12. Teneri inviti e seccature ubriache: ma siamo una vera famiglia?!
-
Ehi. Cosa ci fai nascosta lì dietro? Ehi? Hinata? -
La
moretta sussultò, arrossendo nel riconoscere quella voce, e
si voltò
un po’ esitante.
- Naruto-kun, b-buongiorno, c-come mai
così mattiniero? -
-
Oggi è il mio giorno libero e ho pensato di fare una
passeggiata,
sai com’è … ma cosa stavi facendo? -
-
Ah! Io … io sono venuta a riprendere una
cosa da Sakura …
che avevo dimenticato - balbettò Hinata, stupendosi di se
stessa per
la rapidità con cui aveva trovato una scusa. 'Sono venuta a
spiarti
…' effettivamente, sarebbe suonato molto più
patetico. - Oh,
capisco - fece lui con un sorriso - Sai, Hinata, io devo ancora
ringraziarti per quella volta. Sei stata un tesoro con me. Sei
proprio una vera amica. Ti devo un pranzo, eh - Hinata
abbassò gli
occhi, arrossendo un po’, ma con lo sguardo fattosi
improvvisamente
triste. Amica. Solo un’amica. Che ci potesse essere qualcosa
di
più tra loro, a lui non passava neanche
dall’anticamera del
cervello. - Non c’è
n’è
bisogno, Naruto-kun, non devi assolutamente d-disturbarti …
-
sussurrò lei - Per me è stato un piacere, ma tu
non devi sentirti
in obbligo di … -
-
Oh, ma anche a me farebbe piacere portarti fuori a pranzo. Molto
piacere, Hinata-chan, dico davvero! -
Si
chinò ad arruffarle i capelli, e quasi automaticamente,
senza
pensarci, appoggiò le labbra sulla sua guancia in un bacio
intimo e
delicato. Hinata raggiunse istantaneamente la colorazione della
tappezzeria. E fin qui, nulla di insolito. La cosa più
strana però
fu che stavolta anche Naruto sembrò accorgersi di cosa
avesse
fatto, e anche le sue guance arrossirono leggermente. - O-ora
però
sarà meglio che vada … Sono … sono in
ritardo! Perché …
perché mi aspettano al lavoro, ecco. Devo proprio scappare,
ci
vediamo presto! - E si precipitò correndo
giù per le scale,
lasciando Hinata da sola sulla porta di casa. La ragazza si dovette
appoggiare alla parete, visto che le gambe tremolanti non la
sorreggevano più. Si coprì il viso bollente con
entrambe le mani,
sospirando.
Era
davvero ridicola. Sarebbero mai riusciti ad avere
una
conversazione norma… No, ma …
un attimo!
-
Ma non aveva detto ...? Non aveva mica detto di
avere il
giorno libero? - sussurrò a se stessa,
perplessa.
Oh.
Vuoi vedere che anche lui …?
Ino
appoggiò i gomiti al tavolino dove lei e Sakura si erano
sedute a
gambe incrociate, e lanciò un’occhiata inorridita
ai pacchetti
ripieni di fritto e salsine varie allineati davanti a lei. - Questo
è
un vero e proprio attentato alla mia linea, lo sai vero, fronte
spaziosa? Se non fossi la mia migliore amica giuro che ti citerei per
danni - Sakura ridacchiò, scrollando la testa. - Su, su,
mangia,
guarda che a Shikamaru non piacciono le donne stecchino -
Ino
sbuffò - E perché mai credi che questo dovrebbe
interessare a me?
-
Sakura
fece spallucce, mostrandole la lingua.
-
Quando torna papà dal lavoro, mami? -
Sakura
alzò lo sguardo dalla sua ciotola di riso, voltandosi a
fissare
Chiyo.
-
Non c’è bisogno che chiami Sasuke papà
quando il signor Hisashi
non è qui, tesoro - sussurrò con un breve
sorriso, aprendo un’altra
confezione di cibo e passando le bacchette all’amica. -
Sì, va
bene, ma quando torna però? - insistette la bimba, dando un
morso a
un involtino ripieno.
-
Non lo so - tagliò corto Sakura, scuotendo la testa.
-
Ma non ti ha detto a che ora sarebbe …? -
-
Chiyo, non posso mettermi a controllare quello che fa o non fa
Sasuke. La cosa non mi riguarda, e non riguarda neanche te.
È libero
di fare quel che vuole! - Ino si rivolse a Sakura, lanciandole un’occhiata eloquente. -
Devi fare
attenzione - bisbigliò poi, indicando Chiyo con un breve
cenno della
testa - Si sta affezionando a lui, è evidente. È
una bambina, e non
sta certo fingendo di volergli bene. Sai che questo potrebbe essere
un problema, quando tutto quanto si sarà concluso, vero,
Sakura? -
La ragazza si volse a guardare la figlia, rannicchiata sul divano
davanti alla tv accesa, e annuì lentamente.
-
So che potrebbe soffrirne -
-
Forse … forse Chiyo non sarà l’unica, a
rimanerne delusa - fece
Ino, esitante.
-
Che intendi dire? Che anche io ne sentirei la mancanza? Beh, ti
sbagli - ribatté Sakura freddamente.
-
Io posso anche sbagliarmi, ma ciò non toglie che sia una
situazione
strana - continuò Ino, sospirando -Solo, fai attenzione
… ad
entrambe voi. Insomma, non lasciarti troppo coinvolgere, fronte
spaziosa -
-
Penso che sia tu a non doverti far coinvolgere troppo dal
saké,
Ino-pig. Guarda quanto te ne sei scolato! -
-
Naaah, ma se lo reggo benissimo - fece la biondina annuendo
più
volte.
-
Sì, come no, guarda che ti conosco. Comunque, io metto a
letto
Chiyo. Sono esausta -
-
A chi lo dici, penso che potrei anche addormentarmi qui. Ma prima
…
un altro giro di saké! -
Sakura
ruotò gli occhi, rassegnata, e uscì dal soggiorno
con la bimba per
mano.
-
Ehi. Appuntamenti in programma stasera? - fece Shikamaru
raggiungendolo con uno sbadiglio, mentre Sasuke saliva stancamente i
gradini di casa, la giacca sottobraccio e la cravatta slacciata - Non
posso - rispose, senza voltarsi. L’amico inarcò un
sopracciglio. -
Non puoi?
Sarebbe a
dire? Ansia da prestazione? Mh, capita a tutti di fare cilecca
qualche volta … -
-
Ma vaffanculo, Nara. Ce le avrai tu le ansie da prestazione. Sai
meglio di me che se per qualsiasi motivo Hisashi lo venisse a sapere
manderebbe a monte tutto quanto, e tanti saluti all’accordo -
-
Mmh. Ma
dì un po’, lo stai
facendo per Hisashi … o per Sakura? -
-
Che centra Sakura adesso? Che centra?! -
scattò Sasuke,
innervosito.
-
Ah-ah! Vuoi rimanerle fedele, eh? Abbiamo proprio un
maritino
modello qui, a quanto pare, e chi se lo aspettava? Lo spietato
rubacuori Sasuke Uchiha, scapolo d’oro del secolo,
felicemente
tenuto per i cosiddetti dalla nostra cara Sakura … questa
sì che è
una notizia scioccante! -
-
Nara? -
-
Sì? -
-
Fottiti -
-
Ouch! Chi
ha spostato la
maniglia?! Permesso, fatemi entrare ah ah … ooops
trovata! -
Shikamaru
alzò gli occhi al cielo, sbuffando, le mani cacciate in
tasca,
mentre osservava annoiato Ino che ormai da circa un quarto
d’ora
era impegnata a borbottare contro la porta. Lui e Sasuke
l’avevano
trovata che ronfava della grossa sul tappeto di casa Uchiha, e a quel
punto, visto che non c’erano altre soluzioni, Shikamaru si
era
eroicamente offerto di riaccompagnarla a casa. Che gran seccatura,
però.
-
Ehm. Hai bisogno di una mano? -
-
No! Ho tuuutto sotto controllo! -
-
Oh, sì, infatti lo vedo … - fece Shikamaru,
sforzandosi di non
ridere - Se ti interessa saperlo, come scassinatrice non hai futuro.
E comunque, il tuo appartamento è quello di fianco - Ino
smise di
trafficare con la serratura, voltandosi a guardarlo indispettita.
-
E perché non me lo hai detto prima, scopettino? -
Shikamaru
strabuzzò gli occhi, incredulo. Scopettino??
Ah, ma adesso si
stava esagerando!
-
E su, dai a me, o domani mattina ci troviamo ancora qui … -
esclamò, togliendole le chiavi di mano.
Ino
lo squadrò immusonita, mentre lui faceva scattare la
serratura al
primo colpo. Shikamaru si fece da parte per farla passare, e lei
entrò in casa un po’ barcollante, lasciando cadere
la borsa a
terra e levandosi le scarpe coi tacchi alti con un sospiro di
sollievo.
-
Bene. Pensi di riuscire a trovare il letto da sola o devo aiutarti
anche per quello? -
Ino
si volse a fissarlo, ridacchiando.
-
Cos’è? Una proposta indecente, scopettino? -
E
ancora con questo scopettino! Ino era decisamente
ubriaca, sì.
-
No che non lo è, razza di seccatu … - Ma prima
ancora di terminare
la frase, prima ancora di rendersene conto, si ritrovò le
braccia
della biondina attorno al collo. Shikamaru perse
l’equilibrio,
sbilanciandosi e finendo a gambe all’aria sul divano.
Ovviamente,
trascinò Ino con sé.
Nel
passare, Sasuke lanciò un’occhiata distratta
dentro alla camera
dove dormiva Chiyo.
Quel
poco che intravide però, fu abbastanza per farlo tornare sui suoi passi. Sakura dormiva rannicchiata sul lato destro letto, ancora
vestita e con la testa scomposta sul cuscino, mentre Chiyo, in
pigiama e pimpante come al solito, stava beatamente saltellando sul
materasso come se niente fosse. Sasuke, a quella vista,
inarcò un
sopracciglio, interdetto. Vedendolo mezzo imbambolato sulla soglia
della porta, la giacca abbandonata in una mano, la bimba gli corse
incontro con un sorrisone. - Come mai hai fatto così tardi,
papà?
- esclamò.
-
Ehm, io … guarda che non devi chiamarmi così se
il … -
-
Lo so. Me lo ha detto anche la mamma - fece Chiyo, sbuffando - Ma
…
è perché a te non va bene? -
Sasuke
deglutì a vuoto. Oh, lo sapeva, lo
sapeva bene cosa gli
stavano chiedendo quei due occhioni scuri colmi di speranza. Un
papà.
Uno vero, che la portasse a cavalcioni sulle
spalle, che
ricordasse i suoi compleanni, che le passasse i dolci di nascosto
sotto il tavolo, e facesse naso-naso con lei. Un papà, a cui
volere
bene. Ma lui non era così sicuro di poterglielo - o
volerglielo -
dare.
-
Su, avanti, vai a letto che è tardi -
-
Ma se tu sposassi davvero la mamma … -
-
Chiyo, questo è fuori discussione -
-
Però - fece la bambina, esitante - Io posso chiamarti lo
stesso
papà? -
Sasuke
la fissò per qualche istante, poi si volse, scrollando le
spalle.
-
Nh. Fai un po’ come ti pare -
-
Allora buonanotte, papà -
-
Tsk … pulce -
Sakura
socchiuse leggermente gli occhi, guardandosi intorno un po’
intontita. - Mmmh, Chiyo? Ma che ore sono? -
-
Mami, senti, lo so che Sasuke ha detto di non volerti sposare, ma
secondo me tu gli piaci tanto … - Sakura lasciò
di nuovo crollare
il capo sui cuscini, chiudendo lentamente le palpebre, sempre
più
pesanti, pensando distrattamente a qualcosa a proposito del non
lasciarsi coinvolgere. - Mmh, tu … dici …?
- fu il suo
ultimo sussurro, prima di cadere addormentata. Chiyo si
infilò sotto
le coperte, abbracciandola stretta e nascondendo un sorriso sotto al
piumone. E per la prima volta dopo tanto tempo, si sentì
veramente a
casa.
-
Ino? -
-
Mmmh -
-
Ino, puoi lasciarmi andare? -
-
Mmmmmmmh -
-
Ino! Argh. Ehi. Mi stai schiacciando, levati, non
respir… -
-
Roooonf -
-
Oh, grandioso -
Angolino
di Sisya
Wow,
bene, eccoci qui, sono tornata. Vi sono mancata? (no XD)
Sono
impegnata su troppe storie contemporaneamente, e davvero non riesco a
tenere dei tempi di aggiornamento decenti (aggiungete a questo la
montagna di compiti che ancora
mi aspettano, e capirete) Mi scuso con tutti voi per
l’attesa,
ma non posso fare altrimenti. Bene, che dire? Capitolo cortino, lo
so, ma i guai veri devono ancora arrivare per tutti. Duuunque, altra
cosa, proprio qualche giorno fa la fic ha raggiunto la cifra
tondeggiante di 100 preferiti *O*
Non
avrei mai e poi mai pensato di poter raggiungere un simile risultato
e sono davvero contentissima.
Vi
ringrazio dal primo all’ultimo, di tutto cuore *O* Lasciatemi
dire che siete un po’ pigroni però, eddai,
ammettetelo XP
Se
dovete commentare solo per dirmi aggiorna allora non fatelo,
perché
vi assicuro che è stressante. Mettetevi nei panni di una che
ha
appena pubblicato, e la prima (e sola) cosa che si sente dire
è
'Aggiorna
prima che puoooooi' …
beh, di
solito la mia faccia è questa ---> O.o Ho
già detto che aggiorno
quando posso (‘somma eh, io ho alcune fic nei preferiti che
stazionano lì da anni in attesa, fossilizzate),
perciò se avete
qualsiasi commento, critica o consiglio, non potrebbe farmi
più
piacere. Altrimenti fatene a meno. Grazie. Almeno mi evitate una
crisi di nervi XD