Serie TV > Glee
Segui la storia  |       
Autore: Saysomething97    01/08/2014    2 recensioni
Cosa potrebbe succedere se Sebastian e Santana fossero coinquilini? Beh venitelo a scoprire.
*“Ho pensato che visto che questa è la nostra prima cena insieme avremmo dovuto mangiare la pizza! Adoro la pizza” mentre diceva quest’ultima frase sembrava un bambino davanti ad un negozio di caramelle, era adorabile.
“Perché mi stai fissando? Lo so che sono bello però un po’ di contegno dolcezza. Non ti starai già innamorando di me?” mi disse con quel suo dannato sorriso decisamente troppo ammiccante.
“Senti, ho capito che hai le manie da prima donna. Ma io non mi sto innamorando di te, come potrei? Mi piacciono le ragazze” almeno pensavo, fino a quel giorno.*
Genere: Angst, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Santana Lopez, Sebastian Smythe, Un po' tutti | Coppie: Santana/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: Non-con
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“SEBASTIAAAN” urlai.

Se il buongiorno si vedeva dalla mattina quella non era sicuramente la mia giornata fortunata, stavo facendo tardi per il lavoro. E Sebastian non aiutava.

“Che c’è?” mi chiese lui con voce assonnata mentre si strofinava gli occhi gonfi dal sonno e dalle lacrime che li avevano attraversati la sera prima.

“Vuoi smetterla di lasciare vestiti ovunque? Guarda, che casino che è questa casa, yo no soy tu esclava!”

“Smettila di blaterare in spagnolo e calmati, appena esci sistemo. E un’altra cosa, dov’è finita tutta la dolcezza di ieri sera?”

“Senti sto facendo tardi e sai che appena si fa un minimo di ritardo Green è capace di abbassarti lo stipendio e non è quello che voglio. In più ti ci metti anche tu”

“Okay scusa, davvero appena te ne vai tolgo la mia roba. Anche se non c’è tutto questo casino che dici…”

“Sei serio?” dissi mentre stavo alzando una sua t-shirt che si trovava sul bancone della cucina: “ci sono tue magliette ovunque e prima per trovare le mie chiavi di casa ho dovuto sposare tutti i tuoi vestiti che non so per quale motivo si trovino sul tavolino di là. Sai ti ho dato una camera con un armadio e di solito le persone normali lo usano per riporci i vestiti”

Detto questo mi sentivo decisamente meglio, non ero arrabbiata solamente per il disordine, non lo sapevo neanch’io cosa avevo quella mattina ma buttai tutta la mia rabbia su di lui.

“Ho capito donna mestruata oggi metto in ordina tanto non devo venire al lavoro, ti conviene andare o farai ancora più tardi e non dare la colpa a me per il tuo ritardo o il tuo malumore” finì di parlare e si chiuse in bagno, mi stavo sentendo in colpa per come lo avevo trattato, cercando di non pensarci mi diressi al lavoro.

Arrivata a lavoro cominciai a fare quello che facevo da un anno a questa parte ogni singolo giorno. La mia vita era diventata monotona dalla fine delle superiori. Mi mancavano quei momenti, cantare canzoni con quelle persone che all’inizio pensavo fossero perdenti ma che alla fine erano diventate la mia seconda famiglia. Stavo bene con loro e mi sentivo veramente me stessa solamente nei momenti passati con loro in quella sala canto di uno squallido edificio scolastico in Ohio. Ora mi sentivo persa, non sapevo cosa volevo dal futuro. Una cosa era certa, lo dicevo dal mio primo anno di liceo, volevo diventare famosa.

Sono molto più brava della metà degli artisti che ci sono oggigiorno in giro, questo è ovvio.

Mi piacerebbe esibirmi davanti ad un pubblico che ha solo occhi per me, ultimamente sto capendo che non voglio diventare solamente famosa, voglio diventare famosa grazie alla mia voce, alla mia musica.

Solo al pensiero di avere delle persone che pagano per vedermi cantare per ascoltare le mie canzoni mi fa venire la pelle d’oca.

I miei pensieri furono interrotti da Steve che mi chiamava.

“Ehi Santana, puoi venire un momento? Devo parlarti”

Lo raggiunsi dietro il bancone della caffetteria, non avevo idea di cosa volesse dirmi.

“Senti, ma c’è qualcosa tra te e Sebastian?”

Okay mi sarei aspettata tutto tranne quella domanda.

“Aspetta, cosa? No che non stiamo insieme e pensavo tu lo sapessi visto che lo stavate facendo in quello sgabuzzino”

“Quella è stata una cosa passeggera, te l’ho chiesto perché quando ci hai scoperti mentre, beh tu sai cosa stavamo facendo, mi sei sembrata strana. Si hai fatto le tue solite battute eccetera però mi è sembrata che la cosa ti ha infastidita, per questo mi chiedevo se  ci fosse qualcosa tra voi due”

“No non c’è niente tra noi due, siamo solamente coinquilini”

Santana stavi perdendo colpi se qualcuno si è accorto che eri gelosa e che avresti pagato oro per stare al posto di Steve.

“Okay, allora tutto apposto, meglio che torno a lavorare altrimenti chi se lo sente Green” disse con una risata. Mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò.

Quel ragazzo mi sta rovinando la vita, almeno spero che stia mettendo in ordine.

Quella giornata sembrava non finire, mancavano solamente quaranta minuti alla fine del mio turno e potevo finalmente tornare a casa.

“Santana!” sentii Sophie chiamarmi.

“C’è Sebastian al telefono, vuole te”

Ecco ero sicura che aveva combinato qualcosa, magari per prepararsi il pranzo ha mandato a fuoco la cucina.

“Pronto? Seb, tutto bene? Cosa hai mandato a fuoco?”

“Come sei drastica, e vedo che ti fidi molto di me è?”

Mi stavo immaginando perfettamente la sua faccia in quel momento.

“Okay se non hai bruciato niente cosa vuoi?”

“Volevo sapere tra quanto finisci di lavorare”

“Tra quaranta minuti”

“Okay! Allora ci vediamo a casa”

Era decisamente troppo euforico, cosa diavolo stava combinando?

“Ehi Seb aspett-“

Troppo tardi aveva già riagganciato.

Non lo capirò mai quel ragazzo.

Finito il turno presi la metro e mi avviai verso casa con le cuffiette nelle orecchie.

Stavo camminando verso casa quando il cellulare squillò, era Sebastian.

“Ehi ci stai mettendo una vita a tornare a casa, che fine hai fatto?”

“Sei geloso che abbia trovato qualche buon acquirente da farmi mentre sono per strada?”

“Idiota, non mi hai risposto”

“Sto camminando, cinque minuti e sono a casa. Sai mi ero dimenticata cosa si provasse ad avere una madre apprensiva che ti aspetta a casa”

“Non sei divertente. A dopo”

Ripeto, quel ragazzo non lo capirò mai.

Arrivai a casa e quando aprii la porta mi ritrovai Sebastian davanti.

“SOPRESA!”

“Sorpresa?” ripetei non capendo cosa stesse succedendo.

Mi guardai intorno e notai che Sebastian aveva preparato la cena ed era tutto perfettamente servito sopra il tavolo.

Lo guardai ed aveva un sorriso che andava da orecchio ad orecchio, sembrava un bambino. Molto probabilmente era molto più euforico di me.

“E questo per cosa è?” chiesi mentre posai la giacca sul divano e mi slegai i capelli.

“Era per scusarmi per oggi e per ringraziarti”

“Te l’avevo detto, non dovevi fare niente per ringraziarmi. Comunque che odorino, hai preparato tutto tu?”

“Si” disse con la faccia orgogliosa mentre faceva un finto inchino.

“Non ti credo”

“Donna di poca fede, ho fatto davvero tutto io. Andiamo a mangiare”

Mi fece strada verso il tavolino e quando arrivai vicino alla mia sedia lui me l’ha spostò per farmi sedere.

“Quanta galanteria, chissà con quanti ragazzi hai usato questa tattica o cose simile”

“Beh mi sono allenato abbastanza, sai ad alcuni ragazzi basta fargli vedere che sei un uomo di classe e ti cadono ai piedi”

“Che frase squallida. Peccato che se ti conoscessero, capirebbero subito che non sei di classe” gli dissi sfidandolo.

“Non ti preoccupare, passiamo così poco tempo insieme che non fanno in tempo a scoprirlo. Visto che l’unica cosa che dopo dicono o implorano è il mio nome, se sai cosa intendo”

“Troia”

“Lo prendo come un complimento” mi disse facendomi l’occhiolino.

Aveva una risposta a qualsiasi cosa gli dicessi, quella faccia da suricato.

“Dai assaggia!”

Era euforico come un bambino la notte della vigilia.

“Okay calmati”

Detto questo diedi una forchettata al riso che mi trovavo davanti.

“Mmh, è davvero buono, non me l’aspettavo”

“Aspetta di arrivare al dolce, è una specialità di mia madre”

“Alcune volte sei di un gay assurdo”

“Ehi fino a prova contraria lo sono”

“Si si come no. Comunque ho un piano riguardo quel tuo piccolo problemino”

Alzò gli occhi dal suo piatto e li fissò dritti nei miei.

“E sarebbe?”

Feci un sorriso prima di iniziare a parlare.
 

*Ciao popolo di efp! *si copre con il proprio cane* lo so, lo so, sono in un ritardo mostruoso per aggiornare ma davvero ho avuto dei problemi e l’ispirazione se n’era completamente andata. Fatto sta che sono tornata! Vi auguro buone vacanze, per quelli che stanno per partire e per chi resterà a casa vi auguro di passare un bel mese anche voi. Vorrei ringraziare tutte le persone che mi hanno risposto al messaggio, che mandai riguardo il ritardo di aggiornamento di questa storia, che mi hanno scritto delle cose carinissime, davvero grazie. A tutte le persone che hanno recensito questa storia e l’hanno messa nelle preferite/seguite/ricordate. Aspetto vostri commenti, anche solamente per insultarmi per non aver aggiornato così a lungo. Se volete ci sentiamo anche sull’altra mia ff è una kurtbastian eheheh. Detto questo vi saluto, un bacio. Dì*
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Saysomething97