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Autore: Fink    31/07/2014    3 recensioni
Raccolta di drabble, flashfic e one-shot. Le storie non prevedono una sequenza temporale. Si tratta del mio primo esperimento in questo fandom, tenete le dita incrociate.
Possibili SPOILER
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Harold Finch, John Reese, Sameen Shaw, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Armati di carta, penna e fantasia'
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Essere bella per qualcuno
 






Titolo: Essere bella per qualcuno
Challenge: sfida dei duecento prompt
Prompt: 87. Festa (in maschera)
Fandom: Person of interest
Personaggi: Sameen Shaw, John Reese  
Raiting: verde
Tipologia: flash-fic
Parole: 434





Non aveva mai dato molto peso alle apparenze, o all’apparire, neppure se riguardava se stessa.
Sapeva di essere una donna attraente. Non esattamente una bellezza da copertina, ma aveva quel fascino orientale, quel velo di mistero che intrigava gli uomini. E questo a lei bastava.
Era stata un’assassina, una macchina per il governo, mentre ora lavorava per un eccentrico miliardario, salvando vite in compagnia di un ex agente della CIA. In ogni caso, per chiunque lavorasse, erano richiesti prontezza di riflessi, una buona mira e abiti comodi.
Niente strascico chilometrico, niente tulle svolazzante e abiti con i fronzoli.
Se decideva di vestirsi in modo elegante o provocante era sempre e solo per perseguire uno scopo, fosse esso una vittima o, semplicemente, qualcuno che voleva portarsi a letto per una sera.
L’unica volta in cui aveva voluto essere bella per un uomo aveva otto anno e indossava lungo abito blu e una coroncina sulla testa. Suo padre, che le era accanto, le sorrideva con affetto e la invitava a ballare. La prendeva in braccio e volteggiava con lei per l’intera stanza. E lei si sentiva come se quelle quattro mura dall’intonaco scrostato fossero la più importante pista da ballo del mondo.  Non le era mai più capitato di indossare un abito solo per voler essere bella per qualcuno.
Almeno fino a quella sera.
Shaw si guardò allo specchiò. La superficie non le restituì l’immagine di una bambina dagli occhi speranzosi, ma quella di una nobildonna dell’ottocento con indosso il suo abito migliore dai colori tenui ed eleganti.
Un ballo in maschera nella villa di uno dei più facoltosi ed eccentrici uomini di New York, la cui vita era in pericolo. E lei e Reese dovevano parteciparvi per prevenire ogni attacco.
Lisciò le pieghe della gonna, sentendo sotto le dita la stoffa morbida e ricamata e per la prima volta in vita sua si sentì stranamente nervosa al pensiero della serata che la attendeva.
Aveva scelto l’abito con cura cercando quello che meglio si adattasse alla sua carnagione e ai suoi lineamenti, facendosi consigliare dalle commesse, e per una persona che, come lei, dava poco peso alle apparenza era  fatto alquanto insolito.
Ma dopo anni voleva di nuovo essere bella per qualcuno, e quel qualcuno era John.
“Shaw. Sei pronta?” John la stava chiamando.
Diede un ultimo sguardo allo specchio, prese la maschera che aveva appoggiato sul letto e uscì.
  “Allora, Reese, che dici? Sono abbastanza elegante?”
L’espressione dipinta sul volto di Reese non dava adito a dubbi e Shaw dovette portare la maschera al viso per nascondere il rossore che le aveva colorato le guance.









Abito di Shaw






   
 
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