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Autore: OfeliaMontgomery    06/08/2014    2 recensioni
Victor Frankestein riporta in vita sua figlia Caroline, che in precedenza era stata sbranata da dei lupi. Il suo ritorno è un po' disastroso perchè non ricorda nulla della sua vita prima d'allora. Stein - la creatura e suo fratello - non l'aiuta per niente perchè la prende in giro come se l'incidente non fosse mai successo e questa cosa la scombina ancora di più.
Elizabeth - la madre - decide di rimandare a scuola la figlia sperando che la memoria le possa tornare, magari grazie all'aiuto dei suoi amici. Ma entrambi i coniugi Frankenstein non sanno che in quella stessa scuola ci sono il figlio e la figlia del loro più acerrimo nemico: Dracula.
Caroline e Verona - la figlia di Dracula - estaurano subito un bel rapporto. Dopo uno scontro e incronto con Jonathan, la Frankenstein si è infatuata di lui e sembra proprio che lui la ricambi.
Cosa succederà fra le due famiglie? Riusciranno i due ragazzi a tenere nascosta la loro relazione?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=f3Yq3hpaJIw&feature=youtu.be
Genere: Dark, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden Love.'
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Caroline se ne stava con le braccia appoggiate al balcone mentre guardava con occhi affascinati, lo spettacolo che si era ritrovata davanti. Il cielo era cupo, simile a una grande cappa grigia e pesante. Minacciava neve.  La dolce vallata sottostante al castello di Dracul era immensa ed era imbiancata, era simile ad una grande corona per una regina delle nevi. Il fiume era ricoperto da una spessa lastra di ghiaccio, ai cui bordi si addensano montagnole di neve. Faceva freddo. Il terreno era coperto di bianco e gli alberi spogli, i cui rami scheletrici puntavano verso il cielo ed erano incoronati da fiocchi di neve. Le nuvole sembravano dei grandi batuffoli di cotone sparse nel cielo notturno. Lontano, a sud, il cielo sembra farsi ancora più nero e minaccioso. Si stava preparando per una bufera.
«Bello vero?» domandò una voce profonda alle sue spalle.
Caroline si girò di scatto e con una mano, stava quasi per far cadere al suolo la sua maschera veneziana. Il ragazzo che le aveva posto la domanda, fu svelto, allungò il braccio e afferrò la maschera prima che si frantumasse al suolo. Gliela porse, mostrandole un sorriso affascinante.
«Grazie» Caroline l’afferrò subito con un mano guantata e arrossì imbarazzata.
«Non vi piace la festa?» domandò il ragazzo, appoggiandosi al balcone. Il balcone era stato ripulito per la festa, non c’era alcuna traccia di neve, ma in qualche punto, era ghiacciato.
Caroline scosse la testa, facendo così muovere i suoi capelli corvini nell’aria gelata e invernale. «Sì, ma volevo solo stare un po’ da sola» rispose sorridendogli, mostrandogli così le sue fossette ai lati delle guance.
«Oh, allora vado via, non voglio disturbarvi» disse il ragazzo staccandosi dal balcone per poi avvicinarsi alla porta-finestra, con passo svelto.
«No! Potete restare» Caroline quasi grido, allungando una mano verso l’estraneo per fermarlo. Quando si rese conto di star stringendo la camicia bianca del ragazzo, si staccò e scattò indietro imbarazzata.
«Scusate» mormorò Caroline, guardando negli occhi il ragazzo che le sorrise poi tornò vicino al balcone e ci si sedette sopra.
«Come vi chiamate?» chiese il ragazzo, passandosi una mano fra i lunghi capelli neri.
Caroline guardò attentamente il ragazzo al suo fianco e ne rimase incantata. Aveva il viso lungo e pallido. La pelle bianca brillava, illuminata della luna. Gli occhi erano neri come la pece, brillanti e sorridenti. I capelli erano lunghi fino alle spalle, luminosi come la seta e neri come la notte. La bocca tirata su in un sorriso era piccola con carnose labbra rosee. Indossava un paio di jeans stretti che mostravano le sue lunghe gambe ossute e un camicia bianca, sbottonata sul davanti che lasciava travedere un po’ di muscoli. Era affascinante.
«Uhm?»
«Come vi chiamate?» domandò ancora lui.
Caroline sorrise, «Mi chiamo Caroline Beaufort Frankenstein e voi?».
«Mi chiamo Jonathan Alexander Dracul» rispose poi le porse gentilmente una mano «Vi va di andare a ballare, signorina Frankenstein?» le chiese, sorridendole.
Caroline afferrò la sua mano e annuendo, entrarono nella sala da ballo del castello Dracul.
La sala da ballo era illuminata da quattro lampadari di cristallo appesi al soffitto. La gente stava ballando al centro della stanza. La sala era circolare, nella parte di sinistra della stanza: c’era il banchetto in cui potevi prendere di tutto e nella parte di destra invece c’era un palco e sopra di esso c’era un’orchestra che stava suonando una melodia malinconica.
Caroline cercò con lo sguardo i suoi genitori, quando li trovò, vide che erano intenti a parlare con una donna e un uomo dall’aria molto affascinante per poi sparire insieme ad essi al piano superiore.
Jonathan portò Caroline in mezzo alla sala e appoggiando la mano sui suoi fianchi, iniziò a dondolare. Caroline portò entrambe le mani intorno al collo di lui e sorrise. Le guance le si tinsero di rosso e cercò di nasconderle, appoggiando la testa sulla spalla di lui. Ondeggiavano avanti e indietro mentre si facevano domande a vicenda. Jonathan le fece fare una piroetta per poi stringerla al petto e continuare a dondolare.
«Allora di dove sei tu?» domandò Jonathan, spostandole una ciocca di capelli dietro all’orecchio.
«Ginevra, in Svizzera» rispose Caroline, staccando un braccio da Jonathan per potersi sistemare al meglio la maschera. Una maschera dai ghirigori azzurri e blu.
Jonathan le sorrise poi all’orecchio le sussurrò: «Il vestito ti sta d’incanto, lo sai?» facendola tremare appena.
Il vestito che Caroline indossava era color azzurro lungo fino ai piedi, di seta ed organza effetto sirena con vari veli che partivano da sopra al ginocchio per arrivare a tutta la lunghezza dell’abito.
«Grazie, anche tu sei un incanto» rispose Caroline arrossendo. Le sue guance erano rosse come un pomodoro ed erano accaldate.
Caroline e Jonathan continuarono a ballare per un sacco di tempo, fin a quando non sentirono i genitori di lei urlare contro a quelli di lui.
Il padre di Caroline, Victor Frankenstein, appena vide la figlia ballare con quel ragazzo  che aveva capito essere il figlio di Dracul, le corse il contro e la strattono, portandola via da lui e dalla festa. La madre, Elizabeth, li raggiunse poco dopo. Tutti gli occhi della gente puntati verso di loro, ma la madre sembrava far finta di niente.
«Jonathan» urlò Caroline cercando di divincolarsi dal padre, ma lui era più forte e riuscì a portarla via da lì.
«Caroline» lui gridò, ma ormai la famiglia Frankenstein era sparita dietro alle porte della sala da ballo.
 
Caroline si svegliò di colpo, completamente sudata e con le lacrime che sgorgavano calde e copiose sul viso. Suo padre l’aveva portata via da lui, ma perché? Sembrava andare tutto per il verso giusto, perché di colpo il padre aveva reagito così?
Caroline si sentiva soffocare. L’unico pensiero che aveva in testa ora era che aveva già incontrato Jonathan e che era stata benissimo con lui, anche se per poco tempo.
«Jonathan» sussurrò Caroline tra i singhiozzi silenziosi per poi stringere al petto le coperte.

 
  
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