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Autore: Lady Windermere    22/07/2014    13 recensioni
Audrey è a tutti gli effetti la ragazza più normale sulla faccia della terra. Ha venticinque anni, lavora, convive con un gatto di nome Loki e un coniglio di nome Mr Darcy.
Ma cosa succederebbe a questa povera ragazza se i suoi personaggi preferiti decidessero improvvisamente di catapultarsi nel suo appartamento di cento metri quadri?
Personaggi principali: Loki, Mr Darcy, Anakin Skywalker, Artù (Merlin), Capitan Uncino (OUAT), Casanova, Jack Sparrow.
Buon divertimento!
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Loki, Nuovo personaggio
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Mr Darcy
 



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La mattina dopo era sabato, per cui Audrey era più che decisa a rimanere a letto fino a tardi.
Uno scampanellare forte e deciso frustrò tutte le sue speranze.
-Arrivo…- bofonchiò, mentre s’infilava le pantofole. Gettò uno sguardo nella sua camera: erano le nove di mattina e nessun segno di vita proveniva dalla stanza.
“Chissà, forse era tutto un sogno…” pensò, “Forse ero sotto gli effetti di qualche allucinogeno…probabilmente me l’avrà dato Bessie…”
-Bessie!- esclamò, aprendo la porta –Parli del diavolo…ti stavo appunto pensando.-
La ragazza entrò con nonchalance nell’appartamento dell’amica e la guardò con fare sospetto
–Spero nulla di male.-
Audrey scosse il capo –Oh no! Come potrei?-
-Mmm- rispose l’amica, poco convinta –Vedo che stavi ancora dormendo- commentò, notando le lenzuola sul divano sfatto.
Audrey fece un sorriso tirato –Eh già. E avrei dormito ancora, se tu non fossi sopraggiunta così all’improvviso.-
Bessie si sedette comodamente sulla poltrona –Sono venuta per invitarti a una festa. Questa sera. A casa mia.-
-E quale sarebbe la ricorrenza?- chiese Audrey, cercando di sistemare nel modo migliore il suo improvvisato giaciglio.
Bessie sbuffò –Nessuna. Da quando deve esserci una ricorrenza per dare un party?-
-Beh, ecco, non so se stasera sono libera…- biascicò la ragazza.
-E cosa avresti di meglio da fare?- s’informò l’altra, guardandosi le unghie –A proposito,- aggiunse –perché dormi sul divano?-
Audrey si morse le labbra –Ehm…ecco io…-
Bessie la squadrò da capo a piedi –Cosa mi stai nascondendo, Audrey Flaurinbel?- poi le venne l’illuminazione –Non dirmi che…-
Si alzò dalla poltrona e si avvicinò alla camera della ragazza –Oh mio Dio!- esclamò, quando si accorse della presenza del giovane.
Bessie non era in sé per la gioia –Audrey! C’è un uomo nel tuo letto!-
No, non era stato un allucinogeno…Audrey annuì debolmente –Riguardo a questo io…-
-Ed è pure figo!- continuò l’amica, dopo aver gettato un’altra occhiata nella stanza.
La ragazza arrossì –Beh, immagino che…-
-Chi è?- la interruppe l’altra, per la seconda volta.
Audrey scandagliò il suo cervello in cerca di una scusa plausibile –È…è mio cugino. Sì, è mio cugino, venuto dalla…Pennsylvania a…visitare New York.-
Bessie socchiuse gli occhi –Tuo cugino?-
-Sì…-
Gli occhi dell’amica divennero due fessure -Dalla Pennsylvania?-
-Sì…-
-Visitare New York?-
-Ecco…-
-Posso provarci?- chiese Bessie, prendendole entrambe le mani.
-Come?!-
La ragazza saltellò dalla gioia –Se è davvero tuo cugino allora non ti dispiacerà di certo!-
Audrey ebbe un flash della sua amica mentre tentava di sedurre il dio degli inganni. Di certo non avrebbe fatto una bella fine -Ma…-
Bessie le appoggiò un dito sulle labbra –Non dire niente. Ho già deciso- dichiarò, una mano sull’uscio –Stasera verrai alla festa.-
Audrey annuì -Suppongo sia possibile.-
L’amica le fece l’occhiolino -E ti porterai dietro quell’amore di tuo cugino…-
Audrey ebbe un brivido. Insomma stavamo parlando del cattivo di The Avengers, non del coniglietto di Pasqua -No! Questo è del tutto fuori questione!- urlò all’amica, che era già sulle scale.
La voce della ragazza le arrivò come una minaccia –Audrey Flaurinbel, se non lo porterai con te non solo non ti parlerò più per tutta la vita, ma farò anche girare il video di Ibiza…te lo ricordi vero?-
Audrey cercò di cacciarsi dalla mente immagini di lei ubriaca e totalmente fuori controllo –Signorsì.-
 
Quando Loki si svegliò, Audrey era sotto la doccia.
Non vedendo nessuno si diresse verso la cucina, strano ma vero, anche gli dei hanno fame.
Prese in mano il frullatore -Chissà qual è l’utilizzo di questo strano aggeggio?- si chiese, esaminandolo.
Proprio quando il dio aveva appena capito dove infilare “la coda dello strano aggeggio”, Audrey uscì dal bagno.
-Loki- lo salutò lei, in accappatoio –Cosa stai facendo con il mio frullatore?-
Il dio si mostrò interessato –Ah, è così che si chiama?-
Audrey glielo tolse dalle mani –Sì, è così che si chiama, ma tu non lo devi usare- dichiarò lei, del tutto decisa a non spiegare al dio i misteri della tecnologia. Era già abbastanza pericoloso così.
Loki scrollò le spalle.
Poi si schiarì la voce –Ho fame- annunciò.
La ragazza sospirò –Ci penso io. Tu…tu non toccare niente.-
Audrey prese un uovo dal frigorifero e lo ruppe sulla padella calda, insieme al bacon.
Loki le si fece appresso, intento ad osservare ogni mossa della ragazza.
Quando Audrey sentì il corpo del dio premere sulla sua schiena sussultò –Ehm…Loki…- disse, girandosi.
Pochi centimetri li separavano. “Troppo pochi…”
-Sì?- rispose il dio, per nulla turbato.
La ragazza deglutì –C-che ne dici di metterti qualcosa?- gli propose, evitando di fissarlo negli occhi, di un verde brillante.
Loki si osservò –Perché, non sono bello così?- le domandò con un sorriso malizioso.
Audrey divenne bordeaux dall’imbarazzo –No…beh…ecco…io….- balbettò.
L’asgardiano capì l’antifona e si scostò leggermente dalla giovane –Non ho trovato nulla che mi stesse bene…- spiegò.
Audrey rovesciò le uova e il bacon su un piatto e glielo mise in mano –Allora vedi di sbrigarti a mangiare…Ti porto a fare shopping.-
 
-Che dici, mi sta bene?- le chiese Loki, guardandosi allo specchio di una delle boutique più costose della città. Non c’era stato verso di convincerlo: “un dio non può andare in giro vestito come un comune mortale”.
Audrey guardò lo smoking che stava provando –Ti cade alla perfezione…- ammise.
Loki sorrise -Bene! Lo compro- decise.
Audrey fece una smorfia –Immagino che dovrò pagartelo io…-
Il dio continuò a sorridere –Ah, non preoccuparti, ti rifonderò di tutte le spese appena sarò tornato ad Asgard.-
Audrey porse malinconicamente la carta di credito alla commessa. “Siamo messi bene allora…”
Il dio intanto continuava ad ammirarsi, beato.
La giovane dovette ammettere che così stava molto meglio. Ma l’aveva trascinato fuori casa avvolto in un impermeabile, dopotutto.
Prima di arrivare al negozio Loki aveva voluto a tutti i costi farsi tagliare i capelli. Per dirla come l’aveva detta lui “voleva provare uno stile diverso”. E, di questo Audrey era ben cosciente, ci aveva proprio azzeccato.
“Bessie sarà pazza di lui…” si disse, con un po’di rimorso.
Effettivamente, anche se non l’avrebbe mai ammesso, le dispiaceva un tantino gettarlo tra le seducenti braccia della sua migliore amica.
-Bel colpo, Miss- le sussurrò la commessa, restituendole la carta –Il suo ragazzo è proprio figo…-
Audrey arrossì –In realtà lui non…-
-Audrey!- la chiamò l’asgardiano dalla porta.
La ragazza non riuscì a concludere –Beh, credo che non abbia importanza.-
 
Dopo un paio d’ore il dio si era fatto un nuovo guardaroba. A spese della ragazza, ovvio.
I due salirono nell’ascensore del palazzo.
Audrey gettò un’occhiataccia verso il dio -Spero che sarai contento di sapere che siamo in bolletta…per colpa tua- soggiunse, puntando un dito accusatore sul petto del giovane.
Loki sorrise, avanzando verso di lei e costringendola ad indietreggiare fino alla parete, poi appoggiò una mano sopra la sua spalla, bloccandole così le vie di fuga.
-Quante storie…forse non ti piaccio vestito così?- le mormorò.
Audrey, le mani piene di pacchetti, non potè far altro che annuire debolmente.
Loki si arrotolò una ciocca dei suoi capelli sul dito –Forse mi preferivi stamattina? Quando ero mezzo nudo?- le sussurrò all’orecchio, invitante.
Il dio si leccò deliberatamente le lebbra -Perché si può sempre rimediare sai…-
Le porte dell’ascensore si aprirono, salvando così la povera Audrey dall’infarto.
Non andava bene. Non andava affatto bene. “C-ci sta forse provando con me?”
La ragazza aprì la porta dell’appartamento ancora sotto shock. Ma la poverina non sapeva che aprendo la porta, l’avrebbe presa una sorpresa ancora più grande.
Un uomo in rendigote e cappello a cilindro stava immobile nel centro del suo salotto, guardandosi attorno spaesato.
-E questo chi diavolo è?- chiese Loki, vagamente infastidito.
L’uomo si toccò il cilindro in segno di saluto, inclinando leggermente la testa –Mr Darcy di Pemberly, signore. Per servirvi.-
-Oh Signore!- gemette Audrey, prima di svenire tra le braccia di Loki.

 
 
Angolo dell’autrice: Allora, innanzitutto ringrazio chi mi ha recensito, chi mi ha messo tra i preferiti, i ricordati, i seguiti ecc.. Ringrazio pure tutti quelli che hanno semplicemente letto il racconto (guardate che non vi mangio mica eh…potete anche scrivermi quello che ne pensate).
Detto ciò, sono contenta di aver finito anche questo capitolo e spero che vi diverta leggerlo come ha divertito me scriverlo.  ;)
 

  
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