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Autore: OfeliaMontgomery    01/08/2014    2 recensioni
Victor Frankestein riporta in vita sua figlia Caroline, che in precedenza era stata sbranata da dei lupi. Il suo ritorno è un po' disastroso perchè non ricorda nulla della sua vita prima d'allora. Stein - la creatura e suo fratello - non l'aiuta per niente perchè la prende in giro come se l'incidente non fosse mai successo e questa cosa la scombina ancora di più.
Elizabeth - la madre - decide di rimandare a scuola la figlia sperando che la memoria le possa tornare, magari grazie all'aiuto dei suoi amici. Ma entrambi i coniugi Frankenstein non sanno che in quella stessa scuola ci sono il figlio e la figlia del loro più acerrimo nemico: Dracula.
Caroline e Verona - la figlia di Dracula - estaurano subito un bel rapporto. Dopo uno scontro e incronto con Jonathan, la Frankenstein si è infatuata di lui e sembra proprio che lui la ricambi.
Cosa succederà fra le due famiglie? Riusciranno i due ragazzi a tenere nascosta la loro relazione?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=f3Yq3hpaJIw&feature=youtu.be
Genere: Dark, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden Love.'
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Caroline era uscita di corsa dalla villa e si era diretta verso la macchina di Ulla che la stava aspettando dietro ad una siepe.
«Ciao» salutò Caroline entrando nella macchina.
«Ciao bellissima» Ulla ricambiò il saluto e poi fece partire l’auto.
Si fermarono davanti alla casa di Ice e aspettarono quasi venti minuti, prima che la loro amica apparisse in tutto il suo splendore. Indossava un paio di shorts con sotto dei leggings di stoffa nera e una maglietta rosa.
«Finalmente» esclamarono in coro le due ragazze mentre Ice fece spallucce, entrando nella macchina. Si sedette sul sedile centrale nella parte posteriore dell’auto.
«Ora parti però» disse Ice, sventolando una mano davanti alla faccia di Ulla che le fece la linguaccia.
Ripartirono di nuovo, viaggiarono per venti minuti, fino ad arrivare davanti al negozio di liquori meno conosciuto della città.
«Okay, facciamo così, io e te - indicò Caroline - compriamo qualcosa da mangiare mentre Ice compra le birre e il resto» spiegò il piano Ulla indicando le amiche.
«Ragazze abbiamo un problema, ho dimenticato a casa la mia carta d’identità finta» esordì Ice, controllando per bene il borsellino e la sua borsa.
Ulla grugnì dalla rabbia, «Cazzo! E adesso?» domandò battendo nervosamente i piedi sull’asfalto.
«Non lo so, cazzo Ulla mi dispiace, pensavo di averla presa» si scusò Ice abbassando lo sguardo.
«Ragazze vi serve una mano?» domandò una voce femminile alle loro spalle. Quando si girarono trovarono Verona che sorrideva.
«Verona!» esclamò Caroline andandole incontro per abbracciarla, «Ti prego ci puoi comprare delle birre e qualche altro liquore?» le domandò gentilmente.
«Ah e sei invitata alla mia festa. Non sapevo come avvisarti, non ho il tuo numero» disse timidamente Ulla sorridendole.
Verona ricambiò il sorriso poi tornò a guardare Caroline, «Va bene, vado e torno» le rispose staccandosi dal suo abbraccio per poi sparire nel negozio.
«Che fortuna!» esclamò felice Ice.
«Già» ribatté Ulla.
Caroline sorrise alle amiche, «Speriamo solo che qualcuno non mi trovi qui e poi vada a spifferare tutto ai miei» disse seria la mora.
Ulla si avvicinò a lei, le mise un braccio sulla spalla e se la tirò addosso, «Vedrai che andrà tutto bene» le sussurrò all’orecchio.
Pochi minuti dopo, Verona uscì dal negozio con due sacchetti pieni di liquori e un enorme sorriso sulle labbra.
«Ecco quello che ho preso» disse porgendo un sacchetto a Ice e uno a Ulla.
«Wow, grazie. Quanto ti devo?» domandò Ulla mentre ritirava i sacchetti nel baule della macchina.
Verona scosse la testa, muovendo nel vento i suoi lunghi capelli biondi, «Niente, offro io» disse semplicemente.
Ulla spalancò gli occhi «Grazie, cioè oddio grazie davvero» disse gentilmente. La ragazza era rimasta esterrefatta dalla dolcezza di Verona.
«Beh, ci vediamo stasera, giusto?» domandò Verona mentre faceva qualche passo verso la sua auto.
«Certamente» urlò Ulla sventolando la mano per salutarla. Anche Caroline e Ice la salutarono poi salirono tutte e tre in macchina e tornarono a casa.
 
Caroline stava entrando in casa, quando un forte schiaffo la colpì in pieno viso, facendola scattare indietro.
Il padre le aveva appena tirato uno schiaffo e per quale diamine di motivo?
«Noi avevamo fiducia in te e tu l’hai sprecata così» le urlò contro. A cosa si riferiva? Hanno scoperto di Jonathan e Verona? Oppure di oggi? Ma come?
«Cosa?» domandò Caroline massaggiandosi la guancia.
«Un ragazzo è venuto qui e ci ha detto che tu e le tue amiche eravate davanti ad un negozio e volevate comprare dei liquori. Non dovevate essere in biblioteca a studiare?» domandò il padre alzando entrambe le sopracciglia.
«Siamo andate in biblioteca ma prima ci siamo fermate a prendere qualcosa da mangiare e da bere» inventò quella bugia sul momento anche perché era terrorizzata «E poi chi era il ragazzo?» domandò alzando un sopracciglio.
«Ha detto di chiamarsi Aaron, ma questo non conta, tu ci hai mentito» disse secco il padre, incrociando le braccia al petto.
«Aaron? Oddio, quello mi odia perché non esco con lui! Ha inventato questo per mettermi nei casini. Mentito? Abbiamo comprato qualcosa da mangiare e basta» Caroline stava gesticolando e quando gesticolava era o perché era nervosa o perché preoccupata. In questo caso nervosa, molto nervosa.
Il padre sospirò esasperato «Perché sei cambiata così tanto? Prima non eri così» disse guardando negli occhi la figlia.
«Già, prima che morissi e tu mi riportassi in vita» esclamò furiosa prima di sorpassare il padre, salire le scale e chiudersi nella sua camera.

 
  
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