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Autore: purple eyes    31/07/2014    8 recensioni
Non riesco a credere in quello che mi è successo in meno di un mese. Sono senza un padre, mi sono innamorata di un ragazzo che non ricambia i miei sentimenti e che tra l’altro è lo stesso ragazzo di cui è innamorata la mia migliore amica. Mia madre ha un compagno mafioso e violento che farebbe di tutto pur di arrivare ai suoi scopi. Sono vittima di bullismo... La mia vita fa schifo!
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caitlin, Justin Bieber, Nuovo personaggio, Pattie Malette, Ryan Butler
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Capitolo 35

Tenerife...

Pov Justin

Mi sveglio a causa dei raggi caldi del sole che bruciano la mia pelle e i miei occhi facendomeli strizzare, per poi aprirli lentamente. Mi stiracchio, tastando con la mano l’altra parte di letto, trovandolo vuoto. Mi alzo immediatamente col busto, prima di sbuffare sonoramente. Possibile che debba sempre alzarsi prima di me?

Scuoto la testa rassegnato dal fatto che non ci sveglieremo mai insieme e sorrido involontariamente appena i ricordi della scorsa notte mi invadono la mente, facendomi accelerare subito i battiti del cuore. Mi sento come se lo avessi fatto per la prima volta.

E’ una cosa nuova, ho sempre fatto solo sesso e mai l’amore, ho sempre provato solo piacere e mai la felicità. Era così tenera e timida di mostrarsi a me, diversa da tutte le altre ragazze che non vedevano l’ora di possedermi, mentre in lei c’era la paura mista alla voglia di amarmi e di appartenermi per sempre.

Sorrido ancora una volta, prima di alzarmi dal letto e infilarmi i boxer, seguiti dai pantaloni. Tiro su le braccia per stiracchiarmi per la seconda volta e passo una mano tra i capelli ravvivandoli un po’. Scendo le scale, sentendo il profumo del caffè invadermi le narici e mi precipito subito in cucina per vedere la mia piccola che canticchia una canzone di Demi Lovato, mentre cucina quella che sembra essere una torta.

Ha indosso solo la mia maglietta che lascia intravedere il suo sedere ricoperto da degli slip bianchi e questo non fa che aumentare la mia voglia di averla di nuovo. Mi avvicino piano e le circondo i fianchi con le mani. “Buon giorno piccola” Le sussurro, mentre lei sussulta leggermente e smette di cantare, prima di girarsi verso di me e sorridermi dolcemente.

“Buon giorno!” Esclama, cingendomi il collo con le sue braccia esili. Le scosto i capelli dalla faccia, avvicinando la testa nell’incavo del suo collo e annusando il suo dolce profumo di fragola dei suoi capelli. Non resisto alla tentazione di posarle un bacio proprio sotto il mento, seguito da altri che scendono sempre più giù.

Mi stacco dal suo collo per poi guardarla negli occhi perdendomi nelle sfumature verde chiaro che li circondano. Non ho mai visto occhi così belli in vita mia, sembrano colorati da acquerelli, due diamanti, due calamite che ti attraggono.

“Quanto sono belli i tuoi occhi” Dico dando voce ai miei pensieri, mentre lei sorride intimidita, avvicinandosi ancora di più al mio viso. Le accarezzo il viso con le nocche, mentre lei mi stampa un bacio sulle labbra. “Non hai mai visto i tuoi” Mormora accarezzandomi il capelli ricaduti sulla fronte, mentre mi guarda negli occhi profondamente come se stesse osservando tutti i particolari.

“Ho sempre creduto che gli occhi verdi e gli occhi azzurri fossero i più belli, ma dopo aver visto i tuoi… Così espressivi, così attraenti, così premurosi, meravigliosi Justin” Sorrido dolcemente, sorprendendomi per la dolcezza infinita di questa ragazza. Le sue parole sono così pure, così sincere, musica per le mie orecchie. Amo ciò che mi dice. Amo tutto di lei.

Mi sporgo per baciarla, rendendo il bacio subito passionale mentre lei stringe i capelli sulla mia nuca. E così bello, vedere che adesso posso baciarla quando voglio, senza aver paura di nessuno. E’ così bello vedere che io e lei stiamo insieme, felici. Le circondo i fianchi con le mani, per poi salire su sul ventre e infine sul suo seno, facendola gemere nel bacio.

“Emh… Jus-stin?” Domanda con ancora le mie labbra pressate sulle sue. “Mmh?” Mugugno continuando a baciarla. “Forse è meglio che ci stacchiamo, prima che ci ritroviamo a farlo una seconda volta, a distanza di poche ore” Ridacchio, prima di staccarmi dalle sue labbra per guardarla, notando il divertimento sul suo volto.

“Non vedo quale sarebbe il problema” Dico guardandola con un’espressione terribilmente seria in volto, anche se sto scherzando. “Smettila!” Ride, dandomi una pacca sul petto, per spingermi via da lei. “Solo se mi dai un altro bacio” Ribadisco prendendole il viso e attaccandolo al mio senza chiederle il permesso.

Sento dei rumori, provenire dal salone, ma non ci faccio molto caso e neanche lei dato che continua a baciarmi e io la seguo a sua volta facendo finta di niente, ma la pace non dura ancora a lungo. “Ragazzi se dovete scopare c’è la camera da letto” Mormora la voce, che riconosco essere quella di Cait.

Mi stacco da Jes, che in questo momento è di un colorito roseo e mi giro verso Cait fulminandola con lo sguardo per averci interrotti. “Beadles!” Sibilo, prima che dalla porta compaiano Ryan con Alex e Simon. “Bonjour!” Esclama Ryan, cominciando a ballare per tutta casa. Rido divertito, prima di guardare gli altri in cerca di spiegazioni.

“Siamo andati in un pub per tutta la notte e bhè il tuo amichetto si è preso una brutta sbronza. Ha bevuto alcool fino a un’oretta fa” Sgrano gli occhi trattenendo una risata, immaginando i guai che il mio amico avrà sicuramente combinato.

“Oh la la! Tu es la plus belle” Continua a dire Ryan con uno strano accento francese, rivolto verso Alex che in questo momento lo guarda con un’espressione strana sul volto, ma allo stesso tempo divertita. “Perché parla francese?” Chiede Jes trattenendo una risata, mentre io le vado incontro cingendole la vita.

“Non lo sappiamo neanche noi. L’idiota quando è ubriaco parla sempre francese” Spiega Cait con nonchalance, mentre si siede a tavola seguita da Simon. “Sarà meglio che lo porti a letto” Afferma Alex, afferrando la vita di Ryan. "Ah Jes, puoi riprenderti il cellulare, abbiamo scaricato tutti i dati sul computer" Continua Alex, mentre io non riesco a trattenere un sospiro frustrato pensando alla storia di mia sorella.

 “Belle! Tu es la plus belle de toute le monde” Urla Ryan interrompendo i miei pensieri, facendomi scoppiare a ridere con le mani sulla pancia, seguito subito dopo dagli altri.

“Seh! Me l’hai già detto un milione di volte, ora andiamo a nanna” ordina Alex e come per magia Ryan le obbedisce, seguendola come un cagnolino farebbe con il suo padrone. “Jes perché hai la maglietta di Justin?” Domanda maliziosa Cait, mentre sul viso di Simon compare un sorriso sornione avendo già capito tutto.

Io li fulmino con lo sguardo, mentre Jes prende il colorito della mia maglietta rossa, iniziando a giocare con i bordi. Le vado incontro posando un braccio sulle sue spalle, cercando di trovare una scusa che non servirà a un cazzo. “Le stava bene” Affermo, sparando la prima minchiata che mi capita a tiro.

“Certo” Annuisce Cait ammiccando, mentre tira delle gomitate complici a Simon. “Smettetela cazzo!” Sbuffo passandomi una mano tra i capelli, per poi sedermi stanco a tavola. “Calmati Drew” Esclama Cait alzando le mani in segno di resa, per poi appoggiare la testa sulla spalla di Simon.

“Facciamo colazione?” Chiede Jes, cambiando discorso, mentre a tutti si illuminano gli occhi compreso me. “Che si mangia?” Domanda Simon con la bava che sta per pendergli dalla bocca, mentre Jes sorride luminosa. “Torta di mele della nonna!” Dice prima di portare in tavola, la meraviglia che ha cucinato.

“Ecco perché ti amo” Le dico, prima che lei alzi gli occhi al cielo e rida divertita. Se solo tutti i giorni fossero così e invece se ci penso ci sono ancora così tanti problemi da risolvere. Tom, mia sorella, la misteriosa chiamata… Ci sarà mai qualcosa di non complicato nella mia vita?

No pov

“Si farà entro oggi, chiaro?” Tuonò minaccioso l’uomo verso il ragazzo che annuì ormai rassegnato. “Dove devo portarla Tom?” Domandò, mentre elaborava il piano da attuare sul computer. “In Spagna, a Tenerife” Sul viso dell’uomo apparve un sorriso malvagio, meschino come se non vedesse l’ora di fare ciò che aveva programmato da parecchio tempo ormai.

Il volto del ragazzo invece impallidì, al sentir nominare una delle città che aveva la fama di essere una delle più pericolose al mondo. Non l’avrebbe mai fatto, ma quando stava per ribattere, l’uomo lo interruppe. “Non un errore Christian! O puoi dire addio alla tua inutile vita… Sai benissimo che posso farlo sembrare anche un incidente come ho fatto con i tuoi carissimi genitori e il padre del tuo amichetto” Sorrise vittorioso Tom, sapendo di aver colpito il punto debole del ragazzo.

“Non nominare i miei genitori!” Sibilò il ragazzo stringendo i pugni, come se si stesse trattenendo dal fare qualcosa, mentre Tom sorrise soddisfatto alla reazione del ragazzo, perché a lui piaceva provocare le persone, provava gusto nel vederle soffrire per qualcosa che lui aveva fatto. Era meschino e non aveva un cuore, non voleva bene a nessuno se non a se stesso.

“E’ questo il carattere che devi usare, ora smettila di frignare e fa ciò che ti dico! Non ti ho fatto tornare dalla Spagna per nulla” Concluse, prima di dargli alcune pacche sulla spalla, abbastanza forti, come se stesse dando degli schiaffi.

Il ragazzo annuì e si alzò dalla sedia rassegnato. I sensi di colpa lo stavano divorando, ma non voleva darlo a vedere. Lavorava con Tom, da troppo tempo ormai, ma non di certo per suo volere. Lui odiava ciò che faceva, ma era stato minacciato da quel mostro e ora che c’era dentro non poteva più uscirne.

Non era in gioco la sua vita, ma anche quella di sua sorella, alla quale aveva mentito, lasciandola da sola in Canada, senza l’appoggio di nessuno. Non la vedeva da tempo ormai e si chiedeva come stava, che vita avesse e cosa stesse facendo in questo momento.

Le voleva un bene dell’anima ed era l’unica componente della famiglia che gli era rimasta ormai, dato che l’uomo al suo fianco li aveva distrutti. Christian si alzò dalla sedia e guardò l’uomo dritto negli occhi nella speranza di scorgere qualcosa di buono, pentimento, ma nulla, i suoi occhi erano malvagi, come lo era il suo cuore. “Dimmi solo quando e dove la posso trovare” Mormorò sicuro il ragazzo, facendo assottigliare gli occhi dell’uomo al suo fianco.

Pov Jessica.


“Jes, ma dici davvero?” Urla Alex dalla felicità sfracassandomi un timpano come è solita fare, mentre io la prego di abbassare la voce, nella paura che qualcuno ci senta, anche se in casa ci sono solo Ryan mezzo ubriaco e Cait che trafficano col computer e il mio cellulare, alla dannata ricerca del numero sconosciuto che ci ha chiamato la scorsa notte.

Justin e Simon sono fuori per delle commissioni a me sconosciute. Ormai i due sono diventati amici e Justin ha smesso di essere geloso perché ha capito che Simon è innamorato perdutamente di Cait ed io non posso essere più che felice. “Si, Alex” Sussurro diventando rossa in viso.

“Com’è stato?” Mi domanda con un luccichio negli occhi, felice per me, mentre io divento ancora più rossa ricordando gli avvenimenti della scorsa notte. Questa mattina mi sono svegliata felice, a differenza degli altri giorni che non volevo alzarmi per affrontare la giornata di merda che mi aspettava.

Sono andata in bagno e mi sono guardata allo specchio, osservando il mio corpo e non so il perché, ma in qualche modo lo vedevo diverso dal solito. Mi sentivo più grande, una donna, anche con tutti i dolori alle gambe che avevo. Non ho provato nessun senso di colpa o pentimento, anzi stamattina quando l’ho visto arrivare in cucina con tutti i capelli scompigliati e senza maglia addosso avevo voglia di rifarlo.

Non mi sono mai sentita così bene in vita mia, è stata la notte più bella della mia vita e spero che anche per lui lo sia stata. Avrei una gran voglia di chiederglielo, ma sono troppo codarda per farlo e ho paura della risposta. “E’ stato fantastico” Rispondo con un sorriso sincero, mordendomi il labbro, mentre ad Alex spunta un sorriso malizioso sulle labbra che mi fa aggrottare la fronte stranita.

“Dove ti ha toccata?” Mi domanda alzando il sopracciglio con un sorriso sghembo sulle labbra, mentre io sgrano gli occhi mettendomi il cuscino in faccia. “Ma che cazzo di domande Alex!” Mormoro soffocata dal cuscino che opprime il mio viso, mentre sento le guance andare lentamente a fuoco.

“E dai Jes, scherzavo dimentica tutto” Dice togliendomi il cuscino dalla faccia, per poi guardarmi con un’espressione seria in volto. “Devo dirti una cosa” Mormora giocherellando con le sue mani, mentre la preoccupazione ritorna a fluire dentro di me. “Co-cosa?” Balbetto in ansia, mentre lei prende un respiro profondo per poi cominciare a parlare.

“Ryan mi ha baciata” Sussurra, per non farsi sentire, anche se io ho sentito benissimo. Sgrano gli occhi e sto per urlare, ma mi trattengo alzandomi dal letto iniziando a fare giri intorno ad esso. “Non può essere” Mormoro continuando a camminare su e giù, mentre Alex mi guarda confusa.

“Ero sicura che lui fosse cotto di te” Dico puntandole un dito contro, mentre lei arrossisce giocando con i bordi della sua maglietta. “Era ubriaco Jes” Sospira, prima di alzare gli occhi al cielo, mentre io le vado incontro sedendomi nuovamente sul letto.

“In vino veritas” Sussurro saggiamente, prima di guardarla, notando nel suo sguardo la tristezza. “Dopo questo bacio, ho capito di non provare più nulla per Justin, ma non sono neanche sicura di provare qualcosa per Ryan, sono così confusa” Dice prendendosi la testa tra le mani, per poi scuoterla ritmicamente.

“Ok, calma Alex, calma” le prendo le mani e le intreccio alle mie. “Che cosa hai provato durante il bacio?” Domando cercando di capire qualcosa e di far capire qualcosa anche a lei, mentre arrossisce e sorride teneramente, ricordando sicuramente il momento.

“Bhè io… Ho sentito lo stomaco contorcersi e una felicità che non avevo mai provato prima, neanche con Justin. Non ho pensato a nulla per quel minuto che eravamo incollati, finchè non mi sono ricordata del suo stato e allora mi sono staccata e sono corsa via” Sospira, ricadendo sul letto, cominciando a guardare il soffitto che improvvisamente è diventato più interessante.

Ricordo ancora il giorno in cui Justin mi ha baciata per la prima volta e ho provato le stesse cose di Alex, anche se all’ora non ero sicura che fosse amore, ero confusa proprio come lo è la mia amica. “Perché sei corsa via?” Domando dolcemente, mentre lei strizza gli occhi. “Non lo so” Mormora. “Avevo paura” Si alza mettendosi seduta, mentre io le prendo nuovamente la mano.

“Sai… Anche io avevo paura di rischiare, soprattutto dopo tutto quello che è successo, ma quando sei tornata mi hai fatto capire che nonostante la sofferenza che avrei provato dovevo buttarmi per combattere, perché ero con lui. Di cosa hai paura Alex?” Mi guarda con gli occhi spalancati e la bocca socchiusa come se stesse riflettendo sul da farsi.                                                                            

Ho già sofferto troppo per amore e ho paura di farlo ancora, chi mi dice che lui ami per davvero?”                    
“Se non glielo chiedi non lo saprai mai” Dico alzandomi dal letto, invitandola a fare lo stesso. “Io non farò mai una cosa del genere, se lui non dovesse ricambiare i miei sentimenti ci rimarrei troppo male e non voglio. Inoltre non l’ho mai visto come un qualcosa di più di un amico, mi è stato accanto nei momenti più difficili e gli voglio bene credo” Mormora confusa, mentre incrocia le braccia al petto.

“Sei sicura di volergli solo bene?” La incalzo con un sorriso malizioso. “Non lo so, ho solo paura che lui non ricambi i miei sentimenti” Dice mortificata. “Quindi ammetti di provare qualcosa per lui?” Domando puntandole un dito contro, ma non fa in tempo a rispondere che il mio cellulare suona, facendo comparire il numero di Justin sullo schermo.

“Scusa” Sussurro ad Alex, prima di premere la cornetta verde e rispondere. “Justin” Dico, sentendo una risata di sottofondo che riconosco essere quella di Simon. “Piccola mia, mi manchi” Sussurra con voce sensuale, mentre il mio cuore accelera i battiti e non posso fare a meno di sorridere.

“Ma se ci siamo visti solo un’ora fa” Il mio tono è divertito e dall’altro capo sento una rumorosa risata che contagia anche me. “Lo so, ma mi manchi, ce la fai a raggiungermi al parco qui vicino?” Guardo Alex che ha sentito tutto, come a chiederle il permesso ed annuisce senza ribattere. “Ok, arrivo” Dico ansiosa dalla voglia di rivederlo, prima di sentire un bacio arrivare dritto nel mio orecchio.

“Perfetto, muoviti, ti amo”                                                              
“Non darmi ordini Bieber, ti amo anche io” Dico prima di chiudere la chiamata e guardare Alex che mi sorride dolcemente. “Posso entrare?” Urla la voce di Ryan attraverso la porta. “Oh mio dio, digli di no, non voglio vederlo” Sussurra Alex per non farsi sentire, mentre io sbuffo.

“Dai prima o poi dovrai pur vederlo” Sussurro anche io. Scuote la testa, prima di prendere un respiro profondo, mentre Ryan continua a bussare alla porta. “Emh… si, entra” Urlo, mentre Alex mi incenerisce con lo sguardo. Le faccio un sorriso forzato e guardo Ryan impalato sulla porta che si gratta il capo imbarazzato.

“Ciao, Jes… Emh… Alex” Arrossisce sussurrando il suo nome e non posso fare a meno di sorridere intenerita, sentendomi di troppo “Emh… Ok, io me ne vado da Justin, ci vediamo dopo” Urlo mettendo il cellulare in tasca, ma non sembra che i due mi abbiano dato molto retta dato gli sguardi che si lanciavano, così saluto Cait ed esco sentendo la brezza dell’autunno invadere ogni parte di me, facendomi sorridere spensierata.

Non avrei mai pensato che in pochi mesi la mia vita sarebbe cambiata radicalmente per un ragazzo che inizialmente non sopportavo. Se solo ripenso al modo in cui lo trattavo i primi giorni mi viene da ridere; lui sarebbe stato l’ultimo ragazzo a cui io mi sarei affezionata e invece è stato il primo ad avermi veramente in tutti i sensi possibili.

Non pensavo potesse accadere tutto quello che è successo, anzi se me lo avessero raccontato non ci avrei mai creduto e avrei riso fino a star male, anche se sento che qualcosa non va. Mi sta andando tutto fin troppo bene e questo non mi succede mai, perché nella mia vita è sempre tutto complicato e invece ora mi ritrovo a sorridere da sola come non avevo mai fatto in vita mia.

Blocco i miei pensieri, sentendo suonare il mio cellulare. “Pronto Alex?” Rispondo avendo visto il nome sullo schermo. “Ehy Jes, non sai cosa è successo!” Urla, sfracassandomi un timpano come è solita fare. “Che è successo Alex? Mi stai preoccupando” Mormoro passandomi una mano tra i capelli. “Abbiamo fatto di tutto per scoprire il numero del mittente, ma non ci siamo riusciti, però…” Prende una pausa facendomi accelerare i battiti del cuore.

“Abbiamo scoperto da dove proviene” Continua. “Quindi?” Chiedo con l’ansia a mille, mentre mi fermo di fronte ad un albero. “Tenerife, in Spagna” Aggrotto la fronte stranita dalla destinazione così lontana, prima di spalancare la bocca scioccata. Ho sentito parlare così tanto di quella città; se non sbaglio è una delle città più pericolose al mondo.

Non riesco a capire chi possa essere colei che mi ha contattata. E se fossi veramente in pericolo e lei mi avesse avvertito per proteggermi? In fondo che ragione avrebbe per spaventarmi… Lei addirittura conosceva il mio nome e cognome. “Jes, ci sei?” Chiede Alex, notando il silenzio dall’altra parte. “Io, emh… si, vado da Justin a raccontargli tutto” Mormoro spaventata, mentre chiudo la chiamata non aspettando la risposta di Alex.

Inizio a guardarmi intorno sentendomi improvvisamente osservata e deglutisco quando vedo che non c’è nessuno in circolazione. Continuo a camminare a passo svelto, sicuramente sarà solo suggestione, devo calmarmi. Ad un tratto sento un rumore dietro di me, mi giro e non vedo nessuno. Inizio a correre spaventata in direzione del parco che sembra essere sempre più lontano.

“Ehy bambola” Sussurra una voce alle mie spalle, facendomi ghiacciare il sangue delle vene. Mi giro lentamente con il cuore che batte a mille e noto un ragazzo con tratti vagamente familiari. I suoi occhi castano chiaro, quasi verdi non mi sono nuovi, i suoi capelli color cioccolato e il viso così simile a qualcuno che conosco.

“Sei molto bella, come dicono tutti del resto” Dice mentre continua ad avvicinarsi a me e ad ogni passo che fa sento il cuore accelerarmi sempre di più. Indietreggio finendo contro un muro, mentre lui è ormai così vicino a me, che posso sentire il suo respiro di tabacco.

Deglutisco a fatica, prima di cominciare a correre spaventata, ma lui mi prende per un polso, per poi bloccarmi entrambe le braccia, mettendomi un panno bianco sulla bocca con un odore forte, sgradevole. Sento la vista appannarsi, il corpo più leggero, prima di vedere completamente buio.



*SPAZIO DI UN'AUTRICE IDIOTA*
Ok, sono qui! Dopo anni, mesi, giorni, ore, minuti, secondi... Non so quanto tempo è passato dall'ultima volta che ho aggiornato e  nemmeno voglio saperlo mi sentirei troppo in colpa e sono consapevole che il capitolo non è uno dei migliori, anzi diciamo che fa cagare ed è un pò confuso... Non si capisce granchè, ma vi assicuro che dal prossimo si chiariranno molte cose... Ringrazio comunque tutte le persone che hanno recensito, sia i nuovi e sia i vecchi e chi ha messo la storia tra le preferite-seguite-ricordate <3... Miraccomando fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo con una recensione...
Mirea xoxo



 
  
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