CAN'T FORGET IT


Titolo: She wolf.
Autore: Stay_In_My_Arms
Pairings: Het,Sam X Amy.
Ambientazione: Prima dell'inizio / Accenni settima stagione, terzo episodio.
Rating: Verde
Personaggi: Sam Winchester, Amy Pond .
Disclaimer: I protagonisti fanno parte di una serie Tv e non mi appartengono, questa è una storia di pura invenzione, l’autrice scrive senza alcuno scopo di lucro e non intende violare alcun copyright.
Note: Salve a tutti.
Rieccomi , non ho molto da fare e ho pensato di scrivere un'altra OS.
Questa nuova shot basata su un giovane Sam e la sua "amica" Amy un kitsune .
Ringrazio abhainnjees la cara GabrielleWinchester che c'è sempre a recensire i miei scleri
e ultime ma non meno importanti Jerkcester e jess22 per aver recensito! E ovviamente tutti voi che leggete, inserite nelle seguite, preferite e da ricordare questa storia!


SHE WOLF .


“A shot in the dark
A past lost in space
And where do I start
The past and the chase
You want to be gone
Like a wolf, a predator
I feel like a deer in the light.”


“ Uno sparo nel buio
Un passato perso nello spazio
E da dove inizio?
Il passato e la caccia
Vuoi andartene
come un lupo, un predatore
mi sento come un cervo nella notte .”

[ She wolf, Sia ft. David Guetta ]


« Sam ?! » sospirò lei non credendo a ciò che i suoi occhi le mostravano.
Ero più alto e avevo i capelli più lunghi .
Ma i miei occhi erano rimasti immutati.
Gli stessi occhi in cui lei si era specchiata quattordici anni prima.
Ero solo un adolescente con i suoi se ed i suoi ma. E lei era riuscita a scovare una parte oscura del mio animo.
Mi aveva rapito il cuore come un fulmine a ciel sereno.
L'avevo amata e ancora gemevo quando incontravo il suo sguardo.
Ricordai quel bacio dal sapore di coca-cola, rubato nel soggiorno di un motel.
Poi il buio.
Un buio che mi lacerava l'anima a colpi di katana.
Sua madre stesa per terra.
Immobile.
Io con il cuore in gola.
Spaventato.
Lei con le mani sporche di sangue e l'anima logorata.
Perché chi si sporca di sangue non smette mai di morire.
Scappai da quel motel con un peso grande , forse troppo, da sopportare.
Io il cacciatore e lei la mia preda.
In un gioco di complicità e scheletri nell'armadio.
Lei mi permise di scappare via. Lì dove i sensi di colpa non mi avrebbero lacerato l'anima.
Lì dove sarei potuto risorgere come una fenice.
Mi aveva salvato la vita.
Gettai per terra il pugnale che nascondevo dietro la schiena.
L'oggetto cadde e un rumore sordo risuonò nella mia testa.
« Non posso.. » sussurrai.