Storie originali > Soprannaturale > Angeli e Demoni
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Autore: Black Iris    07/08/2014    1 recensioni
I Nephilim sono sia angeli che umani, sono tra le razze più ripudiate dal mondo, ma dalla loro esistenza dipende il destino del mondo. Il mondo è sull'orlo dell'apocalisse, l'inferno sta per riversarsi sulla terra, ma loro possono fermarlo, loro e gli angeli che si sono ribellati al paradiso.
Una famiglia stana e particolare: sei Nephilim fratelli, un padre angelo e una madre... magari meglio lasciare la sorpresa.
Buona lettura a tutti!
^_^
Genere: Avventura, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Si stava facendo tardi. Ormai le ricerche erano arrivate al limite e Julia non si vedeva da nessuna parte.
Un gruppo stava ancora cercando il modo che i demoni avevano usato per infiltrarsi a Friburgo. Non avevano concluso niente.
 
-Vivian- una voce la chiamò da dietro, facendola sobbalzare. Si girò, ma non vide nessuno. La porta della stanza era chiusa, la finestra semiaperta faceva filtrare una lugubre luce che colpiva in pieno lo specchio sul comodino.
-chi è la?- chiese lei prendendo il pugnale.
-ma come? Non ti ricordi di me?- la voce sembrava provenire dallo specchio. Vi si avvicinò con passo felino.
-fatti vedere- disse mantenendo il tono alto e dando l’impressione di essere sicura di se.
-eccomi- sentì. Delle ombre entrarono nello specchio e andarono a formare una figura umana, con delle corna e delle ali da demone. Inizialmente pensò che fosse un demone qualunque, poi strizzò gli occhi e vide meglio.
-non posso crederci…- disse incredula. Il demone nello specchio la guardava con occhi sbarrati e allo stesso tempo contenti.
-mi sei mancata tanto, Viviana-
 
Heather stava leggendo un libro arcano mentre vide i suoi fratelli e gli altri angeli entrare demoralizzati dalla porta di casa. Erano circa le due di notte, ma non avevano trovato niente.
-non vi chiedo neanche com’è andata- disse lei vedendo entrare Chris.
Si sistemarono in cucina e mangiarono qualcosa prima di andare a dormire, anche se controvoglia.
-ascoltatemi- disse Paride, -noi abbiamo un vantaggio su di loro, con noi ci sono i miei figli e finché ci saranno loro, non potranno fare niente. Tenete su il morale, domani cominciamo la caccia, nessuno è migliore di noi nella caccia, o sbaglio? Li staneremo e ci libereremo di loro una volta per tutte. Non hanno nessunissima speranza contro di noi! Deve ancora venire il demone che ci imbroglia e ne esce illeso, giusto? Domani vedranno di che pasta sono fatti i veri angeli!- tutti esultarono e applaudirono, come se quello fosse stato il migliore dei discorsi, chissà quanto tempo non ne sentivano uno.
La caccia consisteva nel cercare e trovare i demoni, come fossero prede, o insetti in una casa da disinfestare. L’idea eccitava molto gli angeli, che da tempo volevano combattere contro il male. Paride con poche parole risvegliò l’animo guerriero degli angeli.
 
Chris stava facendo il suo letto e pensava a Julia, che fino a pochi giorni prima le sorrideva e si sentiva rassicurata dalle sue parole. Si sentiva stupido per non essere riuscito a proteggerla fino in fondo. Era totalmente assopito dai suoi pensieri, non riusciva a pensare ad altro. Cercò di distrarsi, prese Siddhatha e cominciò a leggerlo da dove l’aveva lasciato. Dannazione, era arrivato alla parte in cui si parla di Kamala. Non aveva voglia di sentir parlar di belle donne, proprio no. Si buttò sul letto, mise le mani dietro la testa e lascò il libro aperto sul petto. ‘stupido, stupido, stupido’ continuava a ripetersi.
Dalla porta entrò Heather e lo salutò sorridendo, si sedette anche lei nel letto e cominciò a fargli il solletico. Chris rideva, si dimenava e dibatteva finché non riuscì a spingerla giù dal letto.
-la tua percezione del pericolo non funziona con me- gli disse, -che cos’hai? Oggi a cena non hai toccato cibo?-
-è per via di Julia- spiegò alla sorella, -mi sento responsabile-
-non è stata colpa tua- disse lei cercando di rassicurarlo, come già lui aveva fatto con lei tante altre volte.
-ma potevo sforzarmi di più per proteggerla dai demoni, come minimo dovevo metterle un sigillo per sapere sempre dove stava-
-hai già fatto abbastanza- disse lei.
-no invece. Avrei dovuto percepire il pericolo, avrei dovuto sapere che era rischio-
-ma non potevi- disse Heather, -nessuno poteva, non è stata colpa di nessuno-. Gli appoggiò la mano sulla testae gli spostò i capelli da un lato per stampargli un bacetto sulla fronte.
-sai una cosa?- disse lui sorridendole, -da che ricordo, faceva così anche la mamma- e si mise seduto, -mi sistemava i capelli e mi dava un bacino sulla fronte, proprio come hai fatto tu-
-davvero?- disse lei. Dentro era lusingata.
-si, sorellina. Chissà dov’è la mamma?-. Heather aveva di colpo un viso cupo. Non le piaceva molto sentir parlare della madre.
-già, chissà?- disse lei, -buonanotte Chris-.
-buonanotte-
 
C’era buio, ma Vivian riusciva a vedere benissimo. Allungò una mano verso lo specchio e la appoggiò sul volto della figura facendo come il gesto della carezza.
-dove sei stato tutto questo tempo?- chiese lei con le lacrime agli occhi.
-nell’’oblio- rispose, -a comandare le anime, ma adesso sono qui- sogghignò, -c’è un ultima cosa che devi fare per me-
-sono ai tuoi ordini- rispose lei.
 
Adele stava rientrando. Aveva in mano una testa che colava di sangue.
-Vivian, sono tornata- disse lei per farsi sentire, -ti ho portato un regalo, vedrai ti piacerà, è uno molto intelligente, come piace a te. Viavian, ci sei?-
-si, mia signora- disse uscendo dalla sua stanza.
-cosa stavi facendo?- chiese appoggiando la testa sulla tavola e togliendosi la sciarpa e il cappotto.
-stavo pulendo, mia signora, perché stavate tardando e la casa è molto sporca-
-e questo ti impediva di rispondermi?-
-no, mia signora- disse a testa bassa, -voglio farvi conoscere una persona: avete presente il re dell’oblio? È venuto da noi ed è dentro lo specchio delle mie stanze-
-è venuto a farci visita un ospite, bene!- disse andando nella stanza, -non ti capisco, Vivian, perché tutto questo buio?- disse accendendo la luce e illuminando la stanza.
-ci potrebbero vedere, mia signora- disse lei preoccupata.
-chi se ne importa, abbiamo un ospite importante- disse avvicinandosi allo specchio. Dentro si materializzò il demone allo stadio finale, con ali, corna, pelle nera e tutto il resto.
-tu devi essere Ilaj?- disse guardandolo, -l’amico di Vivian-
-un po’ più di amico- la corresse lui.
-che ci fai lì dentro?- disse lei deridendolo, -pensavo fossi potente-
-certo, ma resto un anima pura, diventata demone, camminerò nel mondo dei vivi solo dopo che il mio ritorno sarà completo. Avrò bisogno di qualche anima- disse.
-ma certo, tutto quello che vuoi finché sarai fedele alla mia causa, ma devi restare nascosto, VatheK potrebbe tornare da un momento all’altro-
-non credo- disse lui, -lo riposto nella zona più lontana dall’uscita che c’è in tutto l’oblio. Per molto non sarà un problema-.
  
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