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Autore: ShadowMoonLady    07/08/2014    3 recensioni
Quel periodo insieme ai Mugiwara ha fatto decisamente male a Trafalgar Law, e Eustass Kidd si renderà lentamente conto di quanto.
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Eustass Kidd, Trafalgar Law | Coppie: Eustass Kidd/Trafalgar Law
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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Ciao a tutti, sono Shadow e mi ripresento dopo secoli e milioni di storie incomplete con questa stronzate galattica solo perché Seripa Goth è bulla e mi costringe. Quindi, se fa schifo, prendetevela con lei ♡ 
Poi, uhm, se non vi fa troppo schifo, o se lo fa fin troppo, commentate che fa sempre bene alla salute 

 






COLPA LORO




Eustass Kidd sbuffò, decisamente scontento. Che cazzo era successo, ora? Fuori dalla cabina c’era un trambusto assurdo, e lui aveva esplicitamente detto di aver bisogno di almeno quattro -quattro, porca puttana- ore di sonno, dopo il disastro che avevano combinato la notte prima in quella piccola isola, in cui erano ormai ormeggiati da tre giorni. Di conseguenza, avendo così esplicitamente ordinato qualcosa, non pensava che i suoi compagni fossero così stupidi da sfidarlo a tal punto, se non per una cosa importante. Uscì dalla propria cabina, già con un diavolo per capello. Il motivo di tanto trambusto gli si palesò subito davanti agli occhi: e come non poteva? Non si mimetizzava tanto bene, quel ridicolo sottomarino giallo e la sua ridicola ciurma.
“Dannato Trafalgar” masticò tra i denti, furioso. Era tanto chiedere una fottuta dormita? Anche se per quel pazzo di un chirurgo il concetto era palesemente sconosciuto, dato le sue occhiaie. Kidd, però, non ammetteva un comportamento simile. Attirò a sé dei pezzi di metallo, costruendosi un ponte dalla sua nave a quello schifoso pezzo di ciarpame giallo, che un giorno o l’altro avrebbe fatto esplodere. A passi lunghi e pesanti, andò dall’altra parte del ponte, che tremava al suo passaggio, come la maggior parte delle persone che lo vedeva. Tranne lui, quello stupido, insopportabile, pazzo chirurgo.
“TRAFALGAR” ruggì, piazzandosi davanti a lui.
Lui era tranquillo, sereno, senza un briciolo di paura.“Eustass-ya” disse, pacatamente, col solito pizzico di malizia. Quello che però lo straniva, era qualcosa sul suo viso. Non era il solito ghigno, no. E quello cos’era? Kidd lo fissava, esterrefatto. Che cazzo stava succedendo? Il sorriso di Law era la cosa più strana e particolare avesse mai visto, e gli dava strane sensazioni alla pancia. Non sapeva se gli piacesse. Prima che potesse dire qualsiasi cosa, però, Law notò la sua espressione, tornando serio di botto. Cazzo, era successo di nuovo.
"Tsk- Colpa di Mugiwara-ya e la sua ciurma" dichiarò, serio e composto come al solito per poi correre -Kidd era sicuro stesse proprio correndo- dentro al proprio sottomarino. 
Ma che cazzo...?



Prese la caraffa di birra, dandone un lunghissimo sorso. Calda come il brodo, Eustass Kidd si appuntò mentalmente di uccidere il terrorizzato barista, che non faceva che tremare in un angolo da quando avevano assaltato quella bettola poche ore prima. Ora, però, stava davvero morendo di fame, e non avevano fretta. Addentò una cosciotta di pollo, mentre la porta della bettola desolata si apriva, per la prima volta nella loro serata. O, per dire, per la prima volta in quell’isola. Erano degli abitanti particolarmente spaventati, terrorizzati come topolini, e al loro passaggio scivolavano via come vermi. Chi cazzo poteva essere così sfrontato da interrompere i Pirati di Kidd, quindi?
Prima ancora che li vedesse, Kidd lo sapeva. Trafalgar Law e la sua ciurma da circo -parlava proprio lui- si erano affacciati alla bettola. Non si disturbò dallo smettere di mangiare, ghignando, mentre Law lo individuava subito, con il suo miglior sogghigno. Kidd sapeva cosa significasse, aveva visto quella scena fin troppe volte. Una litigata, un po’ di sane botte, qualche locale distrutto, magari scappava il morto, non era così raro, e tra un pugno e l’altro si sarebbero ritrovati avvinghiati a scopare come conigli. Bastava solo una parola, e Kidd era fin troppo pronto a scagliare il pugno che si era preparato da quella mattina per quella faccia da schiaffi. La soddisfazione che trovava nel farlo stare zitto con un cazzotto, era quasi pari a quella di mettergli in bocca il…
Quella che si dipinse sul suo volto, fu però un'espressione di puro terrore, e a dir poco ridicola.
"PANE" gli scappò in un urlo decisamente poco lui. Indietreggiò lentamente, e Kidd mollò il pezzo di pane che si era portato in bocca. Ma che cazzo aveva quel chirurgo di merda da un po' a quella parte? Sul suo viso si dipinse, però, un ghigno derisorio. Quanto lo avrebbe sfottuto. E magari anche fottuto. Prima che potesse dire altro, però, il prode capitano degli Heart fece dietro front, urlando "Colpa loro!" 
Kidd si risedette, confuso. 



Con il fiatone, Kidd si buttò al suo fianco. Era davvero sfinito, cazzo. Law poteva esser diventato strano e chissà che cazzo gli era successo, ma non aveva di certo perso le sue abilità nel lasciarlo soddisfatto come nessun altro. Cosa che ovviamente non avrebbe mai saputo. Accanto a sé, lo sentì ansimare, e girarsi di lato. Probabilmente se ne stava per andare. Senza dire nulla, si mise pancia sotto, pronto a farsi una sonora dormita. Attirò di nuovo a sé il proprio braccio meccanico, che per qualche assurda ragione Law lo costringeva sempre a togliersi quando scopavano. Semplicemente faceva un sorrisino equivoco e glielo sfilava, e chissà perché non lo aveva ancora strozzato solo per quello. Forse perché gli baciava la pelle ormai permanentemente rovinata della spalla, poi il petto, e poi scendeva giù, giù fino a che la sua bocca non prendeva il suo-
"Cazzo, Eustass-ya, mi ascolti?" 
Scosse la testa, risvegliato da un principio di sogno erotico -o semplicemente ricordo di pochi minuti prima- e di nuovo con un'erezione tra le gambe.
"Cosa?" grugnì, scocciato.
Law era seduto tra le lenzuola, i capelli disastrati e un faccia decisamente scocciata e impaziente. "Mettiti supino" ordinò, incrociando le braccia. 
Ignorò di proposito l'ordine, che solitamente avrebbe fatto ritrovare chiunque morto stecchito, dato che un pensiero stuzzicante gli stava attraversando la mente. Ghignò, mettendosi pancia su e attendendo che si mettesse su di lui a gambe aperte e si calasse su suo- 
"Cazzo fai?" sbottò, completamente preso di sorpresa.
Trafalgar Law, il chirurgo della morte, Capitano degli Heart, aveva poggiato la testa sul suo petto, infilandosi tra le sue braccia. 
Kidd rimase bocca aperta, non sapendo bene cosa dire. Sfotterlo, allontanarlo, metterlo pancia sotto e scoparlo? O quella era una nuova posizione? Ma Law sembrava così caldo e morbido -dannati capelli- tra le sue braccia. 
"Colpa loro?" azzardò Law, alzando lo sguardo su di lui. 
"Umph" mugugnò Kidd, rilassandosi e avvolgendolo meglio. "Colpa loro"
  
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