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Autore: SweetPandemonium    11/09/2008    2 recensioni
- Brendon mi ha lasciato Pete. –
- Cosa? –
- Aveva già dei dubbi. Pensava che io lo tradissi con te e io gli dicevo che non era vero. Gli dicevo la verità…ma dopo queste…-
- Ascoltami Ryan, stai tranquillo. Ci parleremo e tutto tornerà apposto! – dico, cercando di calmarlo. Ma lo farò davvero. Spiegheremo a Brendon…e a Patrick, il tremore si fa più forte quando penso a cosa potrebbe succedere tra noi due se vedesse queste foto, che è stato solo uno stupido errore.
Piccola ff in tre capitoli con i pairing: PeteXPatrick (<3)e RyanXBrendon
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Fall Out Boy, Panic at the Disco
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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I Love You, But You’re Deserved It

 

Ryan’s Pov

 

Continuo a fare avanti ed indietro per la sala da pranzo aspettando non so esattamente cosa.

Forse che lui torni dicendo che è stato uno stupido. Che ha fiducia in me. Che mi crede.

Ma poi rido di me stesso. È impossibile. È troppo orgoglioso non farebbe mai una cosa del genere.

Ma io infondo ci spero no? Sono innamorato di lui e continuo a sperare che lui venga qui a dirmi che mi crede e che mi ama troppo per lasciarmi andare! Me lo immagino salire le scale a due a due e poi bussare freneticamente alla mia porta con i capelli tutti scompigliati e addosso i primi stracci che ha trovato.

Proprio quando mi trovo a fantasticare con un sorriso sulle labbra sento il campanello suonare.

Il cuore mi sale improvvisamente in gola e lo posso sentire battere fortissimo.

Corro già con il sorriso sulle labbra pensando che forse, qualche volta, le fantasie possono diventare realtà.

Poi però quando apro la porta e mi trovo Patrick davanti, penso che non devo illudermi e farmi questi film mentali, perché quando scopri che la realtà è un’altra cosa…ci rimani deluso.

- Ciao Pat – lo saluto, tornando al viso che ho più o meno da un giorno e mezzo.

- Ciao – risponde, entrando e chiudendosi la porta alle spalle.

- Come stai? – mi chiede dopo.

- Potrei stare meglio – rispondo, lasciandomi cadere sul divano che ormai ha preso la mia forma come quello di Homer Simpson.

- Capisco – sospira, sedendosi accanto a me.

- Pete? – chiedo dopo.

- è a casa. Ha mal di testa. – dice, poi, ridacchiando.

- Perché ridi? – chiedo, curioso.

- Ieri sera è andato da Brendon. –

- Cosa?? Ma che è scemo? – esclamo, guardando Patrick con occhi spalancati.

- Purtroppo penso proprio di si. – fa spallucce.

- E che è successo? –

- Brendon gli ha tirato un pugno e ha uno sgarro sullo zigomo. Mio dio, tutto viola. – dice, aggrottando le sopracciglia e scuotendo il capo.

- Oh mio dio, lo sapevo! Ma perché gli hai permesso di andarci?! Lo doveva immaginare che Brendon non sarebbe stato contento di vederlo! – esclamo alzandomi in piedi e ricominciando a camminare avanti ed indietro per il salone.

- Si, lo so. Ma lo conosci Pete. Quando si mette in testa di essere l’eroe che può mettere tutto a posto, nessuno lo ferma più! – risponde Patrick, sorridendo un po’.

Io mi fermo davanti a lui e lo guardo.

- Perché tu lo hai perdonato? Perché tu l’hai capito e invece Brendon no? – chiedo, serio e di nuovo con gli occhi lucidi.

- Ry…io e Brendon siamo diversi. Ma…lui…l’ha scoperto male. E…lo sappiamo tutti com’è. Non ti ha voluto ascoltare…perché era insicuro. – sospira, cercando le parole.

- Non gli è mai stato molto simpatico Pete e poi…quando tu e lui vi allontanavate per qualsiasi cosa, Brendon veniva da me e diceva “Credimi, tra quei due c’è qualcosa” . Io la prendevo a ridere…ma, sarei un bugiardo se dicessi che quando Joe mi ha fatto vedere quelle foto, non ho pensato che forse Brendon aveva davvero ragione. – dice, poi abbassa lo sguardo sul capello che tiene tra le mani, forse vergognandosi proprio del fatto di averlo pensato.

L’ho sempre detto che Pete è fortunato ad aver incontrato Patrick.

Lui con la sua genuinità e la sua dolcezza.

Tutti dicevano che erano troppo diversi.

Uno che amava stare al centro dell’attenzione, l’altro timido e riservato con l’odio viscerale verso l’obbiettivo.

Invece non era vero…loro si completano e sono perfetti uno per l’altro.

Anche io pensavo di essere perfetto per Brendon, e lui lo è per me.

Ma è davvero così alla fine?

Le volte in cui tutto andava bene ed eravamo felici sono paragonabili ai giorni in cui dovevo convincerlo che lo amavo e che tutto poteva andare bene?

Non lo so…

- Ry…- mi riscuote dai miei pensieri Patrick.

- Devi andare a parlarci. Ora! Immediatamente! Non stare ancora qui a lasciare che il tempo passi! – dice dopo.

- Ma non vuole parlarmi Pat! – esclamo, gesticolando e ricominciando a camminare.

- Se non vuole parlarti…costringilo! –

- E come potrei fare, di grazia? – chiedo guardandolo con un sopracciglio alzato in un espressione sarcastica.

Lui ci pensa due secondi.

- Lascia fare a me. – sorride.

Poi si alza e va verso la porta.

- No, aspetta! Patrick che vuoi fare?? – chiedo, un po’ spaventato.

- Fidati di me Ross. Non sono Pete! – dice poi, sorridendo. Io non posso fare a meno di imitarlo.

- Ti chiamo più tardi – dice prima di salutarmi con una mano e uscendo.

Speriamo bene.

Non sarà Pete…ma è sempre il suo ragazzo!!

 

 

 

Patrick’s Pov

 

Quando sono seduto in macchina prendo il cellulare e cerco il numero di Brendon sulla rubrica. Ok che avevo detto a Pete di non intromettermi e di regola, neanche io dovrei farlo, ma…se quei due sono scemi qualcosa dovrebbe anche aiutarli a capirlo no?

- Pronto? Patrick? – la voce di Brendon e poco più di un sussurro.

- Ehi Bren…- rispondo, imitando la sua voce.

- Se mi stai per fare un cazziatone per aver tirato un pugno al tuo ragazzo, evita ok? – dice subito dopo.

- Tranquillo. Se lo meritava. Lo hai fatto per entrambi. – dico, sogghignando.

Il fatto che lo abbia perdonato non implica che io non volessi in qualche modo punirlo.

Brendon dall’altra parte della cornetta accenna qualcosa che dovrebbe assomigliare ad una risata.

- Comunque…tu come stai? – chiedo poi, tornando serio.

- Bene, benissimo, mai stato meglio – risponde freneticamente.

- Non ti credo…- confesso, senza problemi.

- Invece dovresti…sto benissimo. –

- So che ti manca…- affermo sicuro di me.

- No –

- Oh si…-

- Noo! –

- Io dico di si...-

- Oh insomma…la finisci?! – sbotta dopo.

- Solo se ammetti che ti manca. – continuo con il mio tono fermo e sicuro.

Ragazzi, stare con Pete Wentz non è una passeggiata eh! Devi avere il sangue freddo!

- Ok, si, lo ammetto!! Mi manca ok? Mi manca da morire! – esclama dopo, dandomi ragione.

Oh, le piccole soddisfazioni della vita!

- E allora mi spieghi perché diavolo sei ancora a casa tua e non stai correndo verso casa di Ryan?? – chiedo ironico.

- Perché no! Trick cazzo! Non posso farmi trattare così, cazzo! Io ho un orgoglio, cazzo! – esclama.

Io sorrido un attimo pensando a quante volte ha detto la parola “cazzo” in questa frase. Poi però torno serio.

- E poi anche tu!! Lo hai perdonato così velocemente! Non hai un orgoglio!?! – aggiunge.

Io per un attimo sono tentato di mandarlo gentilmente (sempre gentilmente, sono un ragazzo educato, io!) a fanculo, però cerco di calmarmi.

- Brendon, io e te siamo diversi. Se io so che sto rischiando di perdere la persona che amo mando a fanculo l’orgoglio e tutte quelle merde li! Non si risolve proprio niente così! Anzi, rimani solo e soffri come un cane! E poi, tra qualche mese, a mente fredda, penserai che sei stato un idiota patentato a fare quello che hai fatto! Per non parlare poi alle conseguenze che questo tuo “famoso orgoglio”…- dico, facendogli il verso – avrà sui Panic!! – concludo.

Per un minuto o poco più cade il silenzio…poi lo senso sospirare.

È un buon segno no? Piano piano sto rompendo la sua corazza di idiozia.

- Dove sei? – mi chiede improvvisamente rompendo il silenzio.

- Sotto casa di Ryan…- rispondo.

- Sto arrivando…- dice soltanto prima di chiudere la telefonata.

Io faccio lo stesso e mi lascio andare sul sedile della macchina.

Sorrido.

Sono davvero orgoglioso di me stesso!

 

 

Brendon’s Pov

 

Quando arrivo sotto casa di Ryan vedo Patrick appoggiato alla portella della sua macchina.

- Ehi Trick – lo saluto dandogli una pacca amichevole sulla spalla.

- Ciao…vai su dai! Non perdere tempo! – dice, con un sorriso facendo segno con la testa verso il portone di casa di Ry.

Io annuisco e inizio quasi a correre.

Vado su velocemente e quando arrivo sul pianerottolo, sospiro, poi suono.

Pochi secondi dopo Ryan mi viene ad aprire con una faccia da funerale.

- Ehi…- saluto, non sapendo esattamente cosa dire.

Lui alza la testa e finalmente mi vede. Spalanca gli occhi e la bocca.

- B-Bren…- sussurra, balbettando un po’.

- Ciao Tesoro. – dico mettendogli una mano sul petto per farlo indietreggiare e farmi entrare in casa.

- Tesoro?? – chiede confuso ma mi prende ugualmente tra le sue mani la mia, che ancora non ho spostato dal suo petto, e me la stringe forte.

Io sorrido.

- Vuoi dirmi che…? – chiede, speranzoso con quegli occhioni alla Bambi che mi hanno sempre fatto impazzire.

- Si…proprio quello. – lo rassicuro, annuendo.

Sono venuto qui mandando a fanculo il mio orgoglio, così come mi ha detto Patrick, ma non tanto da fare qualche sdolcinato discorso su quanto mi dispiaccia essermi comportato così e di quanto vorrei tornare indietro per non tirare quel pugno a Wentz (non sono mica un bugiardo, io!).

L’unica cosa che voglio e baciarlo e dimenticare questi due giorni da inferno.

- Allora a volte la fantasia diventa realtà…- sussurra. Io lo guardo con le sopracciglia aggrottate perché non ho capito cosa voglia dire, ma lui scuote la testa e passandomi le braccia intorno al collo mi bacia dolcemente, e allora non mi importa più niente di che cosa ha detto, del mio orgoglio, dei fotografi e di Pete Wentz.

Vedete? Ho già dimenticato…

 

 

 Pete’s Pov

 

Sono steso sul divano con tanto di bistecca pigiata sull’occhio quando Patrick torna a casa.

- Tesoroooo! – lo chiamo, piagnucolando.

- Ehi…- sussurra, venendomi vicino, spostando la bistecca ghiacciata e dandomi un leggero bacio sullo zigomo che quel…quel…troglodita di Brendon Urie mi ha distrutto.

- Come stai? – chiede dopo

- Un po’ meglio…- dico, mettendo però il broncio. – Ma dove sei stato? Non dovresti andartene in giro quando il tuo ragazzo e qui e soffre! – esclamo dopo.

Lui ridacchia.

- Avevo delle cose da sistemare…-

- E le hai sistemate? – chiedo, capendo quello a cui si riferisce.

- Credo proprio di si…- risponde, annuendo.

Io sospiro.

- Purtroppo ha ragione chi dice che Pete Wentz fa i casini e Patrick Stump gli sistema vero? – dico, sorridendo tristemente.

Lui scuote la testa e mi da un bacio.

- Che ci posso fare, io ti amo e si sa, il cervello di un innamorato funziona solo per metà! – dice, ridendo subito dopo.

Anche io scoppio a ridere.

- Ti amo anche io…- dico poi, tornando serio. Lui sorride.

- Ok…ma il cazzotto te lo sei meritato! – sussurra.

- Cosa?? – esclamo io, avendolo sentito.

Lui scoppia di nuovo a ridere e mi zittisce con un bacio.

Che cosa ha detto?? Non ricordo…

 

 

 

C’è l’ho fatta! Scusate per il ritardo ma sono stata presa dalle altre ff!

Stupendo il fatto che questa doveva essere una One-Shot!! xD sono usciti fuori tre capitoli! xD

Comunque grazie a tutti quelli che hanno recensito! (Jess I Adore You! xD) e anche a tutti quelli che hanno messo la mia storia tra i preferiti!

Grazie mille e Byeeeee!!

 

Vale

 

  
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