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Autore: h o r o    25/07/2014    3 recensioni
Raccolta di flashfic crossover disney villains-centric. Senza pretese. Raiting variabile, numero di capitoli da definire. Nota: alcuni capitoli potrebbero essere oneshot.
Odio e amo. Per quale motivo lo faccia, forse ti chiederai. Lo ignoro, ma sento che accade, e mi tormento.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Cross-over, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Odi et amo.


[Chapter eight. Jafar]
Io sono nel buio, tu nella luce


La voce della ragazza – della principessa – era carezzevole, bassa e misurata, poco più che un sussurro. Nell’attimo che ci metteva a uscire dalle sue labbra, per poi danzare nei pochi centimetri d’aria che la separavano da lui, sembrava sempre indugiare un istante di troppo. Restava sospesa, come la più delicata delle farfalle, quasi volendo farsi ammirare, timida e discreta… e poi acquistava coraggio e forza e lo colpiva in volto, gli faceva scoprire i denti in un sorriso, involontario, forse. Irrazionale, probabilmente.
   Cos’aveva di speciale quella ragazzina arrogante e viziata? Cos’aveva di speciale una come lei, che arrivava dopo tante donne che in quanto a bellezza potevano benissimo surclassarla? Nulla, si diceva Jafar, nulla se non un’anima bianca e pura. Non aveva mai assaggiato il sapore di una donna così, era solo curioso.
   Malefica era succo di ribes nero sulla punta delle dita, aspro e dolce-amaro insieme, un concentrato puro di rabbia, odio, rancore. Era ombra, sapeva di oscurità, era come lui.
   Jasmine – e da quando pensava a lei chiamandola per nome? – era luce. Era orgoglio, potenza e tenacia. Era ribellione. Gliela leggeva negli occhi, un incendio impossibile da domare radicato nel suo cuore e nel suo animo. Ma ora era domato, era incatenato, era suo schiavo.
   Ora Jasmine era sua. Non era più curiosità, quella che provava: era desiderio, voleva vedere fin dove si sarebbe spinta, fin dove la magia l’avrebbe spinta, umiliandola.
   “Continua”, le ordinò, ammaliato dal suono di quella voce che lo chiamava per nome e lo copriva di lodi. Era sempre stata un suo punto debole, la vanità. Decisamente il suo peccato preferito.
   Le mani di lei gli si poggiarono leggere sulle spalle. Luce e ombra potevano davvero fondersi insieme? Poteva coprire le distanze che li separavano, poteva piegare l’animo forte e burrascoso da giovane puledra recalcitrante, poteva fare di lei la sua regina?
   Un rumore. Un istante. Un passo falso. Jafar si voltò di scatto, sentendo propositi e progetti scivolargli via dalla mente, rendendolo di colpo lucido e vigile. Prudente, anche.
   L’istante.
   Jasmine lo baciò. Buffo come una cosa senza importanza come un bacio abbia il potere di sconvolgere e cancellare tutto, togliere certezze e verità, lasciare al loro posto una fastidiosa patina grigia.
   Aveva il gusto del sole che accarezza le dune del deserto di Agrabah, Jasmine, e del più dolce dei frutti esotici. Era come bagnarsi i polsi e la nuca con l’acqua cristallina di una fonte, come mettere piede in una caverna di tesori e non sapere quale prendere per primo.
   La sua stessa anima sembrava aver assorbito quel calore. Sembrava essersi tinta di rosso e d’oro, sembrava di colpo renderlo l’uomo più ricco del mondo.
   Sorrise, Jafar, perché aveva appena provato il frutto proibito dell’albero avvelenato, ma era sopravvissuto al suo veleno.
   “Questo bacio…”
   Suggellerà i nostri patti.
   Ma era attento, Jafar, e quando vide il riflesso dello straccione sulla corona d’oro che sarebbe stata della sua regina, sentì tutto tornare grigio e freddo com’era sempre stato. E urlò.
   “TU!”
 
Io sono nel buio, tu nella luce. Non percorriamo lo stesso sentiero.

/chapter eight - end.
Ehilà, gente! Eccomi col capitolo otto. Non ho molti commenti da fare. La frase "vanità, decisamente il mio peccato preferito"
è dell'Avvocato del Diavolo, film del '97 con un fantastico Al Pacino. Guardatelo, che merita.
L'ultima frase (e spero anche titolo d'effetto), "io sono nel buio, tu nella luce. Non percorriamo lo stesso sentiero, Abberline", con l'omissione del nome, viene da un anime-manga che adoravo una volta. Kuroshitsuji, si chiamava. E... niente, mi scuso per il ritardo. Recensite in molti!
h o r o
 
  
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