.Ancora non riesci a dormire, inspiegabilmente.
 

E’ mezzanotte ma ancora non riesci a prendere sonno. Quello che è accaduto poche ore prima continua a frullarti in mente impedendoti di dormire.
Ti tornano in mente la discussione, il brandy, le punzecchiature e, facendoti rabbrividire, l’immagine di Marge gonfiata e svolazzante per il salotto.
Nonostante cerchi di impedirtelo, i tuoi pensieri continuano ad andare a Harry. Ti torna in mente il suo volto infuriato alle parole di Marge.
Parole cattive, parole dette per ferire.
Insulti contro Lily, sua madre.
Ma anche tua sorella.
Inconsapevolmente ti chiedi se Lily ti avrebbe difeso, sentendo qualcuno definirti una mela marcia, o se anche lei avrebbe ascoltato l’ insulto senza scomporsi, come hai fatto tu.
Non l’hai mai sopportata, zia Marge. Lei e il suo orrido cane bavoso. Solo l’amore che provi per Vernon ti spinge a sorriderle ogni volta che vi viene a visitare. Ma neanche l’amore per Vernon ti spinge a sorridere al cane bavoso.
Guardi l’orologio: mezzanotte e mezza.
Ancora non riesci a dormire.
Dai la colpa al caldo torrido che ti toglie il fiato.
Ti alzi. Stai solo andando in bagno.
Però ti sei infilata le scarpe. E hai preso con te la vestaglia.
Vuoi solo andare in bagno, però ti ritrovi davanti alla porta di casa. Ora la porta di casa è chiusa alle tue spalle: sei uscita.
Privet Drive è deserta, illuminata dai lampioni e, sopra ancora, dalle pallide stelle. Il frinire delle cicale ti sembra un rumore assordante, in tutto quel silenzio.
Con la coda dell’occhio vedi un movimento. Forse era un cane randagio. Forse la tua immaginazione.
Stringendoti nella vestaglia per farti coraggio ti avvii per la strada. E’ il tuo modo per farti perdonare, anche se chi ti deve perdonare ormai non c’è più.
Andare a cercare Harry è il tuo modo per farti perdonare da Lily gli insulti che Marge le ha rivolto e che tu hai ignorato. E nonostante ritieni Harry una scocciatura non ti dimentichi che in giro c’è un pericoloso assassino pazzo armato di pistola: non hai nessuna voglia di ritrovarti la vita ancora più scombussolata per l’omicidio di quello strambo e fastidioso ragazzino.
Continui a vagare per le strade deserte accompagnata solo dal rumore di grilli e cicale. Non riesci a trovare Harry. Torni a casa.
In terra, davanti alla porta c’è una lettera. La raccogli.
“ A Petunia Dursley” c’è scritto sopra. Non c’è il mittente, ma immagini di chi sia: riconosci subito quella busta di pergamena e la calligrafia obliqua e sottile.
La stessa calligrafia di una busta di tanti anni prima...
La apri.

Gentile signora Petunia Dursley,
Harry è al sicuro e passerà gli ultimi giorni di vacanza in un albergo a Londra. Penserà da solo a raggiungere l’espresso per Hogwarts.
La ringrazio per essere uscita a cercarlo e auguro un buon proseguimento di serata.

Professor A. P. W. B. Silente

 


.Angolino dell’autrice.
Salve a tutti, come procede da voi quest’autunno estate?
Mentre lavoro a un’altra storia che ormai porto avanti da anni e che spero riuscirò prima o poi a concludere, ho deciso di riesumare questa storiella dal mio computer, dove giaceva da un’infinità di tempo.
Spero sia stata di vostro gradimento, commentate per farmelo sapere.
Ciao a tutti,
_Falsa Pista_