Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Winchester_Morgenstern    09/08/2014    2 recensioni
Cosa vede davvero Silente quando si guarda nello Specchio delle Brame?
Dalla OS:
— Calzini? Sul serio? Cosa dovrei farmene di un paio di calzini?! — Esclamò, indignato. Da fuori poteva sembrare strano, un po' folle anche, ma non per questo era davvero pazzo e, soprattutto, non aveva una strana ossessione segretissima per i calzini di lana di pecora - no, quello era il segreto di Aberforth… ooops! -.
[…]
— No, Gell, nessuno sano di mente mi ha ancora regalato dei calzini.
[…]
In fin dei conti, non aveva mentito ad Harry, aveva solo omesso la verità.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Albus Silente | Coppie: Albus/Gellert
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Erano passati soltanto pochi minuti da quando Harry se n'era andato, quando Silente controllò che il corridoio fuori l'aula abbandonata fosse completamente vuoto.
Dopo rientrò nella stanza e si avvicinò allo Specchio delle brame, accarezzando con il lungo indice sottile la frase incisa sulla cornice di esso: `Erouc li amotlov li ottelfirnon´.
Non rifletto il volto ma il cuore.
Il Preside guardò ancora una volta il riflesso sullo specchio, sentendo gli occhi farsi sempre più lucidi.
C'era lui, con i lunghi e setosi capelli color dell'oro, i suoi allegri occhi verdi e quel sorriso sicuro e allo stesso tempo così dolce, che gli creava due fossette ai lati della bocca, con in mano un paio di calzini e accanto a lui una pila di libri.
Albus sorrise mentre sentiva una lacrima solcargli il volto, riportando alla memoria vecchi ricordi.
Era in camera sua, da poco diciassettenne, era passato il giorno del Natale, e stava sfogliando una rivista di Trasfigurazione.
Toc toc. 
Due colpi e poi ancora altri due bussati contro la porta, quasi fossero un codice segreto.
— Avanti. — Il giovane Albus sorrise mentre alzava lo sguardo dal giornale, sedendosi più compostamente sul letto dalla trapunta verde smeraldo, dello stesso colore degli occhi dell'affascinante mago tedesco.
— Ciao, Al! — Gellert entrò con passo baldanzoso nella stanza, gettando uno sguardo malizioso al ragazzo dai capelli ramati davanti a lui e piegando l'angolo destro della bocca in un mezzo sorriso. Sottobraccio aveva due pacchetti incartati di rosso e argento: uno aveva visibilmente una forma rettangolare, l'altro aveva i contorni più o meno indefiniti.
Il biondo si sedette sul letto e si sporse verso di lui, rubandogli un bacio.
— Tanti auguri di buon Natale. — Fece, leccandosi le labbra. Gli porse i due pacchetti: — Quale vuoi? — Chiese, con lo sguardo acceso da una scintilla calcolatrice.
Albus gettò un'occhiata triste alle pile di libri ammucchiate praticamente ovunque, sulla scrivania, sugli scaffali, nella libreria e perfino sul pavimento. La maggior parte erano tutti regali di Natale, oltre che testi scolastici e di approfondimento.
Okay, gli piaceva studiare, e anche molto. Ma ciò non voleva certo dire che s'interessava all'arte magica nel medioevo o alla biografia di Grimilda Vane, la più grande profetessa del secolo!
Mordicchiandosi le labbra afferrò il pacchetto più piccolo - quello informe - dalle braccia del fidanzato, e lo scartò con evidente curiosità.
Sgranò gli occhi quando si ritrovò a stringere fra le dita della calda lana azzurro cielo.
Alzò lo sguardo verso l'altro mago, scioccato: — Calzini? Sul serio? Cosa dovrei farmene di un paio di calzini?! — Esclamò, indignato. Da fuori poteva sembrare strano, un po' folle anche, ma non per questo era davvero pazzo e, soprattutto, non aveva una strana ossessione segretissima per i calzini di lana di pecora - no, quello era il segreto di Aberforth… ooops! -.
Gellert scrollò le spalle, sorridendo ancora con gli occhi. — Cosa vuoi che ti dica? — Chiese, con aria assolutamente innocente. — Hai sempre detto che tutti ti facevano regali prevedibili e noiosi, e che la lista si fermava a libri e ingredienti rari per le pozioni, così ho pensato che regalarti dei calzini sarebbe stato davvero insolito. Nessuno ti ha ancora regalato dei calzini, vero? — Continuò, d'un tratto preoccupato.
Albus scoppiò a ridere e scosse la testa, paonazzo in volto. — No, Gell, nessuno sano di mente mi ha ancora regalato dei calzini.
L'altro gli rivolse uno sguardo fintamente rancoroso: — Cosa vorresti dire, Grifondoro dei miei stivali? — Ma già ridacchiava anche lui mentre si lanciava sull'altro per fargli il solletico, e presto si ritrovarono entrambi ansanti per le troppe risate.
L'anziano Preside sospirò stancamente e rivolse uno sguardo insoddisfatto allo specchio mentre le lacrime gli affondavano nella barba argentea, confondendosi con essa.
In fin dei conti, non aveva mentito ad Harry, aveva solo omesso la verità.
Vedeva davvero un paio di calzini di lana. E un libro ancora incartato e uno splendido ragazzo che li manteneva, certo.


 


A.A:
Okay, ehm, partiamo dal fatto che non sono mai stata una grande fan di Silente - ero più nel team "Abbasso Il Vecchietto!" - ma si sa, quando l'ispirazione arriva, be', arriva.
Quindi… mi sono cimentata in questa piccola storiella.
Non so dire se i personaggi siano IC al massimo, cioè, ho cercato di mantenere Silente "nelle righe" ma, visto che non possiamo sapere com'era da giovane, sono andata per ipotesi, anche perché se volgeva dominare il mondo sarà stato un po' più… ehm, disinvolto non è la parola giusta, quelli erano sogni di gioventù. Ecco, sì, è quella la parola. Albus era più giovane.
Per Gellert… credo che nessuno possa dire il suo vero carattere da ragazzo, perché la Rowling non ce l'ha mai descritto esplicitamente i quegli anni. 
Comunque, io lo immagino molto diverso da Tom Riddle, simpatico, spigliato e anche un po' malizioso, che poi con gli anni sia cambiato, be', quello capita a tutti. ^.^
Comunque, tutto questo per dire che ho cercato di scrivere questa mini ff al meglio possibile. 
Non avendo il conteggio parole su TextEdit, posso soltanto andare ad occhio - perdonatemi se non conto tutte le parole - e dire che la fanfiction supera di poco le cinquecento parole, se poi ci aggiungiamo anche la citazione, il titolo e l'angolo autrice allora diventa proprio una OS.
Quindi… quindi niente. Il mio primo esperimento Albus/Gellert, signori e signore, anche se tendo a preferire la Gellert/Harry - per chi sta guardando scioccato lo schermo, è una lunga storia raccolta nella mia long "§ Toujours Pur §". E sì, so di non atre bene con la testa per scrivere una cosa del genere. XD -, e spero vi sia piaciuto quanto è piaciuto a me scriverlo.
E anche perché anch'io vorrei ricevere un paio di calzini, ecco. Con tutto il tempo che cammino senza pantofole ma solo con i calzini questi tendono a consumarsi un po' troppo e quando devo uscire mi ritrovo sempre senza… XD
A presto,
-D.
P.S: Per chi segue Toujours Pur e I am not Gryffindor, I am Slytherin, sappiate che non ho dimenticato le mie storie. Sto finendo di ultimare i capitoli ma, dato che la linea internet va e viene - e adesso l'ho trovata miracolosamente attiva - non credo riuscirò a pubblicarli entro oggi, anche perché non sono finiti. Comunque, pubblicherò al più presto. ^.^



 
   
 
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Winchester_Morgenstern