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Autore: LilyProngs    20/07/2014    6 recensioni
Rin è una bambina di dieci anni che è cresciuta in un orfanotrofio ed aspetta, con speranza, di poter trovare un giorno una famiglia.
Kagome è una giovane che ha appena finito il suo apprendistato ed è pronta al suo primo lavoro come assistente sociale.
Kagome e Rin si incontreranno all'orfanotrofio e questo segnerà l'inizio d una nuova vita per entrambe. Ma se il passato di Rin tornasse a galla all'improvviso precludendole ogni possibilità di gioia?
Una fic all'insegna dell'amore in tutte le sue sfumature!
E' principalmente una Sesshomaru-Rin ma anche una Inuyasha-Kagome e inizia principalmente con la storia di quest'ultima coppia per poi dedicarsi pian piano completamente alla prima.
ATTENZIONE RATING ARANCIONE DAL CAP 32!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 34
La bambina alla ricerca di un sogno

"Allora ragazze, avete dato una ripassata al sistema nervoso?" chiese Marcus seduto davanti alle due giovani aspiranti studentesse di medicina. In progressivo avvicinamento al test di ammissione a Medicina Rin aveva chiesto al dottor Conrad di aiutare lei e Shiori ad una ripassata generale in quegli ultimi giorni. Averlo seduto lì con il tavolo della cucina che li divideva sembravano già alle prese con dei veri esami universitari. Le due ragazze si guardarono con un sorrisetto e batterono contemporaneamente sul tavolo come a voler premere un pulsante, "vinse" Shiori che iniziò ad elencare a manetta.
"Il sistema nervoso è diviso in in parti che collaborano strettamente e sono: sistema di sensori, rete di nervi, sistema neuronale centralizzato, sistema nervoso periferico, sistema nervoso ortosimpatico, sistema nervoso parasimpatico!" disse Shiori tutto d'un fiato saltellando sulla sedia. Marcus e Rin ridacchiarono.
"Brava Shiori, e Rin mi dici le caratteristiche dell'ortosimpatico e del parasimpatico?" domandò Marcus.
"Certo! L'ortosimpatico, o anche semplicemente simpatico, è costruito da due lunghe catene di gangli, pari e simmetriche rispetto alla colonna vertebrale. E' costruito da fibre organizzate in plessi che si distribuiscono a tutti gli organi seguendo il percorso delle arterie. Esercita funzioni di controllo e coordinamento e spesso opposte a quelle del parasimpatico. Il parasimpatico, invece, è formato essenzialmente dal nervo vago che, oltre all'omeostasi controlla le funzioni degli organi interni" prese a spiegare con scioltezza. Marcus l'ascoltava attento mentre parlava. Aveva la stoffa per quel mestiere, come suo padre. Anche Shiori era molto brava, ma Rin aveva una marcia in più. Era ereditaria. Fece ad entrambe un grosso sorriso.
"Molte bene ragazze, davvero molto brave! Se non prendete il massimo dei voti all'esame di ammissione dovrete vedervela con me!" disse mettendo su una finta espressione minacciosa.
"Io ho solo un problemino di nervi" borbottò Shiori.
"Non si era capito! Devi stare calma Shio, sei bravissima!" disse Rin dandole una spintarella.
"Rin ha ragione, poi è un esame scritto, è sempre meno stressante... E nel futuro vedrai, se studierai sodo ci sarà sempre un po' di agitazione, ma se la materia ti appassionerà stai sicura che non ti preoccuparai di nulla" disse rassicurante. Shiori annuì.
"Avete ragione, testa sui libri e via!" esclamò.
"Poi sei sempre stata abituata ad essere una secchiona, non vorrai mollare proprio adesso!" esclamò Rin, Shiori sbuffò.
"Non sono una secchiona!" si difese. Chissà perché i suoi vestiti impeccabili e l'espressione sempre tranquilla e composta facessero pensare a tutto il contrario. Suonarono al citofono.
"Ora è meglio che vada" disse Marcus alzandosi.
"Oh no, Marcus non ti preoccupare! Dovrebbero essere solo Yumi e Shippo" disse subito Shiori per trattenerlo mentre Rin andava ad aprire, ed effettivamente erano i due amici ad essere arrivati. Quando entrarono i due parvero stupiti di vedere Marcus.
"Ah già è vero, il vostro ripasso!Vi abbiamo disturbati?Marcus, come va?" chiese Shippo mentre andava a stringergli la mano.
"Benissimo, grazie.Tranquillo Shippo, abbiamo finito... Ripassatevi il Sistema Circolatorio per la prossima volta" disse alle ragazze mentre si metteva la giacca, guardò Yumi facendole un sorriso.
"Yumi, tutto bene?" chiese cordialmente dato che da quando era entrata non aveva spiccicato parola. Sussultò e fece un sorriso tirato.
"Certo dottor Conrad, tutto benissimo... E lei? Le ragazze sono brave?" chiese tutta composta.
"Eccellenti, hai due future dottoresse come amiche... Però ti prego Yumi, mi sento già abbastanza vecchio a stare in mezzo a voi, se tu continui a darmi del lei mi fai sentire direttamente decrepito" disse divertito. Yumi non parve capire lo scherzo.
"Oh, no, no, no... Dottor Conrad, Marcus....Non è... Non sei vecchio! Non sembra almeno.... Cioè non volevo dire che sembri più giovane... Anche se lo sembri,però non è questo che volevo dire è che... " prese a balbettare tutto d'un fiato. Shippo si dovette ficcare un pugno in bocca per impedirsi di ridere come un pazzo alla vista dell'amica totalmente in tilt. Rin alzò gli occhi al cielo scuotendo la testa di fronte al caso perso, mentre Shiori aveva un sorrisino intenerito. Marcus rise gesticolando per farla calmare.
"Tranquilla Yumi, stavo solo scherzando! Chiamami pure come ti senti più a tuo agio" disse con dolcezza.
"Oh certo, certo... Scusa. E' lo studio anche per me sa... Sai... Mi si sta fondendo il cervello!" borbottò imbarazzata.
"Che forte Yumi, è quello che abbiamo studiato oggi" disse Shiori. Yumi parve accorgersi solo in quel momento che erano lì anche i suoi amici, si riscosse.
"Ah sì?" domandò scioccamente.
"Già, ma ora è meglio che levi le tende e vi lasci chiacchierare... Fa bene a tutti voi rilassarvi un po' dopo tutto questo studio. Ciao Yumi" disse posandole distrattamente una mano sulla spalla dato che era la più vicina per poi girarsi a salutare gli altri con un cenno e il solito solare sorriso.
"Non c'è bisogno che mi accompagni Rin, ormai so la strada, salutami i tuoi! Ciao a tutti!" disse avviandosi per poi sparire oltre la porta.
Yumi era rimasta immobile, rossa come un peperone. Appena Marcus uscì dalla porta i tre ragazzi scoppiarono a ridere di fronte all'amica che ci mise un po' prima di sentirli, di nuovo uscì dalla tranche.
"Oh...Eh... Cosa c'è da ridere?" domandò.
"Oh sei proprio un'imbranata! Ti ha a malapena sfiorata e ti si potrebbero già friggere due uova sulle guance!" esclamò Shippo felice come non mai. Yumi aggrottò la fronte in un'espressione offesa.
"Oh stai zitto!" bofonchiò Yumi mentre si metteva a sedere con gli amici. Rin continuava a guardare l'amica scuotendo la testa.
"E' da quel ragazzetto di intercultura che era venuto nella nostra classe alle medie che non ti vedo così cotta!" esclamò divertita.
"Ah già è vero, come si chiamava?" ricordò Shiori. Yumi sbuffò ed incrociò le braccia di fronte al petto rifiutandosi di rispondere.
"Sì, sì me lo ricordo anche io! Scu-cu-cu-cusa mi potresti prestare la maviva, la macaca...la ma-ma-matita!" prese ad imitarla Shippo con un'entusiasmo traboccante. Da quando aveva capito la cotta dell'amica per il bel dottore non smetteva di torturarla un secondo, troppa era la soddisfazione per riscattarsi da anni di battutine e di canzoncine stupide verso di lui e Shiori. Yumi gli scaraventò addosso la borsa, piena di libri, mentre le due amiche erano piegate in due dalle risate.
"Ridete, ridete alle mie spalle... Infingarde!" esclamò, e a sentirsi chiamare così le due risero ancora di più.
"Quando Shiori mi ha detto che ti eri innamorata del dottor Conrad non ci potevo credere!" esclamò Rin che, non vivendo l'esperienza da investigatori degli amici e in quel momento oberata da problemi più importanti, subito non si era accorta di nulla.
"Hai fatto bene, perché io non sono innamorata proprio di nessuno!" esclamò, ostinata a negare l'evidenza.
"Ma smettila, che se chiedi al tostapane stai tranquilla che se ne è accorto anche lui!" esclamò Shippo. Yumi gli fece una sonora pernacchia.
"Però non è così inverosimile... Sì è molto più grande, però è un uomo affascinante, intelligente,non è così assurdo dopo tutto" convenne Shiori.
"Attenzione Shiori, non vorrai mica far concorrenza a Yumi" esclamò Shippo cercando di scherzare, era stato molto bravo a mascherare una nota risentita, anche se non abbastanza per Yumi.
"Cos'è Shippo, la gelosia ti rode il fegato?" domandò candidamente con un sorriso sadico. Shippo l'incenerì con lo sguardo.
"Stupida" rispose soltanto.
"Comunque è meglio dell'irlandese razzista" continuò Shippo, Shiori scoppiò a ridere.
"Incredibile è la stessa cosa che le avevo detto io!" esclamò.
"Davvero?" rispose Shippo.
"Oh che tenerezza avete anche i pensieri in coordinato!" esclamò Yumi facendo finta di asciugarsi una lacrima. A vederli così a Rin venne da ridere ma allo stesso tempo, un'ombra piccola di tristezza era tornata sui suoi occhi.
"Oh ragazzi, cosa farei senza di voi!" disse d'un tratto con una sincerità tale che i tre interruppero il loro teatrino, per poi restituirle cautamente lo sguardo.
"Non se ne sa niente, eh?" domandò Yumi, seriamente interessata e anche felice di poter spostare il discorso lontano da lei. Rin dissentì.
"Neanche Inuyasha, allo studio non gli hanno detto niente?" chiese Shiori.
"Niente, la cosa strana è che non ha neanche chiamato lo studio per una disdetta... Ho paura sia tornato a Londra senza dire niente" rispose tristemente.
"Figurati, non è possibile... Avrebbe avvisato... Tornerà" disse Shiori sedendole vicino, le cinse le spalle.
"Per fortuna in questi giorni ho altro a cui pensare... Studio, studio, studio... Ma a volte mi manca così tanto! E mi sento così stupida! Sento la mancanza di una persona che non è nemmeno mia, che prima si avvicina e poi scappa... Come si può amare qualcuno che ci fa soffrire tanto?" domandò più a se stessa che agli amici.
"Hai fatto una scelta Rin... Magari tornerà, magari no... Credo che dopo quello che è successo o c'è una svolta, o dovrai pensare seriamente a riprenderti la tua vita" disse Yumi, i tre la guardarono ammutoliti. Lei alzò lo sguardo verso di loro.
"Sai cosa intendo Rin... Sai che con me e gli amori impossibili sfondi una porta aperta... Ma un conto sono i romanzi, e un conto è la vita vera... Non meriti questo. Mi piace Sesshomaru, lo sai... E' bellissimo...Strano, unico forse, ma vale la pena?" domandò Yumi. Erano passati giorni da quella famosa giornata e Rin era passata da uno stato alternato di rabbia, tristezza, depressione e di nuovo rabbia, arrendevolezza. Tutti sapevano che quello era un tasto delicato per Rin, ma non era possibile continuare in quel modo. Rin aveva dedicato la sua vita a quell'amore, e per cosa? L'unica volta che l'aveva toccata l'aveva quasi forzata e poi era scappato via. Volendole bene come a una sorella, come avrebbe potuto continuare a vederla in quello stato. Rin la fissò.
"Yumi, lo sai..." iniziò a dire. Yumi annuì.
"Lo so Rin, so tutti... Non ti voglio imporre il mio parere, voglio solo dirti di stare attenta, di pensare. Tu sei una persona troppo grande per meritare di soffrire in questo modo" disse con franchezza.
"Lo so che ti preoccupi per me, ma non sono pronta a lasciarlo andare, non ci riesco ho... Ho bisogno di tempo" rispose, Yumi le sorrise e le strinse una mano.
"E io, noi, ci saremo per te... Ti faremo da cuscinetto per tutto il tempo che vorrai" rispose, aveva capito che per quel momento era stato detto abbastanza. Calò il silenzio.
"Allora, a che punto siete con il test?" chiese Shippo intenzionato a cambiare il discorso.
"Bene, è solo la punta dell'iceberg come difficoltà, in fondo è una conoscenza generale... Però ce la stiamo cavando bene, vero Rin?" disse Shiori, Rin sorrise capendo che i suoi amici volevano distrarla e annuì.
"Sì, più studio più mi piace... Credo che saranno degli anni molto belli, duri, perché sarà difficile... Ma ce la faremo!" esclamò fiduciosa.
"E' eccitante, ma allo stesso tempo fa paura... Sarà un mondo tutto nuovo e quando usciremo ci sarà la vita vera ad attenderci" disse Yumi, gli altri tre annuirono in accordo.
"Decisamente! La cosa positiva che tutte le nostre facoltà sono nella stessa struttura, potremmo continuare a stare insieme!" disse Shiori contenta. Shippo sbuffò.
"Sì, ma Yumi non si dovrà più avvicinare all'ala di ingenieria!" esclamò Shippo, la presa in causa ridacchiò.
"E' stato divertente!" sghignazzò, Rin e Shiori erano confuse.
"Perché, che è successo?" chiese Rin.
"L'altro giorno, mentre voi studiavate, è venuta con me a portare i moduli di iscrizione... C'era ancora sessione d'esame, quindi era pieno di gente. Ovviamente lei si è presentata con il suo solito look eccentrico e non faceva altro che urlare ogni volta che ci passava qualcuno vicino: fisica quantistica, il gatto di Schrodinger, teoria della relatività!" disse sconcertato.
"Beh che c'è? Ti ho fatto fare bella figura!" esclamò Yumi sulla difensiva, Shippo sbuffò.
"Figurati, cosa ne vuoi sapere tu! Diceva solo queste tre cose a ripetizione, la gente non ha fatto altro che girarsi verso di noi, che vergogna, non ti ci porto più!" esclamò Shippo.
"Ma perché? Volevo vedere che faccia facevano, puzzavo di facoltà umanistica lontano un miglio! Volevo vedere che effetto gli faceva vedere una come me pronunciare le loro teorie da cervelloni!" disse ridacchiando. Le due amiche scossero la testa.
"Sei incorreggibile!" disse Rin con un sorriso. Shiori parve confusa.
"E com'è fatto questo gatto di Schrodinger?" domando interessata. Shippo si battè una mano sulla fronte, Yumi fece spallucce.
"Oh è un gatto che non si sa sa è vivo o se è morto" rispose con leggerezza. Shippo fece un'espressione ancora più incredula.
"Oh taci! Non sai neanche di cosa si sta parlando!" esclamò Shippo.
"Scusa ma è vero, ho ragione!" si difese Yumi.
"E' molto più complicato di così!" rispose Shippo, Yumi fece nuovamente spallucce.
"Continuo a non capire" si rassegnò Shiori.
"Te lo spiego io un'altra volta" rispose Shippo con fare saccente, Yumi colse la palla al balzo.
"Magari da soli, davanti ad una cenetta a lume di candela, musica di violini..." disse con voce melodiosa. Shiori come al solito avvampò e Yumi si vide scaraventata addosso la sua stessa cartella.
"Ahio!Stupido!" strillò facendogli la linguaccia.
"Che dite ragazzi, andiamo a fare un giro? Così ci distraiamo un po'" propose Rin. Aveva voglia d'aria. A volte il dolore, anche in compagnia dei suoi amici che sapeva facevano di tutto per farla stare allegra, arrivava a grosse ondate. Era una sensazione soffocante. Per un attimo ragionò su ciò che le aveva detto Yumi. Sapeva che aveva ragione, sapeva che si stava buttando via per un qualcosa di cui riconosceva a malapena la forma. Fino a quel momento, da che Sesshomaru era tornato dopo tanti anni, avevano imparato un nuovo modo di convivere. Sesshomaru aveva imparato a vederla nei panni di ragazza, seppur sospettoso all'inizio, ma in quel periodo avevano creato un codice loro. Non era neanche lontanamente romantico, ma era come se avesse sentito che per lui, lei aveva un valore particolare. Non aveva la presunzione di saperlo definire, però era già qualcosa. Quel giorno dopo il processo, invece, dopo la sua violenta reazione e ciò che ne era seguito... Era tutto cambiato. Le carte in tavola era mutate. Cosa aveva voluto dire quel raptus? Era stato un momento di perdita del controllo assurdo, dove al suo posto avrebbe potuto esserci chiunque o come aveva provato a spiegarle Marcus quello era forse uno dei suoi rari momenti di sincerità? Aveva un valore o non era niente? Capì che era proprio quel piccolo dubbio, quella flebile, piccola fiamma di speranza che continuava a farla andare avanti. La domanda era: con il tempo quella fiamma si sarebbe definitivamente spenta o si sarebbe rianimata?E sapeva anche che la risposta non dipendeva da lei. In fondo Yumi aveva ragione, o ci sarebbe stata una svolta o avrebbe dovuto iniziare a pensare al suo futuro. Erano passati quasi quindici giorni da quel pomeriggio e lui era scomparso. Ora era lui a dover fare un passo. Rin però temeva in cuor suo che quel pomeriggio sarebbe stato il suo ultimo ricordo con Sesshomaru.
Gli amici furono d'accordo sull'uscita e si alzarono tutti per andare via.
"Ma se Marcus ti stringesse la mano giusto per un saluto cosa dici, ti esploderebbe la testa per l'emozione?" domandò Shippo a Yumi mentre uscivano dalla porta. Shiori alzò gli occhi al cielo.
"Non lo so, e se chiedessi a Shiori di darti un buffetto sulle tue belle guanciotte dici che dovrei comprarti un pannolino per impedirti di fartela addosso?" rispose prontamente Yumi.
"Lo sapevo..." sospirò Shiori esasperata.
"Ah non guardare me non sono stat..." stava dicendo Yumi per poi bloccarsi, scrollò un braccio a Shiori per farla guardare nella sua stessa direzione. Rin era rimasta indietro per chiudere la porta. Dall'espressione attonita delle due amiche anche Shippo guardò nella loro stessa direzione e spalancò la bocca.
Alla fine del viale di casa Taisho, appoggiato ad una macchina sportiva nera fiammante stava Sesshomaru. Dritto come un palo, la solita espressione fiera e distaccata sul volto, le mani in tasca. Era tornato.
"Rin, Rin..." chiamò Shippo.
"Arrivo, arrivo stavo chiud..." anche a lei come a Yumi si bloccarono le parole in gola alla vista. Le amiche si girarono verso Rin. Era violentemente sbiancata.
"Rin tesoro, scendiamo insieme..." disse Shiori con fare disinvolto, convinta che Sesshomaru da lontano li stesse osservando tutti. Rin la guardò con occhi sbarrati e poi annui. Anche lei voleva dare l'idea di essere calma e fu grata a Shiori di averla vicino, era sicura che le gambe non le avrebbero retto. Scesero tutti verso Sesshomaru, quando gli furono vicino sembravano quattro stoccafissi. Sesshomaru li degnò malapena di uno sguardo, i suoi occhi erano fissi su Rin.
"Sali" disse soltanto quando furono abbastanza vicini da poterlo udire, e una volta detto questo entrò in macchina. I quattro si guardarono.
"Vai, coraggio..." le disse Shiori staccando la presa di Rin sul suo braccio che non voleva lasciarla. Era sotto shock.
"Forza entra, non era quello che aspettavi? Prova a vedere cosa vuole..." disse Shippo avvicinandosi e la spinse dolcemente verso la macchina. La svolta di cui aveva parlato Yumi forse era arrivata. Con molta calma, tramortita, Rin si avvicinò alla macchina, aprì la portiera ed entrò. Appena chiuse la porta Sesshomaru mise in moto e si allontanò da loro. Yumi parve essersi riscossa da un lungo stato catatonico e per un attimo rincorse la macchina.
"Ehy tu chi ti credi di essere? Borioso, arrogante! Vieni qui come se niente fosse..." prese a strillare come una matta mentre la macchina si allontanava.
Sesshomaru alzò accigliato lo sguardo verso lo specchietto retrovisore e vide in lontananza Yumi gesticolare e saltare come un'ossessa.
"Sempre molto pacata quella tua amica..." commentò distrattamente.
"Eh?" domandò Rin che stava continuamente cercando di darsi un contegno. Segretamente provò a darsi un pizzicotto perchè le sembrava troppo assurdo che lui fosse lì, accanto a lei, dopo tutto quello che era successo e che le stesse parlando, invece, come se niente fosse accaduto. Era come se avessero premuto il pulsante stop, e che all'improvviso lui l'avesse rischiacciato ed era tranquillo e pacato laddove lei si stava sentendo morire.
"La tua amica dicevo..." ripetè Sesshomaru con calma.
"Oh..." commentò di nuovo Rin con molta sagacia. Sesshomaru le scoccò un'occhiata per poi tornare a guardare di fronte a sé.
"Stai cercando di essere meno logorroica del solito?"  domandò. Rin lo guardò aggrottando la fronte. Avrebbe voluto coprirlo d'insulti fino a sotterrarlo, ma le parole facevano fatica ad uscire.
"Dove mi stai portando?" chiese invece.
"A cena" rispose semplicemente. A Rin si accapponò la pelle dietro il collo.
"Che cosa?" esclamò con voce strozzata.
"A quest'ora di solito mangi, ti porto a mangiare" rispose come se le stesse spiegando un elementare calcolo matematico.
"Non ho fame" rispose. 
"Quella cosa italiana rotonda va bene?o vuoi quel disgustoso intruglio fritto con tutto sopra?" domandò ancora. Sembrava che le sue esigenze alimentari fossero l'unica cosa di importanza. Rin provava a capire dove cercasse di andare a parare ma era così confusa che le faceva quasi male la testa.
"Pizza o okonomiyaki?" rispose cercando di capire cosa intendesse, e la cosa paradossale era che stava dicendo tutto al di fuori di ciò che voleva realmente dire.
"Esatto" rispose Sesshomaru. Rin stette in silenzio per un momento. Decise di prenderselo quel momento, perché lui era stato un sacco di tempo chissà dove senza farsi più vivo per poi tornare come se niente fosse stato. Aveva il diritto di prendersi un momento. Sesshomaru, che con lui e il silenzio si andava a nozze, le lasciò tutto il tempo di riflettere. Scorreva sull'asfalto con estrema calma, come se non sapesse neanche lui dove stessero andando. L'importante era andare.
"Non ho fame" ribadì. Si sentì molto stupida in quel momento.
"D'accordo" rispose Sesshomaru con calma. Di nuovo il silenzio.
Avrebbe voluto dirgli così tante cose, così tante. Il modo con cui era tornato, però, le aveva tolto la voce, le aveva tolto la facoltà di ragionare. E allo stesso tempo ritornare su ciò che era successo la metteva in un tale imbarazzo che non aveva idea di dove iniziare.
"Mi dispiace". Sentì dire quelle due parole come se provenissero da un luogo lontanissimo. Sobbalzò sul sedile e lo guardò.
"Cosa?" esclamò con voce strozzata. Sesshomaru le scoccò un'occhiataccia, dire ciò che aveva detto sembrò essergli costato moltissimo.
"Ho detto, mi dispiace" la voce quella seconda volta si era abbassata tantissimo. 
"Io... cioè..." borbottò Rin. Ma perché le parole giuste non riuscivano ad uscire.
"Ti posso garantire che ciò che è successo non succederà mai più" rispose in tono perentorio.
Rin lo guardò a lungo.
"Oh" disse soltanto. Il verso aveva un'inclinazione così delusa che a pensare a cosa effettivamente era successo e alla delusione nella sua risposta Rin avvampò. Si sentì osservata per un momento ma era così imbarazzata che preferì guardare dritto in faccia al bocchettone dell'aria condizionata.
Non potè vedere il secondo in cui un lato del labbro di Sesshomaru si piegò impercettibilmente all'insù, per poi tornare al suo plastico stato naturale. Di nuovo il silenzio.
"Allora, cosa vuoi fare? La cosa tonda o la frittella disgustosa?" spezzò così il silenzio Sesshomaru.
Rin tutto nella vita si sarebbe aspettata, ma mai, mai, che avrebbe sentito anche solo una volta uscire le parole 'mi dispiace' dalla bocca di Sesshomaru. Mai. Conoscendolo più di quanto mai si sarebbe immaginata sapeva quanto potesse costare una cosa del genere ad un animo orgoglioso come il suo. Le sembrò una cosa così grande, nel suo piccolo, che tutta la rabbia, la sfrustrazione si sciolsero affondando in una parte recondita di lei. Di tutte le cose intelligenti che avrebbe voluto dire rispose soltanto:
"Perché ti interessa tanto farmi mangiare?" non era esattamente quello che aveva in mente ma era curiosa. Sesshomaru aggrottò la fronte e le sembrò si fosse mosso a disagio sul sedile, per poi tornare alla sua espressione fiera.
"Di solito il cibo ti mette allegria" rispose semplicemente. Rin si sentì nuovamente avvampare, il cuore le saltò un battito. Forse questa era stata una delle cose più dolci che gli avesse sentito dire dopo: "Le cose fredde non sono poi così terribili". Ma allora era una bambina, questa era la prima frase carina che le diceva da quando era diventata adulta. Ovviamente una cosa carina stando allo standard di Sesshomaru. Interpretò che avesse capito di averla ferita, in un certo modo, e che volesse tornare a vederla felice. Era il suo strampalato e contorto modo di chiederle scusa, di dimenticare. La considerò una piccola conquista.
Forse la svolta, seppur le sembrasse minuscola, era arrivata.



Eccomi tornata, giovedì è stato dato l'ultimo esame estivo, siiiiiiii!E così non vedevo l'ora di postare un nuovo cap, avevo tantissima voglia di riprendere questa storia e ora finalmente posso concentrarmi su questo!
Che dire, lo so che è un capitolino, di cui solo l'ultima parte sembra importante, ma era necessario per andare avanti e fare un nuovo salto, iniziare una nuova fase!
Fatemi sapere cosa ne pensate!:)

Ringrazio:
_Bianka_    
Kagome01
Chiara_chan
serin88
StiveCoppolaxD
BlackGirl91
Heart
Satana1
SmeryTigrotta
E grazie a chi legge soltanto!

Un saluto,
LilyProngs.





  
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