VOGLIO
SALVARTI
20
– Resterò con te
questa notte
“Non
è più tempo di aspettare,
è giunta l’ora che la ragazza mi giuri
fedeltà” Il re si gratta il mento,
facendo ondeggiare leggermente l’ispida barbetta bianca.
Murtagh sposta il peso
da una gamba all’altra; poverino, non sa cosa lo aspetta, ma
io sì: il re vuole
mettere alla prova la sua presunta fedeltà, e lo
farà facendolo partecipare
alla tortura.
“Sire, se potessi esentarmi da
questo compito… Non nutro il minimo interesse per quella che
si è definita una
regina e ho compiti che mi premono di più da
svolgere” E in più non ho
intenzione che il re scopra che ho già incontrato Nasuada.
Storce il naso e mi osserva;
forse pensa che mi faccia impressione la tortura, ma sembra scartare
quell’idea
“Immagino che non ci sia bisogno del tuo aiuto, hai
già dimostrato il tuo
valore. Mentre di te, Murtagh, avrò bisogno”
Murtagh si blocca, sembra non
riuscire a respirare, ma alla fine annuisce.
“Bene, allora procederemo
subito” Il re si avvia verso la porta di servizio, seguito
poco lontano dal
cavaliere rosso.
“Divertiti” penso
mentre la porta si chiude; sospiro, penso che farò
una passeggiata, è una così bella giornata e
voglio godere del sole.
***
“Pensi che Nasuada costituisca un
pericolo?” Domanda Ignem, mentre
rosicchia il suo pranzo.
“Al comando dei Varden, forse; ma
così è solo una seccatura, una spina
nel fianco”
“Allora sbarazzatene”
“No!” Rispondo perentoria “Lei
mi serve, mi serve per Murtagh; anche se fosse come dici tu e a lui non
interessa in quel senso non credo la lascerebbe morire, la sta aiutando
anche
ora”
“Come fai a saperlo?!” La sua voce
è allarmata; ha paura che se
scopro troppo le mie carte il re scoprirà il nostro segreto.
“Non ti preoccupare, è
Galbatorix a mostrarmi tutto quello che fa
Murtagh” Mi sento scoppiare dalla gioia; il re si
fida così tanto di me da
espormi i suoi piani, quanto è ingenuo.
“Perché non mi dici
queste cose?!” Sbotta Ignem.
Rido “Nemmeno tu mi confidi tutto,
cara; che cosa mi dici del tuo piccolo
amico Castigo, eh?” Sogghigno e lei sbuffa, ma
evita di rispondere, segno
che ho colpito sul vivo.
“Comunque il re ha intenzione di
sfruttare la cosa, come noi del resto;
anche se ora gli sta creando parecchi intralci, perché
Nasuada si ostina a non
giurargli fedeltà. Credo che stia per decidere di aspettare
che ci sia anche
Eragon, ma non ha ancora gettato la spugna” Sospiro
assorta nei miei
pensieri
“E comunque da
Castigo…” Sbotta Ignem, ancora alterata
dalla mia
piccola insinuazione di prima “…
ho
scoperto un paio di cosette che potrebbero esserti utili”
“Cosa?” Chiedo presa
dall’interesse.
“Al ragazzo, il duegambe si intende,
non interessa Nasuada; sta fingendo
per attirare l’attenzione su di lui e lasciare te fuori
dall’occhio del re” Sbuffo.
“Devo dir la verità,
speravo in qualcosa di più sostanzioso. E poi come
dovrebbe interessarmi quello che fa lui” Eppure un
sorriso mi appare,
involontariamente, sulle labbra.
***
La
sala dell’oracolo è immersa
nel buio, so per certo che il re in questo momento non sta osservando
Murtagh,
è sicuro che non farà niente di considerevole.
Lui no, ma io sì.
Apro la porta con poca delicatezza,
sorpassando le due guardi in stato di catalessi. Appena sente il rumore
Murtagh
balza in piedi; erano seduti fianco a fianco appoggiati contro una
parete, per
qualche oscura ragione la cosa mi da sui nervi. Sorrido al cavaliere
che sta
bofonchiando qualcosa.
“Ho interrotto qualcosa?” Dico
con voce malignamente divertita; il volto di Murtagh si scurisce
“Oh, non ti
preoccupare, il vostro segreto con me è al sicuro”
Non vorrei essere così
dolcemente acida, ma è più forte di me. Scuoto la
testa, devo restare lucida e
non accecata dall’invidia.
“Vattene cavaliere, prima che
cambi idea; ho bisogno di parlare con la nostra reginetta”
Murtag si avvia alla
porta, con passo rigido “Non dimenticare il mantello, non
vorrei che prendessi
freddo” Riferendomi
al quello indossato
da Nasuada; ripreso si avvia all’uscita, ma quando
è vicino a me mi afferra un
braccio.
“Che intenzioni hai?” Domanda
sibilando; se sta fingendo è molto bravo. Resisto
all’impulso di strattonare il
braccio, dargli uno schiaffo e scappare via; invece sorrido, il
più
innocentemente possibile.
“Non ho cattive intenzioni,
non le farò alcun male” Dico nell’antica
lingua; lui indurisce lo sguardo.
“So quello che puoi fare, non
prendermi in giro” Dice in un sibilo.
“Sì, lo sai, ma questo cosa
cambia? Non ti fidi di me?” Lui scuote la testa, io sorrido
“Bè, comunque
perché dovrei farle del male? Ci sei già tu per
questo. O non sei stato tu a
infliggerle quelle ferite?” Gli rivolgo uno sguardo perplesso
e lui molla il
mio braccio come se scottasse.
Prima di uscire dice: “Noi
dobbiamo parlare. E non potrai evitarmi questa volta”
Sospiro, con un tocco di
malinconia.
“Cosa volevi da me?” Domanda
Nasuada, ha la voce flebile, ma mantiene quello sguardo orgoglioso
negli occhi.
Un po’ mi assomiglia; solo che io ho imparato che se voglio
qualcosa
l’orgoglio, a volte, può essere
l’ostacolo più grande; bisogna avere
equilibrio.
“Niente di troppo importante,
volevo solo assicurarmi che tu non giurassi fedeltà a
Galbatorix” e per
torturarmi nel vedere te e Murtagh insieme, per rendermi conto che la
mia
scelta di tenerlo a distanza sia giusta; perché ho bisogno
di sapere che
nemmeno tu sei felice con quello che avrei potuto avere io.
“Hai paura che dica qualcosa
di ciò che mi hai rivelato a Galbatorix?” Sollevo
le spalle e le riabbasso, non
avevo nemmeno pensato a questa eventualità
“Bè non preoccuparti inutilmente,
non lo farò”
“Anche se dovessi farlo non ti
crederebbe, sono la sua pupilla” Sono sicura di quello che
dico, l’unico
problema sarebbe se dovesse guardare i suoi ricordi.
“La sua pupilla? Ti punirebbe
comunque…” Sul suo volto c’è
l’ombra di un sorriso.
“Prima lo ucciderei” Rido, è
divertente vedere come continui a sottovalutarmi “Se tu non
mi servissi
ucciderei anche te”
“Cosa potrei fare io per te?” La
osservo attentamente e poi scuoto la testa.
“Non te lo posso dire,
comunque tu non puoi fare niente; ma quanto vorrei che lui ti amasse
veramente”
Sarebbe tutto più semplice, estremamente semplice.
“Ma non ti preoccupare,
presto non avrai alcun motivo per essere gelosa” Lei si
irrigidisce ancor di
più.
“Non puoi uccidermi,
Galbatorix mi vuole viva”
“Oh, se fosse così semplice…”
Le sorrido tristemente “Alzati, devi tornare al tuo
posto” Fa come gli ho detto
e la lego.
“Lui… lui mi ama” Dice; non ne
è più sicura.
“Sì certo” Il mio tono è
scettico “Ti do un consiglio: non amarlo” Me ne
vado; per quanto ci provo non
riesco ad odiarla, se non mi ascolta lei sarà più
morta di coloro che ama.
***
“Eragon,
Eragon arriverà
domani. Dimmi cos’hai in mente, Anna” Gli sorrido.
“Ho in mente di aiutare
Eragon, quello che vuoi fare anche tu” Fino a un certo punto,
naturalmente
“Abbiamo un obbiettivo in comune” Lui mi folgora
con lo sguardo e in pochi
secondi mi afferra per le spalle.
“No! No, non è affatto così;
io non voglio quello che vuoi tu”
“Non hai la più pallida idea
di quello che voglio, Murtagh”
“Hai ragione; io voglio
andarmene e tu no” annuisco “Vedi? E questo rende
impossibile avverare il mio
desiderio”
Corrugo la fronte “Non
capisco…” Lui scuote la testa, è triste.
“Io voglio anche te e, puoi
credermi quando te lo dico, non me ne andrò senza
averti” Vorrei urlargli
contro dicendogli che è uno stupido, che non avrà
mia quello che vuole.
“No, lo sai che questo non
accadrà; vattene, vattene via, Murtagh. Fai come ti
dico” Lui scuote la testa e
ripete:
“Io voglio te e non me ne
andrò senza averti” Questa volta però
lo dice nell’antica lingua. Una lacrima
mi solca la guancia e lui la asciuga con il pollice; quanto vorrei che
non lo
avessi detto.
“Mi odi così tanto?” Domando.
“No, ti amo così tanto da
essere egoista e impedirti di commettere uno sbaglio. Se non mi ami
uccidimi,
uccidimi adesso; non te lo impedirò” Se lo facessi
sarei sicura di avere quello
che voglio, eppure lo amo e mi odio per questo. Perché amore
e odio sono così
inevitabilmente legati?
Lo bacio e lui ricambia; un
bacio rude, come se fosse l’ultimo, come se non ci fosse un
domani. Mi stacco e
sospiro, lo guardo negli occhi fondi come l’oblio; quanto
vorrei andare via con
lui, restare con lui, ma voglio di più il regno.
È tempo di scegliere, Anna.
“Io ti amo; ma, ti prego, non
rendere le cose più difficili” Lui accenna ad un
sorriso.
“Tu mi conosci, ti renderò le
cose impossibili fin che non resterai con me” Scuoto la testa.
“Resterò con te questa notte”
***
“Murtagh
svegliati, ormai sarà
ora” Le braccia del cavaliere, strette alla mia vita, hanno
un fremito e poi
allentano la presa; sento il respiro di Murtagh sul collo e poi le sue
labbra
sull’orecchio, mi da un piccolo bacio e poi si alza.
Io lo seguo e mi vesto; quando
entrambi indossiamo l’armatura e le armi mi abbraccia
nuovamente, lo bacio
assaporando le sue labbra; quanto vorrei poter perdermi in
quell’abbraccio
protettivo.
“Dobbiamo andare” Dice lui,
con un tocco di tristezza.
“Sì” Concordo io.
“Non mi dici di stare
attento?”
“No” Fatti pure ammazzare, mi
semplificheresti il lavoro.
“Eppure tu non vuoi che
muoia” Puntualizza Ignem, mi sembra quasi
che lei sia l’angioletto su una mia spalla e io il
diavoletto, però poi le
decisioni le prendo io, andando contro a tutte le regole del buon
senso. La
scaccio dalla mia testa, voglio godermi a pieno Murtagh.
“No? Ma tanto tornerò da te,
che tu lo voglia o meno. E comunque non mi sembra molto gentile da
parte tua…”
Sogghigno.
“Io non sono gentile” Gli
scocco un bacio sulle labbra e mi libero dalla sua presa
“Andiamo, o il re non
sarà gentile” Entrambi ci avviamo verso la sala
del trono.