Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Alex_Beilschmidt    20/07/2014    2 recensioni
Ciao a tutti! Vi siete mai chiesti il perché dei poteri di Elsa? In questa storia potrete leggere quella che è per me un'idea piuttosto accattivante di come Elsa abbia ricevuto i suoi sin dalla nascita (per la felicità di tutti, qui centra Jack Frost... E non sarà solo!). Questa è la prima volta che scrivo una storia del tutto inventata, quindi non mi sbranate viva se la storia non vi piace... E prometto (sempre per la felicità di tutti) che aggiornerò molto spesso. Un ringraziamento speciale agli autori di "Regina di ghiaccio" (MiakaHongo) e "Ice" (MarykoLove) per l'ispirazione che mi hanno dato con le opere qui riportate. Recensite in tanti!!
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Granpapà, Re, Regina
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Elsa, una nuova leggenda (+ Il mio centro sei tu)'
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~~[Torniamo al Polo Nord, XXI secolo]
Era una fredda mattinata al Polo Nord, e al laboratorio di Babbo Natale c'erano tutti, Dentolina, Sandy, Rapunzel... Tutti ad eccezione di Jack. Nessuno sapeva dove lui fosse, e questo li preoccupava parecchio, quando il padiglione rotondo al centro della stanza col globo venne colpito dalla luce della luna, che si faceva sempre più intensa. Presto si riuscì a riconoscere la sagoma di un ragazzo con un bastone dalla punta ricurva. ''Jack!'' urlò Rapunzel mentre gli correva incontro, ma qualcuno la precedette: Calmoniglio, con passo pesante ed arrabbiato e pesante, lo raggiunse e gli scaraventò tutta la rabbia che provava nei suoi confronti in quel momento ''TU!! Piccolo...! Insolente...!'' ma si fermò quando lo vide cadere a terra. Quando dopo quasi un quarto d'ora riprese coscienza, non appena aprì i suoi occhi blu vide di trovarsi in camera sua, sotto la bianche coperte del suo lettone, sui cui lati vi erano seduti Rapunzel, Hiccup e Merida, mentre gli altri guardiani lo aspettavano in piedi. C'era un leggero brusio, che si interruppe quando la mora si accorse del suo risveglio ''Ssssshh, zitti, si è svegliato...'' e, una volta silenzio si e composti, gli chiese abbracciandolo forte ''Jack, ho avuto tanta paura! Cos'è successo?''. Lui alzò la schiena portandosi una mano alla testa e strofinandola su di essa e disse qualcosa di incomprensibile a voce bassissma, lasciando tutti in un breve silenzio, cercavano di capire cosa avesse detto. Poi lui ripetè con tono più alto ''Elsa...'' lasciando ancora tutti nel silenzio, un po' preoccupati. ''Jack, chi è Elsa?'' domandò delicatamente Dentolina, quasi gelosa. ''Elsa, dove sei?'' fu ciò che disse lui, come se non avesse ancora capito dove si trovasse, né cosa gli avesse detto chi. Ad un certo punto Nord fece  segno ai guardiani di lasciare con Frost solo i ragazzi seduti ai suoi lati, così presto quattro di loro uscirono dalla stanza. I tre ragazzi rimasti rimasero ad ascoltarlo senza dire parola ''Elsa... Elsa... Dove sei Elsa? Non lasciarmi qui da solo... Non puoi farmi questo, siamo sempre stati fianco a fianco... Non abbandonarmi ora...''. Dopo un paio di minuti, decisero che forse sarebbe stato meglio lasciarlo un po' da solo a tranquillizzarsi, allora se ne andarono anche loro. Trovarono: Sandy che creava con la sua sabbia dorata la figura di Frost con un punto di domanda vicino, Dentolina che svolazzava freneticamente di qua e di là, Calmoniglio che se ne stava seduto e pensieroso ad  osservare il globo e Babbo Natale che con passo impaziente camminava avanti e indietro. Hiccup consigliò di andare dal russo a chiedergli se l'Uomo nella Luna nel frattempo gli avesse riferito qualcosa, mentre Merida cercava di consolare l'altra che si stava preoccupando parecchio. Dopo qualche minuto si sentì lo scricchiolio della vecchia porta della camera dello spirito dell'inverno e tutti, quando si girarono, lo videro lì, debole aggrappato faticosamente al suo bastone, con lo sguardo basso e le lacrime agli occhi. ''JACK!'' la fata del dentino gli corse incontro, lo prese per un braccio e con l'aiuto del coniglio pasquale lo portò a sedersi su un divano che, nonostante fosse duro, era anche abbastanza comodo. Una volta arrivato, il ragazzo alzò lo sguardo verso di loro e domandò ''Non è morta, vero...?'' suscitando altrettanta preoccupazione in essi ''No, non può essere morta!''. Hiccup si fece forza e cercò di interagire ''Chi non può essere morta, Jack?'' ''Elsa! E' ancora viva, me lo sento...'' cercò di autoconvincersi, anche se anche lui sapeva perfettamente cos'aveva visto un'ora fa al lago ghiacciato prima di essere di nuovo teletrasportato dalla Luna. ''Nord, ci devi accompagnare tutti al Nostro lago! Presto, ti prego!'' lo supplicò, ed egli rispose ''Per me va benissimo, se a Calmoniglio piace slitta!'' ''E a voi le carote...'' mormorò l'altro. ''Perfetto!'' in un attimo tutti saltarono sulla slitta di Babbo Natale ed ancor più velocemente atterrarono sull'erba gialla e piena di brina vicino al bosco del lago. ''Seguitemi, presto!'' il ragazzo correva velocemente verso il sottile strato di ghiaccio al centro della zona senza alberi, facendo loro gesto di seguirlo con la mano. Andò al centro della lastra di ghiaccio e vi strofinò un braccio sopra per cercare di renderla più sottile ancora, in modo che poi sarebbe stato possibile vederci chiaramente attraverso. ''Eccola!'' gridò dopo una breve osservazione, poi prese il suo bastone e lo usò per spaccare il ghiaccio. ''Jack, ma CHE STAI FACENDO!?'' chiese preoccupata Rapunzel, la quale si spaventò ancora di più, come gli altri, vedendolo tuffarsi nell'acqua gelata. Uscì fouri dopo quasi un minuto, portando con se il corpo ben conservato nel freddo di una ragazza. Era quello di Elsa! Lui la prese fra le sue braccia e la strinse a sé amorevolmente ''Non ti preoccupare... Adesso ci sono io con te, sei salva...''. Poi la diede per un momento a Hiccup, che, nonostante quella ragazza fosse molto leggera, chiese aiuto a Merida per via della sua poca forza, giusto il tempo di costruire con la neve una montagnetta su cui poggiarla. Una volta sistemata, le prese una mano e gliela baciò ''Elsa... Elsa...? Dai, svegliati! SVEGLIATI!!'' e quando iniziò a scuoterla violentemente, Nord e Calmoniglio si sentirono costretti a staccare quella povera ragazza dalle fredde mani di Frost, prima che impazzisse del tutto, anche se si risultò particolarmente difficile data l'ostinazione del ragazzo. ''NOOO!! NON ME LA PORTATE VIAAA!! ELSA! ELSAAA!!!'' gridò lui diperato come se già sapesse che sarebbe stata l'ultima volta che l'avrebbe vista, e qualche lacrima cominciò a rigargli il volto. ''Jack...'' gli spiegò Hiccup demoralizzato ''Ormai è morta, lo hai visto anche tu... Non c'è nulla che tu possa fare, non esiste un rimedio alla morte!'', cercando di rasserenarlo mentre gli altri due lo tenevano ben stretto. Lui, da agitato e disperato com'era, tornò ad essere calmo e ragionevole e consapevole della triste realtà ''Sì, lo so... Ma voglio lasciarla in un posto decoroso,'' ammise con voce flebile ''che si avvicini almeno un po' alla sua bellezza''. Lui allora, una volta libero, costruì un contenitore di sottile ghiaccio, che sembrava cristallo,  vi posero dentro la defunta, ed ognuno mise un bellissimo fiore, ognuno diverso dall'altro. Tutti tranne Jack. Non trovando un fiore degno di restare con lei, creò una rosa di ghiaccio, così bella e così perfetta, che si poteva 'solo avvicinare' alla bellezza di lei, e gilela mise fra le mani, che erano unite fra loro. Poi, prima di chiudere la cassa, il ragazzo non resistì dal rubarle un ultimo bacio, dopo di che la vide affondare di nuovo nelle gelide acque, spinta da Calmoniglio. Tornarono al Polo che si era fatto mezzogiorno, e intanto gli elfi avevano preparato una tavola ben apparecchiata, un tacchino e vari stuzzichini rustici. Subito presero posto a tavola: Nord a capotavolo da una parte e Jack dall'altro. Tutti mangiarono a sazietà ed anche di più, non lasciarono nel piatto nemmeno una briciola, tutti tranne quel ragazzo che dal momento in cui si era seduto non toccò cibo. Anzi, si mise con la testa appoggiata su un braccio, con i gomiti sul tavolo, e con la mano libera punzecchiava la carne con la forchetta. Nord notò più di tutti questo suo strano comportamento, così per rallegrarlo gli chiese di fare la cosa che più adorava al mondo ''Jack, tra due settimane è Natale, ma manca neve. Vuoi portarla tu?''. Lui accettò fingendosi entusiasta, anche se non era riuscito a convincere neppure sé stesso.  In un istante, già si trovava nel cielo a cavalcare il vento, che lo portò prima al Nord Europa (dove in realtà già si trovava), poi al Centro, ad Ovest ed in fine al Sud. Quando ebbe finito si era fatta ormai sera e, stanco dal suo lavoro, decise di fermarsi in Italia a riposare per quella notte. La mattina dopo, mentre tornava al laboratorio dagli altri, vide il lago, così volle assolutamente fermarsi lì per almeno qualche minuto. Quando toccò la neve da poco caduta con i piedi, si diresse subito verso la lastra di ghiaccio. Come successe il giorno prima, strofinò il braccio sul ghiaccio e la vide. Era ancora lì, bella, circondata da fiori colorati e con la sua rosa fra le mani. Era tentatissimo dal tirarla di nuovo fuori e riprenderla fra le sue braccia, ma si bloccò dal pensiero di quanto rispetto le avrebbe mancato se l'avesse fatto. ''E' solo un'amica'' cercava di convincersi per trovare un po' di pace ''Non ho bisogno di lei''.
   
 
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