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Autore: Hayley Lecter    08/09/2008    1 recensioni
<< Un burattino di legno.. una marionetta. Sono io. Al contrario di tutte le marionette, io per così dire sono un pò speciale. Potrà anche sembrare un lato del mio carattere in cui io voglia spiccare e differenziarmi dal resto del mondo.Posso affermare che non è così.>> Finalmente posto il primo capitolo della prima fan fiction decente che sono riuscita a comporre.. Anche se non sembra, è una fanfiction sui Panik, in particolare su uno dei componenti: Timo. Adesso posto il primo capitolo.. in pratica tende a decsrivere la protagonista, chi è, il suo passato, i suoi pensieri.
Genere: Malinconico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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<< Allora, mi racconti qualcos'altro di te? >>
Domanda, distratto dalla fine che ha fatto subire alle sue patatine.
<< Cos'altro vuoi sapere? >>
<< Non lo so.. ne hai amici? >>
<< Si, ma.. è lontana, molto lontana da qui. Non so nemmeno quando o se la rivedrò. >>
<< Beh perchè questo pessimismo? Ritornerai a far visita a casa tua un giorno o l'altro no? >>
<< Non lo so, ma per adesso preferisco stare molto lontana da casa mia.. credo che tu abbia capito da quanto ti ho raccontato del perchè. >>
Annuisce. Finisce tutto ciò che che può essere commestibile nel suo vassoio.
<< Sei un pozzo senza fondo! >>
Esclamo allucinata.
<< Così sembra.. avevo una fame incredibile! E' molto che non vengo qui a mangiare.. adesso mi accontento di poco.. di molto poco.. >>
<< Per il lavoro che hai ? >>
<< Si.. tutti quanti ci diamo da fare tutto il giorno e sai com'è..di tempo ne rimane poco per noi stessi, figuriamoci per mangiare fuori! >>
<< Beh se quella canzone che mi hai fatto sentire è il frutto del vostro impegno, immagino che cd verrà fuori! >>
Gli spunta un gran sorriso sul volto.
Voglio imprimere quel sorriso così bello nella mente.
Ricordarlo nei momenti brutti e pieni di tristezza.
Tenerlo quando il buio imperversa e ho un'unica luce per farmi strada.
Fuori, dalle vetrine scorgo il cielo più scuro.
Si sta facendo sera molto in fretta.. e così scorrono via le ore che mi separano da lui.
<< Cosa vuoi fare? Dove vuoi che ti porti? >>
<< Non lo so.. per me va bene anche casa tua.. oppure un giro in piazza. E' uguale. >>
Ci alziamo dal tavolo e usciamo dal Mc Donald imbacuccati nelle sciarpe e nei cappelli.
Cosa direbbe mia madre.. cosa direbbe Giulia nel vedermi con un ragazzo e per giunta da sola?
A entrambe verrebbe un infarto.
Camminiamo fianco a fianco.
Ci zittiamo di botto, quasi per incanto.
Con la cosa dell'occhio lo osservo.
E' talmente dolce, da darmi il voltastomaco.
Fa paura, quasi orrore, del modo in cui ci sto pensando.
Sembra quasi che sia la prima volta che vedo un ragazzo.
E invece.. invece è l'ennesima.
<< Guarda, vieni! >>
Afferra la mia mano, causa per cui arrossisco violentemente, e mi porta su un ponte.
L'acqua, al di sotto, è una tavola di ghiaccio.
Una lastra opaca, incolore e gelida.
Mi assomiglia.
<< Quella sono io.. >>
Dico, consapevole di aver bevuto troppa birra per stasera.
<< Cosa? Sei la bambina che pattina? >>
Mi guarda, forse pensando la stessa cosa.
Scoppio a ridere.
Adotta un'espressione buffa e sciocca, di una persona che non ci sta capendo nulla.
<< Che fai? Mi prendi in giro? Eh? Ahhh se ti prendo! >>
Scatto in una corsa lanciandomi in avanti e le mie gambe avanzano di velocità.
Timo mi sta dietro, mi tiene sotto controllo, correndo anche lui assieme al suo fiatone e alle nuvolette di alito che escono fuori dalla sua bocca.
<< Dai non avevi detto che mi prendevi? >>
Urlo da lontano.
Timo si ferma con le mani sulle ginocchia, respirando grandi boccate.
Rido ancora, trafitta da un dolore accecante alla milza e il fiatone.
E tra le lacrime agli occhi per il freddo e la corsa.. sento di nuovo il vecchio profumo di una bambina.
Una bambina felice, che corre e si diverte.
Ride per puro piacere, anche se per una stupidaggine o presa in giro.
E gioca, con un bambino, con un compagno che ha appena trovato per condividere qualcosa.
Quel qualcosa che mi aveva abbandonata tanto tempo fa.. e stasera è ritornato a far parte di me, per un fugace istante.
Timo mi ha ormai raggiunta, e stanco mi prende fra le braccia.
<< Sei già stanco signorino? >>
<< Uhm si, ma ti ho presa guarda. >>
<< Mi hai presa solo perchè mi sono fermata! >>
<< Ma va! Basta sfottere e prendere per il culo! >>
<< Zitto o ti faccio correre per tutta Amburgo, senza alcuna pietà! >>
<< Uhm! Che paura! >>
Inizia a farmi il solletico, a spingermi, a punzecchiarmi.
  
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