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Autore: Lily Juvenile    06/08/2014    3 recensioni
Anno 2249.
L'umanità è ormai distrutta dalla guerra e la Terra sta morendo a causa del bisogno di potere che ha sempre accompangato l'Uomo per le Ere della storia.
In quel mondo devastato, i grandi Signori che goverano le nazioni, mandano i loro figli sull'isola Wawanakwa, l'unico angolo di paradiso rimasto nel mondo, nascondendo loro la vera ragione.
Lì, due anni dopo, nella notte della Vigilia, i ragazzi riceveranno la prima visita dopo tempo, scoprendo finalmente l'atroce verità.
Ma una guerra minaccia le nazioni più forti.
Ce la farà la Resistenza a non soccombere?
Genere: Avventura, Dark, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Sorpresa, Un po' tutti | Coppie: Alejandro/Heather, Bridgette/Geoff, Cody/Sierra, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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***La “copertina” della mia storia***
 
 
Mi svegliai di soprassalto. Con una mano mi asciugai la fronte imperlata di sudore mentre riprendevo fiato.
Ero ancora sul vagone deserto, coricata sul pavimento.
Supina, fissai il soffitto con i capelli sparpagliati sul pavimento di legno consumato.
Un sogno. Solo un sogno.
Niente sbando, niente morti.
Solo un sogno.
Perché avevo ancora così paura, allora?
Non avevo mai avuto paura nella mia vita. Non per me stessa, almeno.
Grazie a quel sogno, avevo finalmente capito i reali rischi che avrebbe comportato quell’impresa.
Io, Courtney, avevo paura.
Ero ancora immersa nei miei pensieri, quando qualcuno entrò nella porta.
Era Justin.
-Courtney? Stiamo per mangiare.- mi disse.
Per poco non svenni.
Mangiare?
Impossibile. Non potevo aver dormito così tanto!
Nonostante tutto, risposi a Justin con tranquillità.
-Certo, belloccio.- il mio solito umore appena sveglia.
-Dai sbrigati, devo ancora darmi la crema idratante.-
“Come è possibile che uno scemo del genere possa essere il prossimo governatore?” pensai. “Ah, giusto, qui con noi c’è anche Duncan.”  Ripensare al moicano mi diede il voltastomaco.
Mi alzai di malavoglia, precedendo Justin nell’uscire.
-Senti…- gli feci appena usciti. Ci dirigemmo verso la locomotiva.
–Abbiamo già lasciato Genova?-
Justin scosse la testa.
-No, ci sono stati dei problemi di sicurezza e cose così. Siamo partiti pochi minuti fa.- rispose, guardando avanti.
-Grazie Justin.- gli dissi in tono acido.
Varcai la soglia del vagone e tutti mi guardarono con aria strana.
Blaineley mi rivolse uno sguardo altezzoso.
Stanca di tutta quell’attenzione, cercai nervosamente un posto dove sedermi. I miei occhi saettarono fino a Bridgette, che per fortuna, mi aveva tenuto il posto.
-Grazie Bridgette.- le dissi, appena seduta.
-Ma dove sei stata?- chiede, addentando un pezzo di carne dal pessimo aspetto.
-Ho fatto una dormitina nell’ultimo vagone…piuttosto: qui tutto bene?-
Annuì.
-Sì, perché?-
-Così.-
Decisi che il sogno sarebbe stato il mio segreto. Il mio tormento sparì appena vidi Lindsay nel tavolo di fronte, che parlottava con Justin e gli lanciava occhiatine provocanti.
Nonostante il comportamento da gattamorta di Lindsay mi faceva proprio schifo, lasciai correre e decisi che i sogni sono sogni. Niente di più.
 
Guardare i profili di Genova mi rattristava. Mi ricordava ciò che alla fine stavamo lasciando. Unirci alla Resistenza, ma per resistere a che cosa? Ai nostri genitori, che ci avevano mandato in quell’isola maledetta tenendoci all’oscuro di tutto? Agli stati più deboli, che volevano un’alleanza per distruggere le nostre nazioni?
Non m’importava. Di solito avrei obbiettato, avrei detto che il piano non avrebbe funzionato, che ero io la migliore in queste cose, io ero la migliore in tutto. Ma tacqui. Volevo solo andarmene, a qualsiasi costo. Non mi importava dove sarei andata poi, me ne sarei andata, punto.
Da sola, possibilmente. Non volevo nessuno che potesse intralciarmi. Ma poi, cosa avrei fatto? Sarei tornata in Spagna, reclamando la corona? Sarei rimasta lì, con gli altri, a difendere qualcosa di cui non ero nemmeno certa? O avrei vissuto in uno stato qualsiasi, sotto falsa identità, rinunciando alla mia vita passata?
-Non pensi mai- Bridgette era accanto a me ora, a guardare fuori dal finestrino del treno le colline italiane che si allontanavano. –che tutto ciò che stiamo facendo sia insensato?-
Guardava i prati innevati con lo sguardo assente di chi sta ricordando qualcosa che fa male, che in realtà non vuole ricordare. Che manca.
I suoi occhi erano velati e sapevo in qualche modo che Bridgette non era lì con me sul treno, ma era in Florida, fra le onde, fra il mare. Per un attimo, se ne era andata.
-Perché, tu ci pensi mai?- il mio era un sussurro.
La bionda scosse la testa e qualche ciocca biondissima le ricadde sul viso, sfuggita dalla coda di cavallo. Alla fine se li sciolse e i capelli le ricaddero sul viso disordinati e spettinati. Sembrò per un momento più giovane, più fragile. Mi dissi che non avevo mai visto Bridgette con i capelli sciolti.
-Stiamo andando incontro a qualcosa che è più forte di noi, Court. E so che lo sai. So che, sotto quel tuo sguardo forte, deciso, sotto la tua determinazione, lo sai che stiamo andando incontro a qualcosa che ci potrebbe uccidere.-
Distolse lo sguardo dal mio, gli occhi verdi socchiusi. Poi tornò a parlarmi:-Vorrei solo avere delle certezze.- mi rivolse un sorriso stanco. –E se tornassi in Florida, i miei come la prenderebbero sapendo che la loro figlia e gli altri sono scappati, rincorrendo una missione forse suicida? Non posso tornare a casa, e allora dove andrò? Dove andremo? Non so se resterò con la Resistenza.-
-Di cosa si occupa la Resistenza?- chiesi, visto che Chris non aveva ben definito quel dettaglio.
-La Resistenza- mi rispose lei -è un’associazione segreta fondata dalle Nazioni più potenti. Ne fanno parte tutti i nostri genitori, più qualche altro stato. Si occupano di organizzare la controffensiva, di spiare i piani degli altri Stati, eccetera.-
-Non vuoi combattere?-
La domanda mi uscì di getto. Bridgette mi rivolse uno sguardo preoccupato.
-Combattere? Forse. Voglio combattere, ma io odio la violenza. Non potrei mai uccidere qualcuno. Voglio unirmi alla diplomazia.- fece una lunga pausa, ma poi riprese:-Tu vuoi combattere, vero Courtney?-
-Certo che voglio combattere. Ma odierei doverlo fare per qualcuno che lavora per i miei genitori, che mi hanno rinchiusa in quell’isola.-
Sapevo di essere un po’ incoerente, ma che scelte avevo?
-Allora farai meglio che tu decida cosa fare- mi disse. –come tutti noi.-
E se ne andò, lasciandomi di nuovo sola.

 

Angolo Autrice
 
Sono tornata! In realtà non so da dove cominciare, visto che non mi faccio vedere da molto e non aggiorno ‘sta storia da più di un anno. Ma…mi mancava EFP e tutto ad un tratto mi è venuta voglia di scrivere, scrivere e scrivere come non facevo da tempo. Cooomunque…forse nessuno si ricorderà di questa storia, chiedo solo un momento per rileggere tutto se vi va, o altrimenti lasciate perdere, ma ci tengo a questa fic J
Bene, ecco, scusate il capitolo corto ma mi serviva da “ponte”. Prometto che aggiornerò presto, davvero J sempre se qualcuno mi rivolgerà la sua attenzione…e voglio ritornare attiva come un tempo.
Grazie a chi è arrivato in fondo al capitolo, vi voglio bene <3
Lily
  
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