da Io@ ;) sul forum di EFP**
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Molly Weasley, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuovo contest, nuova storia! :D
Dopo tanto tempo sono tornata a scrivere del fandom di HP e sono tornata con la mamma più splendida del mondo magico: Molly Weasley! Su di lei si potrebbe scrivere un'enciclopedia: ha allevato sette figli, più uno adottivo e dodici (se non erro) nipoti! Il tutto mentre incorrevano Due Guerre Magiche! Se questa non è un'eroina u.u
Spero che la storia vi piaccia e, come sempre, è consigliato l'ascolto della canzone durante la lettura! ;D

 
 

Chocolate and Happiness
 
 
 
 
And you are the mother
The mother of your baby child
The one to whom you gave life
And you have your choices
And these are what make man great
His ladder to the stars
(Timshel – Mumford & Sons)
 
 
Un’insolita musica svegliò Molly. Non aprì subito gli occhi, ma restò alcuni minuti ad ascoltare il suono del pianoforte che proveniva dai piani superiori: era lento e trasmetteva un senso di tranquillità, come se fosse una ninna nanna.
Mosse una mano verso la spalla e incontrò un tessuto soffice e caldo. Aprendo gli occhi, scoprì che a darle caldo era la coperta rossa di lana leggera, quella che teneva accanto al divano nel caso in cui qualcuno ne avesse avuto bisogno.
Nello stesso momento in cui si chiese chi  l'avesse coperta, la risposta le fu chiara.
Ron.
Lui era l’unico Weasley presente in casa in quel periodo: Arthur, come Percy, faceva turni anche di notte per sistemare il Ministero, Bill si divideva tra il lavoro e Villa Conchiglia, Charlie era in Romania, Ginny studiava ad Hogwarts e George… Lui era al loro negozio di Diagon Alley a risistemare scatoloni impolverati.
Ronald era l’unico ad essere rimasto a casa con loro; benché dicesse di non voler abitare assieme a George per non sentirsi il terzo incomodo, Molly sapeva che il vero motivo era un altro: non voleva lasciarla sola.
Si dice che per la madre i figli sono ancore della vita e Molly comprese quanta verità ci fosse in quella frase.
Se non avesse avuto Ron in giro per casa, con quel suo sorriso sghembo e gentile, chissà dove sarebbe finita.
 
 
“Se continuerai a guardarlo, lo consumerai tutto, Molly cara.” La voce gentile di Arthur le fece alzare gli occhi dal bambino che teneva tra la coperta arancione di cotone.
Arthur aveva gli occhi stanchi, cerchiati da profonde occhiaie, segno di un’altra nottata passata al Ministero. Accarezzò la testa del bambino. “Ha fatto il bravo stanotte?”
“Oh, ha una fame da lupi.” Sussurrò prendendo la manina e accarezzandola. “Si è addormentato da poco. Sai, ti assomiglia, Arthur.”
“Davvero?” Chiese sorpreso, inarcando le sopracciglia. “Come fai a dirlo?”
“Fred gli ha fatto vedere una di quelle cianfrusaglie babbane, una paperella di gomma credo, e si è illuminato.”
Un sorriso orgoglioso si dipinse sul volto stanco dell’uomo. “Bravo il mio giovanotto! Vedrai, quando sarai grande andremo in giro per la Londra Babbana e scopriremo a cosa serve!”
“Arthur!” Rise Molly.
Il bambino aprì gli occhi e guardò interrogativo prima la madre, poi il padre, per poi raggomitolarsi contro il petto di Molly, con il pollice tra le labbra.
Molly si disse, mentre gli baciava i capelli rossi, che non aveva mai visto niente di più bello.
Il suo Ronald era il suo capolavoro.
 
 
***
 
 
Ron scese le scale per andare in cucina e vedere se ci fosse qualcosa da poter sistemare. Da quando era rimasto soltanto lui, a casa con i genitori, aveva fatto di tutto purché non lo ritenessero un peso: sistemava (a modo suo) le camere, il giardino, il capannone del padre e, se c’era da preparare da mangiare, si offriva sempre di aiutare la madre.
Si sentiva in colpa per Fred.
Lui era lì a pochi passi da suo fratello: avrebbe potuto evitare che fosse ucciso o, almeno, vendicarlo, uccidendo Greyback. Hermione l’aveva fermato dicendogli che sarebbe stato inutile, ma quelle parole non avevano ridotto il senso di colpa.
Quindi, da quando tutti erano tornati ai loro lavori, si era sentito di nuovo inutile, come quella maledetta sera, e aveva iniziato a dare una mano come meglio poteva sia ai propri genitori che a George.
Arrivato in cucina non trovò nessuno. “Mamma?” Nessuna risposta. La chiamò di nuovo, ma invano. Uscito in giardino, la cercò con lo sguardo. Fa che non sia alla tomba di Fred, ti prego. Si schiarì la voce e la chiamò ancora. “Mamma?”
“Sono qui, Ron!”
Con un sospiro di sollievo, la vide tra le patate nell’orto. “Che stai facendo?”
La donna, curva verso il terreno, aveva una palettina nella mano destra e del terriccio nella sinistra. “Non avevo nulla da fare così sto sistemando le patate!”
Certo, è ovvio. Sistemare le patate è la prima cosa che viene in mente a qualsiasi persona che non ha nulla da fare.
“Mamma, ti verrà mal di schiena. Perché non torni in casa?”
Molly si raddrizzò e guardò il figlio seria. “E cosa dovrei fare in casa?”
Sospirò. Quando lui era a casa cercava sempre di tenerla occupata in qualcosa, per evitare che andasse alla lapide bianca, al limite del giardino, e che vi restasse più del dovuto.
Quanto tempo è giusto che una madre resti seduta davanti alla tomba del proprio figlio?
Ron se lo chiedeva sempre quando, aspettando che la madre rientrasse in casa, alternava lo sguardo tra l’orologio d’oro, che aveva al polso, e la porta d’ingresso. Quando non riusciva più a stare seduto sul letto, usciva in giardino e la riportava in casa con una scusa qualsiasi.
Ultimamente era migliorato nell’escogitare qualcosa per tenerla occupata (come, ad esempio, farsi rammendare i calzini, preparare il polpettone per il padre, scegliere delle nuove tende per la sala), il problema era che le idee iniziavano a scarseggiare e Hermione non poteva aiutarlo anche in quello.
 
“Non so più cosa inventarmi, Hermione. E poi, spesso mi dice di no…”
“Perché non le proponi qualcosa che potreste fare insieme?”
“Ad esempio?”
“Non so, una torta.”
 
“Perché non facciamo una torta? È tanto tempo che non ne fai una.”  
La signora Weasley alzò gli occhi al cielo. “Ron, ne ho fatta una la settimana scorsa.”
“Ma non con me! Ci divertiremo!” Mentre parlava le tolse dalle mani la palettina e il terriccio. “Quando può ricapitarti un aiutante migliore?”
Vide comparire un sorriso sulle labbra della madre. “Come quando eri piccolo?”
Si appuntò mentalmente che avrebbe dovuto ringraziare Hermione appena l’avrebbe vista. “Beh, farò meno disordine ora!”
 
 
Dieci minuti dopo la cucina era un campo di combattimento: farina, zucchero, gusci d’uovo e  burro imbrattavano ogni ripiano e mobile della stanza. Il colpevole era, ovviamente, Ron che aveva insisto a fare il dolce alla maniera Babbana, come la madre di Hermione gli aveva fatto vedere un paio di volte.
“Ora dobbiamo aggiungere il cioccolato…”
“Abbonda, mamma. Abbonda!”
Molly rise mentre versava la polvere di cacao nel recipiente, in cui Ron aveva mescolato tutti gli ingredienti precedenti. “Così dovrebbe bastare. No, non fare gli occhi da gattino, Ron. Troppo cioccolato ti farà male!”
“Ma, mamma! Il cioccolato  rende felici!”
La risata cristallina di Molly ruppe il silenzio della casa.
 
 
“Ti posso aiutare?”
Molly abbassò lo sguardo verso il bambino di tre anni che le stava accanto con due occhi spalancati. “Vuoi fare il dolce con me?”
“Sì, ti prego, mamma! Voglio aiutarti!”
“Prendi lo sgabello: mamma ti fa versare la cioccolata, va bene?”
A quella proposta, il bambino rispose con due occhi sognanti, corse in salone a prendere il proprio sgabello, lo portò vicino al tavolo e ci salì per arrivare qualche centimetro al di sopra del piano di lavoro. “Quanta cioccolata ci vuole?”
“Mettine due cucchiai, ma stai attento a non rovesciarli sul tavolo: non ne abbiamo molta.”
Ron prese il cucchiaio e lo riempì di polvere di cacao per poi portarlo sopra il recipiente. Metà ne cadde sul tavolo. “Oh! Ho sbagliato!”
“Stai attento con il prossimo cucchiaio.” Affermò, nello stesso momento in cui era intenta a incantare il contenitore dello zucchero, una pentola e un mestolo per fare il caramello.
Questa volta, Ron si concentrò con tutte le sue forze: mise la lingua tra le labbra e, con una lentezza innaturale, calò il cioccolato nell’impasto. “Ce l’ho fatta!”
“Bravissimo.” Gli accarezzò i capelli e lo prese in braccio, mentre la frusta incantata mescolava il tutto.“Credi che basti tutto questo cioccolato?”
Il bambino osservò attentamente il composto e arricciò le labbra. “No, mamma, non basta!”
“Ce n’è tanto, sai?”
“Ma io sono triste oggi!”
“E questo cosa c’entra con la torta?”
Ron assunse lo sguardo di qualcuno che stesse parlando di una cosa ovvia. “Mamma, il cioccolato rende felici! Non vuoi vedermi felice?” Gli occhioni del bambino si fecero grandi e speranzosi.
Molly non potè che ridere e aggiungere un altro cucchiaio di cioccolato.
 
 
 
But you are not alone in this
And you are not alone in this
 
 
“Sorpresa!” Urlarono tutti in coro quando Molly entrò in salotto con l’annaffiatoio in mano.
“E voi che ci fate qui?”
“Idea di Ronnino!”
Ron diede una gomitata a George, eppure sorrise orgoglioso di se stesso ripensando al momento in cui quell’idea geniale gli era passata per la mente. Aveva avvertito tutti della festa a sorpresa per la madre che si sarebbe tenuta la sera stessa. Leotordo era tornato indispettito, dopo l’ultimo viaggio, e gli aveva beccato il dito mentre Ron cercava di prendere una lettera di risposta. “Era un peccato lasciare tutta quella torta solo per noi.”
“Oh, Ron!” Molly lasciò l’annaffiatoio a terra e corse ad abbracciare il figlio. “Sei proprio un tesoro!” E gli baciò la guancia.
Ron accettò il bacio in silenzio, abbracciandola, con il viso e le orecchie letteralmente in fiamme.
 
Quando tutti se ne andarono, Molly andò a sistemare la cucina; qualche minuto dopo, sentì Ron salutare Hermione, il tipico “crack” della Smaterializzazione e il rumore della porta principale che si chiudeva.
Le arrivò a fianco e prese in mano uno strofinaccio e un piatto bagnato. “Ti è piaciuta la festa?”
“Non avresti dovuto…”
“Ogni tanto abbiamo bisogno di stare insieme, no?”
Guardò il figlio: una leggera sfumatura di rosso iniziava a tingergli il collo. “Sì, hai ragione. Dovremmo stare insieme più spesso.”
Restarono in silenzio per alcuni minuti, entrambi concentrati sulla propria faccenda, poi Ron ruppe di nuovo il silenzio. “Perché non facciamo una cena a settimana tutti insieme?”
Molly si chiese se quell’idea gli fosse venuta al momento o ci avesse pensato a lungo. “Sai, Ron, hai proprio ragione. Ma avrò bisogno di una aiutante per la cena.”
“Se c’è la torta al cioccolato…”
“Potremmo farla diventare il piatto base delle future cene Weasley.” Dichiarò mentre impilava con la magia i piatti utilizzati per mangiare la torta affinché si disponessero nella credenza. “E avevi ragione anche su un’altra cosa.”
“Cosa?”
“Il cioccolato rende felici.” Diede un pezzetto di torta al figlio e lo spedì a letto.
 
 
 
Per la madre i figli sono ancore della vita. Molly Weasley lo credeva sempre di più, cena dopo cena.
Guardava i propri figli attorno al tavolo della cucina ed era certa che senza il sorriso, la voce, gli sguardi, una carezza di ognuno di loro non avrebbe mai superato la perdita di Fred.
Ovviamente, aveva ancora molto su cui lavorare perché la morte di un figlio non si supera mai del tutto.https://ssl.gstatic.com/ui/v1/icons/mail/images/cleardot.gif
Rivolse lo sguardo verso Ron mentre, rimproverato da Hermione, addentava la seconda fetta di torta al cioccolato e sorrise: era sporco di cioccolato perfino sul naso, come da bambino.
E, proprio come quando era piccolo, prese il tovagliolo, gli pulì il naso e gli baciò la guancia.
“Grazie.”
 
 
Fine
 
  
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: TurningSun