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Autore: Ortceps    08/08/2014    8 recensioni
STORIA COMPLETA
Se al tempo dei tredici rinnegati oltre a loro ci fosse stata una ragazza? Se provenisse dal nostro mondo? E dopo una vacanza sulla Terra tornasse al servizio di Galbatorix?
Ma tutto quello che conosceva è cambiato. Quello che vuole è il potere e farà di tutto per ottenerlo, però qualcosa potrebbe cambiarla.
Tra intrighi, bugie, sentimenti soppressi e l’incombenza della tirannide, chi vincerà? Il sangue bagnerà il suolo al suo passaggio, ma non colmerà la sua sete di vendetta, un solo destino che ancora non è stato scritto taglierà i fili che li uniscono.
Dalla storia:
“Tu mi vuoi salvare perché è la tua natura, aiutare principesse indifese” Nella grande sala cade il silenzio “Ma ti sei mai chiesto, almeno per un secondo se voglio essere salva?”
[…]
Posa un ginocchio a terra, nel sangue ancora fresco e caldo; alza gli occhi su di me e con la sua voce profonda, ma al contempo estremamente divertita chiede: “Vuoi sposarmi?”
Annuisco con le lacrime agli occhi, non sono felice “Io sarò la regina e tu il mio re” Perché in fono so che non avevo bisogno di lui, è dell’uomo che ora mi bacia di cui ho bisogno.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castigo, Galbatorix, Murtagh, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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NOTE DELL’AUTRICE (pre-capitolo): Allora, che dire? Siamo giunti alla fine e non vi ringrazio perché i ringraziamenti saranno in fondo. Buona lettura. 

VOGLIO SALVARTI

22 – La fine è l’inizio di una nuova era

La mia teoria su Wayman è che abbia del sangue di elfo nelle vene, lo vedo anche nelle sue orecchie, un po’ più allungate della media; credo che quel pizzico di magia che gli scorreva nelle vene stesse cercando di proteggerlo, ma tutta l’energia che gli prosciugava dal corpo lo avrebbe comunque ucciso e così la magia, cosa che non riuscirò mai a capire fino in fondo, usò l’energia sprigionata del fulmine per alimentarsi; penso che qualcosa di quell’improbabile miscela sia restato nel corpo di Wayman e lui, col tempo, abbia imparato a controllarlo.
Ma non è questo il momento di pensare.
Mi sento svuotata, la testa fatica a connettere; gli arti sono pesanti e ingombranti. Le squame di Ignem e Glaedr si attaccano al mio collo, incidono la pelle fino a diventare parte di essa e pian piano si moltiplicano. Cado in ginocchio, per sostenere il peso eccessivo che sento al petto; lo stomaco mi brucia in maniera inspiegabile e la gola ancora di più.
Urlo.
Sento il mio urlo propagarsi e echeggiare nella sala, non ha più niente di umano; è roco e raschiante, troppo forte per una gola piccola come quella umana. Sento gli artigli graffiare il pavimento a scacchiera e i muscoli tendersi sotto le squame, le ali vibrare nell’aria. Anche l’ossigeno sembra arrivare in quantità esponenziali, i draghi per volare ad alta quota hanno bisogno di respirare anche quando l’aria è rarefatta e a terra assimilano molto più ossigeno. Ora anche io ho le sembianze di un drago.
Guardati” Ignem mi manda la mia immagine, vista coi suoi occhi. Sarei esattamente uguale a lei, se non fosse per la metà dorata del mio corpo; deve essere stata la squama di Glaedr, ma non credo che cambi più di tanto.
Ruggisco e il fuoco divampa; la barriera di elettricità si esaurisce e Wayman fa qualche passo indietro, esausto. In quello stesso istante Murtagh entra nella sala del trono, ruggisco contro Castigo e mi lancio verso Shruikan; tutti gli altri draghi mi seguono.
Quello che segue sono artigli, sangue, fuoco e i colori dell’arcobaleno che si mischiano e cercando di vincere l’uno sull’altro; alla fine del drago nero rimangono solo poche membra sanguinanti. Zoppico verso il centro della sala; non credo di poter rimanere drago ancora a lungo e Galbatorix non è ancora morto.
Mi sembra di abbassarmi, i capelli tornano a solleticarmi il viso e il pavimento mi viene in contro a velocità innaturale. Sento il freddo marmo contro la pelle nuda e un secondo dopo il tessuto di un mantello mi si posa sulla schiena, cerco di tirarmi su e dopo pochi secondi ci riesco; prendo una boccata d’aria con i miei polmoni e finalmente la testa smette di girare.
Mi stringo nel mantello di Wayman, per non dare spettacolo, non so nemmeno dove siano finiti i miei vestiti; cerco con la mente Ignem e, con mio grande sollievo, constato che sta bene e non è ferita. Abbasso gli occhi sul mio braccio sinistro, che sanguina copiosamente, lo guarisco e ora sono pronta per affrontare quello che ho davanti.
La porta si è aperta e molti nobili si stanno riversando nella sala del trono; gentile opera di Balor, il soldato che seguiva i Varden, che si è recato nelle città più importanti e non devastate dalla guerra per riunire i nobili, per farli presenziare al colpo di stato. Faccio vagare gli occhi per la sala; le nobili figure si assiepano contro i muri, il più lontano possibile dalla battaglia.
Galbatorix è davanti al soppalco, su cui è sistemato il trono, che si è rovesciato; brandisce la spada e fronteggia Eragon, gli occhi fuori dalle orbite e il volto distorto in una maschera di rabbia e dolore; anche in quelle condizioni Eragon non potrebbe mai vincere, ma io continuo a spostare lo sguardo.
La stanza ora è completamente illuminata e Nasuada è diventata visibile, Arya è al suo fianco e le sta curando le ferite. Il mio sguardo continua a vagare; Murtagh è di fianco a Castigo, il drago rosso non è messo bene e il suo cavaliere si sta occupando di lui, lo guardo per un secondo e poi mi costringo a spostare lo sguardo su Wayman. Il volto del giovane uomo è imperlato di sudore, ma è sorridente, quindi sta bene.
“Hai portato i vestiti?” Domando; lui annuisce e da una bisaccia, che in precedenza non avevo notato, tira fuori un paio di brache e una camicia, di una misura in più. Prendo i pantaloni e li indosso tenendo il mantello, sono costretta a toglierlo per indossare la camicia, ma do le spalle a tutti, tranne che a Wayman.
“Ora, per favore, prendi la mia spada” Lui annuisce e fa come gli ho detto; lego il cinturone alla vita e mi preparo a compiere il mio destino.
“Eragon!” Chiamo, avvicinandomi ai due duellanti; entrambi si fermano, ma non abbassano la guardia. “Eragon fatti indietro, ora tocca a me; se non farai come ti dico dovrò uccidere anche te” Saphira ringhia e si avvicina minacciosa, ma Ignem è subito al mio fianco e la respinge con la sua mole, senza farle del male. Il cavaliere ascolta le mie parole e si fa indietro, senza togliere gli occhi da Galbatorix.
“Sire, avete ancora intenzione di resistermi? Avete perso il vostro drago, nuovamente” Urla, un urlo rabbioso e carico di dolore “Sarò buona con voi, siete stato il mio maestro d’altronde, vi risparmierò la vita e potrete vivere in questo palazzo e non vi saranno privati gli agi”
“No! Deve morire” Grida Arya, da qualche parte dietro di me.
“Tu parli a me di arrendersi?!” Gli occhi trasudano pazzia, e non la pazzia razionale del re, ma la pazzia che rende folli, la pazzia del dolore. “Io ti ucciderò! Vi ucciderò tutti! Come hai osato? COME HAI OSATO?!” Si scaglia su di me brandendo la spada a due mani; mi metto velocemente in guardia e paro il fendente che arriva dall’alto, schivo un affondo allo stomaco e ne tento uno alla spalla di Galbatorix, che viene intercettato.
Arretro di qualche passo, prendo una boccata d’aria e torno ad attaccare, parata, affondo, stoccata e nuovamente parata; in una danza veloce e mortale. So benissimo che se dovessi perdere non resterei in vita abbastanza per rammaricarmene. Altro affondo e sento che la spada taglia la carne, l’urlo del re mina la mia concentrazione e ritraggo la spada, cosa che non avrei dovuto fare. Mi riprendo velocemente, paro una stoccata alla spalla destra e la spada bianca di Galbatorix vola in aria; un secondo e la mia è penetrata nel petto, vicino al cuore; affondo fino all’elsa e il sangue caldo mi bagna le mani.
Accompagno il suo accasciarsi piegando le ginocchia “È questa la mia eredità? Tutte le mie buone intenzioni finiscono con due compagni morti e una spada piantata nel petto dalla mia più fedele accolita?” Tossisce e un rivolo di sangue gli scorre da un angolo della bocca “Io volevo farlo per lei…” Un altro colpo di tosse.
“Lo so” e con queste parole giro la lama nella ferita, con un gemito di dolore se ne va Galbatorix, il tiranno di Alagaesia. Estraggo la spada dal cadavere e questi si accascia, gli occhi annebbiati e la bocca aperta in un urlo muto. È stato tutto troppo semplice, quasi sbagliato; non dico che lui non fosse alla mia altezza nella scherma, ma avrei voluto ferirmi e urlare di dolore, forse persino morire.
Mi giro verso la folla che ha assistito allo scontro “Ecco a voi la vostra nuova regina” dai nobili partono degli applausi, molto probabilmente i discendenti di coloro che mi avevano giurato fedeltà, seguiti da tutti gli altri. Avanzo verso il soppalco e, con la magia, rialzo il trono e mi ci siedo; è sorprendentemente scomodo.
“Anna” la voce di Murtagh sovrasta gli applausi “Anna, vieni con me; lascia che ti salvi da questo destino orribile” la rabbia mi fulmina la mente; perché non te ne sei già andato?! Perché vuoi farmi questo?! Ho ucciso il mio maestro per questo, non posso infangare ancora di più la sua memoria e lasciare che tutto quello che ha costruito diventi solo polvere.
“Tu mi vuoi salvare perché è la tua natura, aiutare principesse indifese” Nella grande sala cade il silenzio “Ma ti sei mai chiesto, almeno per un secondo, se voglio essere salvata?” Lui non risponde ma continua a guardarmi fisso. Si inginocchia, senza staccare quegli occhi profondi dai miei.
“Io voglio che tu sia felice, ma non così” Mi alzo, è giunta l’ora di fare la mia scelta, ho ritardato fin troppo. Mi inginocchi davanti a lui; viso contro viso, occhi negli occhi. Mi prende il volto tra le mani e mi bacia; un bacio a fior di labbra, leggero. Resto immobile.
Una mano mi scivola agli stivali, che avevo indossato poco prima del duello. Un sussulto di sorpresa, gli occhi spalancati e un ruggito di dolore; i draghi si agitano mentre Castigo si accascia a terra. Lascio la presa sull’elsa del pugnale, come se il cuoio fosse arroventato.
“Mi dispiace” una lacrima “Mi dispiace” una seconda lacrima “Mi dispiace” altre lacrime seguono i miei sussurri. Mi stacco da lui; mi rivolge un ultimo sguardo, non vedo odio nei suoi occhi e questo mi ferisce ancora di più. Se tu mi odiassi almeno potrei dire che siamo pari; che non sono un mostro, ma ti prometto, ti giuro che il mio mostro sarà la parte migliore di te. Perché ho imparato così tanto dal tuo modo di vivere, dal tuo velato ottimismo e da quello che avresti voluto per noi; ma il problema è che un noi non ci può essere. Io ho un popolo, mi è stato assegnato quando si è schiuso l’uovo di Ignem e quel popolo è un mio fardello, non voglio condividerlo con te. Un giorno ti raggiungerò, promesso e ti restituirò la tua parte migliore; lo sai che pago sempre i miei debiti.
“NO!” Il grido di Eragon e la sua corsa verso di me non fanno altro che irritarmi, senza parlare lo fermo e con lui Saphira; continua a divincolarsi, ma non può sciogliere la mia magia.
Wayman si avvicina, ha intenzione di ricevere la sua ricompensa. Posa un ginocchio a terra, nel sangue ancora fresco e caldo; alza gli occhi su di me e con la sua voce profonda, ma al contempo estremamente divertita chiede: “Vuoi sposarmi?”
Annuisco con le lacrime agli occhi, non sono felice “Io sarò la regina e tu il mio re” Perché in fono so che non avevo bisogno di lui, del Cavaliere Rosso; è dell’uomo che ora mi bacia di cui ho bisogno.
E ora governerò in tua memoria, Murtagh, e nella tua, Galbatorix; perché siete stati voi due ad avermi mostrato la strada e voi due avete versato il sangue per una nuova era.

FINE

NOTE DELL’AUTRICE: Ciao a tutti; forse in questo momento starete affilando i pugnali e vi capisco, lo farei anche io… Ma mi dispiace molto per Murtagh
Ok, dopo questa premessa passo ai ringraziamenti:
Ringrazio una mia amica che ha prestato il suo nome ad Anna, ringrazio tutti coloro che hanno recensito, chi a messo la storia tra seguite, ricordate e preferite; chi non ha abbandonato Anna dopo tutte le cose cattive che ha fatto e chi crede che ci sia ancora del buono in lei (perché in fondo, in fondo è la persona migliore che Murtagh potesse trovare… Nonostante tutto. Almeno per me). Grazie a tutti i lettori silenziosi, che senza parlare hanno mantenuto viva la fiamma di Anna e di Ignem.
Ciao e spero che continuerete a seguirmi, nonostante io maltratti così tanto i nostri personaggi preferiti.

   
 
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