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Autore: Evil_Regal    09/08/2014    1 recensioni
Regina Mills ha 16 anni. E la sua vita viene stravolta quando scopre di essere incinta. Tutto andrà a rotoli quando il suo ragazzo deciderà di non far parte della vita del bambino e di lasciare Regina sola e incinta. Affronterà la gravidanza con l'aiuto dei suoi genitori e della sua migliore amica Ruby.
Ma arriverà qualcuno a stravolgerle la vita ancora una volta. Deciderà di cominciare qualcosa con Regina o la responsabilità di un bambino fermerà la seconda possibilità di Regina dall'avvicinarsi a lei?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Regina Mills, Robin Hood, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Direi che pallino,in questo caso,è un nome davvero appropriato” rise Robin

“Bhe già,ma credo che ora dobbiamo cambiarglielo”

“Intendi con un nome vero?”

“No,ora mi prende a botte,non è più una pallina pazza”

“Ah” Robin rise ancora e Regina giurò di poter essere capace di rimanere lì ad ascoltare quella risata,per tutta la vita “Quindi come vorresti chiamarlo?” chiese

“Non ne ho idea,e quando ti dico non ne ho idea mi riferisco sia al suo nomignolo da picchiatore,che a quello che sarà il suo nome” anche lei rise.

Poi rimasero per un po’ a guardarsi. Si persero uno negli occhi degli altri. E questo fu fino a quando una musica lenta non arrivò alle loro orecchie.

“Ehm” Robin si grattò la nuca “Ti va-Ti va di ballare?” chiese un po’ imbarazzato.

“Davvero vuoi ballare con questo elefante?” chiese Regina. Lui rise ma poi si fece serio.

“Oh,vuoi davvero ballare con me” disse Regina. Lui annuì. La bruna deglutì e poi,a fatica,si alzò.

“Si può fare” lo guardò e lui sorrise. Le prese la mano e la portò   in uno spazio libero attorno alla piscina circondata da persone che ballavano sulle note di quel lento.

Regina avvolse le braccia attorno al suo collo e lui appoggiò le mani sui suoi fianchi. Erano tutti e due incredibilmente imbarazzati. Si guardavano qualche secondo e poi uno dei due abbassava lo sguardo. Poi improvvisamente,Regina scoppiò a ridere e lui la seguì.

Pallino aveva dato un calcio,proprio dove Robin aveva la mano.

“Scusa” rise lei “No,non scusarti” sorrise “E’ una cosa  bella” aggiunse. Un altro calcio

“E’ solo un giorno che sa dare i calci,e già mi ha uccisa”

Robin rise “Bhe,manca poco no?”

“Già” e Regina perse il suo sguardo nel vuoto. Mancava davvero poco. Tra poco sarebbe stata madre. Ed era terrorizzata.

“Ehi,tutto okay?” Robin notò il suo sguardo. Regina tornò alla realtà “Mmm?Si,si sto bene” rispose.

Finirono di ballare come iniziarono. Si guardavano,sorridevano e poi distoglievano lo sguardo.

La canzone finì “Grazie per aver ballato con me” disse Robin togliendo le mani dai suoi fianchi

“Grazie per avermi chiesto di ballare” anche lei tirò giù le braccia.

Qualche secondo dopo sentirono un pianoforte suonare. Stava arrivando la torta.

“Oh,la torta” disse Robin

“LA TORTA” esclamò Regina e si fece spazio tra la gente per vederla arrivare. Era più facile di quanto pensasse. La gente le faceva spazio per paura di colpirla e farla male.  Dall’ingresso un uomo portava la torta. Non appena entrò tutti applaudirono. La torta era enorme e bellissima. Era a tre piani. Il primo era rosso,quello al centro era rosso a pois bianchi e l’ultimo era bianco e al di sopra c’erano tanti fiori tridimensionali,rossi e bianchi. La misero su un tavolo e aggiunsero la candelina col numero 17. Ruby si mise dietro al tavolo e subito dopo tutti cominciarono a cantarle tanti auguri. Alla fine spense la candelina e tutti le fecero un  grande applauso. Era diciassettenne ormai.

Tutti si fecero le foto insieme a lei. La prima che Ruby chiamò,fu Regina. Nemmeno Peter,il suo ragazzo. Regina.

Alla fine Ruby tagliò il primo pezzo di torta e uno dopo l’altro ognuno ebbe il suo. Regina mangiò la torta assieme a Ruby “E’ buonissima”

“Il tuo giudizio non conta”

“Perché?”

“Perché potrebbe essere buonissimo qualsiasi cosa”

“Stai dicendo che sono un pozzo senza fondo che ingoia qualsiasi cosa?”

“No”

“Si,stai dicendo questo”

“No”

“Si”

“No”

“E comunque vieni un attimo con me” Regina posò la torta sul tavolo e trascinò Ruby dove non c’era nessuno.

“Perché qui dietro?Regina!” disse

“Devo darti il tuo regalo” disse Regina. E tirò fuori dalla sua borsa,una busta. Una di quelle per le lettere.

E gliela diede. Ruby la guardò confusa

“Apri” disse eccitata.

Ruby lo fece e trovò dei biglietti aerei e un foglio con stampato un programma.

“Regina,cos’è?” chiese Ruby.  Ma in realtà sapeva cos’erano.

“E’ il tour Europeo. Quello che abbiamo sempre sognato di fare insieme” disse Regina mentre vedeva le lacrime negli occhi di Ruby.

“C-cosa?” chiese

“Spagna,Francia,Ighilterra,Italia e Grecia”sorrise Regina “Ti ricordi?Abbiamo sempre detto che volevamo farlo. Tre giorni ciascuno. Saranno due settimane bellissime,vedrai. Ti divertirai tantissimo”

“Si,me lo ricordo. Ma…non capisco” disse Ruby “Dovevamo andarci insieme”

“Dovevamo…” disse Regina “Ma è evidente che non possiamo più Ruby. Ho dovuto mettere da parte il mio sogno,ma solo perché ho dovuto io,non significa che devi anche tu. E’ comunque per due. Puoi portarci  Peter o chiunque altro” disse Regina.

“Regina…” Ruby aveva le lacrime agli occhi.

“Ti prego non piangere,altrimenti piango anche io”

“Ma,perché?”

“Perché ti voglio bene Ruby” disse Regina con la voce spezzata. Ecco,stava per piangere “Perché tu hai fatto tanto per me e per” si mise una mano sul pancione “per noi…e te lo meriti. Meriti di vivere un sogno,perché sei una persona grandiosa. La più importante della mia vita,e voglio regalarti qualcosa che non è grandioso quanto ciò che tu hai regalo a me,ma che si avvicina almeno un po’. Perché sei mia sorella,e voglio realizzare il sogno di una vita”

“Regina,io non so come ringraziarti” pianse Ruby e tirò dolcemente Regina a sé. La abbracciò e Regina scoppiò a piangere.

“Non devi. Non devi ringraziarmi di nulla. Questo è il mio ringraziamento per ciò che tu hai fatto per me” rispose tra le lacrime.

“Ti voglio bene,tantissimo” disse Ruby

“Anche io” e poi si staccarono. Regina si asciugò le lacrime. Ma non servì a nulla,perché Ruby non lo fece. Continuò a piangere e questo fece continuare anche Regina.

“Parti tra cinque giorni” disse Regina

“In Italia mangia  anche per me,e fatti un bagno al mare anche per me. Qualsiasi cosa tu faccia,falla anche per me” Regina cercò di controllare le lacrime mentre Ruby annuiva senza provare a controllare le sue.

“E chiamami,sempre,ogni sera. Dovrai raccontarmi tutto. E fai tante,tante,tantissime foto…non ti trattenere,fai qualsiasi cosa ti senta di fare. Vivi il tuo sogno Ruby” disse Regina. E Ruby la riabbracciò

“Grazie Regina” sussurrò mentre la stringeva “Grazie”

“Su andiamo,si chiederanno dove sei finita” rise Regina e entrambe si asciugarono gli occhi. Tornarono alla festa dove Peter subito notò Ruby  e Regina.

“Ruby” le andò in contro “Hai pianto?” chiese accarezzandole una guancia. Ruby guardò Regina. “No” riguardò Peter “No,non ho pianto. Va tutto bene”

“Io vi lascio” disse Regina camminando via.

“No Regina aspetta” Ruby l’abbracciò “Non lasciare che le tue paure ti trattengano e condizionino” disse nascondendo il viso sulla spalla dell’amica “Lascia che le cose con Robin vadano come devono andare. Non le fermare,non le evitare…” Regina sentì un’altra lacrime bagnarle il viso “vivile. A prescindere da come andrà,almeno non avrai rimpianti” poi si staccò e la guardò negli occhi. Regina annuì “Vado a casa,ci si vede domani”. Ruby strinse la mano di Regina nella sua “Vuoi che ti accompagni?Ti posso accompagnar-“

“Tu sta qui,è la tua festa,non è ancora finita. Non preoccuparti per me. Posso camminare fino a casa.”

“Sei sicura?” disse lei preoccupata

“Si sono sicura,tranquilla” sorrise Regina e la riabbracciò

“Grazie ancora Regina. Ti voglio bene” in risposta Regina la strinse un po’ più forte e poi salutò Peter “Ciao Pet” lo abbracciò e Ruby l’accompagnò all’uscita. “Notte” si salutarono.

Regina aveva camminato per circa due minuti,e non si era nemmeno accorta delle lacrime che scorrevano sul viso,quando sentì qualcuno chiamare la sua voce.

“Regina!” gridò. Regina si girò e vide Robin correre per raggiungerla

“Robin!”

“Te ne sei andata?”

“Si,sono stanca. Voglio andare a casa”

“Perché piangi”

“Eh?” Regina si asciugò le lacrime in fretta “No,nulla” rispose

“Regina”

“E’ tutto okay Robin,davvero. Grazie” rispose e si girò per continuare a camminare. Ma Robin le afferrò delicatamente il braccio.

“Robin..”

“Ti accompagno” disse lui “Ho la macchina parcheggiata qui vicino”

“Non c’è bisogno davvero”

“Regina,non ti faccio andare a casa da sola. E’ notte fonda,hai i tacchi alti e tu stessa hai detto che sei stanca. Ti accompagno a casa. E non è una domanda” disse lui e insieme a lei cambiò direzione.

“Te l’ha detto Ruby?” rise.

“Si,non voleva farti andare da sola. Ma lo avrei fatto anche se non me lo avesse chiesto. O meglio,avrei potuto farlo se tu fossi venuta a salutarmi prima che te ne andassi”

“Mi dispiace…è che è successa una cosa con Ruby”

“Avete litigato?”

“No,no!Anzi,tutt’altro..le ho dato il suo regalo e abbiamo pianto e questa cosa mi ha sfinita,non sapevo dove eri e non avevo le forze di cercarti in mezzo a quella folla” disse Regina. Arrivarono alla macchina. Robin la aiutò a sedersi.

Partirono “Non devi giustificarti sai?” disse.

Continuarono a chiacchierare un po’. Regina gli raccontò del regalo di Ruby e del perché avevano pianto e poi parlarono di altro. Prima che potessero rendersene conto,arrivarono a casa.

“Grazie mille” disse Regina “E’ stata davvero una bella serata” si allungò e gli diede un bacio sulla guancia

“Buonanotte” disse lui

“Notte” e aprì la portiera e si incamminò per il vialetto. Robin se ne andò solo quando Regina ebbe chiuso la porta di casa.

Non appena chiuse la porta Regina si tolse le scarpe e sorrise. Era davvero stata bene con Robin e le parole di Ruby le ronzavano in testa. Aveva ragione ma aveva ragione anche lei quando diceva che non poteva condizionare la vita di Robin a causa del fatto che lei stesse per avere un bambino. Non poteva caricarlo di responsabilità che non erano sue,non poteva obbligarlo a condurre un tipo di vita completamente diverso dal normale. Non poteva essere così egoista.

Ma non voleva pensarci,così scacciò via quei pensieri e pensò che era stata bene,che Ruby si era divertita,che il suo regalo le era piaciuto e che sarà felicissima di fare quel viaggio. Pensò che le era distrutta dalla stanchezza e che i piedi le facevano male da morire. Così decise di andare a letto e riposarsi.

Non appena la sua testa colpì il cuscino,prese sonno immediatamente.

Più tardi Cora andò a controllare e la trovò sotto le coperte che dormiva serenamente. Voleva chiederle come si sentiva e se andava tutto bene,ma immaginava quanto potesse essere stanca,quindi decise di non farlo. Avrebbe aspettato l’indomani. 
  
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