Si svegliò all'improvviso, portandosi una mano fra i capelli. Aveva fatto di nuovo un incubo, lo stesso che le si presentava quasi ogni notte negli ultimi sei anni.

“Nana-chan, va tutto bene?” le chiese Natsumi, accorsa non appena aveva sentito l'urlo proveniente dalla camera della figlia.

“S-Sì... Solo un i-incubo.” disse, sentendo ancora il cuore battere forte nel petto. Natsumi le si avvicinò e si sedette accanto a lei, l'abbracciò e le diede un bacio sulla fronte.

“Nana-chan, non voglio forzarti a parlarne, ma sappi che io sono qui per te.” le sussurrò mentre la ragazza le si stringeva contro. Aveva avuto così tanta paura, non faceva che sognare la morte dei suoi genitori e questo la rendeva nervosa.

“Natsu-chan, p-posso d-dormire con t-te e M-Mamo-kun?” chiese, sentendosi una stupida. Non aveva più sette anni, non doveva aver bisogno di qualcuno per dormire e calmarsi. La faceva sentire debole e paurosa e lei non voleva essere una debole.

“Certo.” le rispose dolcemente Natsumi, alzandosi dal letto con un sorriso. Nana, rassicurata dal sorriso della donna, si alzò e le strinse la mano. Natsumi le sorrise dolcemente, portandola in camera con lei, dove trovarono Mamoru sveglio.

“Un incubo?” chiese, accennando un sorriso tranquillo. Nana annuì dispiaciuta, non voleva essere vista come una bambina debole.

“S-Sì.” rispose la ragazza, arrossendo di vergogna. Mamoru le sorrise mentre Natsumi la faceva accomodare sul letto, tra lei e il marito. Nana si sentiva protetta, mai in quegli ultimi anni aveva provato una sensazione così forte.

“Buona notte, piccola.” sussurrò Natsumi, abbracciandola. Nana si rilassò fra le sue braccia e si sentì molto meglio, nonostante tutto loro si comportavano come veri genitori mentre lei li teneva a distanza.

Non riusciva a trattarli come tali almeno finché non avesse superato la morte dei suoi genitori biologici.

Con quei pensieri in testa, si mise a dormire.

Quel sabato mattina si prospettava pieno di sorprese, tant'era che Nana si svegliò quando Natsumi si staccò velocemente dall'abbraccio per correre in bagno.

Mamoru si era svegliato presto perché quel giorno aveva la partita contro la Teikoku mentre Nana e Natsumi sarebbero rimaste a casa a dormire.

“Natsu-chan, tutto bene?” le chiese, mentre scendeva dal letto per andare a controllare. Natsumi era piegata sul water mentre rigettava anche l'anima, ma la ragazza non capendo che cosa avesse si allarmò.

“Natsu-chan, che hai?” Natsumi le sorrise mentre si puliva la bocca e tirava lo sciacquone, le scompigliò i capelli ed annuì.

“Sto bene, piccola, non preoccuparti.” la rassicurò, Nana la guardò negli occhi con aria poco convinta, le stava nascondendo qualcosa ma non sapeva bene cosa. Il suo sguardo vagò per tutto il bagno finché non intercettò una scatola sopra il lavandino. La prese in mano sotto gli occhi stupiti di Natsumi e lesse la scritta: “Test di gravidanza.” Improvvisamente collegò quel segnale come un sintomo della gravidanza e si diede della stupida.

Natsumi aspettava un bambino! La notizia la colpì come un fulmine al ciel sereno e non poté che voltarsi verso la madre ed abbracciarla. Avrebbe avuto un fratellino! Non poteva crederci!

“S-Sei davvero incinta?” le domandò, curiosa come non mai. Natsumi sorrise e la strinse contro di sé, non ci credeva neanche lei, era convinta che non avrebbero mai avuto figli eppure Mamoru l'aveva sorpresa per ben due volte.

La prima fu quando le disse di voler adottare un bambino e la seconda fu quando le esclamò che si sentiva pronto per averne uno.

“Sì, sono incinta. Mamoru ancora non lo sa, volevo dirglielo dopo la partita contro la Teikoku Gakuen!” le rispose, dandole un bacio in testa. Il cuore di Nana esplose di gioia, era così contenta che a stento tratteneva le lacrime! Natsumi non poteva farle sorpresa più bella di quella, era certa che anche Mamoru sarebbe saltato di gioia a quella notizia.

“Natsu-chan, io... dovrei uscire, riuscirai a cavartela anche senza di me?” le chiese, sorridendole dolcemente. Natsumi annuì e le diede una pacca in testa, sorridendo alla dolcezza della figlia che, nonostante non riuscisse ad aprirsi del tutto con lei, sapeva, voleva loro molto bene.

“Era ora che arrivassi, Ryuu!” sbottò Kirino, guardandolo truce. Ryuu gli sorrise divertito, non curandosi delle sue proteste.

Quel nuovo arrivato gli stava antipatico, non solo arrivava in ritardo! Si prendeva anche la libertà di fregarsene del suo rimprovero! Ma chi si credeva di essere?!

Mamoru calmò le acque, non voleva che litigassero per quelle cose, il danno ormai era fatto ora dovevano solo pensare alla partita.

Il coach effettuò subito un cambio, facendo entrare Ryuu sul terreno di gioco.

“Ryuu vai a segnare!” gridò Shindou, passandogli la palla. Ebbe non poche difficoltà a bloccarla ma dopo esserci riuscito, si voltò verso la porta e scoccò il tiro.

Purtroppo, colpì il palo.

“Ma sei cieco?! La porta era davanti a te!” gli venne urlato, Ryuu si portò una mano sul viso e sospirò. Aveva sbagliato un tiro, non gli era mai successo fino a quel momento! Sospirò e tornò in posizione, dalla panchina gli venne fatto cenno che era stato bravo e si risollevò.

Dopo una lunga e faticosa partita, la Raimon riuscì a spuntarla e a vincere, nonostante Ryuu, quel giorno, non riuscisse a segnare. Il coach della Teikoku, Kidou Yuuto, si avvicinò a Mamoru e gli sorrise, invitandolo all'interno della scuola.

Scoprirono che la Teikoku in realtà faceva parte della resistenza e che aveva il quartier generale della stessa al suo interno. Fu un vero shock per i giocatori, ma allo stesso tempo erano sollevati che la Teikoku non fosse dalla parte del quinto settore.

Quella sera, Mamoru invitò Tenma a cenare a casa sua, avvertì Natsumi di preparare un piatto in più e sorrise.

“Mi scusi, coach Endou, chi avete chiamato?” domandò, curioso. Ancora si chiedeva com'era possibile che Nana fosse la figlia del coach se lui non era sposato.

“Mia moglie.” rispose come se fosse la cosa più logica del mondo. Tenma non poteva credere alle sue orecchie, il coach era davvero sposato?

“Vostra moglie?!” esclamò seguendolo verso la sua casa. Quando entrarono furono accolti da una raggiante Natsumi.

“Prego, accomodatevi pure. È tutto pronto, aspettiamo solo che Nana torni a casa dopo il suo giro per i negozi.” spiegò con calma, sorridendo.

“Mamo-kun! Natsu-chan sono a ca...” bloccò le parole sul nascere quando vide confusione in cucina. “Ma che succede?” domandò, guardando i genitori con aria interrogatoria. I due le sorrisero ed indicarono Tenma.

“Abbiamo un ospite!” spiegò Mamoru, cercando la sua approvazione. Nana sorrise lentamente e si accomodò insieme a loro.

Mangiarono con gusto, per lo meno Nana, mentre raccontavano i fatti del giorno. Natsumi sorrise e spiegò che lei era a conoscenza di tutto ma che aveva preferito tacere con lui affinché la rivoluzione sorgesse spontanea.

“Piuttosto, Mamo-kun, devo dirti una cosa piuttosto importante.” Mamoru la guardò negli occhi con un sorriso, in attesa della notizia.

“Dimmi tutto.”

“Sono incinta.” disse con aria apparentemente calma, in realtà si sentiva molto nervosa, temeva la reazione del marito che, però, ampliò il sorriso e corse ad abbracciarla.

“È la notizia più bella che potessi darmi oggi!” Tenma rimase sbigottito, non riusciva a credere alle sue orecchie. Il coach Endou sarebbe diventato padre!

“Congratulazioni!” fu la sola cosa che disse, prima di lasciarli a festeggiare. Nana sgattaiolò dalla cucina per lasciare ai due un po' di privacy e raggiunse Tenma.

“Beh, sarà meglio che torni a casa, non trovi?” gli consigliò Nana, vedendolo pensieroso. Tenma annuì solamente, incapace di dire altro. Sembrava quasi più sconvolto di lei quando lo aveva saputo!

“Sì, suppongo tu abbia ragione. Un giorno di questi voglio allenarmi con te, sono sicuro che mi divertirei un mondo.” disse con un sorriso, Nana si irrigidì e portò una mano fra i capelli, non sapendo cosa dire.

“Io... Non sono così forte come sembro.” rispose accennando un sorriso, prima di accompagnarlo all'entrata.

“Lascia giudicare me.” le disse, prima di uscire. Nana si portò una mano sul viso, disperata, quel ragazzo era una causa persa.

“Mamo-kun, Natsu-chan, vado a dormire. Buona notte.” disse. Mamoru e Natsumi si guardarono e poi le sorrisero.

“Buona notte, piccola Nana.” risposero, Nana si congedò, lasciando i suoi genitori da soli.

Natsumi si voltò apprensiva verso il marito, si sistemò meglio nell'abbraccio e sospirò. Era molto preoccupata per la loro figlia.

“Sei sicuro che sia una buona idea?” gli chiese, Mamoru le diede un bacio in testa per rassicurarla e poi disse:

“Certo, andrà tutto bene.”

L'angolo di Marie:

Ecco qua il secondo capitolo della storia, mi dispiace aggiornare lentamente ma devo trovare sempre la voglia di scrivere.

Sì, lo so che in verità passa un episodio tra la vittoria della Raimon a quando li invitano all'interno della Royal ma non volevo farla allungare troppo.

Spero vi piaccia!

Un abbraccio cuccioloso,

Marie