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Autore: OfeliaMontgomery    11/08/2014    2 recensioni
Victor Frankestein riporta in vita sua figlia Caroline, che in precedenza era stata sbranata da dei lupi. Il suo ritorno è un po' disastroso perchè non ricorda nulla della sua vita prima d'allora. Stein - la creatura e suo fratello - non l'aiuta per niente perchè la prende in giro come se l'incidente non fosse mai successo e questa cosa la scombina ancora di più.
Elizabeth - la madre - decide di rimandare a scuola la figlia sperando che la memoria le possa tornare, magari grazie all'aiuto dei suoi amici. Ma entrambi i coniugi Frankenstein non sanno che in quella stessa scuola ci sono il figlio e la figlia del loro più acerrimo nemico: Dracula.
Caroline e Verona - la figlia di Dracula - estaurano subito un bel rapporto. Dopo uno scontro e incronto con Jonathan, la Frankenstein si è infatuata di lui e sembra proprio che lui la ricambi.
Cosa succederà fra le due famiglie? Riusciranno i due ragazzi a tenere nascosta la loro relazione?
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=f3Yq3hpaJIw&feature=youtu.be
Genere: Dark, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Forbidden Love.'
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Caroline guardò l’orologio digitale sul suo comodino, erano le 18.45 e lei doveva ancora prepararsi per la festa. Era rimasta addormentata, dannazione. Poi quel dannato ricordo l’aveva scossa tantissimo. Jonathan. Si era innamorata di Jonathan quello stesso giorno che si erano incontrati, il giorno che aveva dimenticato ma che ora era tornato forte e chiaro. Nitido. Il padre l’aveva portata via da lui senza un motivo.
Caroline si alzò con malavoglia dal suo letto, ma aveva promesso ad Ursola che alla festa ci sarebbe stata, quindi era meglio se si preparava per poi sgattaiolare fuori dalla finestra.
Indossò un vestito nero che le arrivava fino a sopra le ginocchia e con le spalline larghe; un paio di calze altrettanto nere e un paio di stivaletti di pelle. Si mise lo smalto nero alle unghie appunti, un filo di rossetto rosso e un trucco smoky eyes. I capelli li rese mossi con l’arricciacapelli poi ci passò sopra un po’ di lacca per tenerli intatti.
Guardò di nuovo l’orario, erano le 20.00. Caroline aveva detto ai suoi genitori che non voleva mangiare e che non voleva essere disturbata. I genitori aveva annuito senza fare storie.
Si diede un’ultima occhiata alla specchio poi facendo un profondo respiro, si avvicinò alla finestra e la scavalcò, facendo un bel po’ di fatica per via dei tacchi e del vestito. Ma alla fine riuscì a saltare giù, ed era ancora viva e vegeta. Prese a correre verso la strada, però non passando davanti alla villa, sennò i suoi genitori l’avrebbero sicuramente vista.
Quando sbucò sulla strada, ad aspettarla c’erano Ice e Olly. Ice le fece cenno di salire in macchina, Caroline non se lo fece ripetere due volte, corse verso l’auto e ci entrò dentro.
«Sono agitata. Se i miei genitori dovessero scoprirlo?» domandò Caroline guardando la villa Frankenstein ancora illuminata.
Ice le due un colpetto sul braccio, «Sta’ tranquilla. Non lo scopriranno» rispose, sorridendole dolcemente. Caroline annuì, ricambiando il sorriso.
In poco tempo arrivarono alla casa di Ursula. Era a Collonge-Bellerive, vicino al lago. La villa si trovava in una zona residenziale molto tranquilla. Il centro di Ginevra era a circa quindici minuti di auto. La villa di Ulla, infatti, non era tanto lontana da quella di Caroline.
I tre ragazzi uscirono dalla macchina e si avviarono verso la villa. Suonarono al citofono del cancello elettrico, all'ingresso principale con anche un enorme cortile.
«Sì?» domandò Ulla da dentro la casa.
«Siamo noi» rispose Ice saltellando sul posto.
Ulla aprì il cancello, che si spalancò da solo. Si misero a camminare velocemente sul prato della villa, anche se per le due ragazze era un problema perché l’erba era bagnata e loro avevano i tacchi.
A spalancare la porta fu Ulla che sorrise, il suo sorriso si allargò ancora di più quando vide che c’era anche Caroline.
«Venite, forza» strillò facendo segno di muoversi.
«Idiota, l’erba è bagnata» gridò Ice fulminandola con lo sguardo.
«Sorry» disse ridendo.
Finalmente arrivarono davanti alla porta di casa ed insieme entrarono dentro. La musica era altissima e c’era gente che ballava in soggiorno con in mano bicchieri di punch o alcolici.
L’ampio soggiorno di Ulla: era a forma di L con un camino, un lungo tavolo di legno con sei sedie, un comodo salotto e un televisore gigante a schermo piatto, che ovviamente era stato spostato in qualche stanza per non romperlo.
«Ursula quel cretino di Tommy ha vomitato sulla mia gonna…posso andare in lavanderia?» domandò mezza ubriaca Elisa Brice. Una ragazza dai folti capelli castani e dal sorriso contagioso.
«Sì, vai pure» rispose Ulla, scrollando le spalle.
La lavanderia era al piano interrato. Oltre a quello era composta anche da una camera da letto multiuso con anche un bagno incorporato, una sala fitness, una cantina climatizzata, e un locale caldaia.
«Ma quanta gente hai invitato?» domandò Olly a voce alta per farsi sentire da Ulla.
«Un po’» rispose con voce infantile per poi sparire fra la folla.
Olly non fece in tempo a sospirare che Ice l’aveva già tirato in mezzo alla mischia. Caroline rimase da sola. Non aveva una granché voglia di ballare così decise di salire al piano superiore.
Entrò nella camera di Ulla che la prima a destra. Si diresse senza nemmeno dare un’occhiata alla camera dell’amica, sul balcone per prendere un po’ d’aria. Tutti balconi delle camere si affacciavano sul giardino recintato e si passava attraverso le ampie vetrate scorrevoli. Si poteva vedere anche l’enorme piscina, nella parte posteriore della villa, dove c’era pure un doppio garage.
Fece scorrere una vetrata ed uscì fuori. L’aria fresca di ottobre la colpì in pieno, non che le dispiaceva. Il freddo le ricordava Jonathan. Lui era così freddo, ma riusciva sempre a riscaldarla.
Caroline sentì che qualcuno stava entrando nella camera di Ulla. Ma con quattro camere da letto, proprio quella doveva scegliere?
La villa di Ulla aveva ben quattro camere da letto più quella nel interrato e quattro bagni in ogni stanza più uno per gli ospiti.
«Caroline sei tu?» domandò una voce maschile. La voce di Jonathan.
«Jonathan?» domandò sorpresa lei, rientrando in camera.


Quello che indossa al party e anche il make up:
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