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Autore: Vanel    06/08/2014    4 recensioni
"Ero all'ottavo mese di gravidanza, avvertivo delle forti contrazioni così andai dal ginecologo.
Mi disse che c'erano dei problemi e che erano molto seri: di due gemelle ne potevo salvare solo una, e io avevo già preparato la cameretta di voi due, avevate già un nome, Carmela e Anastasia.
Carmela, nome che proveniva dall'ebraico e significava Giardino di Dio, e Anastasia che significava Resurrezione.
Il dottore mi disse che dovevo fare un parto d'urgenza, e mi chiese di scegliere quale delle due salvare.
Fu terribile, perché la scelta dipendeva da me.
Tra le due era Carmela quella più sana e in forma, e scelsi lei.
Ma il dottore sbagliò, non salvò Carmela, bensì te, una bambina piena di problemi, troppo piccola e magra, rifiutavi il latte, avevi sempre qualche problema, e non smettevi mai di piangere.
Ti odiai per questo, perché se tu non ci fossi stata, sarebbe stata Carmela quella a nascere, una bambina sana e in forma, non una malaticcia lagnosa.
Anastasia, tu sei nata per sbaglio."
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Nata per sbaglio'
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Non è mai troppo tardi per essere quello che sareste potuti essere.

George Eliot




Indossai i miei jeans migliori di fretta, non sapevo truccarmi perciò non lo feci, spazzolai i capelli che, neanche a dirlo, erano diventati la lana per colpa del caldo e andai.
La luce del corridoio era spenta, vedevo solo quella della cucina in lontananza, non sapendo dove fosse l'interruttore scesi le scale con cautela, andò tutto bene finché, esattamente all'ultimo gradino, qualcosa mi spinse a destra facendomi perdere l'equilibrio.
Quel qualcosa mi afferro il braccio e mi aiutò a non cadere, ci guardammo in faccia: era di nuovo quel Michele.
-"Perdonami, mi sembra assurdo averi incontrato due volte e..." si bloccò in imbarazzo ma poi riprese "incontri burrascosi, penso sia esattamente questo il problema, dobbiamo presentarci o la prossima volta che ci incontriamo non oso immaginare cosa accadrà!"
Restai a bocca aperta, Michele aveva una bellissima voce, aveva un che di provocante e di caldo, lo avrei ascoltato per ore.
-"Piacere Anastasia"-Dissi prontamente per mostrarmi un minimo sveglia.
-"Michele"-Mi rispose stringendomi la mano.
-"MAMMA! Perchè spegni la luce!"-Urlò Michele mentre io lo seguivo verso la cucina
Entrammo in cucina, Carlo Grandi era a capotavola, Ambra sedeva al suo fianco ma era visibilmente impegnata con il telefono mentre Giada era in piedi ed aveva un vassoio di ravioli da trasferire sul tavolo.
-"Puoi sederti vicino Ambra"-Mi suggerì la signora Giada
Annuii restando in silenzio, immediatamente ero calata nell'imbarazzo e nell'agitazione totale.
Il Signor Carlo cercava di introdurmi nel discorso, ma quando quest'ultimo toccava argomenti o persone che io non conoscevo, restavo muta.
-"Già, la figlia di Gamberini si è sposata!"
-"Conosci la figlia di Gamberini, Anastasia?"
-"Ehm, no"
-"Il tennis quest'anno sta andando molto, avete notato?" - disse Giada
-"Si, il figlio di Spoglietti e sua moglie parteciperanno ai campionati provinciali" - commentò Ambra.
-"Conosci la famiglia Spoglietti Anastasia?" - chiese nuovamente Carlo.


Dopo alcuni tentativi di conversazione decisi di congedarmi fingendo di essere stanca, Giada e Carlo mi diedero la buonanotte ed io mi rifugiai volentieri nella mia nuova camera.
E come avrei fatto in futuro? Non mi sentivo nella famiglia.
Ma io non volevo vivere così, io volevo vivere dentro una famiglia vera.
Mi mancava tantissimo mio padre.
-"Chissà, se papà non avesse avuto l'infarto, a quest'ora staremo scherzando e ridendo col camino acceso, e magari papà si sarebbe sposato di nuovo, oppure no.."
Divagavo, perchè la mia idea di famiglia era quella con mio padre.
Carlo Grandi era un suo amico, un suo caro amico, ma di sicuro non era il mio.
Era stato comunque una brava persona, mi aveva accolta, salvato dalle casa-famiglia, mi aveva salvato la vita.
D'un tratto quella ragazza che doveva andare al cinema con le amiche mi sembrava una sconosciuta, una ragazza che aveva una madre terribile, ma non era ancora arrivata a questo punto.


Qualcuno bussò alla mia porta, guardai distrattamente l'orologio: erano le dieci!
-"Anastasia, sono Giada"
-"Oh scusa il ritardo"-Non darle del 'lei' era troppo difficile..
-"Tranquilla, volevo solo avvisarti che è pronta la colazione, vuoi farla insieme a noi?"
-"Sisi, volentieri!"
La signora Giada scese le scale e io andai in bagno, chiudendolo per bene a chiave.

La tavolata era colma di buone pietanze, la famiglia Grandi mi ricordava quella dei telefilm che ero solita a vedere.
E io mi sentivo un'estranea, completamente.
-"Buongiorno Anastasia!"-Mi disse tutto contento Carlo Grandi
-"Buongiorno"-Risposi, guardando un po' tutti, ma Ambra era sempre col cellulare in mano, mentre Michele sembrava essere concentrato sul cornetto.
-"Siediti"-Mi suggerì
Andai a sedermi vicino Michele, era comunque un bel ragazzo..
-"Cornetto?"-Mi chiese un'energia Giada
-"Volentieri!"-Risposi euforica-"Grazie"-Aggiunsi timidamente ricordandomi di non essere "a casa mia"...
-"Ambra, vuoi portare Anastasia con te oggi?"-Chiese la madre.
Ambra la guardò stranita, quasi disgustata.
Bene, ma le facevo tanto schifo?
-"No, non posso"-Rispose poi.
-"Perchè no?"-Oddio non cominciate a litigare per me, per favore..
-"Perchè no mamma! Lei non conosce la mia compagnia!"
-"Non puoi presentarle i tuoi amici?"
-"No!"-Acida e schietta, Ambra si alzò dal tavolo e si diresse verso le camere.
-"E comunque si sentirebbe esclusa, è troppo timida"-Aggiunse
Ma se neanche mi conosceva!?
Odiavo questo genere di persone, ti danno l'etichetta senza neanche conoscerti.
"La conosci da appena un giorno, che ne sai se è timida"
Era stato Michele a parlare, ma prima che potessi guardarlo era tornato al suo cornetto.
Sua madre mi aveva detto che non era mai a casa, usciva sempre con gli amici e amiche..
-Io esco adesso, ciao famiglia!-Concluse Ambra, mi chiedevo se il dire "famiglia" aveva secondi fini...
-"Anche io esco, ci vediamo stasera, mangio da Laila"-E si alzò anche lui.
-"Oh, siete impossibili"
Almeno lui si era risparmiato qualche commento acido sul mio conto.
-"Tu Anastasia potresti invitare le tue amiche qui, almeno stai un po' con loro e stai a tuo agio, i miei figli sono...impossibili, a volte"-Quella donna era un angelo!
-"Po..posso veramente?"
-"Ma certo! E' casa tua adesso!"

Andai subito a prendere il cellulare inviando un messaggio a Fabiola e a Ilaria.

"Tesoro! Sn contenta che va tutto okey, ma io sn in vacanza :( xò verrò quando torno u.u un bacio"
-Messaggio da Ilaria

"OVVIO! SOLO GIA' LI ** "
-Messaggio da Fabiola


Ero contenta di poter mostrare a Fabiola la mia nuova residenza.
Ero lì da solo un giorno, la signora Giada voleva farmi sentire a mio agio, ma sinceramente avrei voluto solo stare da sola.

Dopo due ore era arrivata Fabiola, la feci entrare dentro la camera, cioè la mia nuova camera.
Come immaginavo restò colpita dalla bellissima casa di Grandi.
"E' Bellissima! Che fortuna Stasia!"-Esclamò
"Devo...devo ancora abituarmi"-Risposi un po' a disagio
"Tranquilla, è normale! Tutta questa vita ti è nuova! Se non sbaglio tu sei diventata la sorella adottiva di Michele Grandi!"
"Si, come lo conosci?"
"Ah è vero, tu non sei una festaiola...E' molto conosciuto in città, canta anche! Ritieniti fortunata"
"Beh, adesso sembra evitarmi"
"Col tempo vedrai...e comunque metti la buona parola per la tua cara amica Fabiola! Ahah, scherzo"-Mi diede una pacca sulla spalla.
La signora Giada poi ci offrì la merenda in cucina, ancora non riuscivo ad orientarmi.
Dopo circa un'oretta piena Fabiola andò via, promettendomi di tornare, aveva capito che non mi sentivo a mio agio, e che lei era la mia unica ancora di salvataggio.
"Come va, Anastasia?"-Mi chiese d'un tratto Giada notando il mio sguardo in pensiero.
"Bene grazie, tu?"
"Non credo, posso capirti, so che non ti senti ancora a casa, ma presto ci riuscirai"
"E' vero, ma credo sia...normale, credo."
"Certo! Anche io sono stata adottata"
"Veramente?"-Chiesi sbalordita
"Si, ho perso entrambi i miie genitori in un incidente stradale, venni trasferita di casa in famiglia per mesi, poi fui accolta da una famiglia ricca e agiata, erano persone di un certo spessore sai? Io provenivo da una famiglia umile, non ero abituata a quel genere di vita, inoltre i figli dei miei genitori adottivi mi odiavano, pensavano che ero interessata ai soldi, il mio primo anno fu tremendo."
"Diamine." Esclamai
"Già, ma poi ogni cosa cambiò. Incontrai il nipote dei miei genitori adottivi, era un ragazzo di sei anni più grande di me, frequentava l'università ed era uno studente modello, era affascinante sai? Intelligente e altruista, mi stette vicino e mi fece superare le mie paure e le mie insicurezze, era diventato il mio migliore amico!"
"E poi?"-Chiesi incuriosita
"Poi mi chiese di sposarlo"
"Vuole dire che è Carlo Grandi, giusto?"
"Si, è proprio lui"
"Che bello...è stato amore a prima vista?"
"Sisi, non appena i nostri sguardi si sono incontrati, ho avvertito una sensazione di calore, di sicurezza.
Ma lui era sempre circondato da belle ragazze, eppure si è accorto di me"
"E' una bella storia, da' speranza"
"E' proprio quello che volevo farti afferrare, speranza. Sai Anastasia, Carlo durante una delle nostre innumerevoli conversazioni mi parlò di un carissimo amico che incontrò a Venezia, questo amico lo aiutò a capire il valore della sua vita, grazie a lui non abbandonò l'università, non ho mai conosciuto questa persona ma avrei voluto, sono però stata fortunata a conoscere sua figlia"
"Mio padre." - commentai commossa.
"Si, era un uomo meraviglioso. Vantalo sempre, Anastasia, con orgoglio. Carlo di rado mi parla così bene di qualcuno, voleva davvero bene a tuo padre."
Le sorrisi grata, Giada si alzò e mi lasciò sola, io restai in silenzio a guardare fuori dalla finestra sentendomi immediatamente megli
Aveva ragione, mi aveva dato speranza.


A cena c'eravamo soltanto io e Ambra che stranamente sembrava a suo agio.
Sia Giada che Carlo erano andati ad un rinfresco di un hotel aperto da un loro caro amico.
"Non ti sei mai truccata?"-Mi chiese ad un certo punto Ambra interrompendo il silenzio.
"Non proprio, non sono brava, a parte mettere un po' di mascara..."
"Secondo me un po' di matita ti renderebbe perfetta, hai una bella forma degli occhi"
"Grazie"-La mia come risposta, fu quasi entusiasta, sbaglio o era un complimento quello?
.
"Mi ricordo quel giorno, quando ti avevo vista..."-Continuò
"Dove?"
"LoKintoki, stavi chiedendo aiuto alla cassiera, o sbaglio?"
"...No, ero io"-Forse non avrei voluto saperlo.
Improvvisamente venni circondata dall'angoscia.
Mi tornò in mente quel bellissimo giorno, mio padre mi fece un bellissimo regalo, per il mio compleanno.
Non piangere adesso, non piangere.
"A proposito di mio fratello, non abituarti alla sua presenza, non c'è mai"-Aggiunse
"Me ne sono accorta, è un festaiolo?"
"Lui dice di si, dice di andare in discoteca, ma a te non sembra un po' strano che vada in discoteca anche di lunedì sera?"
"Oddio e  dove va?"-Chiesi un po' in ansia, chissà che combinava..
"Lui ama la musica, scommetto che suona col suo gruppetto da quattro soldi!"
"Veramente? Che strumento suona?"
"La chitarra, e canta anche, lui crede che io sia stupida, ma mi sono resa conto di tutto!"
"Perchè dice che va in discoteca allora?"
"Per farsi il figo! E' ovvio, no?"
"Beh, per me è più figo un ragazzo che suona una chitarra"-Non posso credere alle mie parole.
"Quindi mio fratello è figo? Uuuh"
"In generale intendevo! E con tuo fratello non ci ho mai parlato!"-Dissi rossa in viso
"Comunque tra due mesi fa 18 anni, voglio organizzargli una festa a sorpresa"
"Bello!"
"Già, e tu mi aiuterai"
"Uhum...come?"-Chiesi metà tra l'ansia e l'eccitazione.
Ambra era proprio una ragazza strana.
Dovevo ammettere che era parecchio intraprendente quanto sicura di se.
Come volevo essere io.

Ciao a tutti!
Volevo avvisarvi che i primi capitoli sono stati leggermente modificati...se vi va date un'occhiata!
Grazie per l'attesa, non abbandonerò MAI questa storia!
Vanel.-
  
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