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Autore: HakunaMatata_3    03/08/2014    3 recensioni
Dal testo:
"Siamo due adulti in una tenda su un’isola dell’Oceano Indiano; lui non ha cenato, io ho nello stomaco mezza scatoletta di carne secca; siamo a mezzo metro di distanza, ancora vestiti, gettati sui nostri letti come due vecchie bambole di pezza.
Fisso il soffitto della tenda e i ricordi riaffiorano senza che riesca a impedirlo.
Il suo respiro è regolare quanto il mio.
Nessuno dei due dorme, stanotte."
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Un'Indicibile frustrata per il suo ruolo in una missione all'estero, un piccolo dramma alle spalle e tanta voglia di togliersi di dosso il peso del suo cognome. Uno Spezzaincantesimi taciturno e ancora alle prese con il proprio passato. Un Capomissione inflessibile e poco benevolo. La meravigliosa Africa.
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Eccomi di nuovo sui vostri schermi con un'altra storia sulla meravigliosa coppia Rose/Scorpius, questa volta molto più breve (5 capitoli più una one shot) della prima. Spero vi piaccia =)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Cari R. e H.,
volevo contattarvi con la Metropolvere, ma non hanno permesso il collegamento con la vostra zona. Sono arrivata da qualche ora e dovrei incontrare il direttore del progetto oggi pomeriggio. Mi è stata assegnata una sistemazione abbastanza comoda che condivido con un’altra ragazza, spero di non avere problemi di convivenza.
Le regole qui sono più severe di quelle imposte durante il mio ultimo soggiorno, mi hanno assegnato un giorno alla settimana (il giovedì) per inviare la mia corrispondenza. Vi prego di cambiare gufo quando invierete la vostra risposta.
Un caro saluto, R.


Rileggo per l’ennesima volta la lettera che dovrei inviare ai miei genitori e non credo di poter fare di meglio. Potrei chiedere aiuto alla mia coabitante (“coinquilina” non è un termine adatto per una tenda in mezzo al nulla), ma non è ancora arrivata. Sono sempre stata un disastro con le lettere criptiche, ma non importa. Lego il rotolo di pergamena alla zampa del gufo che mi è stato assegnato (G01001) e sussurro Ron Weasley.
Il gufo tuba e spicca il volo. Lo guardo sparire nel cielo, poi ritorno alla mia tenda.
Prendo un bicchiere d'acqua dalla cucina, poi, in attesa delle prime istruzioni, riordino i bagagli.
Come al solito, non conoscendo la mia destinazione, ho messo nella borsa un vasto assortimento di abiti, ma quelli più leggeri non mi permetteranno comunque di far fronte ai 30 gradi che si registrano qui a Zanzibar. Ho quasi finito di sistemare tutti i miei vestiti e i pochi effetti personali che mi è stato concesso di portare, quando appare un Patronus a forma di roditore.
<< Convocazione in tenda A per 01001. Presentarsi immediatamente. Convocazione in tenda A per 01001. Presentarsi immediatamente >> esordisce una voce nasale. Mollo sul letto la sacca con gli articoli da bagno, mi sistemo attorno al collo il laccetto del lasciapassare con il mio numero identificativo e mi dirigo verso la tenda rossa al centro del campo,  dove un'ora fa mi è stato consegnato il gufo e mi è stata indicata la tenda corrispondente al numero appena assegnato. Una mezza dozzina di persone si sta muovendo nella mia stessa direzione, ma sono la prima a raggiungere la tenda.
<< Entri >> mi dicono dall'interno ed eseguo. È la tenda-ufficio più grande che abbia mai visto, sembra quasi l'Ufficio Auror del Ministero. Ci sono vari separé con dietro tutti coloro che si occupano della missione, la maggior parte dei quali è molto anziana.
La strega che mi ha detto di entrare (e- riconosco la voce- quella che mi ha mandato il Patronus) si schiarisce la voce e mi chiede il numero.
<< 01001 >>
<< Spezzaincantesimi o Indicibile? >>
Aggrotto la fronte: non sapevo del coinvolgimento degli Spezzaincantesimi.
<< Indicibile >> rispondo cupa.
<< Da ora in poi lei sarà nota come I-01001 >> dice la strega e, puntando la bacchetta, aggiunge la I al mio cartellino. Mi molla un plico in mano e mi spedisce nell’ultimo cubicolo, il numero 1.
Un uomo grosso con i capelli a spazzola e una tunica nera mi fa accomodare di fronte a lui.
<< Nome completo >> esordisce brusco, mentre una penna prendiappunti si solleva a mezz'aria.
<< Rose Weasley, signore >>
<< Weasley, eh? Data di nascita >>
<< 27 marzo 2006, signore >>. Per la prima volta da quando sono entrata, l'uomo mi guarda in faccia.
<< Allora sei tu la bambina prodigio dell'Ufficio Misteri >> osserva beffardo. Non mi piace il suo tono.
<< Ho solo svolto gli incarichi che mi sono stati assegnati, signore >> ribatto rigida.
<< Tirocinio concluso con un anno di anticipo, Capomissione già al tuo secondo incarico... Ti ho studiata, Weasley. Perché hai fatto richiesta per una missione all'estero? >>
<< Mi è stata consigliata la candidatura dal mio Capodipartimento, signore. Ho superato tutti i test di base e quelli attitudinali richiesti per la missione >>
<< Chi è il tuo Capodipartimento? >>
<< McDall, signore >>
<< Scommetto che sei un bel trofeo da esibire, vero? Sei qui solo per il tuo cognome >> sussurra mentre ghigna. Non è il primo a dirmi una cosa del genere, ma fa male lo stesso.
<< Sono I-01001 e sono stata scelta per questa missione in base alle richieste del Ministero. Sono stata valutata da una commissione composta da quattro giudici secondo tutte le normative e sono stata giudicata idonea, signore >>
<< Signore >> mi fa il verso lui. << Molto bene, Weasley. Hai voluto la scopa, adesso voli. Qui troverai tutte le informazioni necessarie. Se non capisci qualcosa non è affar mio, se qualche situazione non è alla tua altezza non è affar mio. Un solo errore e ti ritroverai a vendere i dolciumi da Mielandia >>.
Ha detto tutto questo riempiendo qua e là dei fogli con la punta della bacchetta. Mi viene consegnato anche questo plico, poi punta il pollice contro una porta lontana da quella da cui sono entrata.
<< Sparisci >> mi dice.
Non mi do la pena di rispondere Sì signore.
*
REGOLE DEL CAMPO
- Massima discrezione e segretezza anche con i propri colleghi
- Gli aspetti della propria missione possono essere condivisi
solo ed esclusivamente con il proprio compagno
- Uno Spezzaincantesimi e un Indicibile saranno contraddistinti dallo stesso Numero Identificativo (NI): essi lavoreranno insieme e condivideranno i loro spazi fino al termine della missione
- Indossare
sempre abiti Babbani e comportarsi sempre come uno di loro
- MAI rivelare il proprio nome ai colleghi o al proprio compagno. Il vostro NI rappresenta la vostra nuova identità.
- Utilizzare il gufo corrispondente al proprio NI
solo nel giorno a voi assegnato. MAI rivelare la propria missione o alludervi via gufo, pena denuncia e mandato di comparizione davanti alla Corte Plenaria.
-MAI condividere aspetti della propria vita personale con il proprio compagno o con i propri colleghi.

Il regolamento continua sulla stessa linea per le tre pagine seguenti e leggo tutto solo per accertarmi che respirare sia permesso. Ogni tanto si allude alla copertura che non mi è stata ancora assegnata o al compagno che non è ancora arrivato e ho paura che l’idiota del cubicolo 1 (il mio Capomissione idiota) mi abbia lasciata fuori di proposito.
Trascorro il resto del pomeriggio a compilare moduli e a studiare la cartina del posto, ma il mio pensiero torna agli Spezzaincantesimi: gli Indicibili lavorano da soli e, in quanto tale, non lavoro in coppia con qualcuno dal mio ultimo giorno a Hogwarts. E poi perché anche gli Spezzaincantesimi? Già ho sentito dire che in giro ci sono quelli della Cooperazione Magica Internazionale e la Squadra di Cancellazione della Magia Accidentale… Cosa credono, che non siamo in grado di Obliviare un Babbano che riesca a superare tutte le nostre difese e precauzioni magiche?
Sono le sei del pomeriggio e il mio Spezzaincantesimi non è ancora arrivato. Sto per andare a chiedere delucidazioni alla Tenda A, quando sono loro a inviarmi un Patronus, questa volta a forma di toro.
<< I01001! Tenda A cubicolo 1. Subito! >> ordina la voce del mio idiota. Sospiro frustrata e corro verso il centro del campo.

<< Eccomi, signore >> mi annuncio.
L’idiota mi guarda disgustato, ma parla lo stesso: << Lui è S01001, è in ritardi di tre ore e ha fatto perdere molti punti alla vostra squadra: le aree migliori del perimetro di azione sono già state prese dai vostri colleghi, le coperture discusse e scelte, i materiali per la missione già selezionati e presi. Non male come primo giorno, vero? >>.
Sogghigna, lo stronzo, e io vorrei urlargli che siamo la sua squadra, qualsiasi nostro successo è il suo, qualsiasi nostro fallimento anche. Perché diavolo fa così?
Lo fisso dritto negli occhi, senza curarmi del nuovo venuto e delle scuse che elargisce, non l’ho nemmeno guardato in faccia. L’unica cosa che so è che è un uomo, ma non mi interessa, l’importante è che non lo sappia mia madre.
<< Non mi piace come mi guardi, ragazzina. E tu sta’ un po’ zitto. È un congedo, se non l’avete capito >>.
Di nuovo, me ne vado senza proferire parola, troppo impegnata a insultare mentalmente il mio superiore per ricordarmi che dovrei presentarmi al mio compagno, mostrargli dov’è la nostra tenda e magari offrirgli una mano con i bagagli. È solo quando sono arrivata vicino al mio letto che guardo lo Spezzaincantesimi e quasi mi prende un colpo.
<< Tu? >> chiedo incredula. Ho gli occhi sgranati e la bocca aperta, devo sembrare ridicola, ma non m’importa. Non che lui abbia un aspetto migliore, comunque.
<< E io che avevo sperato in una svista >> commenta piatto.
Sono arrossita, lo sento, ma non mi importa. Assottiglio lo sguardo e lui fa lo stesso, ci scrutiamo da un capo all’altro della stanza e quasi sento il tempo tornare indietro.
<< È uno scherzo >> asserisco alla fine. << Tu eri a Magisprudenza, me lo ricordo >>.
<< Ho cambiato dopo pochi mesi. Non faceva per me >> dice continuando a scrutarmi. Mi arrendo all'evidenza e apro il frigo alla ricerca di qualcosa da bere.
<< Cosa c'è, hai paura che ti affatturi? Rilassati! Burrobirra? Succo di zucca? >> chiedo cercando di suonare tranquilla.
<< Io... Burrobirra >>.
Gliela porgo come avrei fatto con un qualsiasi altro ex compagno di scuola e cerco di impormi di considerarlo come tale, non come l'incubo dei tempi di Hogwarts.
Io e Scorpius Malfoy ci siamo beccati ogni giorno di ogni anno trascorso lì. Abbiamo anche rischiato di perdere le spille da Prefetto a causa dei nostri bisticci (e, alla fine del quinto anno, anche a causa di un paio di duelli). All'inizio era solo una lieve competizione a livello accademico, ma, quando al secondo anno mi rovesciò in testa un intero sacco di cacca di Knarl mentre passava il ragazzo che mi piaceva allora, diventò molto di più. Ricordo i testa a testa a Quidditch (entrambi Cacciatori), al club di Gobbiglie, le palle di neve stregate durante le gite a Hogsmeade. E poi, con le spille da Caposcuola e il ballo del Due maggio era arrivato l’inizio della fine.
<< Dovrebbero arrivare a breve altre istruzioni >> dico schiarendomi la voce.
Lui annuisce distrattamente: << Io faccio una doccia. Qual è il mio bagno? >>.
Ripenso alla tenda: cucina abitabile, un salottino con un grande tavolo al centro e sedie spaiate, due brande con degli armadi e dei separé, un bagno accanto alla cucina…
<< Credo che ce ne sia solo uno. Alla destra della cucina >>.
Sbuffa e mi dà le spalle. Si chiude in bagno e io mi dirigo in cucina. Nella dispensa c’è una scorta immensa di carne in scatola, tonno, gallette e crackers. Mi apro una scatoletta di carne in attesa di nuove istruzioni.

Scorpius è appena uscito dalla doccia con i capelli bagnati e dei vestiti infilati addosso alla meno peggio quando l’ennesima busta appare dal nulla sopra al tavolo della cucina, facendo cadere a terra quella che era la mia cena. Sto per prendere la busta, ma Scorpius è più veloce di me e la apre con un solo movimento deciso. Soffoco un indignato Ehi! mentre i suoi occhi scorrono le parole che sono scritte sulla pergamena, poi l’appallottola e me la tira.
La spiego con precisione sul tavolo e inizio a leggere: la nostra attrezzatura è alla piazzola 1, gli zaini sono contrassegnati dal nostro numero; ci sono scorte d’acqua al padiglione del pronto soccorso all’estremità del campo; ci sono diverse opzioni di copertura da analizzare e scegliere.
<< Che copertura…? >> inizio a chiedere, ma Scorpius mi ignora ed esce dalla tenda.
Mi passo una mano tra i capelli, frustrata, e mi getto sul letto.
Pochi minuti dopo sento qualcosa piombare sulle mie gambe e le molle dell’altra branda abbassarsi. Con un calcio faccio cadere lo zaino con il mio equipaggiamento dal letto. Dovrei ringraziare Scorpius per avermelo portato. Dovrei ringraziarlo per tante cose. E chiedergli scusa per tante altre.
Penso a cosa dire, ma dopo un paio di minuti le uniche parole che riesco a pronunciare sono: << Potremmo essere colleghi di università in Africa per lo studio. Dimostriamo ventidue anni, non venticinque >>. Dice di sì, poi piomba di nuovo il silenzio.
Siamo due adulti in una tenda su un’isola dell’Oceano Indiano; lui non ha cenato, io ho nello stomaco mezza scatoletta di carne secca; siamo a mezzo metro di distanza, ancora vestiti, gettati sui nostri letti come due vecchie bambole di pezza.
Fisso il soffitto della tenda e i ricordi riaffiorano senza che riesca a impedirlo.
Il suo respiro è regolare quanto il mio.
Nessuno dei due dorme, stanotte.



Sweetcorvina's corner: Ciao a tutti e grazie per essere arrivati fin qui! Mmm, che dire? Be', al momento non credo ci sia molto da chiarire. Fatemi sapere cosa ne pensate di questo primo capitolo. Vi aspetto domenica prossima per il secondo =)
  
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