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Autore: La figlia di Ade    25/07/2014    6 recensioni
E se in BoO uno dei personaggi a morire fosse Nico? E se Percy assistesse a tutto?
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Annabeth Chase, Nico di Angelo, Percy Jackson
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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Quando quella spada trapassò il piccolo corpo di Nico, Percy riuscì a sentire solo il rumore stridulo delle sue grida e il fruscio della polvere dorata in cui si trasformò quel mostro. Poi, più nulla, il silenzio. Annabeth rimase indietro, aveva lasciato cadere la sua lama a terra e con gli occhi sgranati, teneva le mani sulla bocca, come se tentasse di soffocare un urlo; Percy, invece, corse d'istinto verso il corpo immobile del ragazzo,con le gambe che andavano da sole, mentre lui si stringeva la mano sul petto sanguinante, inginocchiato a terra. Aveva lo sguardo fisso su Percy, come se ancora non si rendesse conto di nulla, come se lo sguardo del semidio fosse la sua unica speranza di rimanere ancora ancorato sulla terra dei vivi. Poi cadde a peso morto, di lato, come sovrastato dalla debolezza. Percy lo prese tra le braccia, pressando sulla ferita che continuava a sanguinare. Riusciva a sentire il piccolo cuore di Nico batteva forte e sentiva anche il sangue caldo che inarrestabile gli fluiva per tutto il corpo. Aveva la faccia grondante di sudore e lo sguardo fisso sul piccolo volto del ragazzo, che tremava e stringeva le sue deboli mani su quelle di Percy. "Nico...-gli sussurrò il semidio- Nico, sono Percy" disse, senza riuscire più a trattenere le lacrime. Annabeth rimase indietro, perché sapeva. Nico, sempre più pallido, rispose al richiamo del figlio di Poseidone con un filo di voce: "Sì, Percy, lo so che sei tu... la tua voce la riconoscerei fra mille -si inumidì leggermente le labbra violacee- mi fa sempre tremare". Percy, con le braccia forti, lo strinse ancora per cercare di ingannare la morte, almeno per qualche minuto in più. Il figlio di Ade reagì con un sorriso e quando alzò lo sguardo e incrociò quello del semidio non poté fare a meno di notare che i suoi bellissimi occhi più verdi dell'oceano stesso erano gonfi e arrossati. Allora, con la mano che ancora tremava, gli asciugò le lacrime che gli scorrevano in volto, sporcandogli, però, la pelle con il suo sangue. Percy sorrise, anche se si sentiva morire e si avvicinò, lentamente,alle labbra del ragazzo che chiuse gli occhi lasciandosi trasportare dal profumo di mare del semidio. Quando Percy sfiorò le sue labbra violacee, notò che erano fredde e come per abbracciarle e scaldarle con le sue le chiuse in un bacio, con la bocca sigillata. Nico socchiuse leggermente la sua e accarezzo con la lingua le labbra salate di Percy, che a sua volta aprì la bocca lasciandosi trasportare da quel bacio d'addio per qualche secondo, poi si scostò. Annabeth rimase poco turbata ma sapeva che Percy stava facendo la cosa giusta. Il figlio del mare spostò le labbra sull'orecchio di Nico e mormorò: "Mi dispiace" Non distolse lo sguardo dagli occhi di Nico quando gli chiese"Perché?" chiese lui, con la voce roca
“Perché non sono riuscito ad amarti" rispose. Nico si aprì in un sorriso sporco di sangue e si avvicinò a Percy, lentamente
"Percy, sai perché mi hai reso tanto felice?" Non rispose. "Perché so quando menti" e allora si allontanò, lasciandosi cadere nelle braccia del ragazzo che riuscì a vedere l'anima del piccolo ragazzo che gli si spegneva negli occhi e con le dita gli serrò le palpebre; gli diede un piccolo bacio sulla fronte sporca e sudata. E come se non esistesse più nulla, Percy si accorse che era rimasto solo, rimasto solo nelle sue stesse lacrime e con ancora il sapore di Nico sulle labbra.
  
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