E fu così
che nacqui
Mi chiamo
Diego.
Sono nato a
Roma nel Dicembre del 1901…
Non ricordo
il giorno del mio compleanno, tento meno il mio
cognome.
In verità
ricordo solo le cose essenziali e altre
meno…
Ma abbastanza
per poter ripercorrere la mia storia prima della
battaglia…
Io avevo due
gemelli più piccoli di me e una
sorellina.
Sono certo si
essere il più grande, perché i miei ripetevano che si notava dagli
occhi.
Solo le miei
iridi erano verdi come le acque di un fiume quando
nacqui…
Diverse dai
miei fratelli ed esse non cambiarono
mai.
La mia vita
scorreva normale, finché tutto si fermò quel giorno in cui “compii gli anni per
l’ultima volta”…
Ne avevo e ne
ho ancora 16, da non so più quanto
tempo.
Ricordo
ancora tutto così vivido.
Come se fosse
ora…
L’inizio
della fine…
Ecco cosa fu
quel giorno per me.
Di essa me ne
sono accorto solo quando era tutto troppo
tardi…
Ovvero quando
ero già morto.
Aprii cauto la porta di
casa.
Io e Mattia, mio fratello avevamo rincasato tardi la
sera.
Noi due a differenza di nostra sorella Ambra, che era una
più odierna, uscivamo spesso la sera…
Ci piaceva la
notte.
Appena entrati ci colse un odore
acre.
Ci arrivò forte prima ancora di poter capire cosa
accadesse.
Nemmeno il
tempo di pensare…
Calcia qualcosa.
Mattia cadde.
La luce flebile della luna ci fece da
giuda.
Un cadavere.
Un brivido gelido percorse la mia
schiena…
Così come un altro ne percorse a mio
fratello.
Dentro di me il nulla
assoluto.
Sapevo cosa fosse accaduto in grandi
linee.
Ma al contempo non capivo o sapevo
nulla.
Le gambe mi
cedettero.
Il buio nella mia
mente.
Qualcosa dentro di me mi diceva di stare
all’erta.
Che altro doveva
accadere.
Mi girai verso mio
fratello.
La sua figura era
strana.
Sembrava un
fantoccio.
Un manichino nelle mani di
qualcuno.
Un suo gemito
soffocato.
Mi mossi e vidi.
Mi resi conto che non eravamo
soli.
Che c’era qualcun
altro.
Qualcuno che però non centrava nulla con la strana
situazione che si era creatasi in casa.
Gattonai
silenzioso…
O così credetti…
Per allontanarmi.
Così che vidi i corpi dei miei famigliari
morti.
Un lago di
sangue.
Ancora oggi
mi chiedo come sia potuto succedere.
La polizia
liquidò anche il caso.
Nessuno trovò
nulla.
Anche io fui
salvo in quell’istante.
Ovvio non che
io l’abbia perdonato, che dio mene
guardi.
Solo
che…
Al tempo non
potevo sapere o capire.
E in parte
posso ringraziarlo ma…
Non ne sarei
così sicuro.
È solo per
lui che io mi ritrovo a “vivere” la “vita” che ho.
Il mio istinto mi imponeva di
scappare...
Una presa sul collo me lo
impediva.
Mi voltai.
Vidi la figura di un
uomo.
Sembrava
elegante.
Fine.
Anche maestoso
si…
Perché no?
A me faceva
paura.
Ben preso avrei scoperto anche cosa
fosse.
Diedi un fuggevole sguardo a mio
fratello.
Anche lui morto?
“È vivo. Non
temere.”
Mi aveva letto nel
pensiero?
“Si, posso farlo. Anche tu, se riuscirai a sopravvivere
lo potrai fare forse.”
-Cosa?-
È l’unica cosa intelligente che riesco a
dire.
“L’ho morso.”
Noto i canini appuntiti.
Un lieve e invisibile rigagnolo insanguinato scendergli
dal labbro inferiore.
Sorride
mellifluo.
Mi paralizzo
inerme.
“Se la tua forza di volontà, avrai di che vivere una vita
nuova. Lo stesso vale per lui.”
Indicò Mattia.
-Che… che vuol
dire?-
“Vuol dire che ora io ti morderò. Rimarrai in fin di
vita. Morirai. Se tu non voi morire e la tua volontà lo imporrà così tanto, c’è
una probabilità che tu rinasca.”
-Rinascere?-
Non capisco…
“Si. Potresti divenire come
me.”
-Cosa sei?-
“Un vampiro. Ma la tua società, sta divenendo troppo
chiusa per riuscire ancora a crederci.”
Vampiro?
Che significava?
Nulla…
Solo che sentì un pizzicore alla
giugulare.
Ne tengo ancora oggi i segni alla destra del
collo.
Mi aveva morso senza tanti
complimenti.
Quando riuscì
a “rinascere” come diceva lui, mi disse che a causa di tutto quel sangue non era
riuscito a trattenersi ma…
Diavolo mi
avrebbe anche potuto avvertire.
Rantolavo.
Un suono rauco.
Flebile.
Silenzioso.
Ero morto?
Non volevo
morire.
Non dovevo
morire.
Volevo vivere.
Almeno io quella sera dovevo
vincere!
Il buoi mi accolse a braccia
aperte.
Io meno.
Non volevo brancolare in
esso.
Se dovevo sarebbe stato per mia
scelta.
Fu
così…
Che dopo il
dolore di un corpo in fuoco.
Ovvero la
trasformazione.
Divenii
“l’animale” notturno che sono.
Fine XD!! Rassicuratevi!
Se questa storia vi piace, ci
saranno altri capitoli XD!! ^^^
Attendo almeno 2 o 3 recensioni anche se sarebbero
gradire di più XD!
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Farai
felice milioni di scrittori.
E me…